martedì 8 gennaio 2008

Bellisario: Bisogna togliere la cappa in lucania, dove i favori soverchiano i diritti

ROMA - «Per opportuna memoria », così comincia la nota diffusa ieri dall’ufficio stampa dell’Italia dei valori che accompagna la lettera aperta che il deputato Felice Belisario ha inviato al centrosinistra di Basilicata il 26 maggio del 2007 sulla sanità lucana. «Quanto contenuto nella lettera aperta - si legge nella nota - sta puntualmente emergendo dalle intercettazioni telefoniche divulgate in questi giorni. Senza voler entrare nel merito delle indagini in corso e fatta salva per tutti la presunzione d’innocenza, secondo Belisario è necessario che la politica lucana faccia un sano bagno di umiltà, mettendo da parte ogni forma di intollerabile arroganza, combattendo i molteplici conflitti di interessi e archiviando definitivamente pratiche clientelari degne di altre parti d’Italia». Cari amici del centrosinistra di Basilicata, è vero quello che dice qualcuno, forse alla sanità lucana non basta solo la riduzione delle aziende sanitarie per migliorarne il funzionamento. Certamente, però, ridurre i direttori generali con la loro pletora di consulenti, portaborse, raccomandati, lecchini et similia è già una buona cosa. Se poi mandassimo a casa qualche medico che non fa bene il suo lavoro e qualche altro che pensa piuttosto alla attività professionale privata, saremmo benemeriti. Se, ancora, i concorsi per l’accesso al primariato e tutte le assunzioni non seguissero rigidi sistemi clientelari, più di qualcuno ce ne sarebbe grato. Se poi cercassimo anche di razionalizzare la spesa sanitaria chiudendo interi reparti, se non interi ospedali periferici dove ormai nessuno vuol farsi operare neppure un’appendicite o un’ernia inguinale, potremmo fare investimenti tecnologici e ridurre le liste di attesa con migliori presidi diagnostici su tutto il territorio regionale. Se una banca cordonale (cellule staminali) venisse distrutta e ciò avvenisse rispettando elementari regole tecniche a servizio di puntuali principi scientifici, non si darebbe l’impressione di pressappochismo o, peggio, di inspiegabili decisione aggravata dal silenzio verso le legittime richieste di chiarimento
dei cittadini. Se poi ci fosse un centro unico di spesa, controllato non dai soliti sodali, certamente
i risparmi sarebbero di molti milioni di euro. Se gli appalti si svolgessero sempre rispettando soltanto l’interesse della pubblica amministrazione, forse la spesa sarebbe più contenuta, avremmo migliori servizi e nessuno si permetterebbe di dire ad alta voce, spesso indovinandoli, i nomi dei vincitori delle gare prima ancora di aprire le buste. Se, infine, tutto passasse al vaglio dei revisori, fosse monitorato meglio dalla giunta e dal consiglio regionale, senza aspettare l'intervento della magistratura, nessuno sfuggirebbe più alle sue responsabilità, qualche politico probabilmente farebbe le valigie, qualche mega dirigente si dedicherebbe al giardinaggio,
la comunità lucana si toglierebbe di dosso una cappa sempre più insopportabile, dove i favori soverchiano i diritti.
Felice Belisario
deputato dell’Italia
dei valori

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