martedì 31 dicembre 2013

Frammartino segnala incompatibilità consiglieri regionali Pittella, Castelluccio e Mollica e apre battaglia politica e giudiziaria con la Regione Basilicata

 Oggetto : Incompatibilità dei consiglieri Regionali Pittella Marcello , Castelluccio Paolo , Mollica Francesco, ai sensi della legge n°154/1981.

Io sottoscritto Frammartino Ottavio , benché nato da madre Etiope e da padre Italiano ad Addis Abeba , sono cittadino Italiano residente in Policoro alla via Salvo D’acquisto 28 , iscritto nelle liste elettorali del comune di Policoro e quindi elettore (votante) nelle ultime consultazioni elettorali per la Basilicata, espongo quanto segue:

1)     Mesi orsono anche nella regione Basilicata è esploso lo scandalo di rimborsopoli.  La  maggior parte dei consiglieri Regionali ne è risultato coinvolto per avere percepito indebitamente rimborsi. Imitando qualche Leader nazionale alcuni si sono accompagnati ad amiche in albergo con una differenza: quello nazionale pagava di tasca sua; i nostri regionali addebitavano il conto ai poveri Lucani se quanto riportato dai giornali è vero.

2)     Il presidente De Filippo, rosso in viso (non perché è diventato di sinistra ma solo per la vergogna) ha rassegnato le dimissioni così provocando lo scioglimento del consiglio regionale.
3)     Indette le nuove elezioni , a differenza di quanto accaduto nel Lazio ove il PD ha negato la ricandidatura agli indagati e a tutti gli altri uscenti i rimborsisti , i lucani (per i quali sia chiaro rimane la presunzione d’innocenza) hanno voluto ricandidarsi.

4)     Alcuni giorni prima delle elezioni la giunta Regionale, assente l’assessore uscente e candidato per il subentro Pittella, hanno deliberato di costituirsi parte civile nei confronti di tutti gli imputati. Hanno quindi considerato che la regione Basilicata ha subito gravi danni di cui intende essere risarcita.
5)     Ad elezioni avvenute gli eletti Pittella Castelluccio e Mollica si sono trovati destinatari di un’azione civile di risarcimento danni. Vi è dunque nei loro confronti una lite formalmente pendente. In verità anche il consigliere Benedetto Nicola è tra gli eletti imputati. Questi si trova in una posizione assai singolare : ha deciso di costituirsi parte civile contro se stesso. A mio parere si tratta di un reo confesso. In verità il giudice dell’udienza preliminare  ha affermato che nessuno può deliberare contro se stesso. Siamo d’accordo con questa regola di civiltà. Ma la confessione di Benedetto non ne viene scalfita.

6)     La posizione giuridica di Pittella Castelluccio e Mollica è quella di imputati destinatari di un atto di costituzione di parte civile ammessa dal giudice. Se non giuridicamente, moralmente Nicola Benedetto è un loro collega a tutti gli effetti. Pittella Castelluccio e Mollica dunque hanno , loro malgrado , una lite pendente con la Regione. L’articolo 3 , comma 1 n°4, della legge 154/81 stabilisce che non può ricoprire la carica di consigliere Regionale colui ha lite pendente, in quanto parte in un procedimento civile od amministrativo , con la Regione. Alcuni anni fa un tribunale di questa Regione , con sentenza confermata in appello ,ha affermato  che “stante l’evidente accessorietà dell’azione civile in sede penale, vi è assoluta idendità tra la posizione dell’amministratore in causa con l’ente pubblico dinanzi al giudice civile e quella dell’amministratore nei cui confronti l’ente pubblico abbia esercitato l’azione civile nel processo penale a fini riparatori, restitutori e risarcitori”.

7)     I danni subiti dalla Regione a causa dell’anticipato scioglimento del consiglio Regionale, a parte le malefatte se saranno provate, sono rilevantissimi. I danni all’immagine saranno quantificati e richiesti , in caso di condanna , dalla Corte dei Conti.  Quelli materiali subiti dall’ente dovranno essere rimborsati dagli imputati se saranno condannati. A mio parere i danni subiti dalla regione ammontano a diversi milioni di euro.

8)     Gli imputati potrebbero far venir meno la causa di incompatibilità provvedendo a risarcire il danno; questo però non può che essere dell’ordine di grandezza che la vicenda comporta.
9)     Darò vita ad un comitato che si rivolgerà ad esperti per una equa valutazione del danno. E se la giunta regionale composta da autorevoli personaggi esterni , vorrà  revocare la costituzione di parte civile, sappia che, in presenza di stima di danni non congrua , sarà prodotto ricorso al Tar con istanza di sospensiva.

10) Rifiutando il pagamento del danno come pure è diritto degli imputati destinatari della costituzione di parte civile alla quale Nicola Benedetto vorrà volontariamente associarsi, si dovrà, senza tentennamenti, procedere all’applicazione della legge. Siamo sicuri che il neo assessore cassazionista Aldo Berlinguer ammetterà la correttezza delle nostre posizioni che ci consentono di rivendicare quanto appresso:

a)     Richiedere al giudice dell’udienza preliminare di Potenza copia autentica dell’atto di costituzione di parte civile prodotta dalla regione e del verbale di udienza del 16/12/2013 recante la conseguenziale ammissione;

b)     Contestare a Pittella, Castelluccio e Mollica la causa di incompatibilità di cui all’art.3 comma 1 n°4 della legge n°154/81 con interpello del consigliere Benedetto affinché voglia associarsi ai colleghi imputati;

c)     Procedere , in caso di mancata rimozione della causa di incompatibilità nel termine di 10 giorni , alla dichiarazione di decadenza al fine di consentire al Popolo Lucano di ritornare alle urne con un duplice auspicio: quello di poter votare candidati non imputati e di superare il 50%  nell’affluenza alle urne.
Per quel che mi riguarda, chiederò ad altri elettori di associarsi a me nel condurre la battaglia che sarà Politica e Giudiziaria nello stesso tempo.

