lunedì 30 maggio 2016

Durante il comizio di Scanzano Conta , muore il candidato Pasquale Truncellito. Scanzano in Lutto

Il noto commercialista Pasquale Truncellito candidato consigliere con la lista Scanzano Conta con il candidato Sindaco Claudio Scarnato è morto durante il comizio che si teneva in P.zza Gramsci a Scanzano. Pasquale Truncellito aveva appena finito di parlare , che un infarto fulminante l'ho ha colpito
Inutile l'intervento dei medici presenti sul posto.
Pasquale aveva già svolto la funzione di consigliere Comunale nel primo mandato del sindaco Jacobellis , dove era stato eletto con 231 voti.
Per noi non era solo un amico , ma una persona a cui potevamo rivolgerci potendo sempre contare sulla sua disponibilità. Aveva sempre un minuto da dedicarti per ascoltarti , un eterno ragazzino , che mancherà alla sua comunita
Ciao Pasquale 

“De Filippo ha ricevuto dall’ENI un hotel a Milano”



 protocollo Vicino”: dalle intercettazioni un copione degno di Saviano. 
di Giorgio Santoriello, Andrea Spartaco
Se dobbiamo stare a guardare, staranno tutti a guardare…….non esce una carta da qua, niente, se i nostri non lavorano……..noi non lavoriamo” è il motto che spesso si ritrova nelle intercettazioni di “Trivellopoli” e pronunciate dall’ex sindaco di Corleto Perticara, Rosaria Vicino: la frase ricorre decine di volte in oltre 800 pagine di intercettazioni telefoniche. La legge a Corleto era lei, la Total e le subappaltatrici assumevano i suoi “nomi” e lei sbloccava le pratiche di Total ed indotto, vagliate presso l’ufficio tecnico comunale. Tutti d’accordo, tutto ben oleato, tutto normale, tutto accettabile in un sistema dove il più puro aveva la rogna, perché bisogna lavorare poco per guadagnare molto ed i controlli ambientali sbandierarli solo quando c’era da ricattare. La terra, l’acqua, l’aria, l’agricoltura, l’allevamento…..tutte cose da falliti, bisogna diventare tutti manager col culo del prossimo e passare dal bar alla multinazionale. Grazie alla Procura di Potenza abbiamo uno spaccato incontaminato del “Sistema Basilicata”.
Il neocolonialismo ed i colonizzati raccomandati, assunti e contenti. Si sapeva da tempo che la prima ondata di assunzioni sarebbe stata quella strategica, già ma chi assumere? Ovviamente i figli degli amministratori, maggioranza e minoranza, i figli dei dirigenti pubblici (scolastici inclusi), il fratello del parroco e via discorrendo. Il welfare della Vicino fa impallidire quello svedese: assiste i suoi elettori e parenti dalla “culla alla tomba”, come nel caso della corruzione e dell’abuso d’ufficio ipotizzato dalla procura in carico alla Vicino e a Vincenzo Clemente ( titolare della srl che gestisce la casa di riposo di Corleto Perticara ) perché si aiutavano vicendevolmente, ossia la Vicino dava una mano ad occultare la rendicontazione e rinviare i pagamenti che Clemente doveva al Comune per il fitto della struttura, e Clemente si impegnava ad acquistare i farmaci per la casa di riposo presso la farmacia della figlia della Vicino, praticamente la filiera perfetta, il “welfare saurino” – tutti e due vincevano a danno della comunità che non ha incassato per almeno 9 mesi consecutivi, i 65mila euro mensili di canone comunale, intanto la casa di riposo si riforniva di farmaci a 15 km di distanza, ad Armento, presso la farmacia di Filomena Fiore, figlia della Vicino.
L’olimpo degli agevolati e l’Outsourcing srl. Abbiamo già scritto in passato dell’impresa Outsourcing srl , dove erano presenti figli di politici regionali e locali con soci attivi proprio nell’indotto Eni-Total, e la stessa Outsourcing nell’ottobre 2010 diventava beneficiaria, dietro approvazione di Sviluppo Basilicata di un contributo di 300mila euro per 10 anni, corrisposti dalla BCC di Laurenzana. Col tempo i vantaggi per la Outsourcing aumentarono, infatti vennero ammesse spese non conteggiate in precedenza e nel dicembre 2010 Sviluppo Basilicata assegnò 447mila euro complessivi di aiuti. Due anni dopo l’Outsourcing chiese una proroga per il completamento degli investimenti e la giunta De Filippo, con Marcello Pittella assessore, la concesse. Il 4 giugno 2013 chiese la seconda proroga, concessa anche questa – praticamente abbiamo pagato un investimento privato che non ha ad oggi avuto ancora inizio, visto che al 2014 risultavano due unità dipendenti neanche iscritte ad Inail o Inps secondo la procura. La Outsourcing avrebbe dovuto fornire in seguito i locali per creare un business center da fittare in seguito a Total.
Invece la moglie del dirigente regionale si occupava di ingegneria per i petrolieri. Grazia Panetta invece è la moglie del sempre verde “mandarino piddino”,Donato Viggiano ( dg dipartimento ambiente e, prima, direttore dell’Enea di Trisaia ). Viggiano rilasciava i pareri ambientali sui progetti Eni e la moglie lavorava nell’indotto di Eni, nella Mediterranea Ingegneria srl. E guarda caso c’era chi, come Criscuolo, stava come socio di capitale sia nella Outsourcing che nella Mediterranea Ingegneria e nella Outsourcing c’era anche l’altro figlio della Vicino, Gerardo Fiore, la cambiale politica che pendeva sulla testa di De Filippo, l’obiettivo strategico della Vicino mamma più che sindaco.
Vito De Filippo: il santo protettore di Rosaria Vicino. Le intercettazioni delineano un quadro da guerra politica, ove Pittella cerca di mettere le sue bandierine in Val Sauro, e la Vicino con De Filippo ad arginarne le mire. Per sostenere la guerra la Vicino ha bisogno di mezzi, come i cellulari intestati alla Provincia di Potenza che lei usa per i fatti propri, o l’auto comunale della Polizia Municipale di Corleto ( più che polizia sembra la sua milizia personale ) con la quale fa le commissioni private, dalla parrucchiera al panificio, fino alla campagna elettorale, autista incluso, nonostante da dipendenti comunali gli autisti ricoprissero le mansioni di operai. La Vicino oltre al “sindaco-mamma-centro per l’impiego” faceva parte del SIAN dell’Asp, ossia del dipartimento di igiene degli alimenti – quindi chi analizza il cibo……….quella cosa che in Basilicata e nella sua Corleto non si analizza mai come si dovrebbe, o meglio se lo si fa lo si nasconde o lo si fa male. Quindi vigili e relativa auto, servivano anche alle campagne elettorali del PD, ed addirittura a fare propaganda anche politica come in occasione delle primarie del PD e del sostegno da dare al defunto Luongo ed ecco che nell’auto della polizia municipale si caricavano i santini ed i fac simili.
