Stamattina la Gazzetta
del Mezzogiorno dedica alla questione delle spese pazze della regione un
articolo sull' 'indagine condotta della Corte dei Conti , e della questione
posta da Frammartino sull' incompatibilità del presidente ed altri tre
consiglieri regionali eletti.
di Filippo Mele
di Filippo Mele
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La pagina della Gazzetta di oggi |
Nella nota l’elettore di Policoro è partito dallo scandalo «Rimborsopoli» in cui «la maggior parte dei consiglieri è risultato coinvolto per avere percepito indebitamente rimborsi» con le successive dimissioni del presidente Vito De Filippo e scioglimento del Consiglio. «Indette le nuove elezioni, però, alcuni uscenti coinvolti (per i quali rimane la presunzione d’innocenza) hanno voluto ricandidarsi». Ma ecco dove starebbe l’inghippo: «Alcuni giorni prima delle elezioni, la Giunta, assente l’allora assessore e candidato presidente Pittella, ha deliberato di costituirsi parte civile nei confronti degli imputati. Ad elezioni avvenute Pittella Castelluccio e Mollica si sono trovati destinatari di un’azione civile di risarcimento danni.
Vi è dunque nei loro confronti una lite pendente. Ed anche il consigliere Benedetto (ex assessore della Giunta De Filippo) è tra gli eletti imputati trovandosi in una posizione singolare: decise di costituirsi parte civile contro se stesso. Ma il gup ha affermato che nessuno può deliberare contro se stesso». Dove sarebbe, allora, l’incompatibilità? «La posizione di Pittella, Castelluccio e Mollica, è quella di indagati destinatari di un atto di costituzione di parte civile ammessa dal giudice. Se non giuridicamente, moralmente Benedetto è un loro collega. E la legge 154/81 stabilisce che non può ricoprire la carica di consigliere colui ha lite pendente, in quanto parte in un procedimento civile od amministrativo, con la Regione».
Cì sarebbe una possibilità per cessare «la lite»? «Sì, risarcendo i danni subiti dalla Regione che sono rilevantissimi. I danni all’immagine saranno quantificati, in caso di condanna, dalla Corte dei Conti. Quelli materiali subiti dall’ente dovranno essere rimborsati dagli imputati se saranno condannati. A mio parere i danni subiti dalla Regione ammontano a diversi milioni di euro ». E interpellato dalla Gazzetta, il blogger ha ipotizzato anche una cifra: «Ritengo che un milione di euro da restituire sia poco: 250mila euro a testa».
E rifiutando il pagamento del danno? «Nel caso, si dovrà procedere all’applicazione della legge. Rivendichiamo di contestare a Pittella, Castelluccio e Mollica, la causa di incompatibilità con interpello del consigliere Benedetto affinché voglia associarsi ai colleghi e di procedere alla dichiarazione di decadenza al fine di consentire il ritorno alle urne». Ma perchè la battaglia di Frammartino contro Marcello Pittella, espressione di quella che lui stesso ha definito una dinastia politica lucana? «Perchè occorre ribadire che il riscatto della Regione passa anche per il recupero delle questioni etiche e legali».