Policoro 30/12/2013                                               
                                                                          Frammartino Ottavio

lunedì 30 dicembre 2013

U" GUAGLIONE di lauria commissaria la Basilicata. Dopo le multinazionali colonizzati dalla TECNOGRAZIA europea

fino ad oggi le parole che usavamo per descrivere la situazione di questa sciagurata
regione erano derubata e violentata ,scippata dalle  sue ricchezze di acqua  e petrolio , impoverita dalle ruberie ed da oggi possiamo dire anche che siamo commissariati da  un pseudo rivoluzionario laurita  con nomi che hanno che fare soprattutto con la tecnocrazia di Bruxelles che dalla rivoluzione ispirata  dalle istanze popolari dei territori. Infatti se andiamo a vedere nel curriculum di questi professoroni nominati dal  grande fratello ,  oltre alla dott.ssa Flavia Franconi , tutti proprio tutti hanno avuto incarichi nelle commissioni dell’Unione europea , tanto da far pensare ai noi Brutti sporchi e cattivi , che i nomi siano suggeriti da Pittella senior a Pittella junior, ln vista non della basilicata ma delle Europee , in funzione di un biglietto per le prossime elezioni in primavera
Infatti Michele Ottati (delega all’agricoltura) è dal 1976 funzionario presso la direzione europea commissione agricoltura di Bruxellese dove è capo unità .

Raffaele Liberali (Politiche per lo sviluppo, Lavoro, Formazione e Ricerca) oggi Capo Dipartimento del Miur per l'Università, l'AFAM e la Ricerca è stato fino a poco tempo fa  Direttore per l'Energia presso la Direzione Generale per la Ricerca e l'Innovazione della Commissione Europea ed è esperto di politiche europee.

Aldo Berlinguer  (un cognome da me molto amato ) ( delega all’Ambiente, Territorio, Infrastrutture, Opere Pubbliche e Trasporti) ha fatto parte della COMMISSIONE EUROPEA (Bruxelles) Servizio giuridico Esperto nazionale distaccato
e della commissione Europea DG Concorrenza- Task Force Concentrazioni

Invece Flavia Franconi  (delega alla politicca della persona) laureata in Medicina a Firenze e ha poi conseguito la specializzazione in psichiatria. Professore Ordinario di  Farmacologica Cellulare e Molecolare della Facoltà di Farmacia dell'Università di Sassari dal 1986 ecc… nominata assessore è l’unica forse che a Bruxells ci è andata da turista.


Possiamo dire che la Basilicata invece di andare in Europa , questa  conscia delle  ricchezze  Lucane ha preferito venire qua per meglio spremerla. Ormai non siamo colonizzati solo dalle multinazionali del petrolio e dell’acqua , da oggi anche dalla tecnocrazia di Bruxelles.  

Non sorprende affatto il silenzio del PD  degli altri partiti della coalizione ,che dire poi dei consiglieri eletti  ormai sono dei sopramobili anche costosi per la collettività , inutili per Pittella , e del tutto insignificanti. Peccato che li dobbiamo mantenere a spese nostre ...........

domenica 29 dicembre 2013

La Basilicata commissariata da Pittella. Tutti nomi della nuova giunta

Della nuova giunta fa parte anche Aldo Berlinguer, figlio di Luigi, che ha ricevuto la delega all’Ambiente, Territorio, Infrastrutture, Opere Pubbliche e Trasporti. 
La nuova giunta: tutti esterni e non lucani
«Ho voluto far valere le mie prerogative di presidente»
Marcello Pittella

