giovedì 31 gennaio 2013

Esplode la queste Morale nel PD. In lombardia il capolista alla camera Civatti il rotamatore chiede di sospendere la campagna elettorale. In Basilicata la procura di potenza continua l’indagine sulle spese folli di due milioni di euro dei consiglieri regionali Lucani .

In Basilicata continua anche l'inchiesta DDa sulla Mafia che coinvolge l'ex vicepresidente della giunta Mancusi


R.Speranza capolista camera PD Basilicat
A ballarò lo disse Crozza alla Finocchiaro ,” avete ancora un mese di tempo per perdere la campagna elettorale”. Loro (il PD) c’è la fanno da soli a consegnare il paese alla destra, non hanno bisogno degli aiutini o del voto utile sottratto a Ingroia disse il grande Pietro  Ingrao pochi giorni fa  , uno che i ragazzetti ex PCI Dalema e Bersani li conosce fin troppo  bene .  Adesso scoppia la grana in Lombardia , regione strategica per vincere e avere la maggioranza al senato. Tra le contestazioni della procura Lombarda ai consiglieri PD, IDV e SEL accusati di peculato vi sono  spese per colazione, rifornimenti di benzina, manifesti e addirittura un  un master da 59 euro dal titolo “vincere le elezioni”, e per fortuna che hanno fatto il Master. Tutto a sbaffo , non sappiamo se tale contestazioni si tramuteranno in responsabilità penali e ce ne frega poco , ma il solo fatto che questi utilizzavano migliaia di euro in questo modo li possiamo definire “Traditori del POPOLO. Avevamo detto da tempo al PD che la linea di demarcazione della questione Morale doveva   essere tenuta alta , il fatto che non ci abbiano ascoltato  e soprattutto a chi come noi ponevamo la questione morale come questione politica sintomo della degenerazione della classe politica, siamo stati  messi al bando come degli appestati, oggi invece saranno loro a pagarne il conto, e non potranno certamente prendersela con noi. Emblematica che l’operazione “IMPRESENTABILI” messa in campo dal PD è stata solo una operazione di facciata, perché in questi giorni abbiamo visto al contrario specie qui in basilicata la Santificazione dell’escluso Longo , indagato e rinviato a giudizio per corruzione , ma al di la delle responsabilità Penali , di quell’indagine sono emblematiche le intercettazioni raccolte dalla procura in cui esce uno spaccato spaventoso di come si gestisce la Politica in Basilicata , e bastava solo quello perché la politica al di la del giudizio delle aule escludesse il candidato.   Il santo Longo ricordiamolo è stato tra l’altro l’artefice dell’accordo qui a Policoro della disastrosa alleanza Di Sanza – Marrese , nata si racconta sul patto del consorzio, tu dai un appoggio a me io do un ente a te , come se la proprietà pubblica fosse merce di scambio e non ente strumentale di servizio ai cittadini. Ricordiamo ai nostri elettori che anche 20 consiglieri Lucani su trenta sono indagati dalla procura di potenza per un danno ipotetico alle casse regionali   quantificato finora a   circa un milione di euro, quasi due miliardi delle vecchie lire, come spese per pranzi di circa 22 mila euro in un anno, una cosa da diabete cronica , ma i soggetti godono di ottima salute.  Gli anni di consiliatura presi in considerazione sono quelli relativi al 2009, 2010 e 2011. Che poi la Questione Morale anche qui in basilicata sia un’emergenza è dato anche dal coinvolgimento in una inchiesta di mafia dell’ ex vicepresidente della giunta Mancusi che è  indagato dalla DDA , ma su questo come il coinvolgimento di altri politici contigui alla criminalità organizzata  nessuno dice una parola , zitti e muti. Avevamo la Speranza che il nuovo avanzasse ma moriremo solo di Roberto Speranza

mercoledì 30 gennaio 2013

Minacciati di Querela, anche Gaudiano come Bersani ci vuole sbranare , scordandosi che il suo stipendio sono le nostre tasse.


I. Loguercio Pres.te ATER Matera
Cosimo Damiano dipendente dell’ATER , e citato nel post pubblicato ieri nel nostro Blog , articolo vogliamo ricordare scritto dal capo redattore dell’indipendente  Piccenna , ci invia via facebook , l’avviso di querela:

Cosimo Gaudiano12 amici in comune
Ottavio ti faccio una precisazione e una domanda. La precisazione e' che l'articolo sull'ATER uscito sull'Indipendente e' a firma di Filippo De Lubac, tu invece ne pubblichi una versione a firma di Nicola Piccenna. Un piccolo errore che mette allo scoperto il vero autore dell'Articolo (un cuor di leone). La domanda invece è se pubblichi tutte le puttanate che scrive Filippo De Lubac, senza verifica alcuna della veridicità della fonte? Se questa e' informazione alternativa siamo messi proprio bene. Ti ringrazio per aver reso pubblico il nome dell'autore di calunnie perché subirete le dovute conseguenze legali entrambi.

Ma cosa avremo scritto di così infamante e calunniante , per meritarci l’ennesimo avviso di querela dal sig.re Gaudiano. Ci siamo chiesti quale infamante affermazione abbiamo detto per meritarci un’altra perdita di tempo da chi invece di dare una risposta minaccia. In effetti abbiamo riletto l’articolo di Nicola Piccenna , che vogliamo ricordare ha subito ad oggi oltre cinquanta denunce per diffamazione , da Buccico a Bubbico , non era ancora arrivato alla G quindi da oggi insieme a me potrà annoverare anche Gaudiano , ma in nessun procedimento non è mai stato condannato. Dice l’articolo se è vero o no se la  “ristrutturazione della "masseria Panizza", acquistata da Adorisio, vennero eseguiti da una ditta usualmente fornitrice dell'Ater (ditta Galtieri) e diretti dal geometra Cosimo Damiano Gaudiano, dipendente dell'Ater. Così risulta dalla tabella di cantiere, mentre non risulta che quel geometra abbia mai chiesto all'Ater l'autorizzazione a svolgere lavoro esterno. Fu pagato Gaudiano per quel lavoro? Fu pagata la ditta Galtieri? Furono pagati i materiali necessari a ristrutturare "masseria Panizza"?  “

Il sig.re Gaudiano, invece di rispondere alle legittime domande  ci minaccia , anche lui come Bersani ci manda a dire vi “Sbrano”

No , sig.re Gaudiano , lei non ci azzittisce , noi abbiamo gli anticorpi e ancora la forza di indignarci. Lei deve rispondere in qualità di pubblico ufficiale stipendiato dalle tasse pagate da tutti noi , se le circostanze che noi riportiamo (io e Piccenna ) sono vere oppure no.  Quindi ci deve dire se è vero o no che lei ha diretto i lavori di ristrutturazione di una proprieta di un suo superiore anche lui dipendente dell’ater ? se  ha chiesto le dovute autorizzazioni a svolgere questa prestazione professionale così come previsto dal CCNL dei dipendenti enti locali ? Ha emesso fattura oppure la prestazione è stata a titolo gratuito ? E vero che la ditta che ha fornito il materiale ha rapporti costanti con ATER ? Questi materiali sono stati pagati ? Ci deve dire si o no prima e poi ci quereli  , perché stia sicuro , che noi siamo stanchi delle furbate o delle relazioni corti che ci stanno uccidendo giorno per giorno , siamo stanchi di pagare per le furbate degli altri , stanchiiiiiiiiiiiii , e Domani torneremo sull’argomento ………..

