giovedì 29 gennaio 2009

Iop so .Marco travaglio


"Io so che ancora una volta ci stanno prendendo per il culo, soltanto che non lo fanno con le solite ballette quotidiane.Questa volta stanno organizzando una grande operazione di disinformatia di stampo sovietico o sudamericano, come volete.O italiano: diciamo pure di stampo italiano, italiota.Lo fanno perché hanno paura degli elettori che forse hanno cominciato a intuire quale gigantesca porcata debbano nascondere, o quali gigantesche porcate debbano nascondere con questa legge inciucio contro le intercettazioni.Per la prima volta, non sono riusciti, Berlusconi e i suoi complici, a convincere l'opinione pubblica che in Italia ci vogliano meno intercettazioni.Gli italiani, per motivi ovvi di intelligenza e per interesse alla loro sicurezza, sanno che è giusto e doveroso rinunciare a un pezzettino della nostra privacy per mettere qualche telecamera in giro, per acchiappare più delinquenti, per mettere dei telefoni sotto controllo per acchiappare più delinquenti.Ma anche per scoprire, eventualmente, se c'è qualche innocente che è finito ingiustamente in un'inchiesta, grazie alle intercettazioni.Si riesce immediatamente a scindere la responsabilità dei colpevoli e degli innocenti, quindi le intercettazione per chi non ha niente da nascondere è una risorsaInvece, per chi ha molto da nascondere, è un pericolo.Questo non sono riusciti a farlo passare, ancora, nemmeno l'orchestra nera che ci martella da vent'anni è riuscita a convincerci che dobbiamo accettare, per il nostro bene, meno intercettazioni per i reati di lorsignori, e dunque anche per i reati di strada.Pare che persino gli elettori leghisti – per fortuna, meglio tardi che mai – si stiano ribellando e stiano premendo sui loro rappresentanti perché non firmino la porcata che Berlusconi vuole fare.E ci raccontano, i giornali, che la partita è se entrerà o meno la corruzione fra i reati per i quali non si potrà più intercettare


La balla del Grande Orecchio
Allora, dato che la gente non l'ha ancora bevuta la bufala delle intercettazioni, stanno esagerando, stanno sfiorando il muro del suono, stanno superando i limiti della decenza, ammesso che ne abbiano.Ci stanno, cioè, rifilando un'altra super balla per convincerci che siamo in preda al Grande Fratello, il Grande Orecchio, lo spione degli spioni, l'uomo nero che, nascosto in un ufficio a Palermo, intercetta tutto e tutti con gravi violazioni della privacy.Mettendo in pericolo la democrazia.Questo mostro si chiama Gioacchino Genchi, è un vice questore della Polizia in aspettativa, fin dai tempi di Giovanni Falcone collabora con i magistrati più impegnati in tutta una serie di indagini che hanno a che fare con l'informatica e la telefonia, perché ha accumulato un'esperienza unica in Europa, in questa materia.Aiuta i magistrati a incrociare le telefonate e i tabulati telefonici nei processi di omicidio, di rapina, di mafia, di 'ndrangheta, di camorra, di tangenti, di stragePerché è utile e indispensabile una figura come la sua? Perché non basta fare come tante bestie con la penna in mano fanno sui giornali: prendere le intercettazioni, far il copia-incolla e spiaccicarle sulla pagina di giornale o farle sentire in televisione.Le intercettazioni vanno lette e soprattutto vanno capite.Al telefono, molte persone cercano anche di parlare un linguaggio convenzionale, o anche se non cercano di parlarlo finiscono per farlo: si parla molto male al telefono, si capisce poco, spesso.Ecco perché è importante capire a che ora avviene quella telefonata, in che posto, dopo quali altre telefonate e prima di quali altre telefonate avviene quella chiamata.Perché se senti dire a uno “ho parlato con Ciccio”, da sola quella telefonata non ti dice niente.Allora devi andare a vedere cosa è successo prima, se ci sono dei “Ciccio”.“Sto andando a parlare con Pippo”. Chi è Pippo? Andiamo a vedere dopo. Andiamo a vedere dove si trovava Pippo un attimo dopo che questo dicesse “sto andando a parlare con Pippo”.Allora abbiamo la prova che il Pippo era veramente lui, che i due si sono incontrati, perché stavano nella stessa cella territoriale da cui è partita la chiamata e dove, poi, c'è stato l'incontro.Dunque, gli incroci fra le telefonate intercettate e i tabulati telefonici richiedono intelligenza, perché prese così non dicono mai niente, non vogliono dire niente e nei processi non sono utili e a volte vengono assolti i colpevoli proprio perché gli investigatori non sono riusciti a far fruttare, a trasformare in prova evidente ciò che avevano nelle carte, nei tabulati e nelle telefonate.Ecco perché sono utili questi consulenti tecnici che sanno usare l'informatica e sanno incrociare i dati e arrivare a delle conclusioni, per cui anche una telefonata insignificante può diventare la prova regina per incastrare un assassino.In questi giorni si parla di Genchi come il consulente di De Magistris. Certo, è stato consulente anche nelle indagini di De Magistris, ma nessuno racconta quanti omicidi insoluti ha fatto risolvere Genchi con questo sistema, quanti assassini che stavano in libertà oggi sono in galera grazie alle consulenze di Gioacchino Genchi.Io lo posso dire tranquillamente: lo conosco da anni, lo apprezzo, penso che sia una persona estremamente perbene.E' un signore che vive del suo lavoro, che praticamente lavora sempre, giorno e notte, al servizio nostro, per renderci più sicuri: al servizio della giustizia.Questo per come lo conosco io è Gioacchino Genchi

2 commenti:

  1. CARO FRAMMARTINO MI COMPLIMENTO SU LLA TUA PASSIONE DI INFORMARE, DENUNCIARE ED IRONIZZARE. HO APPREZZATO LA RESPONSABILITA' SUL COMMENTO DI SAVIANO E L'ANONIMO(QUESTIONE VITALE) MA NON VEDO NULLA CHE ILLUSTRI LA SITUAZIONE DEL TUO PARTITO NAZIONALE E LOCALE.cHE INTENZIONI CI SONO??????NON E' CHE IL PREMIER TI HA INSEGNATO A DEVIARE L'ATTENZIONE SU ALTRO E CONCENTRARSI SU ALTRO ANCORA?
    SALUTI gianluca

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  2. ciao ottavio , anche se non nel posto giusto, credo ci sia bisogno di dare seguito al post del sig. gianluca.rendiamo disponibili le info in merito al nostro partito lacerato da becere supposizioni

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