Ci risiamo! Invece di
dedicarsi alla coltura dei terreni anche solo per mezza giornata si fanno i
convegni sui prodigiosi effetti economici di un nuovo porto sulla costa ionica.
Sappiamo bene a cosa ci si riferisce quando si parla di ritorno economico: alle
risorse pubbliche necessarie alla realizzazione della infrastruttura erogate
sotto forma di sostanziosi contributi ed agli interventi necessari per lenire,
successivamente, gli effetti della prevista ed ulteriore erosione della costa e
quindi appalti da gestire.
Già
nel 2004, con legge regionale, fu fatta la variante al piano territoriale
paesistico di area vasta del metapontino per la localizzazione di porti
turisticied in quella occasione due foci furono graziate: quella del Sinni e
quella del Bradano mentre furono condannate ad ulteriore erosione costiera le
aree sottoflutto poste alla foce del Basento e dell'Agri. Non si escludevano
pontili stagionali o ripascimenti dell'arenile- guarda un pò!- per quei
progetti che si erano visti negare l'autorizzazione a realizzare il porto ma
non venne specificato chi dovesse sostenere l'onere della spesa. La relazione
alla legge pur contorta, stile Sigillito, qualcosa di chiaro diceva. La
legge,all'art 5, prevedeva che " per le eventuali trasformazioni che
subiscono le spiagge a causa della realizzazione delle infrastrutture portuali
la Regione, prima dell’inizio dei lavori, a garanzia dei ripristini dello stato
dei luoghi, richiede alle società idonea polizza fidejussoria" la cosa è
rimasta sulla carta ed al momento la Regione ha già speso 2 Milioni di Euro per
il ripascimento del lido di Metaponto. Ci auguriamo che la magistratura
intervenga e stimi i danni prodotti all'arenile e causati dalla presenza dei
porti e chieda il risarcimento di quanto dovuto. Il Sindaco di Scanzano, nello
scorso inverno, chiedeva lumi circa il ripristino dell'arenile di Terzo Madonna
alla Regione poiché, una volta completata la realizzazione del porto turistico
di Marinagri, vi era stato un arretramento della linea di costa di oltre 150
metri e si domandava quali fossero le iniziative da intraprendere per il
ripristino a carico del soggetto attuatore, il privato.
Il
Prof. Spilotro , docente Unibas, in un suo contributo reso all'Università del
Salento ebbe a dichiarare , nella primavera del 2011, che accanto alla erosione
dovuta al mancato apporto di detriti solidi a mare causato dalla costruzione
delle grandi dighe negli ultimi anni il fenomeno si era accentuato a seguito
della realizzazione dei due porti : Argonauti e Marinagri. il Prof. Spilotro, nel
corso del suo intervento parlava di erosione impazzita che era stata
attribuita,-strumentalmente ed al costo di 246 mila euro di pubbliche risorse
(ndr)- alle mareggiate ed, invece, era imputabile alla costruzione dei moli
sporgenti dalla linea costiera. Per non tediare ci fermiamo qui con il chiaro
invito ai partecipanti al convegno a dedicarsi con maggiore incisività alla
attività agricola in quanto i cittadini lucani già due bagni li hanno presi in
materia di portualità turistica.
X
Città plurale di Matera
Pio
Abiusi