martedì 29 gennaio 2013

Mazzette e coperture all'Ater Matera.Fatti inquietanti che riguardano la Pubblica Amministrazione in Basilicata


Fatti inquietanti che riguardano la Pubblica Amministrazione in Basilicata

2013-01-05 pag.4 case popolari
Deve succedere sempre qualcosa di esterno, di estraneo, di imprevisto per sollevare coperchi giudiziari su fatti inquietanti che riguardano la Pubblica Amministrazione in Basilicata e nel materano in particolare. L'ultimo caso riguarda l'Ater di Matera ed in particolare il Dirigente dell'Ufficio Tecnico, già Direttore Generale Ing. Luciano Adorisio. In un colloquio (intercettato) nella stanza dell'ex vicepresidente regionale Agatino Mancusi, Tina Bianco, consigliere comunale a Rotondella e moglie dell'imprenditore Andrea Pellitta della Atr Costruzioni, lo dice chiaro chiaro: le ditte che eseguono appalti per l'Ater di Matera vengono invitate ad acquistare materiali da determinati fornitori. Se non obbediscono, i pagamenti vengono ritardati a babbo morto. Fin qui, si potrebbe dire anche che non c'è nulla di nuovo sotto il sole. Siamo così avvezzi all'insopportabile livello di corruzione in cui è precipitata la cosa pubblica che tanto insopportabile, poi, non ci pare nemmeno. Invece quello che i ROS hanno ascoltato ad ottobre 2011 nella stanza del signor Mancusi alla Procura di Matera era stato raccontato già da alcuni anni: raccontato, verbalizzato e sottoscritto. Molti dubbi e perplessità sull'operato dell'ing. Adorisio erano state documentate ai magistrati materani da funzionari e dirigenti dell'Ater con dovizia di particolari e documenti significativi. Fra tutti, alcuni interrogativi che avrebbero meritato, quantomeno, accertamenti approfonditi come quando i lavori di ristrutturazione della "masseria Panizza", acquistata da Adorisio, vennero eseguiti da una ditta usualmente fornitrice dell'Ater (ditta Galtieri) e diretti dal geometra Cosimo Damiano Gaudiano, dipendente dell'Ater. Così risulta dalla tabella di cantiere, mentre non risulta che quel geometra abbia mai chiesto all'Ater l'autorizzazione a svolgere lavoro esterno. Fu pagato Gaudiano per quel lavoro? Fu pagata la ditta Galtieri? Furono pagati i materiali necessari a ristrutturare "masseria Panizza"? Forse tutto questo è stato accertato dai magistrati materani. Forse hanno dato incarico alla Guardia di Finanza di fare questi semplici accertamenti e le nostre preoccupazioni sono fantasmi che svaniscono alle prime luci dell'alba. Forse quei funzionari che hanno verbalizzato interrogativi, sospetti e prodotto documenti si erano sbagliati e la Procura di Matera è stata ferma perché tutto era inconsistente. Certo l'attuale amministratore dell'Ater, Inncenzo Loguercio, ha la responsabilità di accertare rapidamente lo stato dei fatti ed assumere quei provvedimenti che tutelino l'ente e la collettività. Occorre rendersi conto che non si tratta di un compito facile, specie in una società in cui il ricatto del lavoro (per alcuni) e gli scheletri negli armadi (per altri) rendono il procedere delle inchieste estremamente incerto e singhiozzante. Sarebbe veramente utile che qualcuno si prendesse la briga di rileggere i verbali ed i documenti riguardanti l'Ater di Matera e l'ing. Adorisio Luciano. Magari guardando se e quali atti d'indagine sono seguiti a quei verbali e come sono stati classificati quei procedimenti. Chissà, forse si scopre che i nomi sono sempre gli stessi e che i nuovi arrivati sono già nel solco dei poco onorevoli predecessori.
Nicola Piccenna

lunedì 28 gennaio 2013

WWF Policoro: si prepara una bella sanatoria nella tana del Leone?


pubblicato daKarakteria in data  gennaio 2013
Tralasciando per il momento le importanti valutazione sul compito ambientale svolto, il nocciolo della questione del WWF Policoro sta nel tentativo da parte del gestore di cambiare la destinazione d’uso dell’Oasi (da centro no-profit di tutela ed educazione ambientale a centro privato turistico-sportivo); nei canoni di fitto non pagati; nei lavori eseguiti a scomputo di tali canoni; nella totale assenza di controlli da parte di qualsiasi ente preposto, nelle compiacenze dell’Ufficio Tecnico del Comune di Policoro (soprattutto nella figura del suo ex dirigente Felice Viceconte) e della compagine amministrativa di centro-destra che è al potere della città da più di 15 anni (non dimentichiamo che il gestore del centro visite WWF, attraverso la S.a.s. Poleion, è Antonio Colucci,  fratello dell’eterno assessore Rocco Colucci, attualmente assessore al Patrimonio, l’assessorato che si occupa di queste faccende).
Non dobbiamo nemmeno dimenticare la blanda opposizione consiliare di centro-sinistra, che mai ha veramente ostacolato il Sistema Policoro, risultandone sempre più la complice che l’oppositrice.

        WWF Policoro: la natura di un sistema contaminato (Ultima parte)

