Mentre la rete si è espressa raggiungendo il quorum su tutti i quesiti proposti,
alcuni attivisti hanno avanzato la proposta di raccolte cartacee per gli iscritti
impossibilitati ad accedere al web. La cosa a molti non è piaciuta, tant’è che la votazione è stata congelata
di VALERIO PANETTIERI
IL MOVIMENTO 5 Stelle ha chiuso le votazioni
sui criteri da utilizzare
per le “regionarie”,
le votazioni sui candidati che finiranno nelle liste per le elezioni di
novembre. Criteri che stabiliscono un po’ tutti quei nodi spinosi che
hanno scatenato una caldissima discussione in questi mesi tra le file
degli attivisti. Ma mentre la rete si è espressa su Liquid Feedback,
raggiungendo il quorum su tutti i quesiti proposti, dall’altra si apre un
nuovo fronte per quanto riguarda le votazioni dei criteri direttamente su
modulo cartaceo. Questa proposta, pubblicata
sulla piattaforma per il voto interno, è stata di recente congelata proprio
perché rischiava di non raggiungere il quorum previsto. In pratica oltre alla
scelta via web una parte degli attivisti ha avanzato la proposta di raccolte
cartacee per gli iscritti impossibilitati ad accedere alla rete. La cosa a molti
non è piaciuta, tant’è che la votazione è stata congelata.
per le “regionarie”,
le votazioni sui candidati che finiranno nelle liste per le elezioni di
novembre. Criteri che stabiliscono un po’ tutti quei nodi spinosi che
hanno scatenato una caldissima discussione in questi mesi tra le file
degli attivisti. Ma mentre la rete si è espressa su Liquid Feedback,
raggiungendo il quorum su tutti i quesiti proposti, dall’altra si apre un
nuovo fronte per quanto riguarda le votazioni dei criteri direttamente su
modulo cartaceo. Questa proposta, pubblicata
sulla piattaforma per il voto interno, è stata di recente congelata proprio
perché rischiava di non raggiungere il quorum previsto. In pratica oltre alla
scelta via web una parte degli attivisti ha avanzato la proposta di raccolte
cartacee per gli iscritti impossibilitati ad accedere alla rete. La cosa a molti
non è piaciuta, tant’è che la votazione è stata congelata.
Votazione “dal vivo” o sul web non importa,
perché con i risultati ottenuti sulla
piattaforma si può già stabilire quali saranno le scelte da applicare sia in fase
programmatica, sia le regole da utilizzare sulla scelta dei votanti, dei candidabili
e sulla modalità di voto delle “primarie” del MoVimento 5 Stelle
. Ed ecco anche, finalmente, il verdetto della rete sulla proposta Petrocelli,
che non è stata cassata (ha riscosso un buon numero di voti) ma non è stata
neanche approvata. Al suo posto è stato deciso che
gli unici incandidabili saranno quelli che si sono presentati in altre liste elettorali
soltanto in competizioni dove c’era già una lista certificata del MoVimento 5 Stelle.
piattaforma si può già stabilire quali saranno le scelte da applicare sia in fase
programmatica, sia le regole da utilizzare sulla scelta dei votanti, dei candidabili
e sulla modalità di voto delle “primarie” del MoVimento 5 Stelle
. Ed ecco anche, finalmente, il verdetto della rete sulla proposta Petrocelli,
che non è stata cassata (ha riscosso un buon numero di voti) ma non è stata
neanche approvata. Al suo posto è stato deciso che
gli unici incandidabili saranno quelli che si sono presentati in altre liste elettorali
soltanto in competizioni dove c’era già una lista certificata del MoVimento 5 Stelle.
L’altra buona notizia riguarda invece
l’applicazione stessa dei criteri.
Un altro focolaio di polemiche infatti si è generato dopo l’intervento, tramite telefonata
fatta dall’attivista Francesco Filippetti, al guru Gianroberto Casaleggio.
Stando alle direttive nazionale la Basilicata avrebbe dovuto applicare i criteri
sulle regionali così come dettato dallo staff nazionale, altrimenti non sarebbe stata
certificata nessuna lista in
regione. Anche questa cosa è stata messa ai voti su Liquid Feedback e alla fine,
con un evidentissimo
distacco, gli attivisti hanno preferito scegliere la votazione piuttosto che
attendere la manovra risolutiva dai 5 Stelle nazionali. L’idea dell’autorganizzazione
è stato il leit motiv di questi mesi, una cosa ampiamente confermata dopo le votazioni.
E la scelta dei candidati sarà fatta per provincia. Ogni gruppo territoriale
infatti sceglierà i potenziali candidati che verranno messi al voto su base provinciale.
Ma non sarà un voto pubblico, è stato deciso il voto segreto sul portale nazionale.
