sabato 30 luglio 2016

il rapporto Ispra accusa Leone : Policoro il più alto consumo di suolo , con la giunta Leone crescita del disastro ambientale

al secondo rapporto pubblicato qualche giorno fa dall’Ispra (Istituto Superiore per la protezione e
Ricerca Ambientale) e’ emerso un dato sconvolgente: il Comune di Policoro guida la classifica sul consumo del suolo in Basilicata.
Il disegno di legge, in materia di contenimento del consumo del suolo approvato dalla Camera il 12 maggio 2016, riconosce l’importanza del suolo come bene comune e risorsa non rinnovabile. Impone inoltre, l’adeguamento della pianificazione territoriale, urbanistica e paesaggistica vigente alla regolamentazione proposta. Altro elemento importante e’ il rapporto tra il consumo di suolo e la crescita demografica. Il legame tra demografia e processi di urbanizzazione costringerà il sindaco Leone e la sua maggioranza a rivedere i futuri piani urbanistici a partire dal Regolamento Urbanistico.
Pertanto le aree verdi e agricole non vanno più toccate, avremo uno stop all’urbanizzazione selvaggia, perché se la popolazione non cresce in modo adeguato, come e’ stato dimostrato a Policoro, non saranno necessarie nuove aree e forti riduzioni dei costi dei servizi, che oggi si scaricano pesantemente sulle famiglie di Policoro.
Il 10 giugno 2014 nell’incontro pubblico tenuto nella sala consiliare di Policoro, sul tema: 25 anni tra urbanizzazioni mancate e consumo del territorio, lanciai l’allarme che in questi giorni l’organismo più autorevole dello Stato, sulla tutela e salvaguardia dell’ambiente, non solo conferma il disastro ambientale, probabilmente irreversibile, che e’ stato consumato a Policoro, in una zona ad altissima produttività agricola, ma lo indica come il Comune con una percentuale di consumo di suolo la più alta in assoluta in Basilicata con l’11,7%, pari a 8 kmq ed un incremento dello 0,9% dal 2012 al 2015. Il periodo di riferimento coincide esattamente con l’inizio della gestione Leone. E’ una VERGOGNA......! Chi ne ha beneficiato di questo sconsiderato consumo di suolo? Ritengo pochissimi individui coinvolti in modo diretto e indiretto con la politica di questi anni, che hanno scaricato sulle prossime generazioni problemi di difficile soluzione.
Lancio un appello a tutti i cittadini di vigilare il più possibile su questi temi, perché il danno che abbiamo subito sotto l’aspetto ambientale, economico, sociale e culturale potrebbe pregiudicare il futuro di Policoro. Non basta più solo preoccuparsi ma e’ il tempo di OCCUPARSI del bene comune.
Benedetto gallitelli
Policoro 29/07/2016  

venerdì 1 luglio 2016

Attenzionati per eccesso di democrazia e pacifismo

Noscorie Trisaia, l'associazione nata nei frangenti della battaglia contro il
cimitero atomico di Terzo Cavone, novembre 2003, è finita, con altre due organizzazioni ambientaliste storiche di Basilicata, ScanZiamo le scorie e la Ola, nel “libro nero” dei “cattivi”del ministro degli Interni Angelino Alfano vale a dire nel Rapporto sullo stato dell’ordine, della sicurezza pubblica e sulla criminalità organizzata per l’anno 2014. Ma l'associazione, divenuta nel tempo ambientalista a tutto tondo, non ci sta. Ed ha chiesto un incontro al titolare degli Interni ed ai presidenti del Senato, Pietro Grasso, e della Camera, Laura Boldrini. Il portavoce Felice Santarcangelo ha spiegato: “Vogliamo una rettifica di quanto affermato nel Rapporto. Noi siamo democratici, pacifici, non violenti”. Ma cosa si sostiene nel documento “sotto inchiesta”? Si sostiene, alle pagine 931 e 932, che “è stata attenzionata (in riferimento al 2014, ndr) la campagna contro le trivellazioni petrolifere in Basilicata, da tempo al centtro dell'impegno di sodalizi d'area ecologista più volte scesi in piazza con manifestazioni di protesta ed inizative volte a stigmatizzare i conseguenti danni per la salute pubblica. Tra le associazioni che hanno mostrato maggiore dinamismo Noscorie Trisaia, ScanZiamo le scorie e la Ola”. Nel testo, altresì, si fa esplicito riferimento a “minacce chiaramente ricollegabili alla vertenza (petrolio, ndr) ricevute dal presidente della Regione”. Ma Santarcangelo: “Siamo stati “attenzionati” per democrazia, pacifismo e non violenza. In oltre 10 anni di attivismo sul territorio jonico e lucano sono state condotte numerose iniziative informative e di sensibilizzazione, manifestazioni di piazza pacifiche e non violente, autorizzate e documentate dalle forze di polizia locali, a tutela dell’ambiente, delle economie locali, dei diritti civili, della salute pubblica e anche contro la criminalità organizzata. Iniziative che si sono svolte nel rispetto della democrazia. Siamo stati “attenzionati” perché applichiamo i diritti della Costituzione? Per l’eccesso di democrazia manifestato con azioni pacifiche e non violente? Perchè abbiamo sempre rispettato la legge? Perché mai dobbiamo trovarci in un calderone dove le azioni per la difesa del territorio sono accomunate a criminalità organizzata ed ordine pubblico? Gradiremmo risposte e rettifiche dalle massime cariche dello Stato”.
E SCANZIAMO LE SCORIE HA SCRITTO AD ALFANO: “NOI SIAMO QUELLI DELLA MARCIA DEI CENTOMILA, UNA BATTAGLIA DI CIVISMO”

SCANZANO JONICO - “Caro ministro Angelino Alfano noi siamo quelli della marcia dei centomila del 23 novembre 2003. Altro che inserimento nel Rapporto sullo stato della sicurezza pubblica e sulla criminalità organizzata 2014!” Lo hanno scritto al titolare degli Interni i dirigenti dell'associazione ScanZiamo le scorie, nata dopo il Decreto, del 13 novembre 2003, con cui il Governo Berlusconi destinava nel salgemma di Terzo Cavone i rifiuti nucleari d'Italia. L'associazione da allora non ha mai smobilitato e si è resa parte attiva nel movimento No triv entrando nel Rapporto per il suo “dinamismo”. “Ma ogni nostra azione in difesa della nostra terra – è stato evidenziato nella nota - è caratterizzata da atteggiamenti civili, pacifici e tolleranti”.
Gazzetta del Mezzogiorno/ F. Mele