lunedì 30 giugno 2014

Pronto soccorso: Si Salvi Chi Può

 Da venerdì è cominciato il presidio davanti all'ospedale di Policoro. In questa settimana vi saranno una serie di iniziative dove saranno chiamate le associazioni i cittadini e le forze politiche alla mobilitazione. Il volantino che stiamo distribuendo parla :

Pronto soccorso = Infermieri e medici insufficienti. Siamo al si Salvi chi Può
OBI= inesistente
Medicina caput =l'organico al di sotto di 2 medici, di infermieri e OSS.
Psichiatria = chi l'ha vista? = il pomeriggio chiuso il CSM, i medici e gli infermieri sono ormai merce rara! OOS in prestito da medicina
SERT = siamo al nulla 
Chirurgia =interventi chirurgici tassativamente fino alle 14
Ortopedia = carenza medici , di infermieri e di OSS, reparto figurativo in via di smobilitazione 
Endoscopia = vietato andare in ferie per l'unico medico ed infermiera in servizi. Se vanno in ferie si chiudeeee
Optional = sporcizia , nessun addetto all'informazione superlavoro per i sanitari e il medici con altissima probabilità del rischio di errori clinici-

Punti di forza = indennità di produzione e stipendi d'oro per i manager, sul principio più tagli meno prestazioni meno diritti alla salute più risparmio più guadagno in stipendi ai manageriali.

Un ospedale così non serve a nessuno
Salviamo l'ospedale di Policoro

domenica 29 giugno 2014

Per Tripadvisor il chiosco di Tonino Vincitore 2014

tripadvisor è un portale del web di viaggi che pubblica le recensioni degli utenti riguarda hotel ristoranti attrazione turistiche. Una vera e Hit Parade dei luoghi. Ed e proprio su questo portale del gradimento che il chiosco di Tonino a Torre Mozza trova la sua consacrazione con un  indice di gradimento altissimo che lo rende uno dei ristoranti e attrazioni turistiche più importanti del Metapontino. sei l'enogastronomia é uno dei punti di forza del nuovo turismo, Tonino Manolio ha centrato nel segno. la posizione fantastica sulla spiaggia il cibo ottimo ed il personale molto cordiale sono le caratteristiche inequivocabile che i visitatori riconoscono a Tonino. dice un altro commentatore sul famoso sito : "non limitate dall'apparenza...... potrebbe trarre in inganno l'aspetto esterno.... e invece localino sobrio direttamente sul mare massima cortesia ed efficienza. Pesce freschissimo cucinata regola d'arte. OTTIMA ACCOGLIENZA RAPPORTO QUALITÀ PREZZO ECCEZIONALE. chi decide di scegliere questa location non vada alla forma ma la sostanza e lo consigliamo ne vale la pena". A NOI NON RESTA CHE PRENDERNE ATTO
Chiosco da Tonino

sabato 28 giugno 2014

Leone scrive a Pittella per dire no allo spostamento della Dialisi da Tinchi a Matera. Otto Sindaci con Lui.Presidio permanente di cittadinanza per salvare l'ospedale di Policoro

Il sindaco di Policoro rende noto di aver  chiesto alla Regione Basilicata un incontro urgente a seguito delle ultime vicende che vedono coinvolto il centro dialisi di Tinchi. “Un eventuale spostamento del reparto presso il nosocomio di Matera – ha evidenziato il sindaco - comporterebbe certamente ulteriore e grave disagio agli utenti già tristemente segnati dagli effetti della patologia. Sono anni che mi occupo personalmente, anche e soprattutto nella mia qualità di medico, della problematica esistente e mi sono sempre battuto in difesa delle centinaia di pazienti costretti a fare diversi km per curarsi. Quando anni fa lamentavo le carenze strutturali del presidio di Tinchi non lo facevo a titolo campanilista o populista, ma argomentavo motivazioni scientifiche e mediche: un paziente ha il diritto di essere tutelato e un presidio ospedaliero il dovere di mettere in campo tutti gli strumenti per mettere in sicurezza la salute dei cittadini. Una Dialisi senza rianimazione non può essere considerata  sicura.

Ma questa richiesta è sostenuta da altri 8 sindaci del comprensorio , che hanno chiesto la stessa cosa .
Mentre cittadinanza attiva insieme alle associazione da ieri alle 19.30 hanno cominciato a fare il sit in davanti all'ospedale rivendicando una serie di interventi e risorse umane che rendano la struttura in grado di dare risposte efficienti al diritto alla salute

venerdì 27 giugno 2014

Da cosa nostra a cosa Loro , oggi Leone convoca a porte chiuse la discussione sul regolamento urbanistico.

Fallito l'incontro con i cittadini sul regolamento urbanistico , oggi
Carrera 
l'amministrazione comunale organizza un incontro con i tecnici a porte chiuse , anzi sbarrate. Eppure all'incontro scorso erano stati tutti invitati , ed erano tutti presenti dal presidente dell'ordine degli architetti ad una serie di imprese ec.. , ma nessuno di loro è intervenuto , erano li ad ascoltare , sapevano che si decideva altrove?


Certamente come abbiamo rilevato mancavano i Big Policoresi , non sappiamo se in segno di dissenso oppure preferivano incontri ravvicinati, ecco allora il secondo incontro per pochi ed intimi. A pensare male non si sbaglia mai diceva Andreotti (per citare Andreotti anche noi, ci stiamo rinco,,,,, ) perche ad oltre sei mesi dalla presentazione del regolamento da parte dei tecnici (progetto e firmato dicembre) l'amministrazione ha fatto solo una presa d'atto e non ha ancora ne pubblicato ufficialmente l'atto per le osservazione ne tanto meno ha convocato la conferenza di servizio per la sua discussione con gli enti preposti. Due sono i problemi  , uno che forza italia rigetta al mittente il progetto ritenendolo del tutto inadatto ed inadeguato , due che il gruppo Pittelliano , a cui Leone si è rivolto con il cappello in mano ha detto niente a meno di sostanziali modifiche , che andrebbero a far saltare il fragile equilibrio trovato nella mini maggioranza che va da Carrera a Ferrara passando per i trenta , dove negli incontri con architetto Rota ( come lui stesso a confessato ha avuto vari incontri con la maggioranza senza FI) sono state inserite secondo noi tutte le sensibilità clientelari ad personam dei giovanotti. Il nostro no a questo progetto lo diremo sostanzialmente quando avremo la possibilità di fare le osservazioni, e comunque come nostro stile faremo un incontro ad hoc con i cittadini per sviscerare ed approfondire la proposta , ma stasera ci saremo al comune , la città ha il diritto di sapere cosa se ne farà del suo territorio, ormai massacrato da 20 anni di scellerate scelte urbanistiche.  Ci dovranno cacciare .......e ci provino 

giovedì 26 giugno 2014

Ospedale di Policoro , altro che di periferia, è degno di un Villaggio. Da domani sit in davanti i cancelli