Il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella (Pd) - eletto lo scorso 18 novembre - ha nominato la nuova giunta, composta da quattro assessori esterni, tutti non lucani.
Della nuova giunta fa parte anche Aldo Berlinguer, figlio di Luigi, che ha ricevuto la delega all’Ambiente, Territorio, Infrastrutture, Opere Pubbliche e Trasporti. Gli altri assessori sono Flavia Franconi (Politiche per la persona), Raffaele Liberali (Politiche per lo sviluppo, Lavoro, Formazione e Ricerca) e Michele Ottati (Politiche agricole e forestali). Il governatore terrà per sè le deleghe agli Affari istituzionali, alla Protezione civile, alla Cultura, al Turismo, alla Programmazione e alle Finanze.
"La Basilicata - ha commentato Pittella - ha bisogno di volare alto e di agganciare l’Europa con la sua programmazione 2014-2020. Ha bisogno di persone che garantiscano alla nostra regione visione, esperienza, talento e slancio internazionale per affrontare e risolvere le emergenze e proiettarsi verso il futuro. Ho voluto - ha proseguito - far valere le mie prerogative di presidente, non potendo delegare a nessuno questa assunzione di responsabilità e l’ho fatto con l’animo sereno di chi sa di aver scelto nell’esclusivo interesse della mia comunità. Sono certo che - ha concluso - che l’intera maggioranza condividerà questo approccio avanzato e sarà al mio fianco in questa strada che punta al rinnovamento".(ANSA).
Tutti esterni e tutti non lucani. Il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, ha fatto una scelta radicale e di rottura per la nuova giunta: «Ho voluto - ha detto in una nota - far valere le mie prerogative di presidente, non potendo delegare a nessuno questa assunzione di responsabilità e l’ho fatto con l’animo sereno di chi sa di aver scelto nell’esclusivo interesse della mia comunità. Sono certo che l’intera maggioranza condividerà questo approccio avanzato e sarà al mio fianco in questa strada che punta al rinnovamento»
Della nuova giunta fa parte anche Aldo Berlinguer, figlio di Luigi, che ha ricevuto la delega all’Ambiente, Territorio, Infrastrutture, Opere Pubbliche e Trasporti.
Gli altri assessori sono Flavia Franconi (Politiche per la persona), Raffaele Liberali (Politiche per lo sviluppo, Lavoro, Formazione e Ricerca) e Michele Ottati (Politiche agricole e forestali).
Il governatore terrà per sè le deleghe agli Affari istituzionali, alla Protezione civile, alla Cultura, al Turismo, alla Programmazione e alle Finanze.
«La Basilicata - ha commentato Pittella - ha bisogno di volare alto e di agganciare l’Europa con la sua programmazione 2014-2020. Ha bisogno di persone che garantiscano alla nostra regione visione, esperienza, talento e slancio internazionale per affrontare e risolvere le emergenze e proiettarsi verso il futuro.»


commento di Francesco Antonio Rizzo su FB
Giunta Pittella - L'incapacita' del PD lucano di spartirsi la torta (sarebbe meglio dire quel che resta della torta) porta a conclamare la definitiva colonizzazione della Basilicata. Tutti messia di fuori i componenti della Giunta. Parlano di personalità di alto profilo. Per ora, si sa soltanto che oltre a qualche chiara espressione di nepotismo, quel che accomuna i papabili sarebbe il fatto di aver sostenuto la mozione Pittella alle primarie nazionali del Partito Democratico. Tanto basta per l'alto profilo.

Bruno Masella su FB speriamo che non sono del BILDERBERG.il gioco è semplice,metteranno 

gente esterna per fregarvi e controllare il PETROLIO,sveglia...fate qualcosa,le liti sono false

 come falso è il PD che vi ha già venduti allo straniero,stà succedendo quello che in Italia con i vari letta monti hanno già fatto e succede.....questa sarebbe la prima regione con rappresentanti esterni,la prima di una lunga serie...siccome le regioni hanno potere useranno questa tecnica per annullare la forza decisionale,con ordini che arriveranno dall europa a Roma infine in Basilicata.ps;i venduti non sono solo del pd,ma del pdl,m5stelle,sel e compagnia bella....fidati. CONDANNATI...

sabato 28 dicembre 2013

Pittella U' guaglione nell'arena del PD , volano schiaffi . I nomi che non farebbe mai


Salta di 24 ore la presentazione della Giunta, il neo presidente potrebbe decidere da solo  

POTENZA – Continua il tutti contro tutti nel PD , per oggi Pittella il Gladiatore aveva solennemente promesso ai cittadini la Giunta , ed in continuità con il passato si smentisce da solo , ancora niente giunta.
Tutto già  visto e rivisto , lo scontro tra i Folliniani- Bubbichiani contro i Pitteliani ecc. porcherie del genere che non hanno nulla a che fare con la quotidianità dei cittadini Lucani , solo una guerra di seggiole. Il contendere è un posticino al Materano Santochirico , chiesto ad alta voce dall’ala Cuperlo (da non confondere con Cupido la divinità dell’amore questo è quello del potere ) mentre Pittella il gladiatore tifa per Braia ,  comunque tranquilli hanno le giuste caratteristiche per una giunta di discontinuità , sono tutti indagati in scontrinipoli che è figlia nobile di Rimborsopoli.

Sembrerebbe che la confusione non regni solo nel PD , l’area degli alleati è in è un garzebuglio , addirittura si parla di segretari regionali defenestrati dalla mattina alla sera , ormai siamo ai partiti ad personam o ad magnam , e pensare che subito dopo l’elezioni tenuto conto del grande assenteismo , tutti battendosi il petto avevano giurato che sarebbe stato la legislatura a cui avrebbero lavorato per far rinsaldare la fiducia tra la politica e i cittadini , poi quando si è passato dalle intenzioni ai fatti , il risultato è vomitevole.  Cosa accadrà adesso è difficile da dire , qualsiasi previsione è un terno all’otto , noi proviamo a suggerire qualche nome rivoluzionario tipo la prof.ssa Albina Colella docente universitaria e impegnata a tutela del territorio da vari anni  ,il dott.re Nino D’agostino , e perché no il premio Scardaccione Carmela Suriano donna ed imprenditrice di successo . Ma mi si direbbe che sarebbero tutte esterni ed il costo ? Penso che accetterebbero di svolgere tale funzione a costo dimezzato , qui c’è la passione oltre la competenza , questa si che sarebbe una rivoluzione “passione e competenza” . Ma  la rivoluzione , parola abusata non è qui di casa , almeno.........

venerdì 27 dicembre 2013

lo scandaloso regalo di Leone alla Tradeco , 205 mila euro una tantum. IO NON PAGO

  
 In questi giorni moltissimi di noi stanno facendo salti mortali per pagare la tares
CI HANNO PRESO PER IL LORO BANCOMAT
aumentata a dismisura da questa amministrazione, tra l'altro per un servizio quella della spazzatura del tutto inadeguato. Abbiamo più volte e ripetutamente chiesto a questa amministrazione di mantenere la vecchia tassazione della Tarsu , per andare incontro alle difficoltà che in questo momento stanno vivendo le attività di Policoro e le famiglia. Non ci hanno neanche risposto anzi,  infastiditi ci hanno ignorato.