La società matriarcale all’ombra dell’altare. La Vicino usava il cellulare della Provincia di Potenza per la campagne elettorali, come nelle europee del 2014, quando soltanto a Corleto Perticara, Gianni Pittella non fu il primo eletto, un risultato così evidente e forte che De Filippo si congratulò telefonicamente con la Vicino dicendo: ”Gesù, hai superato a Pittella!…sei un capo vero, veramente!” E quando la Vicino capisce che in paese qualcuno, (l’avvocato Massari, attuale sindaco in quota Pittella soprannominato “il principino” dalla stessa Viccino) sta preparando le liste contro di lei alle future comunali, Don Paolo Paradiso, parroco locale, era pronto all’azione al fianco della Vicino, infatti il fratello del Don è stato assunto grazie al petrolio. La fedeltà è alla Vicino più che alla croce, infatti il don si conferma nella “messa” a disposizione politica addirittura nel fare la guerra al locale presidente dell’Azione Cattolica, Luca Guerra, ispettore di polizia in quiescenza, pericoloso perché stimato da molti. Don Paradiso assicura alla Vicino il suo impegno anche in consiglio pastorale pur di non farlo candidare. Il parroco si conferma uno dei terminali del “protocollo Vicino” utile a gestire le assunzioni da convogliare verso i propri sostenitori politici, elencando precisamente i nomi di chi non ha votato la Vicino e non si meritava il “lavoro” secondo il Don. In cambio la Vicino metteva sul piatto anche l’appoggio per la festa patronale.
La moglie tutto fare di De Filippo. Rosa Tutino, dirigente ARBEA, moglie di De Filippo, nonché segretario ad horasdel marito, infatti è la Tutino ad usare il cellullare (intestato ad Arbea) col quale comunica alla Vicino le utenze telefoniche della collaboratrice di De Filippo, Mariachiara Montemurro, candidata all’epoca al Comune di Gallicchio e dove infatti fu la prima eletta della sua lista, ma oltre a questo la mansione principale era aggiornare la Vicino sulla stato d’avanzamento della raccomandazione a favore del figlio della Vicino che doveva lavorare in Eni. La Vicino nonostante tutta la riverenza che a volte mostra a De Filippo, in altre conversazioni sostiene invece che non gli era simpatico. La Vicino denigrava sia De Filippo che i suoi candidati, infatti definiva Luongo “quel morto di Luongo”, ma con quel sistema anche i morti o gli assenti potevano vincere, infatti il vigile urbano Giovanni Pagano durante le primarie del PD si recava alle urne presiedute da Luana Savino ( consigliere comunale di maggioranza PD e dipendente di Total ) e consegnava al seggio, dopo essersi girato le campagne, i documenti d’identità di cittadini non recatisi a votare. I vigili sembrano degli intermediari, sono centrali per carpire sia i risvolti sociali del protocollo Vicino ma anche gli equilibri politici interni, e discutono della mancata volontà della Vicino di ricandidarsi, riflettono sulle lotte interne al PD e del fatto che alla Vicino interessi ora solo sistemare il figlio presso Eni. Proprio ENI viene citata dal vigile Pagano perché stando al testo delle intercettazioni il vigile si lascia andare una frase:”Eni ha regalato a De Filippo un hotel a Milano”.
La questione morale sollevata dagli sciacalli. La Vicino non perde occasione per sputare nel piatto in cui mangia e ad un’amica confessa che dopotutto De Filippo non le è simpatico ed addita De Filippo come “uno che si fa i cazzi suoi” e che tutto sommato nonostante il legame politico forte tra i due, De Filippo le fa “schifo“. Forse lo schifo della Vicino verso “il De Filippo” come lo chiamano i magistrati negli atti, era dovuto anche al fatto che l’assunzione in Eni per il figlio non arrivava ed infatti il figlio della Vicino nel marzo 2015 lavorava con la D’Apollonia spa, braccio operativo del RINA SERVICES (servizi integrati per l’ingegneria), indotto Eni in Val d’Agri, la quale versava 43mila euro annui lordi alla D’Apollonia per la retribuzione di Gerardo Fiore, figlio della Vicino. Pazzesco il gioco al massacro degli attori di questa vicenda, uno scenario da Catilinarie, dove addirittura lo stesso manager Total, Cobianchi, dopo essersi prestato ad una serie di complicità con la Vicino, quando le pressioni di quest’ultima si fanno per lui opprimenti, arriva a dire che il motto Vicino:”se non lavoriamo noi anche gli altri staranno a guardare, da qui non esce una carta” era ascrivibile ai reati di concussione od omissione d’atti d’ufficio.
 I figli dei controllori dell’ASP da assumere in Total. Da sottolineare anche Il ruolo del “liaison officer” di Total, il lucano Gianpaolo Gagliardi, ossia il “reclutatore di indigeni”. Da ex contestatore del petrolio a dipendente della Total, si può riassumere così la carriera dell’ing. Gagliardi che nelle intercettazioni con la Vicino appare come uno degli interlocutori più frequenti per la bassa manovalanza. Gagliardi viene interessato dalla Vicino per assumere anche il figlio di una sua collega dell’Asp, tale Esia Bontempi, facendo notare che la collega “era la stessa deputata ai controlli (ambientali/alimentari – ndr ) cosa che avrebbe potuto interessare la Total”. Infatti la minaccia di analisi ambientali viene usata dalla Vicino per pressare la Total che in caso di esito positivo delle stesse avrebbe potuto veder rallentati i lavori, quindi con un danno economico. Infatti la Vicino al telefono con Gagliardi dice che: “questa è una filosofa, fa campioni,…..raccolta….. ti ho detto leviamocela” – quindi i controlli ambientali usati come merce di scambio per alzare la posta del gioco.
Se scoppia il pozzo TR2 noi non ci andiamo, a noi la sicurezza non ce ne fotte. Nelle mire clientelari della vicino c’è anche la Maersk, azienda mondiale leader nella gestione della sicurezza, proprio in un’intercettazione telefonica tra la Vicino e Rocco Carone ( corletano, manager della Maersk) quest’ultimo dice relativamente al pozzo Total – TR 2 (Tempa Rossa 2 – ndr):”…se scoppia il pozzo ed il gas va nelle campagne noi alle campagne non ci andiamo nemmeno sotto tortura, per farvi capire la situazione come è”. Il problema pare che sia dato dal fatto che le aziende in alcuni casi dicano no alla Vicino perché i nomi avanzati dal sindaco pare non abbiano i requisiti professionali minimi in materia di sicurezza-formazione professionale, e ad un certo punto la Vicino afferma che:”……a noi la sicurezza non ce ne fotte niente, io gli blocco tutto”. E Carone replica minacciando un esposto alla procura.
C’era da raccomandare anche il fornaio, la Vicino era un monopolio. La Vicino indicava alla Cascina anche da chi avrebbe dovuto rifornirsi di pane:“……per il pane devi pigliare anche De Angelis…è un fornaio qui, bravo, buon prezzo ed è buono…..il pane è buono anche perché è vigilato dall’Asp, io mò lo faccio io il controllo, quindi”.
Servono indagini patrimoniali serie ed estese per dirigenti regionali e comunali, politici e servitori dello stato, e Cova Contro solleciterà tale richiesta a tutti i livelli.