Considerando i fattori esposti nell'introduzione, bisogna aggiungere che la documentazione prodotta dagli uffici tecnici in questi 15 anni pare essere stata costruita appositamente in maniera confusa, con rimandi labirintici di responsabilità, vuoti di conoscenze, documenti contradditori o addirittura introvabili.  
Tanto che, quando nella breve parentesi della fugace amministrazione di centro sinistra guidata da Serafino Di Sanza, nel 2006, il nuovo e altrettanto fugace ufficio tecnico tentò di mettere chiarezza sul caso, questo è quanto riuscì a produrre: “da oltre 8 anni, dopo numerosi solleciti verbali e scritti, l'Ufficio scrivente non ha ricevuto alcuna informazione in merito e, pertanto, non è in grado di stabilire se l'Associazione in questione (WWF) è tenuta al pagamento dei canoni di concessione, oppure se questi devono essere scomputati per lavori eseguiti.” Inoltre, in una nota del 2007 del nuovo dirigente del 3 settore, ing. L. Colletta, si legge: “...da una ricerca degli atti esistenti presso la stanza dell’ex dirigente del 3° settore non è stato trovato alcun fascicolo relativo all'associazione WWF... dalla ricerca effettuata presso l'ufficio di segreteria ho reperito la delibera di giunta comunale n.453 del 10.01.2001,....scaturente da una perizia, non trovata presso l'ufficio del dirigente. La citata delibera prevedeva che lo scomputo sarebbe avvenuto a presentazione di -titolo di spesa-. Agli atti d'ufficio non risulta alcun titolo di spesa presentato dall'associazione in argomento per cui sarebbe opportuno invitare il WWF a presentare quanto necessario per ottenere lo scomputo dei canoni, diversamente occorrerà provvedere al recupero dei canoni non versati. Per il sig. Sindaco e il Segretario generale, che leggono per conoscenza, si comunica che l'ing. Viceconte, nonostante le ripetute richieste verbali, non ha effettuato alcuna consegna delle documentazioni d'ufficio, né tanto meno ha consegnato il pc in dotazione all'ufficio, né i files di lavoro precedentemente svolto.”
Documenti spariti, buio, sporca confusione ovunque, eppure né l’opposizione consiliare, né la magistratura hanno mai mosso un dito, anche se sembra che ultimamente notizie importanti siano giunte in procura e la questione sia attenzionata dalla Corte dei Conti. I lavori eseguiti di cui si fa cenno nel verbale del 2006, sono quelli della dubbia concessione edilizia n.102 del 2000, di cui ci siamo già occupati. Il responsabile tecnico del procedimento era l’ing. Viceconte. Il responsabile politico era la giunta di centro destra. Il responsabile civico che andrebbe licenziato per assenteismo e  dubbia cecità è l’opposizione consiliare [Perché sia chiaro a tutti, noi qui non stiamo a spargere odio nella città perché ci piace (come gli sciacalli insinuano), ma a proporre un altro modello etico ed economico di amministrazione e a riportare un po’ di legalità e di giustizia sociale, compito che, visto che viene eluso sistematicamente dalle maggioranze che voi votate, almeno dovrebbe essere garantito dall’opposizione consiliare, che sempre voi avete votato. E, malamente imboccati, l’avete chiamato e continuate a chiamarlo pure “voto utile”. Ma torniamo ai fatti].
Sempre l’ing. Colletta e per tutto il 2007 chiese al WWF copia degli atti deliberativi che dimostrassero lo scomputo dei canoni maturati e non pagati. Questa documentazione non gli giungerà e bisognerà aspettare il ritorno del centro destra e di Viceconte perché le noiose insistenze del Colletta cessino e il fratello dell’assessore possa godere di nuova calma, nuove proroghe e di un allettante rinvio alla dimostrazione dei lavori effettivamente eseguiti a scomputo dei canoni. La motivazione che la giunta e gli uffici tecnici addussero era che ci voleva molto tempo per verificare i lavori effettivamente svolti.
Il tempo così trascorse a passo lentissimo, senza che nessun controllo venne effettuato, fino a che - a causa di un nuovo vento storico e del fiato sul collo di altri soggetti politici nella società della cittadina jonica e la molto probabile attenzione della Corte dei Conti – ultimamente questi controlli sono stati svolti, in barba anche all’incendio che nel 2011 devastò 16 ettari di bosco (una perla naturalistica abbandonata a sé stessa, complice insieme alla mancata tutela del WWF, anche la Provincia di Matera). L’incendio compromise, pur non distruggendola, la struttura e lasciò visibili  i lavori, anche quelli riguardanti il galoppatoio.
Da questi controlli, che poi in realtà non hanno richiesto “molto tempo”, si sono potute accertare una serie di cose:  si registrano diverse difformità rispetto al progetto depositato in Comune nel 2000, quel progetto che per l’amministrazione e Viceconte valse come prova dello scomputo dei canoni mensili fino al 2010. I controlli hanno trovato opere che sono da ritenersi abusive.
Inoltre il calcolo dei lavori sembra non corrisponde a quello della somma del preventivo di spesa presentato dalla Poleion S.a.s., perché questa nei suoi calcoli fa valere a scomputo sia le opere autorizzate effettivamente a scomputo, sia i lavori non autorizzati, arrivando addirittura a inserire nel computo le fatturazioni di guanti e secchi.
Come se non bastasse la convenzione decennale della struttura è scaduta nel 2008 e da allora il gestore, che non l’ha mai rinnovata, operando egli stesso dunque in maniera abusiva.
Senza mai dimenticare che attualmente l’assessore al patrimonio è Rocco Colucci, fratello di Antonio, cosa farà  l’amministrazione di centro destra guidata da Rocco Leone?
Il verbo magico della mala politica italiana è “sanare”. Una bella sanatoria estinguerebbe il reato penale delle opere abusive e riconoscerebbe come scomputo anche tutte quelle opere che non erano state autorizzate a scomputo. Nessun reato e nessun fitto da pagare al Comune.  Per altre vie  si metterebbe una pietra sopra anche sul mancato rinnovo della convenzione…e viva Agnese!
Se poi consideriamo che Antonio Colucci nel 2010 ha presentatoun progetto di ampliamento delle strutture; che secondo il nuovo regolamento comunale i canoni mensili sotto i 1.300 euro vengono concessi secondo affidamento diretto e che addirittura, a quanto pare, sempre il Colucci sta chiedendo un nuovo regime di gestione, che preveda la totale assenza di un canone di fitto perché il WWF è un’associazione ambientalista no profit, che offre un servizio e una buona immagine alla città (poco conta se lui invece gestisce la struttura mediante sub concessione con la S.a.s. Poleion che invece in quanto società è deputata a fare profitto), se insomma consideriamo tutte queste premesse, possiamo anche immaginare anche la conclusione della storia. Di una storia che a Policoro va avanti da 15 anni. Ininterrottamente.
Infine un’ultima domanda: dal momento che ci sembra scontato che le strutture comunali date in gestione siano coperte da polizza assicurativa, dove sono andati a finire i soldi che l’assicurazione avrebbe dovuto pagare a risarcimento dell’incendio del 2011?

sabato 26 gennaio 2013

Il coraggio e la generosità di Gianni Fabbris. Arrestatemi , ma difenderò il lavoro e la terra del Popolo Lucano dal crimine sociale delle banche e usurai.


LPresidio contro la vendita all'asta dei beni della Cooperativa Agricola di Basilicata

Riportiamo l'articolo pubblicato dal metapontino, a noi non rimane che solidarizzare con Fabbris e la sua iniziativa , dare supporto a una battaglia di sopravavivenza, che ogni giorno sta mietendo le proprie vittime , non solo agricoltori ma anche piccole e medie aziende artigiani e commercianti. Molti in mano all'usara altri alle banche che prendono soldi 1% giocano con i derivati nei mercati finanziari , strozzano l'economia , e i loro conti a perdere li paghiamo noi cittadini. L'ultimo scandalo della MPS è la sintesi di tutto questo , ie i partiti stanno dalla loro parte almeno l'asse dell'ultimo governo fatto da PDL- Monti_PD. E' arrivato il momento di dire basta anche con il voto......

E' andato deserto, questa mattina a Matera,  il secondo tentativo di vendere all'asta i beni della cooperativa Cab di Scanzano. Come già accaduto nel centro jonico poco più di una settimana fa, un presidio di Altragricoltura ha manifestato la propria contrarietà rispetto all'iniziativa che a dire di Gianni Fabbris, leader nazionale del sindacato, rappresenta un "crimine sociale" nei confronti delle aziende agricole. Anzi, Fabbris rispetto all'ipotesi di essere denunciato con l'accusa di turbativa d'asta in una nota ha scritto: "Bene. Vista la solerzia, mi preme rendere noto, per le vie più pubbliche possibili, confidando sul fatto che la stampa presente non abbia paura della possibile chiamata in correo con il sottoscritto, quanto segue:
Mi chiamo Gianni Fabbris, nato a Sant'Arcangelo il 9/7/1958, residente in Policoro in Via Penelope 110 ed ogni altro mio riferimento può essere facilmente riscontrato presso la DIGOS di Matera (ma anche di tante altre parti del mondo e d'Italia per via delle innumerevoli iniziative condotte da molti anni in difesa dei diritti degli agricoltori e dei cittadini) e sono il Coordinatore Nazionale di Altragricoltura (associazione sindacale degli agricoltori e dei cittadini per la Sovranità Alimentare) e sono uno di quelli che era presente davanti all'IVG.
La mia intenzione di stamattina, come quella dei prossimi giorni, è stata e sarà proprio quella di “turbare questa e le altre aste che cercano di vendere i beni degli agricoltori” condannando alla morte le aziende e privando i cittadini del diritto sacrosanto di avere uomini e donne al lavoro nei campi.
Se questo è un reato denunciatemi subito (e con me gli altri complici, sempre più numerosi, di questo gravissimo reato), non vedo l'ora! E come me non vedono l'ora le centinaia di aziende del metapontino che, sotto lo schiaffo delle Banche, degli usurai, degli speculatori commerciali e finanziari, dei parassiti di una buracrazia cieca ed ottusa e degli Enti di riscossione, non sono più disposte ad accettare in silenzio di andare al macello come agnelli sacrificali sull'altare della speculazione e della responsabilità politica.
Il nostro obiettivo è proprio quello di accendere un faro di luce su quanto sta accadendo e non riuscirete a proseguire nel silenzio e nell'ombra. Io ho un nome ed un cognome, vogliamo conoscere quello di coloro che proveranno a comprare all'asta e di quanti si saranno resi complici del crimine sociale della chiusura delle nostre aziende. Lo diffonderemo. Ci vediamo nei prossimi giorni", ha scritto Fabbris. [GianPi]
Foto archivio (ilmetapontino.it)