 Quello che avevamo previsto sulla tassazione con in salasso che andavadal 50% al 300%,  purtroppo si è avverato , eppure di fronte a queste cifre lor signori, leone e la sua squadra ci dicevano che mentivamo e che gli aumenti sarebbero stati molto più contenuti.
Ma la verità è venuta a galla con le prime cartelle ,    prendendosi in gioco di questa città con la menzogna e la mistificazione  che sta contraddistinguendo questa amministrazione.
Vi ricordate giugno quando Leone e il Lippo a reti unificate diedero  l'annuncio della risoluzione del contratto giurarondo che tale atto non sarebbe costato una lira in più all'amministrazione comunale ?
AD OGGI POSSIAMO DIRE SENZA POTER ESSERE SMENTITI CHE SONO DUE BUGIARDI, BUGIARDI BUGIARDI

infatti  con quella risoluzione del contratto non solo hanno aumentato il canone mensile , portando quel contratto al costo annuale di 2.300.000 a fronte dei 1.850.000 del vecchio contratto , ma a pochi giorni dal Natale con la determina numero 1801 ,  Leone e Lippo vestiti da Babbo Natale portano sotto l'albero di Columella  patron della Tradeco la modica cifra di 205 mila euro come adeguamento del prezzo che va da  dicembre 2012 a giugno 2013. Roba da non crederci

Non fa niente che il servizio è stato quello che è stato , non fa niente il culmine della vergogna l'abbiamo raggiunto proprio in quei mesi specie nei mesi estivi, con incalcolabili danni all'immagine di questa città , non fa niente che il sindaco aveva gridato ai quattro venti che la  risoluzione del contratto fosse avvenuto a costo zero.
VERGOGNA VERGOGNA VERGOGNA.

 E tutto questo in un momento dove la Tares rappresenta per molte famiglie la scelta tra mettersi il piatto della minestra sulla tavola o pagare la maledetta bolletta.
 Io come già annunciato non pagherò una lira  della tares ,  perche con queste premesse la ritengo un furto  (si avete letto bene “UN FURTO”) , ritenendo gli  gli aumenti ingiusti, ingiustificati e illegali.  inoltre  solleciterò la Corte dei Conti occuparsi di questa vergognosa vicenda.

giovedì 26 dicembre 2013

Merry Christmas, mister President

 Oggi è Natale, tempo di favole.

di Peppe Grillo
C'era una volta.... un re, direte voi. No, c'era un presidente della Repubblica. In quel Paese la monarchia non esisteva da tempo. Questo presidente era un uomo molto anziano, con le fattezze di un re scomparso. Il suo portamento, nonostante l'incedere dell'età, era regale, altero. Pur non essendo un re, regnava come un re. Viveva in una reggia che superava per sfarzo i palazzi dei reali d'Europa. Come un regnante nominava i suoi primi ministri, sempre però con il massimo rispetto delle istituzioni repubblicane, da lui perfettamente incarnate. La vita del presidente si era svolta da sempre nei palazzi del regno, pardon della Repubblica, sin dalla sua giovinezza. La sua presenza in quei luoghi datava ad anni lontani quando la maggior parte dei suoi sudditi, pardon cittadini, non erano ancora nati e regnava su tutte le Russie un tiranno di nome Stalin che, per alcuni, era un sincero democratico. Il vecchio signore era una presenza intramontabile. Rassicurante. La parola del presidente era sacra, inviolabile, non poteva essere udita dai magistrati. Quando ciò accadeva e una sua conversazione con un indagato veniva registrata, il presidente faceva cancellare i nastri. Il suo nome, come quello di Dio, non poteva essere nominato invano neppure nelle assise parlamentari. Il presidente non aveva data di scadenza, pur prevista nella Costituzione, e si faceva rieleggere, per il bene del Paese. Alla sua seconda rielezione contribuì un signore pluri indagato, pluri processato, che venne condannato in via definitiva e poi allontanato dal Senato. Ma il vecchio presidente come poteva saperlo? Era quasi immortale, da lui però non si poteva pretendere anche l'onniscienza. Che sapesse ciò che tutti sapevano. Il presidente si credeva indispensabile, unico baluardo prima dello sfascio della nazione, argine insostituibile. Si circondava, come un vero re, di corti di saggi scelti con estrema oculatezza che avrebbero dovuto riscrivere le regole. Dettava le condizioni del suo permanere ai primi ministri, ridotti alla stregua di gran ciambellani. Più invecchiava, più capiva che lui, solo lui, poteva invertire un percorso che si annunciava autodistruttivo. Non capiva perciò la contrarietà e perfino l'astio che molti dei cittadini gli rivolgevano. E' vero che non si era opposto energicamente ad alcune leggi vergogna, come il lodo Alfano che persino un bimbo avrebbe bocciato come incostituzionale e che si era preso libertà che sconfinavano dal suo ruolo, ma era per il bene supremo del Paese. Ogni anno a Capodanno, da tempo immemore, il presidente faceva un discorso al popolo. Questa tradizione si ripete forse l'ultima volta. A gennaio lo aspetta una richiesta di impeachment per la sua decadenza. Un atto spiacevole verso chi ha dedicato la sua intera esistenza alla patria. Un atto da parte di una forza politica a lui forse ignota, della cui presenza non si era accorto, il presidente non sentiva infatti i boom. L'impeachment è un atto d'amore per consentirgli di godere un meritato riposo con la sua famiglia e di trascorrere serene giornate sulle panchine del Pincio con dei vecchi amici. Chissà se ringrazierà. Merry Christmas, mister President.