venerdì 27 maggio 2016

POLICORO E SCANZANO JONICO. LAVORATORI DELLA TRADECO SENZA STIPENDIO, LA STORIA CONTINUA

consigliere Di Pierri
di Filippo Mele

A GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 26.5.16

POLICORO - “Siamo costretti, ancora una volta, a diffidare il Comune a rispettare e far rispettare la legge ed a chiedere che vengano tutelati i diritti dei lavoratori della Tradeco, rimasti, anche questo mese, senza stipendio”. 

Lo ha dichiarato Gianni Di Pierri, capogruppo di Policoro Futura, già in passato intervenuto per sollevare lo stesso problema. Problema che si è riproposto anche a Scanzano Jonico dove l'impresa di Altamura ha, come nel centro confinante, l'appalto della raccolta dei rifiuti solidi urbani. Di Pierri: 

“Dobbiamo ricordare che l’art. 6 del contratto di affidamento del servizio firmato a Policoro prevede che in caso di ritardo nel pagamento delle retribuzioni ai lavoratori il Comune inviti la ditta a provvedervi e, dopo 15 giorni, in caso di mancato pagamento, vi provveda direttamente, detraendo gli importi dalle (cospicue) somme dovute alla ditta. 

E’ assurdo pensare che, fra tanti slogan buonisti, il Comune puntualmente ignori le esigenze primarie dei lavoratori e delle loro famiglie e che debba esserci sempre bisogno di sollecitarlo per far sì che provveda ad attivare procedimenti chiari e semplici previsti dalla legge a tutela del lavoro che, come certamente anche loro sapranno, è principio previsto addirittura dall’art. 1 (e dall’art. 36) dalla nostra sempre più scricchiolante Costituzione”. 

Policoro Futura ha concluso ricordando che da tempo i dipendenti Tradeco non sono sottoposti ai controlli sanitari obbligatori previsti dalla legge. Sulla situazione dei pagamenti dei dipendenti della Tradeco di Scanzano Jonico ecco cosa ha riferito il sindaco Salvatore Iacobellis (Pd): “Due stipendi dei tre arretrati sono stati pagati dalla impresa dopo che nella giornata di martedì scorso erano sono stati sbloccati i suoi conti dopo un fermo a causa di una inchiesta della Guardia di finanza. La terza mensilità la pagheremo come amministrazione comunale”.

giovedì 26 maggio 2016

Smantellamento ferrovie in Basilicata, i vertici regionali non vedono il disastro

Da più di sette mesi cerchiamo di portare i vertici regionali a discutere del problema trasporti e in particolar modo della rete ferroviaria lucana ed è da più di sette mesi che il presidente Pittella e il suo assessore ai trasporti, Aldo Berlinguer, declinano l'invito adducendo ogni volta le scuse più fantasiose e, per certi versi addirittura vergognose, come nel caso delle ultime scusanti addotte dell'assessore toscano, che è arrivato ad escludere i fine settimana come tempo da dedicare al pubblico confronto per motivi di week end e ritorno a casa: 

l'assessore all'ambiente e ai trasporti della Basilicata, comportandosi come un qualsiasi impiegato che a fine giornata timbra il cartellino e via, rifiuta di affrontare un discorso così cruciale per la nostra regione, principalmente perché non è casa sua. 

Invece fra i maggiori esperti nazionali di ingegneria e logistica dei trasporti come il professor Domenico Gattuso, parlamentari e senatori che vanno dai 5 Stelle a Forza Italia, sindacalisti di ogni sindacato, sindaci e vertici di Trenitalia hanno subito accettato l'invito a sedersi intorno ad un tavolo di confronto e proposta volto a comprendere se esiste e qual è la linea politica del governo nazionale e di quello regionale per questa regione, per affrontare una situazione che altrimenti ci condannerà sempre più all'isolamento.

 Perché il presidente della regione e l'assessore ai trasporti, con i loro diniego, hanno fatto saltare questo tavolo? Le recenti inchieste di Potenza, fra gli altri fatti, hanno fatto emergere la scandalosa celerità della costruzione e manutenzione di strade quando queste sono utili alle compagnie petrolifere, mentre assistiamo da anni al decadimento delle nostre infrastrutture e al vero e proprio smantellamento dei nostri assi ferroviari e dei treni. 