POLICORO – Cittadinanzattiva-Tbm (Tribunale del malato) sezione del centro jonico
chiede le dimissioni del Dg dell’Asm di Matera, Rocco Maglietta, e dell’assessore regionale al ramo. Motivo? Secondo le socie del movimento no profit se prima l’ospedale di Policoro “Giovanni Paolo II” era un nosocomio di periferia, ora viene equiparato a quello di un villaggio. Nella serata di lunedì Maria Antonietta Tarsia e le sue collaboratrici nella sede di Karakteria in via Siris hanno illustrato le criticità che vivono i degenti, familiari e utenti. E nei giorni scorsi all’improvviso sarebbe piombata, secondo la Tarsia, a Policoro l’assessore regionale all’insaputa di tutti che accompagnata da Maglietta sarebbe stata edotta sull’operatività del punto salute di Policoro. “Invece –sostiene la Tarsia- di far girare l’assessore in alcuni padiglioni, quelli di comodo, perché non è stata portata nel reparto di psichiatria dove ci sono solo 5 medici su 8 e uno il primo luglio va via. In quasi tutti i reparti manca il personale soprattutto Oss e spesso soprattutto gli anziani devono attendere il giorno seguente per essere accuditi. Ormai la spoliazione è palese per chi viene curato e il contestuale abbandono in cui si presenta l’ospedale non può essere più sottaciuto. Al Pronto soccorso arrivano ubriachi la sera che aggrediscono il personale di turno e la polizia è presente solo di giorno, con l’arrivo dell’estate l’utenza aumenta e i disagi anche. Basti pensare che in media un paziente viene curato per 8 minuti…Nell’endoscopia c’è solo un medico, il chirurgo plastico è ormai un miraggio vederlo e l’assistente sociale deve fare anche da Urp e adattarsi ad ogni situazione che le si può presentare. In tutti i reparti ci sono molte lacune. Oltre a quelle descritte sopra registriamo in radiologia macchinari vecchi, nella sala operatoria si opera fino alle 14:00 e solo per tre giorni; le visite al laboratorio analisi li devono fare a Policoro e Matera con un via vai che comporta costi e tempi per i riscontri. Nell’Utic macchinari e locali sono inadeguati per una sanità civile e in alcuni casi i letti si sollevano senza la manovella e con altri strumenti senza considerare i monitor che non funzionano, stesso discorso vale per l’impianto di areazione”. Questa la radiografia che è uscita dal rapporto di Cittadinanzattiva-Tbm che non fa sconti a nessuno: “Dov’è finita –continua la Tarsia- la Carta dei servizi e i protocolli di intesa coi cittadini? Da quando si è insediato il nuovo Esecutivo regionale e il conseguente management non siamo mai stati convocati per essere edotti sulla programmazione ordinaria delle decisioni che riguardano l’ospedale. E’ facile dire che si è risparmiato quando poi sono i cittadini a patire le sofferenze, fisiche e non, di disservizi vari ai quali aggiungiamo le sole 10 euro spese per colazione, pranzo e cena somministrato, le liste d’attesa infinitamente lunghe: unica eccezione il reparto di fisiatria ma solo dopo il sopralluogo dei Nas dei Carabinieri”. E la loro protesta nei prossimi giorni si tramuterà in un sit-in permanente, a partire da venerdì, nel piazzale antistante l’ospedale di viale Salerno.


Gabriele Elia

mercoledì 25 giugno 2014

Chiesto il differimento alla procura per Filippo Dagostino (BR2) e Antonio Labate per Falsa testimonianza. Ancora nessuna traccia della pasta destinata ai poveri

 L'arriga del mio difensore ( V. Montagna)  nella causa intentata da Filippo Dagostino contro di me   comincia nel chiedere che sia il querelante che ex comandante dei vigili urbani nonché cantautore ( Famoso il suo brano l'africano e la latrina) Antonio Labate  vengano denunciati alla procura della repubblica per falsa testimonianza. Il primo per aver mentito spudoratamente al giudice , che quando gli ha chiesto se era a conoscenza del "sistema Policoro" ( riguardate l'inchiesta che portò all'arresto l'allora sindaco lopatriello) menti spudoratamente dicendo di non saperne niente. Invece come abbiamo dimostrato documentalmente , era a conoscenza dell'inchiesta anzi allora con una serie di articoli sul giornale di famiglia (il Portavoce) i cui direttore era la figlia del Dagostino , scrisse un articolo in prima pagina. Il Labate , invece, secondo la mia difesa , menti  sulla vicenda della pasta destinata ai poveri. Infatti il vigile cantautore o canterino , non solo è sotto processo a Matera per le vicende della protezione civile degli anni in cui era a capo della protezione civile  , non solo è stato già parzialmente condannato dalla corte dei conti alla restituzione di una somma , sottratta illecitamente alla pubblica amministrazione , ma sulla questione dei cinque pachi  di pasta nel 2002 ha detto una cosa , per poi cambiarla dopo 9 anni e dare una diversa versione.
Infatti nel 2004 , interrogato dall'allora sindaco Lopatriello, dopo lo scandalo della protezione civile da lui guidata, scrisse che "5 pacchi di pasta furono inviate a Missanello ( che per una strana coincidenza è il paese nativo di Filippo Dagostino)  e che vi era documentazione registrata presso la radio di BR2" , per poi cambiare versione 9 anni dopo , e quella pasta invece fini a Rocca Imperiale , a chi , e a tutt'oggi un mistero.
Al di la che quella pasta non poteva per nessuna ragione ne finire a Rocca ne tanto meno a Missanello , essendo nella disponibilità del comune di policoro , e per avere diversa destinazione a monte doveva avere un'autorizzazione, ma il tenente canterino  ha mentito anche quando ha affermato che la pasta veniva distribuita su un elenco esistente presso i servizi sociale. Questa affermazione è stata smentita sia nel 2002 dagli uffici dei servizi sociali, che con una nota richiesta allora da alleanza popolare , risposero che non avevano mai avuto nessun  rapporto con la protezione civile tanto meno in merito alla pasta destinata ai poveri  , sia dalla commissione d'inchiesta allora istituita sull'onda dello scandalo che coinvolse il Labate , che lamentarono il non coinvolgimento degli uffici socio assistenziali , come dire facevano a cazzi loro.....
Il mio legale è convinto  che le bugie servissero per farmi condannare , infatti io ho subito ingiustamente un processo che è durato tre anni , ed oggi sono di nuovo a Lagonegro per un altro processo , e indovinate chi è l’accusa , quello che fa la vittima che parla di stampa libera ecc…. Filippo Dagostino , ma di questo ne parleremo come sempre alla sua conclusione.
Certo avrei voluto sapere dove è andata a finire la pasta destinata ai poveri , come risarcimento per tre anni da imputato , ma chi sa io spero …….

Sarebbe bello che il Dagostino (Filippo) chiedesse in diretta al Labate , esortandolo a dire la verità , " Anto ma chella pasta ando è andata a finire" così almeno i tremila ( Filippo non 17. mila , le bugie hanno le gambe corte) radioascolatatori medi , saprebbero la verità. 
Certo che tremila sono veramente pochi, ma meglio di niente...................

La mia conferenza Stampa di ieri


martedì 24 giugno 2014

Assolto , ma la pasta raccolta per i poveri dove è andata a finire ?