martedì 24 dicembre 2013

Presidente Letta, rispondi agli alluvionati di Basilicata.

Adotta gli atti di cui hanno diritto come
tutti gli altri alluvionati d'Italia

Al Presidente del Consiglio dei Ministri, Enrico Letta.
Fra il 7 e l'8 Ottobre 2013 le aree fra Puglia e Basilicata Jonica sono state colpite dalla seconda di tre devastanti alluvioni nel giro di meno tre anni.
Quattro vittime, circa 200 mln di Euro di danni che si aggiungono alle altre tre vittime fra il 2011 ed oggi per eventi alluvionali e a circa mezzo miliardo di Euro di danni per l'alluvione del Marzo 2011.
Fra l'8 Ottobre 2013 e il Natale 2013 passano 78 giorni senza che il Governo da Lei presieduto abbia compiuto gli atti minimi e dovuti in caso di alluvione. Ad oggi manca per la Basilicata il riconoscimento dello Stato d'emergenza, la nomina del Commissario Straordinario, il finanziamento dei primi interventi d'urgenza, i provvedimenti normalmente adottati in caso di disastro naturale come la sospensione di ratei e tributi.
Trovando comunque moralmente esecrabile che in Italia il Governo possa disporre di una assoluta discrezionalità nel decidere quando, se e come intervenire in caso di disastri naturali e condividendo il documento che il Comitato per la Difesa delle TerreJoniche (il comitato dei cittadini di Puglia e Basilicata che rivendica la messa in sicurezza idrogeologica del territorio Jonico) ha inviato ai Presidenti di Camera e Senato ed ai Parlamentari in cui chiede trasparenza negli interventi e denuncia l'odioso riprodursi di Alluvioni di Serie A e Serie B (vedi la pagina con il documento)
Anche in ragione del fatto che il Comitato in cui sono organizzati gli alluvionati ha intrapreso a Natale una mobilitazione che, fra l'altro, impegna alcuni cittadini nel gesto duro ed estremo dello sciopero della fame,
Le chiedo

  • di emettere con urgenza il decreto di riconoscimento dello Stato d'Emergenza per l'alluvione del 7/8 Ottobre in Basilicata
  • di finanziarlo con prime adeguate risorse capaci di garantire sia gli interventi di soccorso sia di dare un primo ristoro alle famiglie ed alle aziende colpite da tre anni di alluvioni devastan

lunedì 23 dicembre 2013

Canone Rai, Evitare il Pagamento Chiedendo l’Oscuramento delle Reti

 Come ogni anno arriva il periodo in cui ogni cittadino italiano si pone la stessa domanda:
” Perchè devo pagare il canone Rai“. La risposta è semplice, i 113.50 euro sono da pagare perchè è la tassa sul possesso di un apparecchio atto o adattabile alla ricezione delle radioaudizioni.
Il servizio della Rai, Radio Antenna Italiana, è considerato un servizio universale di pubblica utilità, ma il 41% della popolazione non lo paga. Semplicemente lo evade ma se non possediamo un televisore o se è guasto o se non lo vogliamo più utilizzare, possiamo non pagare i canone Rai, in maniera lecita.
L’unica cosa da fare è comunicare all’Agenzia delle Entrate di non volere più usufruire dei servizi o dinon essere più in possesso di un apparecchio televisivo funzionante o che l’apparecchio è stato ceduto a titolo definitivo. La richiesta legale di disdetta del canone andrà fatta specificando chi sia il nuovo possessore dell’apparecchio.
Nel caso in cui si rinunci al servizio bisogna inoltrare la richiesta con raccomandata A/R insieme alla copia del pagamento del contributo di 5,16 euro per ogni apparecchio da suggellare, al seguente indirizzo:



Agenzia delle Entrate
Ufficio Torino 1
S.A.T. Sportello Abbonamenti per la Televisione
C.P. 22
10121 Torino
Vaglia e risparmi
Nella raccomandata bisogna dichiarare di non voler più usufruire del servizio e autorizzare la visita di una agente dell’Agenzia delle Entrate per rendere il suo dispositivo non più idoneo a trasmettere.
Un Fac-Simile della raccomandata potrebbe essere il seguente:
Oggetto: denuncia di cessazione dell’abbonamento – suggellamento