In tutta risposta, mentre si firma a Matera in pompa magna un patto per il sud che riduce di un terzo (38 miliardi per tutto il sud Italia) la somma iniziale prevista dal Fondo di Sviluppo e Coesione (inizialmente prevista di 58 miliardi di euro), l'idea stessa di un sistema di trasporti adeguato e di una ferrovia al passo con i tempi viene dimenticata e fatta dimenticare: Pittella non smette di ripetere che i materani la ferrovia se la possono e se la devono scordare, mentre cala un gelido alone di silenzio sulla disastrosa situazione infrastrutturale esistente (Ricordo velocità commerciali sulle tratte Salerno – Potenza Centrale e Potenza Centrale – Metaponto rispettivamente a 55 km/h ed a 76 km/h – Bernalda - Nova siri 44 km/h). 

E’ del tutto evidente, infatti, che se non si procede a renderla piu’ moderna, veloce e comoda, si condanna il sistema ferroviario lucano e della Basilicata nord-occidentale a non essere vettore competitivo, con un lento ma inesorabile declino. E’ altrettanto evidente che le azioni governative in merito alla liberalizzazione senza regole del trasporto su ferro non avevano solo finalità di aprire un segmento produttivo sino ad oggi soggetto a monopolio, ma quelle di ridurre il treno ad un mezzo per pochi eletti, avvantaggiando una concorrenza nella quale i privati operano solo sulle tratte dove si guadagna, lasciando alla collettività il costo del servizio sociale che, così concepito, diventa sempre più difficile garantire con le ristrettezze dei bilanci e dei finanziamenti. Infatti, già oggi in varie Regioni d’Italia sono state chiuse linee ferroviarie regionali, sostituendo i servizi con l’autobus, più economico in termini di costo diretto ed ampiamente più “caro” per i cittadini e le collettività in termini sociali e ambientali. 

Ma in via Anzio sembra quasi che nessuno si accorga dello smantellamento in atto della rete ferroviaria, e intanto si sprecano soldi per l'acquisto di treni anacronistici (a diesel) in un contesto nazionale che viaggia ad alta velocità e che ci ha letteralmente segato fuori dai suoi assi. Noi riteniamo che il problema delle ferrovie e dei treni sia imprescindibile per lo sviluppo della nostra regione, per questo (a meno che non si voglia attuare un meticoloso e congeniale piano di sottosviluppo per queste terre) andiamo avanti, lanciando un ultimo pubblico appello al presidente e all'assessore Berlinguer. 

L'ultima occasione per decidere se continuare a far mettere la testa sotto la sabbia ai lucani oppure se aprirsi al confronto e alla proposta democratici. Entro la prima decade di giugno, infatti, l'incontro si farà in ogni caso, con o senza i vertici politici regionali, dunque senza i diretti responsabili. Va da sé che a questo punto la loro presenza o assenza assumerà inevitabilmente un significato politico. A loro la scelta politica e civile: se aprirsi al confronto e iniziare un dibattito democratico su questo tema o se abbandonare il campo e lasciare dunque la creazione di altri blocchi di opposizione su questi temi e la creazione di altri 4, 5, cinquecento comitatini che a questo punto dovrebbero sorgere in ogni paese per ricordare ai nostri governanti che siamo ancora in democrazia e che i lucani al loro sviluppo non vogliono rinunciarci.

Ivano Farina - Antico circolo culturale Karakteria

Davide Mecca – I non pendolari di Basilicata





mercoledì 25 maggio 2016

Leone e il comune tutelino i Lavoratori

Siamo costretti, ancora una volta, a diffidare il Comune a rispettare e far rispettare la legge ed a chiedere che vengano tutelati i sacrosanti diritti dei lavoratori della Tradeco, rimasti, anche questo mese, senza stipendio.
Dobbiamo ricordare che l'art. 6 del contratto di affidamento del servizio di gestione dei rifiuti prevede che in caso di ritardo nel pagamento delle retribuzioni ai lavoratori il Comune inviti la ditta a provvedervi e, dopo 15 giorni, in caso di mancato pagamento, vi provveda direttamente, detraendo gli importi dalle (cospicue) somme dovute alla ditta (trattasi del cosiddetto potere sostitutivo di cui all'art. 5 del DPR 207/2010).
E' assurdo pensare che - fra tanti slogan buonisti - il Comune puntualmente ignori le esigenze primarie dei lavoratori e delle loro famiglie e che debba esserci sempre bisogno di sollecitarlo per far sì che provveda ad attivare procedimenti chiari e semplici previsti dalla legge a tutela del lavoro che, come certamente anche loro sapranno, è principio previsto addirittura dall'art. 1 (e dall'art. 36) dalla nostra sempre più scricchiolante Costituzione.
Con l'occasione vogliamo anche ricordare che da tempo immemorabile i dipendenti stessi non sono sottoposti ai controlli sanitari obbligatori previsti dalla legge, da oltre due anni aspettano invano l'abbigliamento da lavoro anch'esso previsto per legge e per contratto, da anni attendono inutilmente - insieme ai cittadini - i mezzi nuovi (magari "a norma") previsti in contratto, così come invano attendono il bonus dovuto loro per i risultati ottenuti con la raccolta.
Policoro Futura, dal canto suo, continua a pensare che è con i fatti, e non con le chiacchiere riscaldate da campagna elettorale, che si risolvono i problemi e per questo insiste per l'applicazione della legge riservando, in caso contrario, ogni opportuna iniziativa che tuteli le legittime aspettative dei lavoratori.
Gianni Di Pierri