 Assolto perchè il fatto non costituisce reato , con questa motivazione il
giudice Dott.re Bellusci di Lagonergro mi assolve dall’ accusa mossami da Filippo Dagostino conduttore di BR2 e come si definisce lui , pregiudicato , di averlo diffamato per un articolo del 2011 , in cui parlavo dell'appalto della Radio (BR2) dei rapporti stetti tra lui e l'amministrazione di Policoro , del sistema policoro ,della pasta raccolta per i poveri nel 2002 dalla protezione civile  a cui non vi è una  rendicontazione agli atti del comune ne tanto meno si sa dove chi è andata a finire . Le motivazione dell’assoluzione saranno note entro 90 giorni , su questo ed altro alle ore 11.30 in P.zza Eraclea terrò una conferenza stampa in cui parlerò non solo di questo processo ma come la denuncia di diffamazione sia diventata un’arma per cercare di tappare la bocca a chi dice alcune verità .

lunedì 23 giugno 2014

Quell'appalto strano strano.............Adesso Leone che farà ? adotterà il metodo Colucci

La vicenda del defenestramento dell’assessore Colucci, non hanno  ancora
chiarito una serie di lati oscuri , le chicchere e le notizie che girano in città sono inquietati. Sul caso ritorneremo , ma la linea che chi sbaglia paghi adottata da Leone ci piace , anzi lo esortiamo e lo esorteremo a seguire in questa strada , che la legalità è un principio irrinunciabile e il rispetto delle regole altrettanto. Anche perché le ruberie li pagano sempre i cittadini.

E proprio anche per fugare il dubbio che il comportamento di questa amministrazione sulla legalità e rispetto delle regole sia stato dettato più da ragionamenti opportunistici e non una linea in cui credono, e che l’assessore Colucci sia stato defenestrato non tanto per le sue marachelle ma per regolare  i conti politici e chiudere la partita politica con FI, metteremo alla prova Leone.
Il fatto che sottoporremo alla sua attenzione (ma anche quella del segretario) , è datato (purtroppo noi ne siamo venuti a conoscenza ieri ) anche se è di una gravità tale che sconfina nel penale .
Siamo nel 2012, e parliamo della prima edizione di siriditestate , determina 536 del 02/08/2012 IN CUI SI ASSEGNANO CIRCA 2 MILA EURO a una ditta per la promozione pubblicitaria di quella edizione.
La determina in questione a leggerla è regolare, infatti fa riferimento ad una nota d’invito a 5 ditte  del 26 giugno 2012 protocollo 14271 raccomandata a mano, affinché facciano un preventivo e che l’aggiudicazione verrà fatta al miglior offerente.
E fin qui sembrerebbe che sia tutto a posto , se non ché la lettera d’invito alla gara di appalto non è stata inviata alle ditte dal dirige come prevede la legge (LEGGE ) oppure da un funzionario incaricato , ma direttamente dell’assessore al ramo. E’ l’assessore scavalcando l’ufficio e la struttura amministrativa che decide di cosa c’è bisogno ed è sempre l’assessore che decide quale ditte invitare e che tipo di appalto fare, ed ad oggi non sappiamo se l’apertura delle buste sia stata fatta sempre dallo stesso assessore tuttofare e se sempre lui ha deciso di aggiudicare l’appalto , ma a questo punto se lo pensassimo non commetteremo nessun reato di diffamazione , anzi siamo tenuti a chiedere lumi.
Allora Leone che farà , mentre il segretario comunale sarà tenuto ad accertare i fatti ad noi denunciati e se saranno confermati inviare il tutto alle autorità giudiziarie con il relativo annullamento della determina di pagamento e la richiesta di risarcimento ai responsabili , Leone che farà,  adotterà lo stesso criterio da noi apprezzato con Colucci, oppure farà finta di niente?

La legalità è una strada senza bivio ne scorciatoie , una barra che va tenuta sempre dritta , noi aspettiamo fiduciosi……….

sabato 21 giugno 2014

Vince la legalità. Leone ritira la delega all'assessore Colucci. Bianco Domenico. verso l'incarico

La legalità questa volta ha vinto. Va dato atto a Rocco Leone , che ha colto
(ma ci dicono i più era già intenzionato a procedere per questa via) il nostro invito , che è prevalso quel senso che la legalità è un bene comune a cui tutti ci dobbiamo riconoscere . La sua decisione di Ieri di ritirare le deleghe all’assessore Rocco Colucci è coraggiosa e non scontata  , è cosa buona è giusta , perchè il troppo e troppo , un atto che ci tranquillizza e fa recuperare alla politica dignità, fiducia e senso.
Il potente Colucci è capitolato anzi ruzzolato , ingordigia e la mancanza del rispetto dei beni comuni ne hanno decretato ieri la sua morte politica. Nessuno lo rimpiangerà né tanto meno i consiglieri di forza Italia che per lui non si strapperanno le vesti , visto con che moneta egli in modo cinico e spavaldo li aveva trattati durante la crisi .
 I fatti gravi non sono circoscritti solo alla abusiva occupazione della spiaggia , (i cui controlli andrebbero implementati anche su altri lidi)ma ci sarebbe dell’altro , qualcuno ha visto e si dice fotografato (chi li avrà queste foto ?) mezzi comunali e dipendenti fare altro , circostanza di qui il sindaco è a conoscenza , il fatto richiede ulteriori accertamenti e provvedimenti conseguenziali.
Dopo il sindaco adesso tocca al segretario comunale in qualità di responsabile anticorruzione ed al dirigente, i cittadini chiedono tolleranza zero sulle ruberie , e i dipendenti , tutti vanno trattati con la stessa intransigenza.

Se vedremo che nulla si muove, ci faremo carico come sempre noi di far scoppiare il bubbone , e chi sa ed è rimasto inerte , sappia che rivestendo funzione di pubblico ufficiale, l’inerzia è reato.

Sembrerebbe che le deleghe e la nomina di assessore saranno date al consigliere Domenico Bianco , attuale capogruppo di F. I. 

venerdì 20 giugno 2014

Bliz della capitaneria sul Lido dell'assessore, occupante abusivo della spiaggia. Adesso Leone lo dimetta.

