giovedì 4 giugno 2009

Da Policoro a San Nicola per difendere i diritti

di MIMMO DONVITO
MELFI - Sale la tensione nel sito industriale di Melfi, i lavoratori denunciano l’atteggiamento da parte della Fiat, che prima di ogni turno di lavoro, chiama i lavoratori al rientro sul proprio turno, ed appena dopo una mezz’ora di lavoro, li rimanda a casa, comunicando il “senza lavoro”. Da circa una settimana, tutto il sito industriale è paralizzato da una consistente generale mobilitazione di tutti i lavoratori dell’area industriale, scoppiata dopo la decisione presa da parte di due aziende dell’indotto Fiat - Sata, di non confermare una settantina di contratti interinali, dopo che gli stessi, sono stati impiegati di continuo alle proprie dipendenze per diversi anni . Ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso, è stata proprio la decisione di queste aziende, di voler sostituire i lavoratori con altri lavoratori provenienti soprattutto dalla Campania, con una sorta di mobilità interna trans regionale. Le contestazioni dei lavoratori, con i relativi presidi vanno avanti da oltre una settimana, e da alcuni giorni invece la Fiat ha iniziato a chiamare i propri lavoratori in fabbrica. Quest’atteggiamento nella giornata di oggi ha però suscitato l’ira dei lavoratori e di alcuni sindacati, Giuseppe Giordano rsu Ugl ha dichiarato in una nota : «Questa mattina, dopo che la Fiat ha comunicato il senza lavoro, insieme a circa un centinaio di lavoratori ci siamo riversati sotto la palazzina degli uffici della Sata, per contestare tale ed assurda decisione. Purtroppo - continua Giordano - in Italia può fare notizia «se Berlusconi va la compleanno di una minorenne; di certo non fa ne notizia, ne scalpore, che la Fiat chiama la gente a lavorare, con tutti i disagi che si affrontano, soprattutto per chi arriva da lontano, e poi viene rispedita a casa senza tanti convenevoli » . E’ un segnale negativo che non fa presagire nulla di buono, così si iniziò nel 2004 che poi sfociò nella cruenta lotta dei ventuno giorni. Intanto il previsto incontro con il presidente della Regione Vito De Filippo non c’è stato, e tutto riamane inalterato. Ciò che noi chiediamo – conclude il delegato sindacale dell’Ugl, proveniente da Policoro, Giuseppe Giordano – che si riprendano al più presto le trattative, per sopperire a questo ulteriore scempio per i lavoratori, che per colpa dell’intransigenza aziendale, stanno perdendo molti soldi in busta paga, e soprattutto, un maggiore rispetto della “dignità” delle persone»

3 commenti:

  1. Questo è Giordano ! Mentre Cillis che dovrebbe davvero fare la rivolta con i compagni della cgil(sigla in disuso in molte fabbiche , grazie alla pochezza intellettuale e politica dei suoi dirigenti) da buon burocrate salta da una sedia all'altra . Lo spostamento dei lavoratori di altri stabilimenti non è una guerra tra poveri , come la si sta vivendo ma dev'essere un momento di aggrgazione. I Lavoratori cassintegrati di pomigliano e termini imerese stanno subendo un'altro duro attacco ! E voi non l'avete capito, con una sorta di campanilismo non sapete guardare al di là!

    RispondiElimina
  2. Troppo tardi caro Giordano, i sindacati dovevano prevedere tutto questo. E' troppo facile fare il sindacalista così. Vergognatevi, le gente va a casa per colpa vostra! Se fossi un operaio farei il culo prima ai sindacati e poi ai padroni!!

    RispondiElimina
  3. Il sindacato non ha voglia di schierarsi dalla parte de i lavoratori perchè preferisce sempre le contrattazioni. Sono gli operai a vincere le lotte e non il sindacato che puntualmente si erge a paladino. Se gli rsu non sanno neanche qual'è il loro ruolo all'interno dell'azienda figuriamoci se sono abbastanza lungimiranti da prevedere le logiche aziendali. Il sindacato pensa , ancora , che la fiat ce l'aveva con gli internali, e non riesce a capire la strategia fiat. La sata di melfi guarda male i lavoratori di pomigliano senzacapire nulla. Di questo non mi stranisco. Alle europee appoggiamo Loffredo(rsu capace)un operaio di pomigliano.

    RispondiElimina