Un altro focolaio di polemiche infatti si è generato dopo l’intervento, tramite telefonata
fatta dall’attivista Francesco Filippetti, al guru Gianroberto Casaleggio.
Stando alle direttive nazionale la Basilicata avrebbe dovuto applicare i criteri
sulle regionali così come dettato dallo staff nazionale, altrimenti non sarebbe stata
certificata nessuna lista in
regione. Anche questa cosa è stata messa ai voti su Liquid Feedback e alla fine,
con un evidentissimo
distacco, gli attivisti hanno preferito scegliere la votazione piuttosto che
attendere la manovra risolutiva dai 5 Stelle nazionali. L’idea dell’autorganizzazione
è stato il leit motiv di questi mesi, una cosa ampiamente confermata dopo le votazioni.
E la scelta dei candidati sarà fatta per provincia. Ogni gruppo territoriale
infatti sceglierà i potenziali candidati che verranno messi al voto su base provinciale.
Ma non sarà un voto pubblico, è stato deciso il voto segreto sul portale nazionale.
A questo punto, però, sorge un altro problema,
che già si era verificato alle cosiddette
“parlamentarie” e che ha creato non pochi problemi a Grillo e soci. Chi potrà votare?
E soprattutto, come si fa ad indentificare se un utente è iscritto al movimento entro
una certa data e che non ci saranno problemi di voti falsati o
gonfiati? Per ora si sa che a votare nelle “regionarie” saranno gli iscritti entro
il 24 aprile 2013, giorno della caduta del consiglio regionale dopo lo scandalo
rimborsopoli. Meno chiara la questione candidati. Mentre
su una delle proposte al voto è stata approvato il criterio di candidabilità per gli iscritt
fino al 25 febbraio
2013, giorno di chiusura per le elezioni nazionali, in un altro punto
è stata votata (e approvata) lacandidabilità agli iscritti al MoVimento
fino al 31 dicembre del 2012.Ma già si sa qualcosa di più su come verranno effettuate
le votazioni: abbiamo già detto della divisione in province, quello che manca è la decisione
sulla presentazione di due liste, dove gli elettori potranno esprimere doppia preferenza.
Una lista sarà per i candidati consiglieri, l’altra per i candidati presidente.
Chi sceglie di candidarsi in una lista non potrà farlo nell’altra. Una sorta di metodo che
cercherà di evitare le esclusioni almeno alle regionarie.
Qui però la discussione è ancora in corso all’interno tra gli attivisti.
Questo perché per molti il criterio votato stabilirebbe l’esclusione diretta di chi,
candidato presidente alle primarie, vorrebbe riprovarci come consigliere.
Ma attenzione ai candidati: prima bisognerà chiudere il programma e poi si potrà partire
con le candidature. Da questa prima fase di scrematura sulle “regionarie” alla fine
dovrà uscire una sola lista che comprenderà 20 candidati consiglieri ed uno soltanto
in corsa alla presidenza.
“parlamentarie” e che ha creato non pochi problemi a Grillo e soci. Chi potrà votare?
E soprattutto, come si fa ad indentificare se un utente è iscritto al movimento entro
una certa data e che non ci saranno problemi di voti falsati o
gonfiati? Per ora si sa che a votare nelle “regionarie” saranno gli iscritti entro
il 24 aprile 2013, giorno della caduta del consiglio regionale dopo lo scandalo
rimborsopoli. Meno chiara la questione candidati. Mentre
su una delle proposte al voto è stata approvato il criterio di candidabilità per gli iscritt
fino al 25 febbraio
2013, giorno di chiusura per le elezioni nazionali, in un altro punto
è stata votata (e approvata) lacandidabilità agli iscritti al MoVimento
fino al 31 dicembre del 2012.Ma già si sa qualcosa di più su come verranno effettuate
le votazioni: abbiamo già detto della divisione in province, quello che manca è la decisione
sulla presentazione di due liste, dove gli elettori potranno esprimere doppia preferenza.
Una lista sarà per i candidati consiglieri, l’altra per i candidati presidente.
Chi sceglie di candidarsi in una lista non potrà farlo nell’altra. Una sorta di metodo che
cercherà di evitare le esclusioni almeno alle regionarie.
Qui però la discussione è ancora in corso all’interno tra gli attivisti.
Questo perché per molti il criterio votato stabilirebbe l’esclusione diretta di chi,
candidato presidente alle primarie, vorrebbe riprovarci come consigliere.
Ma attenzione ai candidati: prima bisognerà chiudere il programma e poi si potrà partire
con le candidature. Da questa prima fase di scrematura sulle “regionarie” alla fine
dovrà uscire una sola lista che comprenderà 20 candidati consiglieri ed uno soltanto
in corsa alla presidenza.
v.panettieri@luedi.it
Quotidiano della basilicata