Si sentiva il padrone del mondo, fa l’assessore con una delega importante
quella del patrimonio , braccio destro del sindaco della rivoluzione gentile , amici potenti in regione dove svolgeva il ruolo  di segretariato nel gruppo di Forza Italia , finché un giorno qualche dirigente scopri delle marachelle e chiese alla provincia di riprenderselo. Ma le relazioni nel palazzo li aveva tutte , quelle che contano , allora avrà pensato mi prendo ciò che Dio ha dato a tutti noi , la spiaggia , mi allargo a destra e manca e chi se ne fotte , chi vuoi che si permette di contestarmi, o sanzionarmi. Dopo tutto dopo venti anni nulla e nessuno hanno potuto sul wwf , c’è li siamo giocati come abbiamo voluto ,  figuratevi cosa potranno su di me . Bè ieri dopo le proteste di molti cittadini , l’articolo sul nostro blog di Carmela Vitale ( maledetto blog) , le pressioni insistenti è indignate  dei nostri militati quelli di karakteria  e di tanti cittadini sulla capitanerie di porto nel chiedere di fare luce su quella che sembrava una palese violazione della legge e del Buon senso,  finalmente ha avuto una prima risposta. Ieri mattina la capitaneria di porto ha sanzionato il lido la stiva , fatto sgombrare gli ombrelloni abusivi  e rispristinato lo stato dei luoghi ,in poche parole liberato la spiaggia. Rocco Colucci , assessore della giunta Leone questa volta colto in fragrante ha ceduto davanti alla legge che aveva infranto.
Ma questa considerazione la facciamo con l’amaro in bocca , ci chiediamo come è potuto accadere e da chi siamo amministrati , da coloro che  stravolgono il principio di legalità a loro piacimento , che hanno tentato con  ingordigia di scippare un bene comune per quattro soldi in più, senza titolo e senza rispetto dei cittadini Policoresi.
La situazione è allarmante , noi ogni giorno denunciamo con forza l' illegalità diffusa , atti amministrativi del tutto illegittimi , molte  volte otteniamo qualche risultato (ma con tanta fatica) il più delle volte le nostre iniziative si perdono nei meandri della lentezza della giustizia , questo significa sottrazione di diritti e scialacquamento di risorse , adesso è arrivato il momento di dire basta.
In primis chiediamo con forza se il cittadino  Rocco Leone non ritiene questo fatto grave , e poi al sindaco Leone di trarne le dovute conseguenze dando un segnale inequivocabile alla città , che a nessuno è consentito di violare la legge , e chi lo fa ne deve trarre le dovute conseguenze , specie se questo  investono la sfera pubblica.
Un segnale che ci dimostri concretamente che la legalità e il rispetto del beni comuni sono il minimo comun denominatore che ci deve far sentire comunità.

Rocco Leone non ha molte strade per dare smalto alla sua Rivoluzione , e per non essere tacciato di essere complice ………….

giovedì 19 giugno 2014

Imprenditore incatenato davanti casa Patron Marinagri

La protesta si sposta da Marinagri davanti al palazzo del Patron di Marinagri nel centro di Policoro dietro il
Bar Diurno davanti all'abitazione dei Vitale. Avanzo soldi da 4 anni, dichiara l'imprenditore e non solo soldi riguardanti i lavori del villaggio ma anche di questo palazzo , ci dice indicandoci il palazzo dei Vitale.
Le mie richieste continua a dire l'imprenditore sono state tutte ignorate , questo è un grido di disperazione, e conclude con un malinconico "non so che altro fare"


Omicidio Claps. La mamma di Elisa sfida in aula il vescovo

 di FABIO AMENDOLARA


POTENZA - Un uomo scuro in volto e vestito completamente di nero esce dall’aula. Pochi secondi dopo
Elisa Claps
un uomo sorridente vestito di nero entra in aula con la sua agenda. Il primo è Gildo Claps, fratello di Elisa, la ragazza scomparsa e uccisa il 12 settembre del 1993 e i cui resti sono stati ritrovati ufficialmente il 17 marzo del 2010. Il secondo è il vescovo di Potenza - ex vicepresidente della Conferenza episcopale italiana - monsignor Agostino Superbo. Entrambi sono testimoni del processo sul ritrovamento dei resti di Elisa nel sottotetto della chiesa della Trinità di Potenza. Imputate - per falsa testimonianza - sono le signore delle pulizie Margherita Santarsiero e Annalisa Lovito.


Gildo ha ricordato i 17 anni di agonia per la famiglia Claps. Anno dopo anno. Passo dopo passo. Il vescovo ha ricordato, raccontato, contestato, precisato. E alla fine il pubblico ministero Laura Triassi si è riservato - «all’esito delle altre testimonianze » - di chiedere la trasmissione del verbale in Procura, dopo aver rilevato alcune incongruenze nelle parole di Superbo, in riferimento alla telefonata che l’arcive - scovo sostiene di aver ricevuto dal viceparroco della Trinità, il sacerdote brasiliano don Wagno Oliveira E‘ Silva, che gli disse di aver visto «un cranio» nel sottotetto. Il vescovo ha sempre detto di aver capito «un ucraino».

L’UNICA VERITÀ - Monsignor Superbo, incalzato dalle domande del pm sulla bizzarra ricostruzione, ha detto alzando la voce: «Avete diritto di non crederci, ma questa è l’unica verità». E allora quella telefonata di don Wagno? Dice Superbo: «Io non ricordo. Fu don Wagno a dirmi che la chiamata risaliva a gennaio». Un momento dopo la telefonata si sposta a febbraio («ho consultato la mia agenda», dice il vescovo). In realtà quella telefonata non c’è. Perché dai tabulati telefonici non risulta. «Erano telefonate mute», precisa il vescovo. Tabulati alla mano, però - come fa emergere il difensore delle due colf, l’av - vocato Maria Bamundo - quelle chiamate di Wagno sono il frutto della fantasia di qualcuno.

LA SFIDA - «Non ho mai avuto notizia del ritrovamento prima del 17 marzo e sfido chiunque a dimostrare il contrario», sbotta il vescovo. «E allora sfidame», grida dal fondo dell’aula la mamma di Elisa, Filomena Iemma.

I LAVORI IN CHIESA - Tra le contraddizioni c’è quella sui lavori in chiesa. Dice Superbo: «Il vescovo non si occupa dei lavori di manutenzione». Poi però sostiene di aver chiamato l’impresa per sollecitare un sopralluogo. «Io non ero mai entrato in quella chiesa, se non per verificare l’infiltrazione d’acqua (quella che per la famiglia Claps è stata la scusa per chiamare gli operai e far ritrovare Elisa, ndr)», ribadisce. Poi ricorda addirittura «che c’era una lapide per i caduti sulla sinistra dell’altare».

TRE NUMERI DI TELEFONO - Dopo quasi tre ore di esame comincia il controesame. Tocca al difensore di parte civile, l’avvocato Giuliana Scarpetta: «Monsignor Superbo, lei quante schede telefoniche possiede?». Risposta: «Due». Ma c’era una terza scheda che usava in quel periodo. E che viene scoperta dalla polizia. Venne intercettata anche quella. E lì la polizia captò una telefonata tra il vescovo e don Wagno: «Devo far vedere all’avvocato quella cosa?». Il vescovo chiarisce: «Quella cosa era la relazione che don Wagno doveva mandare alla Cei». L’avvocato: «Ma perché definirla “quella cosa”? È una relazione». Il vescovo: «Ma don Wagno si esprime così». Poi si corregge: «Si esprimeva così». Perché quella precisazione? Forse perché don Wagno verrà sentito in aula e quindi la versione ufficiale secondo cui «il sacerdote brasiliano non si fa capire» potrebbe vacillare? Fatto sta che la versione del vescovo resta questa: Wagno lo chiamò mentre era a Roma annunciando qualcosa di importante da riferire. Il vescovo disse che ne avrebbero parlato al suo rientro a Potenza. «Non parlo mai di cose importanti a telefono», precisa. E quando ha capito che don Wagno non aveva detto tutto l’ha invitato a parlare subito con la polizia. Il giorno dopo annuncia una conferenza stampa congiunta con il questore. «Fu la dottoressa Barbara Strappato (all’epoca capo della Squadra mobile, ndr) a dirmi che non ci sarebbe stata alcuna conferenza stampa». In realtà fu il capo di gabinetto Giuseppe Persano. Ma perché convocare una conferenza stampa con la polizia? Dice il vescovo: «Per far capire che noi e la polizia andavamo nella stessa direzione, quella della ricerca della verità ».