La/il sottoscritta/o ____________________, residente in via/p.zza _______________________, (Cap)_______ (Citta’/Provincia)_______________ , chiede la cessazione del Canone TV e chiede di far suggellare il televisore detenuto presso la propria abitazione. Si fa presente che nessun altro apparecchio atto o adattabile alla ricezione delle radioaudizioni e’ posseduto dalla/dal sottoscritta/o o da altri appartenenti al medesimo nucleo familiare in altre abitazioni.
A tale scopo ha corrisposto l’importo di euro 5,16 a mezzo vaglia postale n° ____________ in data _____________ sul quale ha indicato il numero di ruolo dell’abbonamento. Dichiara altresì di non essere più in possesso del libretto di abbonamento e chiede a norma degli art.2 e 8 della L.241/1990 quale procedimento amministrativo intende seguire l’U.R.A.R. TV ai fini del completamento di quanto disposto dall’art.10 del R.D. n. 246 del 21/02/1938.
Data _______________
Firma ______________

Nota bene: nel pagamento del contributo, la causale deve essere:”Intendo far suggellare il mio televisore ed indico il numero del mio abbonamento n.____”
Dovrete conservare con cura copia di tutti i documenti, e se siete in possesso del libretto televisivosarebbe bene allaegarlo alla raccomandata. Il SAT a questo punto invierà un modulo di dichiarazione integrativa della richiesta di suggellamento, che deve essere compilato, indicando anche la marca del dispositivo, la locazione del dispositivo e l’orario di disponibilità dell’utente per procedere a tale suggellamento.
Se invece il motivo per il quale non volete più pagare il canone Rai è perchè il vostro apparecchio è rotto o lo avete ceduto allora dovrete inviare una raccomandata A/R sempre all’indirizzo indicato sopra, contenente la dichiarazione del motivo.
Di seguito un Fac-Simile della raccomandata che potreste inviare:
Oggetto: denuncia di cessazione dell’abbonamento
La/il sottoscritta/o ____________________, residente in via/p.zza _______________________, (Cap)_______ (Citta’/Provincia)_______________ , chiede la cessazione del Canone TV in quanto [scegliere una delle seguenti opzioni]
• ha ceduto l’apparecchio (marca/modello) _______________ al Sig./ alla Sig.ra ____________________, Codice fiscale _____________, residente in via/p.zza _______________________, (Cap)_______ (Citta’/Provincia)_______________, con abbonamento n. __________;
• ha rottamato l’apparecchio (marca/modello) _______________ in data _____________ presso ________________ (allegare copia della ricevuta);
• l’apparecchio (marca/modello) _______________ e’ stato rubato in data ________________ (allegare copia della denuncia di furto);
• altro (specificare e possibilmente documentare)
Si fa presente che nessun altro apparecchio atto o adattabile alla ricezione delle radioaudizioni e’ posseduto dalla/dal sottoscritta/o o da altri appartenenti al medesimo nucleo familiare in altre abitazioni.
Dichiara altresì di non essere più in possesso del libretto di abbonamento e chiede a norma degli art.2 e 8 della L. 241/1990 quale procedimento amministrativo intende seguire l’U.R.A.R. TV ai fini del completamento di quanto disposto dall’art.10 del R.d.l. n. 246 del 21/02/1938.
Data _______________
Firma ______________


domenica 22 dicembre 2013

Pittella, la democrazia e il bonus benzina

di Michele Finizio

Oltre tre miliardi di euro arrivati dall’Unione Europea in circa
Miche Finizio
quindici anni. A questo denaro aggiungiamo le royalties e le risorse ordinarie del bilancio regionale. Tutti questi soldi, come sappiamo, potevano salvare la Basilicata da molti disastri. Al contrario hanno messo in ginocchio cittadini e territori. Grazie all’ingordigia, all’incompetenza, all’arroganza politica e intellettuale di personaggi nominati nell’arena della falsa democrazia da un popolo stupido. 


La saga continua. Sia a destra sia a sinistra litigano sulla vicenda dei 70 milioni di euro sottratti alla Basilicata dall’ultimo decreto Stabilità del Governo Letta. Ancora una volta lo spettacolo è indecente. Per Pittella, neo governatore non ancora convalidato dalla Corte d’Appello, quei 70 milioni sarebbero utili a sostenere centinaia di famiglie colpite dall’alluvione nel Metapontino. Altri insistono sul bonus idrocarburi. 

Come ai tempi di Giustino Fortunato, vince chi riesce ad intascare più soldi dallo Stato da distribuire sotto forma di prebende nei propri feudi elettorali. Vecchi nelle ossa. Obsoleti nel pensiero. I diversi dispensatori di benefici inutili allo sviluppo oggi si scannano sulle briciole. Eppure hanno gestito montagne di denaro nei tempi in cui avrebbero dovuto fare ciò che oggi vorrebbero fare con gli spiccioli. Il prossimo presidente della Regione, intanto, mostra i muscoli flaccidi: invoca un referendum per decidere la destinazione delle risorse oggi riservate ai patentati. 

Devi decidere tu, caro "Macello", i tuoi assessori e il Consiglio regionale. Troppo comodo chiedere ai cittadini. Tu hai il potere, i soldi e noi dobbiamo assumerci la responsabilità delle decisioni? Ma dai, smettila di chiamare democrazia la tua ignavia e la tua furberia!