venerdì 25 gennaio 2013

Siamo stati derubati. Dico a Bersani e Speranza ci vediamo in commissione Tributaria.L'IMU i cittadini lo hanno pagato per il Monte Paschi di Siena


Quella del buco della MPS , è una storia che tocca tutti noi , perché quel buco lo pagheremo di tasca nostra lira su lira , anzi lo abbiamo già pagato con l’incasso IMu, gettito che è stato per intero o quasi destinato alla Banca del PD . Perché  banca del PD? 16 su 19 amministratori della fondazione che gestisce la banca  sono nominati dalla provincia e comune di Siena , enti in mano da sempre prima ai DS oggi al PD . come non c’è da scandalizzarsi se  l’attuale presidente Mussari quello coinvolto dallo scandalo  ha versato 700 mila euro al partito locale  di Bersani, non prestiti, ma contributi suoi personali , versamenti leciti, ma pensare male come diceva quel volpone di Andreotti ci si azzecca sempre. Alla stessa banca noi avevamo già prestato 1,9 miliardi nel 2011. Su quel prestito la banca ci doveva pagare nel 2012 interessi per 170 milioni. Nel primo semestre del 2012 ha perso ulteriori 1,6 miliardi e quindi non aveva  i soldi per pagarci quegli interessi. Invece di darci azioni in cambio (come previsto nei patti) ci ha chiesto e ha ottenuto da noi altri soldi in prestito per pagare gli interessi. Pensate un po’:potevamo portare a casa quasi il 10% della banca in azioni che oggi valgono 0,20 euro mentre un paio di anni fa valevano 5 euro.
 Invece no, si cambiarono  le regole in corsa e noi concediamo un altro prestito approvando lo stanziamento in finanziaria , ricordiamo votata a furor di Popolo dal trio dei Vampiri BERSANI- MONTI- BERLUSCONI , per farci pagare tra l’altro gli interessi a un tasso irrisorio . Anche Berlusconi ha interessi in quella Banca (PDL- PD molle camminano sempre insieme) infatti ieri ha dichiarato che grazie a quella banca ha potuto creare Milano 1 e 2 e la erano alloggiate i conti per le olgiatine….. sarebbe interessante sapere a che interesse e come sono stati restituiti i soldi , non vorremmo un giorno scoprire che abbiamo pagato anche i suoi vizietti.
Mi chiedo: ma se andassimo noi al Monte Paschi di Siena chiedendo un ulteriore prestito per pagare gli interessi sul mutuo o sul fido, secondo voi cosa ci risponderebbe la grande banca toscana?
La risposta è facilmente immaginabile.
Chiudo con un’altra domanda semplice: sapete che fine faranno i responsabili di questo disastro gestionale?
State tranquilli: nessuno di loro pagheranno le  conseguenze. Anzi il contrario.
Un esempio per tutti: Giuseppe Mussari (sempre quello dei 700 mila euro al pd) , firmatario del bilancio 2011 nel quale è stato di recente scoperto un ulteriore buco di 130 milioni,  passò allora  dritto dritto dal vertice di MPS alla presidenza dell’ABI, la associazione che riunisce tutte le banche italiane. 

Tanto a pagare siamo noi Fessi, così come ho detto a Leone per l’aumento che non avrei pagato l’imu (cosa che  ho fatto) ho un’altra ragione per cui credo di aver fatto bene , resistere al ladrocinio di questi signori , a Speranza e Bersani mando a dire “CI VEDREMO IN COMMISSIONE TRIBUTARIA” Io il voto UTILE per le Banche non lo do…….

ps. diranno che siamo degli sciacalli, dicessero pure , non me ne frega niente, mi sento derubato, insultato , preso in giro, stanno giorno per giorno rubando il futuro ai nostri figli, mentre i loro portafogli si riempiono di soldi..... sono diciamo così...ARRABBIATO .........

giovedì 24 gennaio 2013

Policoro lido , il bosco è una discarica abusiva, intervenga Stella.

il consigliere Provinciale Serafino Di Sanza

POLICORO - Si chiama "Comitato Proprietari case lido di Policoro", ha un profilo Faceebok ed è composto da tutti i proprietari che hanno una abitazione sulla zona lido. Quando nasce un comitato c’è sempre l’assenza dello stato o dell’amministrazione , come in questo caso , la zona lido è abbandonata , le urbanizzazioni incomplete, carente la raccolta della spazzatura che d’estate diventa una vera e propria discarica a cielo aperto, mentre il bosco abbandonato anch’essa è una discarica dove trovi tutte e il contrario di tutto.  E su quest’ultimo caso che il comitato ha chiesto all’amministrazione di intervenire sell’ente provincia perché continui i lavori di bonifica cominciati tempo fa e lasciati incompiuti,  lasciando in loco i residui del ridetto intervento, rappresentati da erbacce, suppellettili varie, rifiuti speciali e dannosi per la salute pubblica.  Dicono quelli del comitato : Ne va del decoro e dell’immagine della splendida Citta’ di Policoro, ne va della salute e dell’incolumità dei residenti e dei turisti". Tra le richieste fatte dal comitato vi sarebbe quello  "di rendere fruibile l’area boschiva con la realizzazione di una pista ovvero di una percorso ciclabile, oltre che attraverso la realizzazione di isole ovvero di areee destinate al pic-nic oltre alla recinzione dell’area boschiva in questione con una staccionata degna di questo nome".  L’incontro che si è tenuto l’altro ieri tra il mancato assessore Lippo e il suo omonimo assessore provinciale all’ambiente Rondinone,  sembrerebbe che abbia portato ad un impegno generico da parte dell’ente Materano  , anche perché sembrerebbe che la discussione si sia incentrata sulle competenze e sulla scarsa disponibilità dei Bilanci. Peccato che della cosa non se ne sia interessato il consigliere provinciale Serafino Di Sanza, molto impegnato a farsi votare alla camera, ormai lui pensa probabilmente a Roma, ai grandi problemi Nazionali questi son problemi nostri. Se il consiglieri Di Sanza per un momento si distrae da questi problemi e anche lui a pari dell’amministrazione comunale si facesse portatore di questi problemi, probabilmente si arriverà a una soluzione. Per quel che ci riguarda potendo contare come Blog ad un rapporto amichevole con il presidente Stella, ci attiveremo affinche la provincia e i suoi rappresentanti si confrontino con i cittadini ed insieme comitato amministrazione e provincia , trovino una soluzione che soddisfino le legittime aspettative dei cittadini , ripetiamo questi proprietari chiedono l'ordinaria amministrazione.............