«NON L’HO MAI DETTO» - Ma la telefonata con don Wagno c’è stata o non c’è stata? Al pm di Salerno il vescovo disse: «Quando incontrai Wagno dopo il ritrovamento capii cosa voleva dirmi in quella telefonata». La contestazione è dell’avvocato Scarpetta. Il vescovo salta sulla sedia: «Non l’ho mai detto». Il verbale però porta la sua firma e con molta probabilità c’è anche una registrazione. Come per la deposizione di ieri. Il pm lo ricorda al vescovo un paio di volte. Ora il magistrato le riascolterà per valutare l’attendibilità del testimone.

L’applauso di Filomena

«Provo vergogna per un vescovo di questo tipo: come il parroco della Trinità anche lui vuole portarsi il segreto nella tomba». Mamma Filomena non fa sconti. All’uscita dall’aula Ferrara del palazzo di giustizia di Potenza, dopo la deposizione del vescovo è amare ggiata. Dice: «È capace di mettere la mano sulla bibbia e di mentire subito dopo». E mentre il vescovo esce dall’aula, scortato come si fa con i pentiti di mafia, la mamma di Elisa gli batte le mani. Tra i due c’è uno sguardo di sfida. Poi il vescovo si avvia verso l’uscita schivando i microfoni dei giornalisti.

Ma il dibattimento - non semplice da condurre per le continue contestazioni, domande di pm e difensori non attinenti con il capo d’im - putazione, valutazioni personali chieste ai testimoni - è in aula (il giudice è Marina Rizzo). «E le mie assistite - rivendica l’avvocato Maria Bamundo - devono difendersi da u n’accusa vaga. Il capo d’imputazione non riporta neanche con chiarezza la data del ritrovamento. Unico punto di riferimento è la telefonata tra il vescovo e don Wagno, ma i tabulati ci dicono che non c’è stata. Le mie assistite sono pronte a chiarire tutto». In aula. Il processo riprenderà l’8 luglio. Sono previste altre testimonianze. Ma l’attesa è per don Wagno. [f. a.]

mercoledì 18 giugno 2014

Caos ospedale di Policoro, così non va.........

LETTERA APERTA ALL’ASSESSORA  DELLA SANITA’
 
Signora Assessora,
mesi or sono il Presidente della Giunta Regionale della Basilicata ha ritenuto di nominare assessori della propria Giunta, persone estranee alla Basilicata.
Si tratta di un gesto inusuale che ha destato non poche perplessità, se non altro perché i nominati non avevano conoscenza della la Basilicata del suo territorio.
Ci siamo astenuti dall’esprimere giudizi in attesa della prova dei fatti.
Questa non è una grande regione e ci si sarebbe aspettato che l’Assessora alla Sanità facesse conoscenza delle non molte strutture in un territorio che conta 600 mila abitanti con 130 comuni. Così non è stato.
Ho dunque  considerato  che Lei questa regione non l’ abbia conosciuta in passato e non ha voluto conoscerla neppure nei mesi trascorsi dal momento del suo incarico.
Ho quindi  deciso di farLe sapere che sulla fascia Ionica vi l’Ospedale di Policoro, su cui gravitano  una quindicina di comuni limitrofi, compresi alcuni comuni dell’alta Calabria. Policoro è sul mare e tra poche settimane, durante  la stagione estiva, si arricchirà di decine di migliaia di persone che verranno a trascorrere le loro ferie sulle spiagge Ioniche. Come ogni anno l’Ospedale di Policoro, nel periodo estivo avrà un elevato numero di persone che si recheranno al Pronto Soccorso.
Qual è la situazione dell’Ospedale? Poiché Lei non ha avvertito l’esigenza di rendersene conto di persona, proverò io, in qualità di rappresentante regionale dell’Associazione in intestazione, ad illustrargliela e ciò  non tanto per arricchire il pur necessario patrimonio di conoscenze che un assessore dovrebbe preventivamente acquisire,  ma per sollecitare  la rimozione di seri pericoli per la salute pubblica con conseguenti gravi responsabilità per chi, avendo il dovere politico e giuridico di provvedere,  non ha mostrato alcuna attenzione ed intenzione di agire in tal senso.
La situazione è la seguente:
a)     Un ascensore è fermo da oltre 3  anni; gli altri funzionano a singhiozzo.
b)     Il cosi detto settore OBI (Osservazione Breve Intensiva)) con l’obbligo di medici e infermieri, è  completamente privo di personale e quindi inattivo.
c)     Non esiste un Punto Informazioni.
d)     Nel reparto UTIC vi è una strumentazione obsoleta (vecchia di  12 anni) e alcuni letti sono rotti.
e)     Frequenti sono le lamentele sulla qualità del cibo.
f)      Recentemente sono state trasferiti a Matera 4 infermieri del Pronto Soccorso e non sono stati sostituiti.
g)     Il personale medico è del tutto insufficiente ed è assai elevato il numero delle ore di straordinario.
h)     I reparti di Medicina e Pronto Soccorso da anni sono  senza Capi Sala.
i)       Per carenza di medici si è indotti a prorogare i turni di lavoro in condizioni fisiche spesso inaccettabili.
j)       Insostenibile è la situazione del Pronto Soccorso. Normalmente dalle 8,00 alle 14,00,  per fare un esempio fanno ricorso al servizio dalle 40 alle 50 persone. In 6 ore, quindi, ci si  deve occupare di 50 pazienti. La media,  è di 8 persone ogni 60 minuti: 8 minuti per ognuno mediamente. Da tenere presente anche l’affluenza della Calabria con oltre 3.000 prestazioni di P.S. . Questo significa che il sanitario lavora con elevato rischio di errore clinico e gravissimi rischi per i pazienti. Tale stato di cose è stato più volte segnalato, ma nessuna  decisione è stata assunta per migliorare il servizio.
Recentemente i Dirigenti dell’ASM hanno illustrato la positività del bilancio con un risparmio di spesa e addirittura con un modesto attivo.
Tali risultati destano sconcerto, perché vengono realizzati sulla pelle degli utenti.
Signora Assessora, nelle prossime settimane la popolazione sulla fascia Ionica si triplica.
Purtroppo si triplicherà anche il numero di persone che avrà bisogno di recarsi al Pronto Soccorso. Ci vuole dire per favore come può un solo medico far fronte alle necessità urgenti che quel servizio deve garantire? Venga dunque a Policoro e dica come dare soluzione a questi  problemi. Tanto anche per fugare il fondato sospetto che di questo passo si otterrà un ulteriore risparmio di spesa, cosa che sarebbe facilmente raggiungibile con la chiusura di qualche reparto o addirittura con la chiusura dell’Ospedale. O è proprio questo il compito che il Presidente ha affidato all’assessore esterno?
Sarà gradita una risposta.