martedì 24 maggio 2016

Lettera aperta al Sindaco


Caro Sindaco, sono stupito che la richiesta di un confronto politico ti ha provocato ansia e nervosismo. Ritengo che un pubblico dibattito potrebbe contribuire a diffondere fra i cittadini una condivisione delle scelte politiche per sentirsi sempre più appartenenti alla città. 
Approfondire la storia e le origini del paese fa crescere lo “spirito di appartenenza” alla nostra comunità che, per differente provenienza dei suoi abitanti, a volte li fa sentire “estranei” nel proprio paese. Sono convinto inoltre, che un Sindaco deve incoraggiare e stimolare i giovani cittadini a sentirsi protagonisti della propria città. 
Credo che oggi sia necessario risvegliare un senso di appartenenza non basato sulla contrapposizione e sull’esclusione, ma avere il coraggio di proporre un racconto unificante per la comunità. Mi rendo conto che con un carattere insolente e supponente è difficile organizzare confronti pubblici che aiutino i cittadini a conoscere le radici della propria città. Caro Leone: forse ti senti estraneo nel nostro paese? 
Il concittadino Massimo Rinaldi, purtroppo morto prematuramente, scriveva:......”cercare la bellezza dell’essere cittadini significa soprattutto imparare ad amare la propria città, i suoi luoghi, i suoi spazi che sono i luoghi e gli spazi dove si consumano le storie dell’ordinaria umanità.....se ami una città riesci anche a non abbandonarla mai”
Questo è il senso dell’amore per la propria città, questo è il filo conduttore che mi ha sempre guidato nella vita pubblica e privata per difendere l’identità della nostra Policoro. Questo amore e l’entusiasmo mi sono stati trasmessi da mio padre che, dall’11 settembre del 1937, fu incaricato dal Comune di Montalbano J.co di svolgere la funzione di “Addetto all’ufficio di Stato Civile”nella frazione di Policoro, primo passo per l’autonomia comunale del 1959. 
Per quanto riguardano alcune affermazioni riferite alle gestioni delle passate amministrazioni, il linguaggio che hai utilizzato è “antiquato e spocchioso”, figlio di una cultura politica antidemocratica, che non merita nessuna risposta. Ad ogni modo ti rinnovo l’invito a organizzare un confronto politico pubblico sulla gestione del tuo mandato sindacale e sono certo che sarà l’occasione per rendere evidente le tue responsabilità sul disastro ambientale e urbanistico di Policoro. 
Benedetto Gallitelli

lunedì 23 maggio 2016

Tradeco ; maxi sequestro per maxifrode , indagata anche per evasione contributiva. Leone Tace


Si fa sempre più complessa la situazione in casa Tradeco, la società  che  si occupava del servizio di raccolta  rifiuti di Policoro
 
La Guardia di Finanza di Bari, infatti, ha sequestrato alla società pugliese e al suo legale rappresentante, Giuseppe Calia, beni mobili e immobili per 3 milioni di Euro. I sequestri sono stati eseguiti a Bari, Altamura, Santeramo in Colle, Roma, Milano, Modena e Siena.

Il provvedimento giudiziario è arrivato a seguito di una verifica fiscale al termine della quale Calia è stato denunciato per avere contabilizzato fatture relative a operazioni inesistenti per oltre 5 milioni di euro e per aver indebitamente detratto l’imposta sul valore aggiunto per più di un milione.

In particolare, le fatturazioni, secondo gli inquirenti, erano essenzialmente riconducibili a fittizi contratti di sponsorizzazione con numerose associazioni sportive dilettantistiche locali e nazionali. Dalle indagini, inoltre, è emerso, secondo la Procura, che la Tradeco nel corso degli anni, quale sostituto di imposta, ha anche operato e certificato ritenute fiscali ai propri dipendenti omettendone però il relativo versamento all’erario, per un ammontare complessivo di oltre 1,5 milioni.

Oltre 250 lavoratori (265 per l’esattezza), sono risultati irregolari sotto il profilo fiscale-contributivo in quanto la società pugliese ha omesso di versare le relative ritenute come è emerso dalla documentazione contabile acquisita dalle Fiamme Gialle.
L’ennesimo guaio finanziario per la Tradeco che rischia di avere ripercussioni anche su Policoro.
Ci chiediamo come sarà stato possibile liquidare alla società società visto l'irregolarità riscontrata nel versamento contributivo , miracoli di Leone ?

venerdì 20 maggio 2016

Lavoro nero, illegittimo, volontariato, che tipo di lavoro garantisce l'amministrazione di Policoro?

Nell' illegalità diffusa che pervade i gesti quotidiani del nostro territorio, gli abusi, la negazione dei diritti sono prassi, nient'altro che normalità.
Ipocritamente nei convegni, nelle cerimonie pubbliche, ci connotiamo tutti come persone civili, giornalisti e amministratori, professionisti e presidenti delle più disparate e sovvenzionate associazioni esibiscono roboanti retoriche, mentre l'ambiente intorno sprofonda, i più deboli soccombono. 
Oggi noi vogliamo sapere dal sindaco Leone, dall'amministrazione e dalle opposizioni dov'è - e se c'è qual è - a Policoro il confine che separa il lavoro nero dal volontariato, l'elargizione che crea servitù dal diritto che produce libertà?
Vogliamo sapere cosa significa per loro "lavoro", cosa significa "dignità ed emancipazione umana", qual è secondo loro il dovere delle istituzioni in termini di comportamento esemplare e rispetto della legalità.
Oggi noi vogliamo raccontare un fatto fra i tanti  che passa inosservato da molti anni: è la vicenda del signor SERAFINO DI SANZA, che da circa 8 anni vive con la sua famiglia “nell’alloggio del custode” nell’area di Palazzo d’Ercole. Lì svolge gratuitamente, con impegno e devozione, senza assicurazione infortuni, senza contributi previdenziali ed assistenziali, tutto a suo rischio, i lavori di custode di Palazzo d’Ercole e di manutentore delle aree verdi vicino al Municipio.
L’alloggio del custode attiguo al Municipio, gli era stato assegnato provvisoriamente, in forza della delibera di giunta n. 72 del 31 luglio 2008 (Amministrazione Lopatriello) in cambio di: “servizi volontari da parte dello stesso” consistenti in “vigilanza interna della Casa Comunale e cura e manutenzione del verde esistente all’interno del recinto del Municipio e delle aree attigue – piazza Segni e rotatoria di via Bologna”.
Il cittadino Di Sanza Serafino, spinto dal bisogno di una casa e da promesse, aveva accettato suo malgrado il compromesso, credendo che presto la situazione si sarebbe evoluta in suo favore con una stabile sistemazione. Ma così non è stato.
Nel 2012, all’amministrazione Lopatriello succede l’amministrazione Leone ed anche Leone si guarda bene dal modificare la “provvisorarietà” della delibera 72 del 2008.
Per dare legittimità all’atto pubblico e dignità al padre di famiglia con tutte le tutele di legge, l’amministrazione Leone potrebbe fare unbando pubblico di appalto (come ha fatto per il Palaercole) per i servizi connessi alla guardiania della sede municipale, e per la manutenzione delle aree verdi limitrofe, assegnando all’attuale prestatore d’opera una qualche forma di prelazione su altripretendenti.
Invece si preferisce risparmiare i soldi dovuti per lavori di guardianeria e manutenzione e rimanere nella provvisorietà.
Il sindaco Leone, nella sua signorile magnanimità, recentemente ha anche concesso al signor Di Sanza (che versa in situazioni economiche disagevoli) la raccolta delle olive dalle piante esistenti all’interno della recinzione e nel piazzale della casa comunale.
Ma a noi continua a sorgere sempre la stessa domanda:
Siamo in uno stato di diritto, nel quale esistono contratti che regolano i diritti e i doveri sul lavoro e sulla dignità umana oppure come ai tempi dello schiavismo e dello zio Tom, persino nella Pubblica Amministrazione il diritto e il lavoro dipendono dalla "magnanimità" del padrone? 
Nella delibera (PROVVISORIA) del 2008 il lavoro che presta Serafino è definito "volontario".
Ma è proprio "volontario" o c'è un datore che gli ordina servizi in cambio di nessuno stipendio e solo di un alloggio non assegnato da alcun bando?