mercoledì 23 gennaio 2013

E Leone azzanno il comandante. Il tribunale di Matera condanna Labate anche al risarcimento danno, Il comando dei vigili rimane saldamente in Rosa

La prima operazione degna di aver un volto rivoluzionario ( forse l’unica) è stato l’avvicendamento al comando dei vigili di Policoro Labate con il capitano Silletti Rosa. Rivoluzionari , uno perché l' ex comandante e cantautore,  si considerava intoccabile invece  veniva defenestrato verso altri compiti (protezione civile ) l’altro per la prima volta a Policoro veniva assegnato la guida di un settore a una donna, ma anche perché la scelta fu allora fatta sulla competenza tanto è vero che oggi vediamo segnali sostanziali di miglioramento del servizio, tangibili alla popolazione. Vogliamo ricordare in merito la Brillante operazione fatta insieme ai carabinieri dell’indagine sui rifiuti e le discariche condotta dal comando dei vigili della nostra città, azioni di contrasto che non vedevamo da anni. Ebbene il Labatte faceva ricorso a questa decisione presentando un esposto al giudice del lavoro, sul presupposto dell’intoccabilità del suo posto , della forma del provvedimento e contestando anche i titoli della dott.ssa Silletti. Tutte motivazione rigettate ieri dal giudice, che ha ritenuto legittimo il provvedimento di defenestrazione del Labate , non solo il tribunale lo ha condannato anche al pagamento delle spese perchè probabilmente ha ritenuto infondato quel ricorso. Appena avremo le motivazione le pubblicheremo, a Labate consigliamo di rassegnarsi, concentrare i suoi sforzi nel  processo aperto dalla procura di Matera   per una serie di reati sulla protezione civile dove è imputato , risparmiare i soldi per pagare la corte dei conti che lo ha già condannato adesso solo parzialmente  a risarcire il comune , e organizzare una tour musicale  a Santarcangelo. Ricordiamo che oltre che dipendente del comune l’ex comandante è un affermato cantautore , famosi sono i suoi brani l’africano e la guaglia (quest’ultima i diritti d’autore sono di A. Di Sanza) brani molto ascoltati specie in  procura dove sembrerebbe che sta al primo posto in una specieale Hit Parade . Speriamo che non finisca come Berlusconi , si nasce cantanti e si muore imputati…….

martedì 22 gennaio 2013

Tutti i Candidati della Basilicata. Gli impresentabili, quando il Pd salvò Cosentino


Quello che in un qualsiasi paese europeo è normale in Italia diventa ecceziunal, perchè in politica rubare è normale, avere amici strani tipo trattenere rapporti con agenti dei servizi segreti deviati , commoristi e mafiosi è normale  anzi ti da dei meriti particolari , sperperare denaro pubblico non è reato , ed escludere persone rinviate a giudizio diventa un fatto non normale ma eccezionale, mentre in Germania senza che nessun giudice sia intervenuto un presidente della repubblica per il solo fatto che abbia avuto un prestito a tasso agevolato si è dovuto dimettere senza fiatare , chiedendo scusa al proprio popolo oppure un ministro per aver copiato anni addietro alcune pagine della sua tesi, si è dimesso anche lui chiedendo scusa. In Italia invece i partiti dicono che stanno facendo dei sacrifici, ci stanno facendo un piacere levando gli impresentabili, L'unità deride i così detti giustizialisti chiamandoli cretini e vanitosi . Molte volte mi chiedo se quello che è successo tra Napolitano e Mancino ,fosse avvenuto in america ,che avrebbe abbandonato la propria postazione , Obama o Ingroia , la risposta sarebbe stata senza dubbio il primo , per molto meno Nixon dovette lasciare in fretta ed in furia la casa bianca. Quella di ieri la cronaca nella PDl e di Cosentino è una vera e propria VERGOGNA e pensare che a salvarlo ci ha pensato tempo fa lo stesso PD. Pubblichiamo i nomi di tutti i candidati e l'articolo dell'espresso di allora nel quale si racconta come il PD e Bersani in persona contribuirono a salvare Cosentino. Certo che tra il voto Pulito e il voto Utile , io giustizialista , cretino e vanitoso, brutto e invidioso preferisco il primo.