Policoro 26/05/2014



Il Segretario Regionale di Cittadinanzattiva
            Maria Antonietta Tarsia



oggi alle 18,30 l'assessore Liberali a Policoro per parlare di formazione

  
Nella fase di crisi socio-economica in cui versano la Regione ed il metapontino, in un periodo in cui i dati
occupazionali sono ai minimi storici ed in particolare i giovani hanno difficoltà ad inserirsi nel mercato del lavoro, il Circolo PD di Policoro, al fine di creare opportunità nel settore, sente l'esigenza di portare le Istituzioni sul territorio per promuovere l'informazione ed il dialogo con i cittadini. Mercoledì 18 p.v., alle ore 18,30, l'assessore regionale Raffaele Liberali sarà a Policoro presso il lido La Duna per parlare di “Iniziative e strumenti della Regione Basilicata per rilanciare FORMAZIONE E LAVORO nel POR-FSE 2014-2020”.

“Abbiamo voluto nella nostra città l'assessore Liberali, in quanto riteniamo il territorio variabile chiave delle politiche economiche - commentano i democratici policoresi - poiché solo valorizzando le specificità locali e rafforzando le possibilità di "integrazione convergente" fra i diversi fondi, possiamo pensare a mettere in campo azioni atte a smuovere una condizione di stallo economico che dura ormai da troppo tempo”.

Nell'iniziativa di oggi18,  primo di una serie di incontri di settore che saranno promossi su iniziativa delle singole Commissioni Tematiche del Partito policorese, si è deciso di porre l'attenzione sulla formazione, proprio perchè sempre più strettamente coniugata alle politiche attive e al mercato del lavoro. Nell'occasione l'assessore Liberali tratterà il Progetto Garanzia Giovani, opportunità da cogliere per tutti i giovani fino a 29 anni, disoccupati e fuori da percorsi formativi tradizionali. Attraverso questa azione, si rafforza la saldatura tra l'insieme delle politiche regionali di natura economico-sociale e le politiche attive del lavoro su scala locale.

Apriranno l'incontro, il segretario provinciale PD, Pasquale Bellitti e la segretaria del Circolo di Policoro, Adele D'agostino, cui seguiranno gli interventi di Patrizia Costanza, Presidente della Commissione Formazione e Politiche Sociali del circolo Pd di Policoro e di Carlo Chiurazzi, dirigente nazionale del partito. Interverranno consiglieri comunali e regionali, dirigenti provinciali e locali, associazioni, responsabili di Enti di formazione.


L'iniziativa è informativa e aperta a tutta la cittadinanza.

martedì 17 giugno 2014

Si incatena un imprenditore disperato davanti ai cancelli di Marinagri

Imprenditore con le catene
La disperazione ha portato un imprenditore a legarsi con una catena davanti i cancelli di Marinagri. Quellache doveva essere l'emblema del lusso e della Vacanze , oggi è teatro della disperazione di un imprenditore che chiede con un grido disperato di essere pagato per il lavoro che ha fatto.

Ci rubano anche la spiaggia. I policoresi al mare come nel film “Fantozzi va in vacanza”

 In “Fantozzi va in vacanza” accade che i vacanzieri non sapendo dove trascorrere le beneamate ferie, lasciano decidere la destinazione ad un certo signor Franchino, energumeno con peli ascellari improbabili, incontrato lungo la strada.  Questi li conduce in un zona di mare che è a tutti gli effetti una discarica a cielo aperto: cumuli di immondizia, acqua putrida e nauseabonda, dove al posto dei pesci sguazzano indisturbati ratti giganti.
Lo scenario è desolante e l’insieme restituisce un senso di mortificazione e tristezza.  Le risate e la gioia sprigionate dalla mimica della signorina Silvani che ce la mette tutta, per sollevare il morale del gruppo, stridono con l’ambientazione di degrado e miseria.
E’ ovvio che la scena del film appena descritta è stata portata all’estremo e volutamente esagerata dal regista, ma di certo non è né fuori luogo né  inopportuna. 
Essa, a mio avviso, è calzante perché ben restituisce l’idea che ammorba molti amministratori, circa il trattamento da riservare ad una parte della popolazione italiana.
E’ convinzione diffusa, infatti, che i “poveri” di spirito, di cultura e di denaro non abbiano alcun diritto di “godere” degli spazi che madre Natura offre loro gratuitamente. Accade, che in nome di un sedicente sviluppo, e ad ogni giro di giostra/amministrazione, gli spazi di spiaggia libera, come per il mare di Policoro vengono sottratti e destinanti a coloro i quali si impegnano a mettere su strutture chic e stravaganti, per il sollazzo di turisti esigenti e sempre a caccia di nuove idee. Ecco quindi  i signorotti del loco che prontamente lambiscono metri e metri di spiaggia e a volte, come in preda ad un delirio di grandezza, allungano i paletti a destra, sinistra, avanti e indietro fino al marciapiede, cioè la  zona dove si passeggia e si parcheggiano  le auto. Come a dire “dall’auto al lido!”
 Così, l’altro giorno andando al mare centrale per riprendere i miei parenti francesi venuti in vacanza a Policoro mi hanno assalita di domande ad una velocità impressionante e, facendo la gimkana tra l’italiano e il francese,  mi chiedevano:“PERCHE’? Perché è così? Non c’è più spiaggia libera? Com’è possibile? In Francia no è così! In Francia tanta spiaggia per li gente e pochi bar. E voi? No dire niente?
Poi mi fanno vedere le foto scattate con il cellulare con i soliti cumuli di piatti e forchette di plastica, bottiglie rotte,  mozziconi di sigarette, buste, lattine, ecc, che affiorano nel piccolissimo lembo di spiaggia “libera” lasciata per i policoresi, che non possono permettersi un posto “all’ombra”  dei numerosi stabilimenti balneari.    
Ora è proprio questo il punto: perché sottrarre ulteriore spiaggia a chi non può pagarselo un ombrellone? Oppure devo pensare che sia normale piantarlo dall’altra parte della strada perché da questa al mare non c’è più  spazio, dove le persone stanno così appiccicate da invidiare  le sardine in scatola, che di sicuro di spazio ne hanno molto di più. Ha ragione la ragazza francese: “Non è normale!”
Mi arrabbio di fronte a questo sopruso e non riesco a trovare nessuna spiegazione che dia ragione di uno scempio simile.
 Poi però mi torna in mente il professore di psicologia dinamica che, durante la lezione, per spiegare l’animo predatorio degli arroganti, spocchiosi e cinici convinti di avere potere su tutto e di togliere a chiunque, qualunque cosa, compresa  la “cosa pubblica”, disse:  “Quando la merda avrà un valore i poveri nasceranno senza culo”.