La legge quadro sul volontariato intende l’attività di volontariato quella prestata in modo personale, spontaneo e gratuito, tramite l’organizzazione di cui il volontario fa parte, senza fini di lucro anche indiretto ed esclusivamente per fini di solidarietà.

Il lavoro prestato dal sign. Serafino Di Sanza sembra proprio non ricadere in questa fattispecia di legge. Una legge che, come tutte le leggi, serve proprio per tuteleare il bene comune e i diritti dei più deboli, che altrimenti sarebbero in balia della forza dei più forti.
La delibera n.72/2008 dev’essere revocata perchè di dubbia legittimità ed in contrasto con la legge quadro sul volontariato.
Soprattutto pretendiamo che sia proprio il sindaco Leone a farlo e con massima urgenza. Ha vinto le elezioni con lo slogan "Prima ditutto l'uomo". Ebbene si ricordi che Serafino Di Sanza è un uomo e come tale va trattato, iniziando a riconoscere tutti i suoi diritti, che poi sono null'altro che i diritti fondamentali dell'uomo e dei lavoratori.
Ponga immediatamente rimedio alla confusione indecorosa che si potrebbe fare nel dover faticare a trovare le differenze fra la casetta del custode del Municipio di Policoro, il suo lavoro garantito da tutti i diritti propri dello statuto dei lavoratori  e la capanna dello zio Tom, elargita da un padrone bianco, che lo teneva al guinzaglio di un lavoro gratuito e di una condizione che metteva l'uomo all'ultimo posto, non al primo.
Tratto da Kaeakteria

mercoledì 18 maggio 2016

Ma quale bandiera? Né verde, né blu, è bianca, anzi nera.

Le bugie nascoste sotto le bandiere turistiche: puro marketing e nulla di scientifico.
Di Giorgio Santoriello