Anche in Basilicata è affollata la corsa per i due rami del Parlamento. Inizia ufficialmente la campagna elettorale. 
di ANTONIO GRASSO Sassi Live 
BASILICATAElezioni 2013. Liste e candidature in dirittura di arrivo. Scade, infatti, alle ore 20 di oggi il termine ultimo per la presentazione e il deposito delle medesime in Corte d’Appello. E, tranne qualche ritocco finale da parte di qualcuno, il puzzle è pressoché completato. Sia per la Camera che per il Senato. Vediamolo. Nel centrodestra diverse son le liste che correranno a fianco al Pdl, a partire daGrande Sud che a Montecitorio propone come capolista il vicesindaco di Baragiano nonché presidente regionale del partito, Giuseppe Galizia. Con lui, a seguire in lista, Giovanni Tancredi (segretario UGL di Basilicata) eAntonio Morlino, presidente dei Cristiani per la Nazione. Non ci sarà l’ex sindaco di Policoro, Nicola Lopatriello, che il partito avrebbe voluto in lista. Al Senato, invece, capolista è Gianfranco Blasi (già parlamentare di Forza Italia) e a seguire Anna Maria Calabrese (consigliere comunale a Potenza e presidente del Conservatorio Statale di Musica “Carlo Gesualdo da Venosa”), Nicola Viola,Giovanni PasciuccoGiovanni PetrocelliNatale D’Ambrosio. Nell’agone lucano anche i MiR(Moderati in Rivoluzione ndr) dell’imprenditori Gianpiero Samorì. Per la Basilicata, così come in altre regioni d’Italia, sarà capolista alla Camera lo stesso Samorì, seguito da Salvatore Cosma, ex Pdl e vice sindaco di Tursi nonché membro del Consiglio provinciale di Matera. Dietro di lui: Caterina Ritorto, Antonella Massimi, Angelo Di Paolo e Angelo Vaccaro. Per il Senato, invece, corronoDomenico Santarsiero, Antonio Mangiamele, Roberto Capuano, Ugo D’Arco, Giovanni Dapoto, Giovanni Battista Angelucci e Rocco Molinari. Ancora non rese note le liste de La Destra di Storace. Ma si conoscono già i capilista: a Montecitorio sarà lo stesso leader, seguito daTeodoro Buontempo e dall’ex consigliere regionale dell’Udc, Vincenzo Ruggero, in terza posizione; mentre il capolista per Palazzo Madama sarà l’ex sindaco di Grumento Nova, Antonino Laveglia. Il Popolo delle Libertà sceglie – invece - la linea della continuità, non inserendo alcun nome nuovo in posizione di eleggibilità ma implementando le due liste con diversi sindaci (in carica ed ex). E così, per la Camera, i candidati azzurri saranno nell’ordine di posizionamento: Cosimo Latronico, Vincenzo Taddei, Fabio Mazzili, Saverio Ciccimarra, Valeria Russillo e Marcello Maffia. A Palazzo Madama, come in tutt’Italia, il capolista sarà Silvio Berlusconi seguito dal coordinatore regionale del partito e parlamentare uscente Guido Viceconte. Dietro di loroGiuseppe Moles, Nicola Pagliuca, Giuseppe Casolaro, Leonardo Giordano Rossella Quinto. E dopo lo “strappo” dei consigliere regionali Gianni Rosa e Mario Venezia coi vertici del partito e la conseguente fuoriuscita degli stessi, pronta anche la lista dei Fratelli d’Italia. Alla Camera la capolista sarà Giorgia Meloni, seguita nell’ordine da Adriano Pedicini (un altro ex Pdl e capogruppo in consiglio comunale a Matera), Giuseppe D’Armento, Gianluca Grieco, Galotta Antonio e Giuseppe Giuzio. A Palazzo Madama, invece, in testa c’è l’ex Sottosegretario di Stato alla Difesa, Guido Crosetto. Dietro di lui, nell’ordine: Carlo Cosentino, Antonio Maria Rocco Coiro, Emilio D’Andrea, Franco Di Pierro, Antonio Rendina e – dulcis in fundo – Gianni Rosa. Il rassemblement montiano si presenterà anche in Basilicata con un’unica lista al Senato. Sotto la dicituraCon Monti per l'Italia (che unisce Scelta Civica, Udc e Fli ndr) ci sarà come capolista Pier Ferdinando Casini seguito, a ruota, da Tito Di Maggio, Gregorio Francesco Bronzino, Pasquale Di Lorenzo, Carlo Glinni, Rocco Costanzo e Giuseppe Gandi. Candidati alla Camera dei Deputati della stessa lista sono – invece – il consigliere regionale di “Io Amo la Lucania”  Ernesto Navazio (capolista)Francesco Sacco, Stefania Chiarito, Ettore Lo Nigro, Rossana Gaudiano e Adele Vinci. Corrono da soli, come detto, Fli e Udc. A Montecitorio il capolista sarà l’ex presidente della Camera e leader del partito, Gianfranco Fini. Dietro di lui Egidio Digilio,  Maria Rosaria Carbone, Annalisa Bevilacqua, Tommaso Coviello Giuseppe Olivieri.L’Udc, invece, propone capolista il segretario nazionale Lorenza Cesa, seguito dal presidente del Consiglio provinciale di Potenza, Palmiro Sacco, Antonio Corbo, Giuseppe Gandi, Rocco Fuinae Luisa Basile. Niente candidatura per l’ex vicepresidente della Giunta ragionale, Agatino Mancusi. Correranno con una propria lista, ma fuori dal centrosinistra, anche i Popolari Uniti. Che – però - non candidano né il segretario regionale del Partito, Tonino Potenza, né il consigliere regionale Gigì Scaglione. E mentre per la Camera dei Deputati propongono nell’ordine Nicola Tauro, Valeria Giorgio, Antonio Roccanova e Antonio Filardi; al Senato – invece – puntano su una lista dal profilo “sanitario”, candidando come capolista il dott.. Michele Cannizzaro (ex direttore generale dell’Asl di Potenza), seguito dal vicesindaco del capoluogo lucano, Pietro Campagna, Sergio Caparrotti (cardiochirurgo ed ex primario dell’ospedale San Carlo di Potenza), Giosué Ferruzzi, Amalia Scavone, Antonio Santangelo e Gaetano Gescia. Da soli anche i Radicali, con la listaAmnistia, Giustiza e Libertà. Alla Camera, dietro a Maurizio Bolognetti, lo storico leader del partito, Marco Pannella e - a seguire - la deputata uscente, Elisabetta Zamparutti, Maria Antonietta Ciminelli, Marco Cerrone e l’altra storica figura radicale, Emma Bonino. A Palazzo Madama, la lista sarà capitanata da Antonio Matroianni.  Sempre per il Senato e fuori dagli schieramenti “tradizionali”, ci sarà anche una lista di “Comunità Lucana”. A capitanarla sarà il segretario regionale dell’omonimo movimento, Miko Somma. E con lui, in lista, anche Antonio Bevilacqua Fiorenzo Magni. Per il Movimento 5 Stelle saranno candidati i vincitori delle parlamentarie on line. Alla Camera in lista Mirella Liuzzi, Michele Labriola, Giovanni Perrino, Virgilio D’Ottavio e Rocco Ostuni. Al Senato, invece, Vito Petrocelli, Rocco Vaccaro, Gianluca Tramutola, Piernicola Pedicini, Giuseppe Arcieri e Sandro Calabrese. Nel centrosinistra niente lista socialista al Senato. Gli “eredi” del garofano troveranno spazio ed ospitalità nella lista del Pd. Ma il nominativo, tal Gennaro Labbelarte, dato da Roma di lucano ha solo le origini, essendo nato nel 1957 a Melfi. E così fra i due “litiganti” Rocco Vita e Livio Valvano, a spuntarla è un “terzo incomodo”. Nel Partito democratico rientra il “caso” Chiurazzi. Sarà candidato alla Camera (sesto posto) alle spalle del governatore De Filippo che, alla fine, ha accettato la richiesta di Bersani di stare in lista. Ma non ci sarà Antonio Luongo che, per l’operazione “liste pulite” si è visto “costretto” a fare un passo indietro, rinunciando – così – a quel terzo posto che gli avrebbe consentito la rielezione in Parlamento. Per cui la lista democratica a Montecitorio sarà così composta: 1) Roberto Speranza, 2) Vincenzo Folino, 3) Maria Antezza, 4) Vito De Filippo, 5) Carlo Chiurazzi, 6) Lucia Sileo.Nessuna sorpresa per la lista a Palazzo Madama. Dietro alla capolista Emma Fattorini (classe 1952), docente di Storia contemporanea all'Università “La Sapienza” di Roma, il senatore uscente Filippo  Bubbico Salvatore Margiotta, nella scorsa legislatura alla Camera. Poi il socialista Labbelarte seguito da 3 donne che sono: Angela Latorraca, Felicetta Lorenzo e Roberta De Salvo. Correrà con proprie liste, alleato al Pd, il Centro Democratico, il partito fondato da Bruno Tabacci (Api) eMassimo Donadi (ex Idv). Capilista saranno il consigliere regionale Nicola Benedetto (al Senato) e l’assessore regionale Vilma Mazzocco (alla Camera). Dietro di lei, al secondo posto, l’ex sindaco di Policoro, Serafino Di Sanza. Chiuse le liste anche per Sinistra Ecologia e Libertà, altri alleati del Pd. Capolista alla  Camera sarà il leader del partito, Nichi Vendola. A seguire il sindaco di Rionero in Vulture, Antonio Placido, vincitore delle parlamentarie di fine dicembre, Lidia De Nittis, Cesare Roseti, Maria Antonietta Maggio Maria Murante. Mentre in testa per Palazzo Madama ci saràGiovanni Barozzino, operaio Fiat di Melfi e sindacalista Fiom, scelto direttamente dal governatore pugliese. Alle sue spalle, nell’ordine, Rosalinda Di Pasca, Loredana Atella, Lucio Pastore, Caterina Lepore, Assunta Collazzo e - solo in ultima posizione - l’attuale assessore all’Ambiente della Provincia di Matera, Gianni Rondinone. Infine Rivoluzione Civile che alla Camera candida dietro al candidato premier Antonio IngroiaAntonio De Luca, Antonio Palagiano, Flavia Carriero e Lucia Ferrante. Al Senato, invece, capolista sarà Aniello Di Nardo, seguito al secondo posto da Donato Brienza, Mario Nicola Di Dio, Giuseppe Guglielmi, Eleonora Laura, Vincenzo Coppa Iulia 
Iemma.

