lunedì 25 maggio 2009

La costa Jonica bandisce gli zingari


P O L I C O R O. «Non volevo finire sulla prima pagina della Gazzetta ma il problema è che i nomadi avevano occupato Largo Dioniso non rispettando nessuna regola igienico – sanitaria. E tanti cittadini avevano protestato. Così, sono andato a vedere di persona». Nicola Lopatriello (centrodestra), primo cittadino della città jonica, ieri era nel suo studio di commercialista a lavorare. Non si aspettava tanto clamore per il suo «foglio di via» ad un gruppo di zingari italiani che avevano messo su il loro campo sul lungomare. Il sindaco è stato prodigo nel raccontare l’accaduto: «Quando sono arrivato non ci ho visto più. Una ventina tra auto di grossa cilindrata e roulotte erano sistemate nel piazzale il cui accesso era impedito da una corda con su stesi indumenti al sole ad asciugare. E non c’erano solo uomini, donne e bambini, ma anche in bel numero di animali da cortile. Galline, per la precisione. E sporcizia dappertutto. Noi abbiamo rispetto per loro ma loro debbono avere rispetto per noi. C’è stato un alterco. Ed io ho avvisato quelle persone che dopo poche ore avrebbero dovuto andar via. E, così è stato grazie ai vigili urbani, ai carabinieri, alla Polizia di Stato. In fondo, erano scaduti anche i termini per la loro sosta. Non si può pensare di far turismo con quelle immagini». Si può pensare, invece, ad uno spot: «Venite a Policoro, off limits dai rom»? «No. Noi destineremo un’area ai rom al più presto ma che non potrà essere assolutamente quella riservata ai camperisti». Non c’è contraddizione tra l’aver accolto i rifugiati africani sbarcati a settembre a Lampedusa e l’aver cacciato venerdì dal lido zingari italiani? «No. Non c’è contraddizione. Tutti sono accettati a Policoro ma nel rispetto delle regole. Questa è una città tollerante ma non potevamo concedere Largo Dionisoper un campo di gitani». Il «diktat» del primo cittadino, però, è stato contestato da Ottavio Frammartino, di Rifondazione comunista: «Lopatriello prima va in Romania ad invitare i rom da noi e poi, invece di attrezzare i campi per l’acco glienza, in periodo elettorale, li caccia via per avere uno spazio in prima pagina. È uno spot elettorale. Invece che spendere soldi inutili poteva attrezzare i campi per accogliere i nomadi che lui ha invitato andando direttamente, ripeto, in Romania. Strumentalizza le situazioni». Per Franco Labriola, assessore provinciale del Pd, «al primo posto c’è la regola dell’ospitalità. Se le condizioni non erano idonea andavano ricercate. Occorre attrezzare un’area apposita evitando lo spontaneismo. Occorre garantire le varie esigenze, da quelle turistiche, a quelle igienico – sanitarie, a quelle della doverosa ospitalità. Se, poi, c’è paura perché gli zingari rubano, allora diciamo che chi delinque va punito a prescindere dall’etnia cui appartiene. Non possiamo a priori etichettare una categoria di persone