Dobbiamo chiarire alcuni concetti: l’ambiente non è un’opzione attivabile sul nostro smartphone, né un procedimento amministrativo che segue confini catastali, la qualità ambientale non nasce premendo un interruttore né versando prebende o favorendo determinati salotti.
Come è possibile che Pisticci abbia riavuto la bandiera verde, ossia spiaggia consigliata a mamme e bimbi, se:
  • l’anno scorso abbiamo analizzato chimicamente i celebri fanghi neri denunciati da Andrea Spartaco con livelli prossimi alla soglia di contaminazione per boro e manganese, nonché tracce di idrocarburi e vari metalli pesanti;
  • a due chilometri dalla bandiera verde di Pisticci, l’Arpab ha confermato le anomalie radiometriche da noi rinvenute sulla sponda sinistra del Basento, ove la radioattività era 4 volte la soglia di fondo naturale in corrispondenza di banchi di sabbia nera;
  • la spiaggia ideale per i bambini è compresa tra Cavone e Basento, praticamente in due corpi idrici compromessiche portano in mare i rifiuti di discariche, depuratori non funzionanti, scarichi agricoli, le acque del SIN –Val Basento, etc…….
  • se la Procura di Potenza sta indagando l’Arpab per tutti gli omessi controlli come si fa a certificare la bontà di una costa se la Regione Basilicata non ha ancora adempiuto agli obblighi di legge (DM 56 del 2009 ) per certificare la qualità di sedimenti ed acque di transizione, quindi anche la costa;
  • se l’Arpab ha sempre e solo ricercato alghe e batteri fecali per la balneabilità delle acque, come facciamo ad avere bandiere di presunta salubrità se in Regione non funzionano i depuratori, abbiamo centinaia di pozzi nell’entroterra e non conosciamo le linee di percolamento delle nostre discariche, per non parlare dei pesticidi nelle falde;
  • se già nel 2006 nell’area del Porto degli Argonauti vennero rinvenute ripetute contaminazioni di falda da metalli pesanti;
e se Di Trani è un medico, come è possibile che un giorno dica dinanzi alle tv nazionali di non fidarsi di Arpab ed il giorno dopo trovi le certezze scientifiche per mandare madri e figli in quel tratto di costa nonostante il degrado ambientale ufficiale?
E per la serie: “Medici al Potere”, passiamo a Rocco Leone, sindaco di Policoro, che in preda al fantasma berlusconiano di Lopatriello, vive di annunci privi di valore. Ma Leone ha dimenticato la contaminazione da manganese ( oltre 40 volte la soglia di legge ) notificatagli a dicembre 2015 proprio a ridosso dell’Agri, lo stesso fiume che viene dal Pertusillo e dal distretto petrolifero della Val d’Agri?
Leone conosce i dati delle acque emesse dal depuratore di Policoro ed immesse nell’Agri? Conosce la qualità dei sedimenti? Conosce la qualità delle acque dei canali? Conosce l’impatto costiero dello scarico dell’Itrec? Leone conosce l’impatto degli altri pozzi eroganti o chiusi e ricadenti nel suolo comunale? Le fogne di alcune strutture costiere sversano tal quale in mare o tutti gli operatori turistici sono allacciati regolarmente alla rete fognaria? Leone ha mai chiesto ad Arpab di quantificare l’impatto ambientale di Marinagri?
Leone si rende conto che l’Arpab non divulga dati ambientali su Marinagri dal 2011 e che su quei pochi dati emessi ( 4 analisi per oltre un decennio ) vi erano comunque lacune e dinamiche da approfondire? Continuiamo a far finta di nulla, vivendo di accattonaggio politico e mediatico. Mentre Leone e Di Trani non hanno fatto nulla di concreto per: Tecnoparco, Val Basento, Itrec, monitoraggio pozzi, monitoraggio fitofarmaci nelle falde etc…. e mentre il Consorzio di Bonifica di Metaponto sta probabilmente usando il glifosate per diserbare i canali ( su questi ultimi mai condotta una ricognizione chimica ) noi pensiamo alle bandiere ed ai proclami perché la priorità è la stagione turistica costruita sulle bugie.
Due “pirati” altro che medici, l’unica bandiera che conoscono è quella nera, nero come il loro orizzonte. Abbiamo notificato a due associazioni di consumatori, all’ordine dei medici e dei pediatri, alla SIP (associazione pediatrica che conferisce la bandiera verde su dati Arpab!!! ) ed alla procura della repubblica il nostro punto di vista e la relativa documentazione scientifica in nostro possesso.
La Bandiera Blu, come quella Verde, non è sinonimo di qualità, basta informarsi un po’ di più su come viene conferita ( con parametri opinabili e parziali che non tengono conto del reale stato qualitativo del territorio ) anche a località ove gli impatti ed i disservizi ci sono, come Positano, Ravenna o San Vito Chietino, quest’ultimo bandiera blu ma con tratti di spiaggia non balneabile, contraddizioni di cui si è occupato con un’inchiesta il FattoQuotidiano tre anni fa. La bandiera blu non interessa alle grandi località…perché? Perché le bandiere vengono assegnate alle singole spiagge/approdi e non ai comuni? Perché in Italia siti contaminati ricevono la bandiera blu per singoli tratti di costa? La bandiera blocca di per sé l’inquinamento? Quali analisi ha allegato il Comune di Policoro per richiedere la bandiera? E Pisticci invece ha documentato per la bandiera verde di essere a valle di due SIN?

martedì 17 maggio 2016

al no xenofobo e fascista di Leone sulle Unioni civili arriva la risposta di Gianni Di Pierri

Al no xenofobo e fasscita per toni ed argomentazioni del sindaco Rocco Leone sulla legge delle unioni
civile approvate dal parlamento , che non è intenzionato a rispettare , in verità non rispetta neanche altre leggi quello del codice degli appalti e delle assunzioni ) arriva la risposta del consigliere comunale Gianni Di Pierri che pubblichiamo integralmente

UNIONI CIVILI : IL SINDACO SALVI L'UMANITA'
Da qualche tempo continuo a farmi una domanda : qual è il mio problema se due persone dello stesso sesso vogliono convivere e poi magari pure lasciarsi, se vogliono assumere lo stesso cognome, garantirsi reciprocamente gli alimenti ed avere beni in comune, se si sostengono moralmente ed economicamente, se in caso di malattia dell'uno, l'altro lo assiste ed in caso di morte ne diventa erede e titolare della pensione di reversibilità ?
Dov'è l'immoralità in questa legge ? E soprattutto, chi di noi ha la statura "morale" per definire "immorale" una unione tra due persone che vogliono semplicemente avere il diritto di vivere (e morire) insieme ?
E poi, ci rendiamo conto di quanta ferocia c'è in noi quando diciamo di essere disposti ad accettare (o peggio "tollerare") la libertà sessuale, come se facessimo una specie di concessione divina a chi ha tendenze diverse da quella eterosessuale ?
L'amore non può mai essere discriminazione ed ogni essere umano dovrebbe poter liberamente manifestare la propria natura senza essere costretto a nasconderla o peggio reprimerla e ad elemosinare la propria dignità.
E' vero, lo diceva pure Einstein, è immorale tutto ciò che mette a rischio la continuità del genere umano ma, se ci pensiamo bene, l'unica cosa che davvero mette a rischio il genere umano è l'odio, in tutte le sue forme, dalla violenza alla intolleranza, dalla prepotenza all'ipocrisia, dalla maldicenza al rancore.
Se poi si fanno affermazioni apocalittiche contro le unioni civili solo per tentare di recuperare i voti perduti del mondo cattolico (a parte la tristezza del metodo scelto e la evidente scarsa considerazione per i cattolici), io di certo non sono un espertissimo, ma faccio tanta fatica ad immaginare Gesù Cristo intollerante nei confronti delle unioni tra omosessuali ... e delle coppie di conviventi (già perchè, forse non tutti lo sanno, ma la legge sulle unioni civili tanto bersagliata riconosce i diritti anche a queste ultime oltre che agli omosessuali).
In conclusione, qualche dato utile almeno per non fare confusione :
1) in materia di unioni civili non non esiste per i sindaci l'obiezione di coscienza per cui stipulare l'unione è un obbligo giuridico dinanzi al quale, però, al sindaco moralmente integro è consentito fuggire, con un trucchetto facile facile, ovvero delegando altri (così come da tanto tempo fanno alcuni sindaci cattolici che non celebrano matrimoni di persone divorziate).
2) la legge in questione non prevede alcuna forma di adozione nè stepchild adoption, quindi sbandierare la tutela dei bambini è strumentale e non c'entra assolutamente niente con il tema;
3) infine, una notizia bomba : è stato scientificamente provato che l'omosessualità è una inclinazione NATURALE, e dunque non è una moda, un hobby o una scelta di vita, inoltre non è una malattia e pertanto non è neanche contagiosa; già questo dovrebbe far tirare a qualcuno un sospiro di sollievo : se è così l'umanità, per ora, è salva.