Basilicata24.it

sabato 21 dicembre 2013

Gli affari di famiglia con i soldi pubblici.

 fondi dietro alla costruzione del centro servizi della Outsourcing srl, nell’area Pip di Guardia Perticara, sono anche pubblici. Almeno per la metà. Da Sviluppo Basilicata un contributo di 420mila euro
di LEO AMATO
POTENZA - Quando hanno fatto domanda erano solo un commercialista di Corleto; uno studente di 23 anni di San Martino d’Agri (col cognome che tradiva i suoi natali politici illustri); più una ditta di proprietà dello stesso commercialista, con un magazzino da affittare e un’iscrizione per la «coltivazione di piante d’ulivo». Tanto è bastato per ottenere un contributo di 447mila euro a dicembre del 2010. Ma il termine fissato per la fine del progetto - di durata trimestrale - era a giugno del 2011. Invece i soldi sono cominciati ad arrivare soltanto ad aprile di quest’anno. A giusto un mese dall’ingresso in società del figlio del sindaco di Corleto, l’ultimo degli “innesti” dopo la ditta di Pasquale Criscuolo e la moglie di Sergio Polito, un top manager dell’impresa che sta realizzando il nuovo Centro oli della Total, proprio a Corleto Perticara.
IL PROGETTO
A vederli da fuori si direbbe che sono affari di famiglia e basta, quelli dei due Robortella, più il giovane Gerardo Fiore-Vicino figlio di Rosaria, e della signora Palma Augusto (in Polito). Eppure i fondi dietro alla costruzione del centro servizi della Outsourcing srl nell’area Pip di Guardia Perticara sono anche pubblici. Almeno per la metà. Grazie a Sviluppo Basilicata, che 3 anni orsono ha deciso di scommettere su un progetto che adesso finalmente sembra decollare.
IL RITARDO
La causa del ritardo di quasi un anno e mezzo, a leggere la scheda pubblicata dall’autorità di gestione del Programma operativo del Fondo europeo per lo sviluppo regionale, non si capisce.
Il bando pubblicato a fine 2009 tra gli «obblighi del beneficiario», pena «la decadenza dalle agevolazioni», prevedeva l’avvio degli investimenti «entro il termine perentorio di 60 giorni dalla data di ricezione del provvedimento di concessione».
Inoltre stabiliva di «ultimare il programma di investimento agevolato (...) entro il termine perentorio di 12 mesi ove non sia prevista la realizzazione di opere murarie o entro il termine perentorio di 24 mesi nel caso in cui l’investimento preveda la realizzazione di opere murarie».
Tutto a decorrere dalla data di ricezione del provvedimento di concessione del contributo, che in questo caso dovrebbe essere avvenuta a gennaio del 2011.
LA DEROGA
Unica eccezione prevista per differire i termini: delle «motivate esigenze», ma vagliate e approvate non più da Sviluppo Basilicata, bensì dalla stessa Giunta Regionale.
Vale a dire che se a oggi non si è ancora “chiuso” persino il governatore uscente Vito De Filippo e i suoi ex assessori devono essersi visti passare delle carte di questa ditta di Guardia Perticara. Chissà quanto consapevoli di chi celasse al suo interno.
In primis, fino a giusto due settimane fa, c’era il figlio di un consigliere regionale di maggioranza come Pasquale Robortella. Democratico tra i più vicini al presidente. Almeno fino a quest’estate, e al veto sulle ri-candidature degli imputati nel processo per i rimborsi pazzi, che ha portato alla “rottura” del consigliere di San Martino d’Agri.
Da qui il sostegno per Marcello Pittella alle primarie, e la candidatura del suo primogenito Vincenzo nella lista provinciale del nuovo governatore.
Ed è proprio lui l’ex studente della Outsourcing srl, che ora si appresta a entrare in consiglio regionale per prendere il posto del padre da neolaureato e gli appena ceduto le quote in società.
Anche il percorso del sindaco di di Corleto Rosaria Vicino sembra per tanti aspetti simile. E i flussi elettorale della prossima capitale del petrolio nella Valle del Sauro sembrano averlo assecondato.
L’ASSE
Alle primarie per la scelta del candidato governatore del centrosinistra, quand’era ancora una “defilippiana” doc, Corleto è stato uno dei pochi paesi in cui Piero Lacorazza ha preso quasi 3 volte i voti di Marcello Pittella: 447 contro 173.
Poi però sembra essere successo qualcosa, e il 17-18 novembre il candidato di riferimento di De Filippo nella lista del Pd, Carmine Castelgrande, ha preso solo 46 preferenze. Lacorazza 16. Mentre il giovane Vincenzo Robortella, nella lista Pittella Presidente, 327: oltre un decimo di quelli raccolti in tutta la provincia, che gli sono valsi il biglietto di ingresso nel parlamentino lucano. Persino di più dei 242 raccolti nella “sua” San Martino d’Agri, dove il padre è stato a lungo primo cittadino.
Quello tra i due paesi e le famiglie dei Robortella e dei Fiore-Vicino sembra quindi non solo un’asse d’affari, ma anche politico. Sempre che l’ordine non sia invertito.
Un’asse che si allunga fino a Viggiano, dove è nato Robortella senior e hanno sede diverse delle società di Pasquale Criscuolo. Oltre che l’Assoil School guidata da Sergio Polito. Tutte attività che ruotano attorno alle estrazioni di petrolio dell’Eni nella zona.
CAPITALI FRESCHI
Piuttosto che l’ingresso in società di Vicino junior, arrivato solo a marzo di quest’anno, è il loro quello che sembra aver “sbloccato” la situazione. Col contributo già stanziato che non veniva erogato perché il programma d’investimento non partiva.
Sul sito della società si parla di un’ampliamento della «base sociale con l’ingresso di altri soci tra cui la F.lli Criscuolo snc (della signora Augusto-Polito nemmeno una parola, ndr), già attiva nel settore della logistica e dell’office center in Val d’Agri costituendo uno degli operatori economici più dinamici e innovativi nella fornitura dei servizi nei predetti settori».
In realtà il “core business” del gruppo Criscuolo è ben altro, ossia la commercializzazione di prodotti petroliferi e la gestione dei rifiuti, prodotti dal ciclo delle estrazioni e non solo. Ma poco importa.
 OLIVE E OFFICE CENTER
Infatti oltre all’esperienza in «office center» i due nuovi soci hanno portato capitale e disponibilità economiche, molto più di quante non ne avessero prima da soli: il giovane Vincenzo Robortella, la dottoressa Antonia Maria De Carolis e la sua General Services srl, con tutto il capannone e gli attrezzi per la raccolta delle olive.
Ebbene sì. Alla camera di commercio la commercialista e il  socio risultano ancora iscritti come «impresa agricola», ma per nome hanno scelto una roba che fa tanto new economy.
D’altronde anche “Sviluppo Basilicata” è solo un’etichetta, perché la sostanza è tutta da verificare, se qualcuno avesse voglia di farlo, nel medio-lungo periodo. Intanto però i soldi vengono stanziati e prima o poi arrivano, anche se cambiano gli interlocutori, nonostante le minacce di decadenza dei contributi.
Tutti gli imprenditori di tutta la Regione se lo ricordino bene.   