                                                                                     Carmela Vitale

lunedì 16 giugno 2014

Incediate due macchine in pieno centro a Policoro.

incendiate due macchine posteggiate dietro la chiesa madre di Policoro. Alle prime notizie sommarie le macchine appartenevano a uno stesso proprietario. Appena avremo ulteriori notizie aggiorneremo il blog

IL FLOP DEL REGOLAMENTO URBANISTICO , ASSENTI I CITTADINI. UN AFFARE MA NON PER LA CITTA'

La riunione sul regolamento urbanistico , organizzato dal comune con tanto di Pompa magna  è venuta meno la presenza dei cittadini , infatti come dimostra il filmato oltre agli interventi di Gallitelli B. e B. Padula che hanno irritato il sindaco tanto da metterla in caciara (scagliandosi contro i soli due interventi  2 Filmato come potete vedere dal successivo filmato) la citta non si è presentata all’appuntamento ed uno sconsolato vice sindaco chiude il dibattitto senza interventi



Questo è l’ulteriore segnale di come si è allargata la distanza tra questa compagine amministrativa e i cittadini di Policoro. IL metro di paragone può essere il nostro dibattito di Martedì dove oltre ai protagonisti politici  Avv.to Di Sanza , Benedetto , Padula ,  Labriola, Vetere , Avv.to Rizzo , Avv.to Di Pierri , sono intervenuti almeno altri 5 cittadini ,ogni uno a raccontare un pezzo di vissuto e  a raccontare le difficolta per le mancate urbanizzazioni  a cui Leone e i suoi prodi dopo due anni e mezzo non riescono a dare risposta , anzi dopo che Leone le ha create le difficoltà negli ultimi 25 anni , ad oggi i cittadini non riescono a uscirsene. Guardate non è solo una questione di numeri o di truppe cammellate, è evidente che il rapporto di fiducia tra la gente è questa amministrazione  è finito da parecchio.
Oltre ai cittadini, era assente Forza Italia , almeno i suoi consiglieri , per ribadire la distanza da questo regolamento ,assente anche di tutta l’opposizione , in particolar modo il PD , che qualcuno ci assicura che su questa questione che considerano il secondo sacco di Policoro non staranno fermi e zitti ne accondiscendenti.
Quindi Leone potrà contare solo sulle sue forze e quelle di Carrera , dei palazzinari ,  niente più sponda dei pittelliana niente inciuci , perché il troppo e troppo. Infatti i cittadini e le forze politiche che sono stati assenti sabato si faranno sentire e come , quando potranno fare le osservazione al regolamento così come prevede la legge è sara una Waterloo per Leone. Infatti ci Troviamo   davanti a un vero e proprio PRG  che con il gioco delle tre carte Leone vuole far passare come R.U. , carente delle indicazioni contenute  nella legge R. 23/99 e in violazione del regolamento di attuazione. Una vera ciofeca. Un provvedimento se verrà approvato farà la fortuna degli avvocati, aprendo contenziosi su perequazione compensazione   previsti a gogo , una vera fortuna per gli studi legali , un dissanguamento per i cittadini e le casse del comune , un affare per la speculazione edilizia.
Addirittura questo ibrido che lascia maglie larghe alla speculazione non affronta per il futuro le questioni urbanizzazioni se non solo per le polizze, e che addirittura lascia alla discrezionalità degli uffici e ai politici di turno maglie larghe ,  si propone ad essere un mini piano d’ambito , a vantaggio di qualcuno , ad altri quelli che hanno le lottizzazioni bloccati ma che ci pagano l’imu ,  si è  promesso l’impossibile , inventato addirittura un decreto Renzi non all’ordine del giorno dei lavori parlamentari  , che consentirebbe l’esonero , una puttanata , un’illusione per raccattare qualche consenso in tempi di magra ,  eppure potrebbero applicare la tasi al minimo per tutti , ma su questo li aspettiamo nel prossimo bilancio.
Noi per quel che ci riguarda la bocciamo ed annunciamo una opposizione dura ,non possiamo permettere l’ulteriore scempio di questa città , ci appelliamo a tutta l’opposizione un’azione congiunta per respingere al mittente questa proposta indecente (politicamente parlando) Nei prossimi giorni a cominciare dalla scandalosa spesa o sperpero di denaro pubblico per gli incarichi interesseremo prima i Revisori dei conti ,per i provvedimenti conseguenziali e successivamente la corte dei conti , infatti questa operazione saranno spesi 200 mila euro e spesi male , e paghiamo sempre noi……vero Leone?

LEONE SE LA PRENDE CON I SOLI DUE INTERVENTI.(LA CACCIARA)
TUTTO IL VIDEO

domenica 15 giugno 2014

Regolamento urbanistico .. e fini in rissa

Iniziato con una buona presenza di pubblico , molti della maggioranza e palazzinari , il presidente
la sala vuota durante la replica di Leone
dell'ordine degli architetti Franco Gioia , ed è finita in cacciare , con Rocco Leone  che sbraitava contro Tutti. di questo è altro domani con il video di  Jonico Tv con alcune immagini  esclusivi nostri . Vi racconteremo quello che noi pensiamo  , chesiamo in una grande operazione clientelari , un tentativo di creare illusioni ed aspettative , ma che si scontrerà con la legge e che finirà nei cestini della regione , carta straccia male che vada sarà una spesa inutile di 200 mila euro , se  agli andrà bene sarà un'altro sacco per Policoro.

sabato 14 giugno 2014

Sui segreti del Pertusillo vincono Bolognetti e il diritto di cronaca

La fuga di notizie  sull’inchiesta della Provinciale  in merito all’inquinamento dell’invaso lucano. I giudici spiegano perché hanno assolto il segretario dei Radicali: «Prevalente l’interesse pubblico alla divulgazione di quei dati»

POTENZA - Il diritto alla salute e a una «corretta informazione» è prevalente «rispetto alle esigenze di segretezza
Avv,to V. Montagna difensore di Bolognetti
e buon funzionamento della pubblica amministrazione».
Lo ha stabilito il collegio del Tribunale di Potenza nelle motivazioni dell’assoluzione di Maurizio Bolognetti, segretario regionale dei Radicali lucani (assistito dall’avvocato Vincenzo Montagna), dall’accusa di rivelazione di segreto istruttorio.
L’oggetto della fuga di notizie, per cui la Procura aveva chiesto una condanna a 2 anni, erano i dati raccolti in un’informativa della polizia provinciale sullo stato delle acque della diga del Pertusillo, che ogni giorno alimentano le condotte di Acquedotto lucano in Basilicata e Puglia. 
Secondo il collegio composto da Aldo Gubitosi, Lucio Setola e Francesco Rossini è fuori discussione il fatto che il 7 gennaio del 2010 il tenente Giuseppe Di Bello abbia inviato a Bolognetti copia dell’informativa destinata alla procura della Repubblica di Potenza con la postilla: «Ti allego la sintesi della notizia di reato. Vedi tu a cosa può servirti. Un abbraccio».
Bolognetti
Per questo a novembre Di Bello, candidato anche alle ultime amministrative nel capoluogo con la lista “Liberiamo la Basilicata”, è stato condannato in appello a 3 mesi di reclusione.
Ma «non essendoci la prova che Bolognetti abbia istigato o indotto il pubblico ufficiale a porre in essere la rivelazione» il suo ruolo sarebbe stato soltanto quello di trasmettere «alla stampa le notizie ricevute». Una condotta che non costituisce reato perché rappresenta l’esercizio di un diritto come è quello di cronaca.
«L’imputato, giornalista pubblicista, - spiegano i giudici - venuto in possesso di dati allarmanti sullo stato d’inquinamento delle acque di alcuni invasi lucani, pur afferenti a un’indagine in corso, ne rendeva pubblico il
contenuto».
«Ove si consideri che queste acque sono destinate in parte anche al consumo umano, emerge con evidenza l’interesse pubblico alla divulgazione, essendo la salute, intesa anche come salubrità dell’ambiente “fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività”».
Di qui la necessità di «adeguare» l’applicazione in concreto del codice allo spirito della Costituzione.
«Dall’informativa di reato di cui l’imputato è venuto a conoscenza, emergeva il superamento - rispetto ai parametri di legge consentiti - dei valori di: bario, manganese, coliformi totali, ammoniaca, rame, boro, coliformi fecali e streptococchi, cloruri e floruri. Si riportano altresì gli esiti delle analisi sulle acque in oggetto effettuate dalla Biosan snc per conto dell’imputato, nell’immediatezza dei fatti: “Il campione in relazione ai parametri esaminati, non rientra nei limiti (...) concernenti la qualità delle acque destinate a consumo umano. La presenza di enterococchi intestinali ed Escherichia coli è indice di contaminazione di origine fecale”».
Ecco perché i giudici hanno considerato prevalente il diritto di cronaca, visto «l’indubbio riflesso sociale» avuto dalla rivelazione della notizia «essendo il diritto alla salute e alla salubrità dell’ambiente, ove venga in rilievo un bene fondamentale come l’acqua, nonché quello alla corretta informazione»
Rispetto agli elementi disciolti nell’acqua dell’invaso del Pertusillo, che talvolta risultano aver superato i limiti consentiti per quella destinata al consumo umano, Acquedotto lucano ha sempre assicurato l’efficacia dei trattamenti di potabilizzazione che vengono effettuati, garantendo un’acqua senza rischi per gli utenti di Puglia e Basilicata.
l.amato@luedi.it