Il Pd salva Cosentino
Espresso
Una mozione alla Camera per chiedere le dimissioni del sottosegretario accusato di Camorra. Bocciata per le astensioni e le fughe di molti parlamentari Pd. Ecco i nomi, uno per uno
(30 gennaio 2009)
http://data.kataweb.it/kpmimages/kpm3/eol/2008/05/22/767033.pjpegMercoledì scorso la Camera ha respinto una mozione (presentata da esponenti del Pd, dell'Idv e dell'Udc) per far dimettere il sottosegretario all'Economia Nicola Cosentino, accusato da sei pentiti - come ha scritto "L'espresso" nelle scorse settimane - di fiancheggiare il clan camorrista dei Casalesi.

Nella mozione, di cui il democratico Soro è stato primo firmatario, si ricordano le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, l'inchiesta della Procura di Napoli, i presunti patti elettorali tra l'esponente di Forza Italia e i boss di Casal di Principe. "A prescindere dall'eventuale responsabilità penale dell'onorevole Cosentino, su cui farà piena luce la magistratura", recitava la mozione, "è evidente come la sua permanenza nelle funzioni di Sottosegretario di Stato leda gravemente non solo il prestigio del Governo italiano, ma anche e soprattutto la dignità del Paese; ragioni di opportunità e di precauzione dovrebbero indurre il Governo ad evitare che una persona sottoposta ad indagini per così gravi delitti, espressivi di una collusione tra politica e sodalizi criminosi, in attesa di dimostrare la sua piena innocenza, possa continuare ad esercitare le proprie funzioni di Governo, peraltro in un ruolo così delicato, concernente tra l'altro la funzionalità del Cipe".

La mozione impegnava il Governo ad invitare l'onorevole avvocato Nicola Cosentino a rassegnare le dimissioni da Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze.

La mozione non è passata perché, se la maggioranza di centrodestra ha difeso compatta il sottosegretario, molti esponenti del Partito democratico si sono astenuti, mentre altri hanno preferito uscire dall'aula e non votare. Tra l'altro, date le molte assenze nelle file del Pdl, se il Pd avesse votato compattamente per la sua mozione questa avrebbe avuto ottime possibilità di passare. Spicca in modo particolare l'assenza dal voto del segretario del Pd Walter Veltroni, che in un'intervista a L'espresso aveva chiesto le dimissioni di Cosentino. In 22 erano assenti, altri sette risultavano in missione. Alcuni dei presenti sono addirittura rientrati subito dopo la bocciatura, e hanno ripreso a votare altre risoluzioni.

Nella lista qui sotto - diffusa Sinistra democratica - i parlamentari Pd, che con il loro voto contrario, la loro astensione o la loro assenza hanno determinato l'esito della votazione.
Hanno votato contro gli onorevoli: Capano e Sposetti.

Si sono astenuti gli onorevoli: Bachelet, Cuperlo, Parisi, La Forgia, Bernardini, Madia, Mantini, Maran, Boccia, Capodicasa, Concia, Coscioni, Ferrari, Giachetti, Ginefra, Marini, Mecacci, Recchia, Sarubbi, Schirru, Tempestini, Turco Maurizio, Vannucci, Viola, Zamparutti Zunino.

Non hanno partecipato al voto, nonostante in giornata fossero presenti in aula, gli onorevoli: Tenaglia (ministro ombra della giustizia), Calearo, Fioroni, Gasbarra, Lanzilotta, Letta Enrico, Morassut ,Bobba, Sereni, Vassallo, Merloni, Boffa, Bonavitacola, Bressa, Bucchino, Carra, Castagnetti, Corsini,Cuomo, D'Antona, De Pasquale, De Torre, Fadda, Ferranti, Fiano, Fiorio, Genovese, Giacomelli, Giovannelli, Gozi, Losacco, Lovelli, Lulli, Marantelli, Margiotta, Mosca, Murer, Narducci, Pedoto, Piccolo, Rosato, Russo, Samperi, Scarpetti, Servodio, Testa, Vaccaro, Vassallo, Vernetti, Vico.

Erano assenti gli onorevoli: Veltroni, Bersani, Colannino, D'Alema, Lusetti, Melandri, Pistelli, Touad, Ventura, Gentiloni, Beltrandi, Calvisi, Cenni, Colombo Furio, Damiano, Gaglione, Luongo, Lusetti, Marroccu, Melis, Motta, Portas, Tullo, Calipari.

Risultavano "in missione" gli onorevoli: Fassino, Migliavacca, Bindi, Albonetti, Barbi, Farina, Rigoni.

lunedì 21 gennaio 2013

Serafino Di sanza il campione del civismo, si arrende ai soliti noti.A. Ripoli con Monti, mentre N. Viola con Grande Sud


E Serafino Di Sanza il candidato eccellente di Policoro, della serie nascono per cambiare il mondo con scelte civiche e di rottura finiscono col sostenere i soliti noti.  Serafino è candidato con il centro democratico , un partito satellite del PD nato per far eleggere Tabacci e Donadoni di cui i sondaggi danno 1%  , il simbolo nella parte superiore e simile a quello del pd   , quasi a testimoniare la sottomissione al partito padrone Lucano , e sotto un po’ di arancione  alla De Magistris per mettere fumo negli occhi con i colori a sti fessi di elettori.  Per il  Centro Democratico   capolista  per la camera è  Wilma Mazzocchi attuale assessore del Petrolio . scusate dell’ambiente , invece al senato il capolista è  Nicola Benedetto , noto imprenditore e vice presidente del consiglio regionale dove è stato eletto con IDV , e già candidato al senato col PDCI, ne fanno parte tra gli altri i rutelliani ex API , ( Nigro e compagnia) e sembrerebbe che vi sarà il tacito sostegno della Mastrosimone, perché l’elezione al senato di Benedetto consentirebbe alla passionaria Mastelliana di aver uno scrano in consiglio regionale e così da poter difendere il suo posticino di assessore . Gli altri candidati eccellenti di Policoro sono Antonello Ripoli al Senato con UDC nell’alleanza Montiana e Nicola Viola nel centro destra con Grande Sud di Miccichè in cui ricopre anche il ruolo di vicario. Il grande assente di questa campagna elettorale è Lopy , il nostro caro e amato Lopy , che pur difronte a miglia di persone che chiedevano la sua candidatura , una sommossa sui network  e fax di incitazione, lopy ha deciso che non vi erano le condizione perché egli si spendesse, dopo tutto non poteva limitarsi a fare il capolista, o Leader o niente, ci mancherà ………………….. 

domenica 20 gennaio 2013

Antezza terza alla camera rientrano anche De Filippo e Chiurazzi. Monta la rabbia nel PD per l'esclusione di Luongo.