Gianni Di Pierri

lunedì 16 maggio 2016

POLICORO. ADESSO SONO DUE LE BANDIERE BLU CHE SVENTOLANO SUL METAPONTINO

LE DICHIARAZIONI CARICHE DI SPERANZA PER IL FUTURO DI LEONE, MARRESE E CASTELLUCCIO

di Filippo Mele

POLICORO – C'è grande soddisfazione per l'assegnazione al centro del Metapontino di ben due Bandiere Blu da parte della Foundation for Environmental Education (Fee): quella alle spiagge del litorale e quella al porto turistico di Marinagri. Più soddisfatto di tutti il sindaco Rocco Leone (FI): “Sono contentissimo. Da oggi la Bandiera Blu simbolo di mare pulito e di servizi di eccelenza nella raccolta differenziata dei rifiuti, nel salvamento ai lidi, nell'accessibilità ai soggetti diversamente abili, nella salvaguardia di biotopi come il bosco Pantano, sventolerà sul pennone del nostro municipio. Ed altre 40 sventoleranno sulla via del Lido e sulle spiagge del nostro litorale. Per me questa assegnazione può potenziare il nostro connubio con Matera capitale della cultura 2019. La Bandiera Blu ci proietta in ambito internazionale. Sono state solo 9 su 152, infatti, le new entry 2016 nell'elenco delle spiagge più belle d'Italia”. Soddisfazione anche per il vessillo assegnato al porto di Marinagri. Ora, però si tratterà di mantenere negli anni questo riconoscimento che anche in passato fu conquistato da altre spiagge dello Jonio lucano, Policoro compresa, ma che poi fu perduto. Leone: “C'è una grossa differenza rispetto al passato quando la Bandiera Blu era una sorta di gioco. Ora la sua assegnazione è un verio e proprio percorso che le comunità interessate debbono compiere. Un percorso in cui bisognerà migliorarsi sempre per meritarsi la riconferma”. E soddisfazione è stata espressa anche dal capogruppo in Consiglio comunale del Pd, Gianluca Marrese: “Esprimo un vivo e sincero apprezzamento circa l’eccezionale risultato ottenuto dalla nostra città relativamente al conferimento da parte della Fee della Bandiera Blu a distanza di undici anni dall’ultima. Risultato che premia Policoro oltre che per la qualità delle acque di balneazione anche per il turismo sostenibile, per l’attenta gestione dei rifiuti e per la valorizzazione ambientale delle aree turistiche. Quella di ieri sarà ricordata come una bella pagina per la nostra città”. Ed il vicepresidente del Consiglio regionale, Paolo Castelluccio (FI), ha aggiunto: “Quando parliamo del Metapontino come “Mare di Matera” intendiamo mettere a rete risorse ambientali e naturalistiche e di salute come le spiagge joniche con il patrimonio storico-artistico-culturale della città capitale della cultura 2019”.

venerdì 13 maggio 2016

Furto senza scasso - Mi illumino d'immenso : il ritorno. La variante secondo Saito , palificazione che passa da 1056 euro a 3800 cada uno

relazione computo metrico
Ve la ricordate la storia mi illumino di immenso che porto tanti guai a Lopatrilllo , almeno Rocco Leone , almeno lui se la dovrebbe ricordare , perché all'epoca faceva il vicesindaco
Anche questa volta vi parliamo di Pali e di Luci per una vicenda che ha dell'incredibile , pagato tutto dalle tasche dei cittadini

Siamo 2012 , appena insediata la giunta della rivoluzione Gentile , quella della questione morale e della trasparenza che tante speranze aveva suscitato nella popolazione policorese

E' i segni che questa amministrazione non sarebbe stata quella che ci aspettavamo , li ha dati subito e li ha dati proprio su un settore sensibile alla corruzione e al malaffare , che sono le varianti

Le promesse di Rocco Leone subito tradite , anzi , neanche il tempo di insediarsi si ricomincio all'intralazzo , e siamo nel 2012 con una variante nel contratto di quartiere di cui c'è ne siamo piu volte occupati in queste pagine.

Alle osservazione delle schifezze illegittime approvate ieri , ne scopriamo un'altra da far vergognare , 
degna per gravità all'inchiesta mi illumino di immenso , infatti anche qui parliamo di pali e luci

Nel computo metrico della variante , si chiede una nuova palificazione e modello per illuminare il parco nel contratto di quartiere , solitamente si mette il genere o tipo di materiale , ma i nostri baldi signori vanno oltre , mettono il modello e non solo ma anche il nome della ditta da cui rifornirsi “ditta Martini modello NOD “ sa e meglio andare sicuri.

Gia questo è strano , ma c'è dell'altro e di più grave oltre che 

i costi passano dai 1056,37 euro a 3800 cada uno , un salto in alto triplo , uaaala .

Ma essendo noi dei Fan del direttore del contratto di quartiere il professore universitario sua eccellenza Dott.re Mauro Saito
, cosa scopriamo nel suo ricco curriculum , 
 http://www.maurosaito.it/index.asp?id=12&CATPRG=7&DETTP=235&offset=0


che proprio il professore dal ben  2005  ha commissione di progettazione di design proprio dalla Martini illuminazione , e dato che noi pensiamo male perche come dice Leone siamo per il male della città , edato che il costo passa da 1056 a 3800 euro ,  vediamo una relazione a dir poco chiara , tra gli interessi del professore e la variante , tutto sotto gli occhi compiacenti e silenti del dott Leone , tutte pagate dai contribuenti , come dire , mi illumino di immenso non ha insegnato niente ….....anzi piu di prima o almeno come prima


se non è corruzione illecito amministrativo questo , mi dicano loro signori che cosa è