venerdì 13 giugno 2014

Siamo la nuova terra dei fuochi , 20-30 anni, piangeremo i nostri morti .Il fisico medico del Crob accusa Bubbico, De Filippo e Pittella

di PIERNICOLA PEDICINI*
Siamo la nuova terra dei fuochi
L'europarlamentare Pedicini

SUL TEMA estrazione di petrolio in Basilicata non ci si può più nascondere. A parte le questioni di carattere economico, di cui hanno esposto la posizione del M5s i portavoce Petrocelli, Liuzzi, Perrino e Leggieri, con il comunicato diffuso il 6 giugno scorso, i cittadini devono sapere con chiarezza qual è la situazione, in più chi ha il potere di decidere si deve assumere la responsabilità delle proprie scelte.  Una cosa è certa, il petrolio produce inquinamento e danni alla salute pubblica molto seri.
E’ inutile girare intorno alle analisi, ai dati, ai monitoraggi e agli eventuali studi epidemiologici che servirebbero solo a prendere altro tempo. L’estrazione e lo smaltimento dei rifiuti che ne derivano, in zone popolate come le nostre, generano desertificazione dei territori coinvolti, patologie cardiorespiratorie, patologie neurodegenerative, tumori e morte. Non voglio fare allarmismo gratuito, ma ho il dovere di assolvere il mio ruolo di rappresentante istituzionale dei cittadini senza ipocrisie o giri di parole. La mia competenza professionale mi dà la possibilità di essere chiaro e preciso sui rischi che corrono i territori lucani dove già ci sono o si vogliono attivare pozzi petroliferi.
Conoscete tutti la drammatica situazione della Terra dei Fuochi in Campania, lì sono morti e muoiono, per malattie dovute all’inquinamento ambientale, centinaia di persone che risiedono in quelle aree. In quella realtà, per decenni, la politica e le istituzioni sono stati a guardare e non hanno fatto nulla per bloccare il traffico di rifiuti nocivi e le discariche abusive gestiti dalla camorra. In molti casi, ci sono state inquietanti commistioni tra affari, malavita, politici, amministratori pubblici, servizi segreti deviati. Solo negli ultimi mesi, dopo anni di colpevoli silenzi e dopo le dure proteste dei cittadini, le istituzioni hanno iniziato ad occuparsene e a porsi il problema.
Non vorrei che anche in Basilicata, avvenisse lo stesso per le estrazioni petrolifere: anni di silenzio, interessi economici di molti miliardi, interessi extraregionali, royalties, affari, promesse, analisi e monitoraggi non fatti o fatti male, appalti, disinformazione, tutto sulla pelle dei lucani. Poi, fra 20-30 anni, come è accaduto nella Terra dei Fuochi, piangeremo i nostri morti e ci renderemo conto che i nostri terreni, i nostri fiumi e i nostri centri urbani sono stati devastati irrimediabilmente e per recuperarli occorrerà un grande intervento di bonifica che alimenterà altri affari e altri grandi appalti. Intanto, la Basilicata non sarà più la stessa, perché sarà diventata una pattumiera di rifiuti nocivi e derivati del petrolio e lo spopolamento avrà raggiunto livelli inauditi che comporterà l’azzeramento delle attività agricole e turistiche e un’assoluta mancanza di prospettive e futuro (inoltre non dimentichiamo che le estrazioni petrolifere possono anche contribuire a provocare terremoti in un’area già altamente sismica).
Davanti a questo drammatico scenario, la classe dirigente della nostra regione ha il dovere di uscire dalle ambiguità e dalle collusioni con le multinazionali del petrolio e con gli pseudo interessi nazionali. Bubbico, De Filippo e Pittella sono gli ultimi tre governatori della Basilicata. Sono loro i responsabili primari di queste scelte e, ora, devono dare conto ai cittadini a tutti i livelli e in tutte le sedi: Bubbico ha firmato gli accordi con l’Eni; De Filippo ha siglato gli accordi con Total; Pittella sta gestendo i nuovi accordi con il governo Renzi. Questi tre esponenti, tutti del Pd, devono spiegarci se per la Basilicata hanno scelto un futuro da Terra dei Fuochi e non vorrei che la nostra terra sia stata già venduta e ci sia chi sta già incassando i pagamenti.
Bubbico vice ministro agli Interni, De Filippo sottosegretario alla Sanità, Pittella governatore, con il fratello che, unico del Pd, ha avuto la delega per il quarto mandato a Bruxelles, non possono essere solo una coincidenza. Viene spontaneo chiedersi, perché a una regione così piccola come la Basilicata, il grande riformatore Renzi abbia regalato, due esponenti nel governo (tra l’altro indagati) e un autorevole europarlamentare che ha come fratello l’attuale governatore lucano. L’affare petrolio è grande, molto grande, gli interessi sono enormi e rappresentano centinaia di miliardi di euro. Le royalties versate alla Basilicata sono briciole per alimentare il consenso e tenere buoni e tranquilli le filiere degli appalti e i cittadini più ignari. Le royalties hanno dimostrato che non producono sviluppo e servono solo come specchietto per le allodole mentre la Basilicata muore.
I cittadini lucani non possono accettare passivamente che tutto questo accada, è giunto il momento di fare una seria riflessione sulle politiche future che devono riguardare l’estrazione del petrolio lucano.
Il M5S si impegnerà, insieme ai cittadini, in Consiglio regionale, in Parlamento, all’Europarlamento, e con tutti i mezzi, per difendere la nostra bellissima regione, tutelare la salute pubblica e scongiurare questa e le altre terribili emergenze ambientali che affliggono la Basilicata
Europarlamentare M. 5 Stelle