venerdì 20 dicembre 2013

Policoro - Scanzano , racconto di un disastro annunciato a due Passi da Marinagri. Degrado e scempio sulla spiaggia 'nascosta'

A destra della foce dell'Agri: un cantiere a cielo aperto a due passi da Marinagri

 
Dune divelte, ampi tratti dell’arenile eroso, massi e teloni di plastica ammassati, vecchi canali insabbiati ed ormai sommersi,un cantiere edile a cielo aperto in evidente stato di abbandono, calcestruzzo e sabbie ammassati dovunque in enormi quantità, boe di segnalazione pericolo per blocchi di calcestruzzo sommersi, aironi stupendi, sentinelle impotenti di fronte a un degrado annichilente.
Benvenuti sulla spiaggia di Policoro, a destra della foce del fiume Agri. Una spiaggia sì demaniale ma circondata dal perimetro di proprietà Marinagri, (il mega complesso turistico). Una vera e propria enclave comunale off limit per i cittadini.
Come se fosse passato un tornado. I pettini realizzati da Marinagri sono sottodimensionati, infatti il loro effetto difensivo si esaurisce in poche decine di metri e l’erosione visibile già a Scanzano in località Terzo Madonna, la ritroviamo anche sul versante policorese con fenomeni erosivi che arrivano a creare dislivelli anche fino ad 1,70 mt di altezza.

Un tratto dunale viene visibilmente interrotto in più punti, ma ci risulta difficile capire se l’interruzione della duna sia causata da una mareggiata o se depredata delle sabbie a loro volta usate per il ripascimento di altre zone attigue. Purtroppo con l’imbarcazione non abbiamo sempre potuto guadagnare la spiaggia per via dei detriti sommersi a pelo d’acqua, tuttavia siamo riusciti a sbarcare in prossimità di un canale dell’ex-Ittica Val d’Agri.

Mentre ci avviciniamo alla spiaggia/cantiere, vediamo una boa di pericolo, segnale che stando ai racconti di qualche navigatore più esperto, 10 anni fa non esisteva. Oggi si, perché nel raggio di 100-150 metri dall’attuale linea di costa, ciò che oggi è sommerso sorgeva sulla linea di costa, ed i blocchi di materiale edile che affiorano a pelo d’acqua non sono arenaria di un porto greco o romano, ma dell’”antica” Ittica Val D’Agri. Ai ruderi dell’Ittica si aggiungono altri materiali sommersi che non siamo stati in grado di definire né fotografare.

Chi pagherà questo scempio? Quello che abbiamo visto ci è bastato per andarcene più schifati di prima, tristi per tutti quegli uccelli marini costretti a muoversi tra cemento, plastica e rottami ferrosi. E questa dovrebbe essere la perla del turismo lucano, nazionale, europeo? Marinagri è un bellissimo sogno, trasformato in capriccio e degenerato in progetto, perché dopo questa visione alcuni dubbi escono rafforzati. L’erosione della costa non doveva esserci e le foto dicono il contrario, l’intrusione delle acque marine non doveva esserci ma da ciò che abbiamo visto almeno superficialmente potrebbe essere già in corso, ergo Marinagri vuole decidersi a divulgare questo Piano di Monitoraggio previsto per legge? È stato redatto oppure è inesistente come le benedette fidejussioni ambientali? Ora che chilometri di spiaggia sono stati modificati permanentemente chi pagherà questo scempio ambientale?
Distruggere l’arenile, terreno demaniale inalienabile e non modificabile, in quel modo è sinonimo di disastro ambientale. Questo non è turismo eco-compatibile, è solo onagrocrazia. 

(Articolo Tratto da Basilicata24 e scritto da Giorgio Santoriello).  Si ringrazia Ottavio Frammartino per il supporto logistico fornito per realizzare il servizio.