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Ieri mattina, sono tornati in
tribunale a Potenza per una nuova udienza davanti al gup Petrocelli che, entro
marzo, dovrebbe decidere sulle richieste di rinvio a giudizio dei pm Basentini
e Marotta. Il processo riprenderà con le prime discussioni da parte delle
difese anche se resta da verificare proprio come si comporterà la Regione rispetto alle
posizioni di De Filippo e degli ex assessori per i quali non è stata accolta la
richiesta di parte civile rispetto agli altri consiglieri indagati. Per i 33 i
cui ci sono il presidente Pittella , e i con i consiglieri Mollica ,
Castelluccio, Napoli , Benedetto insieme ad altri 30 delle ultime due legislature le
accuse sono peculato e false attestazioni per aver indebitamente percepito
rimborsi per decine di migliaia di euro. L’ex
assessore regionale alla Sanità della Basilicata, Attilio Martorano, imputato
nel processo sulla gestione dei rimborsi percepiti dai consiglieri e dai gruppi
regionali tra il 2009 e il 2010, verrà giudicato con rito abbreviato così come
richiesto dal suo avvocato.
L’accusa sostiene che i consiglieri indagati avrebbero ricevuto rimborsi sulla base di
documenti fiscali fasulli o manipolati. Di fatto l’indagine di Gdf, polizia e
carabinieri avrebbe scoperchiato un sistema ben articolato di appropriazione
«illecita di denaro della Regione Basilicata». Rimborsi a consiglieri e
assessori per alberghi e viaggi che, secondo un’informativa del 16 novembre
2012 della squadra mobile, ammonterebbero a 500mila euro annui. Di questi,
ovviamente, non tutti sarebbero rimborsi illeciti. Ma gli stessi investigatori
precisano che «l’Ufficio di presidenza», l’organo preposto alla verifica, «non
ha mai provveduto al controllo incrociato delle fatture e/o ricevute prodotte
dai Gruppi consiliari con quelli prodotti da ogni singolo consigliere
regionale».
Così sono sorti i dubbi sui 500mila euro (annui) elargiti dalla Regione. E
nelle oltre 6mila pagine di incartamento giudiziario sono stati individuati
sospetti illeciti. Banchetti conviviali per mogli e figli e pernottamenti in
hotel con amanti.
Risultati «probatori
imbarazzanti» che dimostrerebbero lo sperpero di denaro «nell’arco del 2010 e
del 2011». Soldi della Regione ottenuti con «documenti» che avrebbero avuto «un
grado di fittizietà e falsità spesso totale». Centinaia di documenti fiscali
fasulli, «allegati in modo affannoso» dai consiglieri e assessori indagati,
«senza alcuna riconducibilità a specifici eventi politici o istituzionali».