mercoledì 16 gennaio 2008

Venerdì il CSM decidera’ su De Magistris?


Chiesti dall’accusa l’acquisizioni delle indagine di Salerno. La difesa di De Magistris si oppone, il CSM respinge la richiesta.


Nessun rinvio della decisione e nessuna sospensione in attesadegli sviluppi delle indagini penali avviate dalla Procura della Repubblica di Salerno. Il Consiglio superiore della magistratura chiuderà entro questa settimana il “Caso De Magistris”, stabilendo se lo stesso ha violato i suoi doveri e per questo va raggiunto da provvedimenti disciplinari e trasferito ad altra sede. Dopo che sono stati sentiti il procuratore capo Mariano Lombardi, l’aggiunto Salvatore Murone ed il capitano dei carabinieri Pasquale Zacheo. Terminate le audizioni, il procuratore generale dell Cassazione, Vito D’Ambrosio, ha ribadito la necessità di interrogare anche lo stesso De Magistris, precisando che per tale interrogatorio prevede tempi lunghi. De Magistris ha già fatto sapere che renderà il r ichiesto interrogatorio pur potendosi rifiutare di farlo, ma ha anche precisato che dovrà rispettare il segreto investigativo per cui a molte domande potrebbe anche non poter rispondere. Da qui la decisione di aggiornare l’udienza a venerdì prossimo Particolare attenzione merita la schermaglia procedurale avutasi in apertura d’udienza. Preliminarmente, infatti, il procuratore generale dellaCassazione ha preso la parola per chiedere che la sezione disciplinare disponesse lo stralcio dagli atti dei verbali contenenti dichiarazioni rese dai pubblici ministeri di Salerno davanti alla Prima commissione dello stesso Csm, quella che deve decidere sulla incompatibilità ambientale di De Magistris con gli uffici giudiziari di Catanzaro. Nel motivare la sua richiesta, il procuratore generale D’Ambrosio, preliminarmente faceva notare, in polemica indiretta con le rivelazioni di alcuni quotidiani lette come “interferenze” sulle decisioni del Csm, che «i pubblici ministeri di Salerno che indagano sui magistrati di Catanzaro hanno sui tavoli una mole di lavoro enorme, posto che sono quasi 70 i procedimenti penali pendenti e riguardanti magistrati in servizio nel distretto di Catanzaro». Nel merito, invece, il rappresentante dell’accusa ha sostenuto che l’acquisizione di quei verbali era illegittima perchè espressamente vietata dalle norme attuali. Da qui si spingeva a definire quel verbale come «un documento inutilizzabile perchè coperto da segreto istruttorio, e proprio per questo frutto di un atto di acquisizione illegittimo perchè compiuto dalla Commissione in violazioni della legge». Tali argomentazioni non sono state però con divise dalla sezione disciplinare che ha deciso di non accogliere la richiesta di stralcio avanzata dal procuratore generale il quale, dal canto suo, si è riservato di impugnare La decisione.

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