Dalessandro Consigliere Reg. PD
Dopo il ritiro (forzato) di Antonio Luongo, Maria Antezza passa al terzo posto alla Camera, e rientra anche De Filippo convinto da Bersani e Letta ma soprattutto Carlo Chiurazzi al quinto posto, impossibile  che venga eletto, probabile che il Trenino porti con se compensazioni in termini di incarichi in enti ed entucci, tanto per accontentare tutti. Quindi la lista alla camera è così composta :Speranza , Folino, Antezza, De Filippo ,Chiurazzi
Sileo .Ma l'uscita di Luongo ha creato e crea rabbia all'interno del PD, sono europeisti su tutto hanno un codice etico molto ferreo , ma vorrebbero maglie larghe sulla questione morale. Oggi L'unita da voce di questo dissenso sulla scelta degli impresentabili attacando i così detti Giustizialisti (Ingroia e Grillo Franca Rame &company) chiamandoli vanitosi e scemi . In sede locale chi fa sentire il suo dissenso e il Dalemiano e Bubbichiano consigliere Regionale Dalessandro che su Facebook scrive :

Scusate, mi sono distratto, ma il mio Partito e' diventato un po' più giustizialista di ieri, o sbaglio? Se e' così forse e' il caso che la Commissione Nazionale di Garanzia richieda a tutti gli iscritti un certificato dei carichi pendenti. E se pubblicamente rifiutassimo i voti di tutti coloro che sono indagati?

Dove trova subito la solidarietà del sempre verde Carmine Nigro e di  Giovanni Casaletto che dice :Avevo deciso di stare un po' zitto, ma è bello sempre poter esprimere ciò che si pensa. Dunque sto partito ha ormai deciso di non gestire, ha deciso per i vari franca rame e girardengo e manette a sante pollastri. Non abbiamo un'agenda ma taccuini, almanacchi e tacchini. 
Ma ci sono per fortuna chi anche plaude a questa decisione che loro chiamano Moralista , ma che condividono quello che dice Bersani chiamandola decisione  Etica, che ha scelto tra il consenso  e ridare credibilità alla politica il PD nazionale questa volta ha scelto la seconda.Questo si che lo rende un partito Europeo caro Casaletto e caro Dalessandro......

PS. tra i tanti commenti ci è piaciuto quello di  Basilicata Imprese che dice : 

gentile domenico non mi riferivo al nord ma all estero perche in Italia sud o nord cambia poco, e un paese corrotto, con una burocrazia che ucciderebbe anche un elefante, un apparato statale antico e strutturato peggio della ex urss, uno stato che vuole controllare tutto e tutti, una liberta di impresa inesistente, sia per le piccole imprese che per i giovani professionisti, un paese diviso in lobby e caste di ogni genere, un paese di vecchi che non vogliono mollare, quanti dirigenti, amministratori, poliici, ect... oltre i 60 anni ? Innegabile che il controllo del paese e in mano a gente che ha piu di 60 anni se non 70 e che non voliono dare spazio a nessuno. Si po continuare, all infinito, a che serve l orgolio dell inventata lucanita in un sistema dl genere ?. a nulla. 
sicuramente bisogna lottare, ma se lottare vuol dire sostenre coloro che sono gli artefii di tale decadenza, e nella nostra regione lo sono tutti i candidati papabili, in tutte le liste, allora non e lottare e opportunismo e clientelismo e servilismo.
Lottare per mandarli a casa, allora vuol dire che c e un impegno per un vero partito democratico, ma il PD per tutti questi personaggi e solo n contenitore, non a caso se li tolit le poltrone, si agitano, urlano, perche, non dovrebbero essere dei politici per servire i cittadini ? perche allora vogliono privilegi e poltrone ? bisogna cambiare, il P D e un grande partito ma senza questa gente.



sabato 19 gennaio 2013

Liste Pd, esclusi gli impresentabili Crisafulli, Papania e Caputo,mentre Luongo si ritira.Adesso Antezza e Chiurazzi sperano

Il comitato dei Garanti ha ritenuto "necessario il ricorso a valutazioni per la tutela dell’immagine e dell’interesse generale del Pd", che hanno portato al ritiro delle tre candidature. Le linee guida alla base della decisione sono state il decreto attuativo della legge anti-corruzione e il codice etico del partito. Adesso Antezza e Chiurazzi sperano m mentre De Filippo risale sul Trenino

Fuori gli impresentabili dalle liste elettorali del Pd che, “in base a un criterio di opportunità ha deciso di non includere nelle liste elettorali le candidature di Mirello Crisafulli di Enna e Antonio Papania di Trapani”. A deciderlo è stata la Commissione nazionale di garanzia del Partito Democratico, presieduta da Luigi Berlinguer, che ”ha considerata decaduta la deroga concessa dal Comitato elettorale nazionale a Nicola Caputo di Caserta” e preso atto di “due rinunce volontarie alla candidatura da parte di Bruna Brembilla e Antonio Luongo“.Sono state dunque tagliate fuori le candidature di esponenti del partito che presentano alcune ombre, anche alla luce dell’appello di Franca Rame che sul fattoquotidiano.it ha raccolto oltre 20mila firme. Le “linee guida” sulle quali si è basata la decisione dei garanti, sono il decreto attuativo della legge anti-corruzione e il codice etico del partito. Il codice del Pd prevede come condizioni ostative alla candidatura, non solo la sentenza passata in giudicato, ma anche il semplice rinvio a giudizio per reati molto gravi come quelli legati alla mafia e alla corruzione o la concussione. Antonio Papania, infatti, ha patteggiato 2 mesi e 20 giorni per abuso d’ufficio; sempre per lo stesso reato Vladimiro Crisafulli è stato rinviato a giudizio, mentre la sua posizione nell’indagine per concorso esterno in associazione mafiosa è stata archiviata. Il campano Nicola Caputo, invece, è indagato per rimborsi falsi come consigliere regionale. Resta in lista la giornalista anti-camorra Rosaria Capacchione, sotto processo per calunnia ai danni di un sottufficiale della Guardia di Finanza, la cui posizione era stata sottoposta all’esame dei garanti del Pd.
Su Bruna Brembilla, ex assessore provinciale di Milano che ha volontariamente rinunciato alla candidatura, si allungava l’ombra dei rapporti con personaggi vicini alla ’ndrangheta. Nel 2008 il suo nome finisce sul registro degli indagati. Lei ne esce pulita, eppure nella rete delle intercettazioni restano impigliate parole che la pongono al centro di un intreccio tra politica, impresa e ambienti mafiosi. Antonio Luongo era invece stato rinviato a giudizio per corruzione.
Nella delibera dei Garanti si spiega che, al termine delle verifica effettuati sulle candidature, “sono emerse situazioni relative a candidati nei confronti dei quali, per reati contro la Pubblica Amministrazione, è stata emessa sentenza di condanna oppure decreto di rinvio a giudizio”. Per loro “si ritiene necessario il ricorso a valutazioni per la tutela dell’immagine e dell’interesse generale del Pd, sulla base di un criterio di opportunità previsto dall’ordinamento interno”. Ragioni per cui la Commissione “ritiene inopportune le candidature di Wladimiro Crisafulli e Antonio Papania e pertanto da non includere nella lista dei candidati Pd nelle elezioni del 24/25 febbraio 2013″. I garanti infine spiegano di avere “esaminato la posizione del consigliere regionale della Campania, Nicola Caputo. Considerato che il Comitato elettorale nazionale aveva concesso deroghe per le candidature a condizione che nel frattempo non maturasse alcun procedimento penale, non essendosi detta condizione verificata per Nicola Caputo, la deroga decade e Nicola Caputo non può essere iscritto nella lista dei candidati del Pd”.
 Caputo: “Vorrei sapere se le regole valgono in tutte le regioni” -  ”Sono esterrefatto. Ho detto chesto in un partito difficile. Mi chiedo quanto valgono le regole? Basta un solo un avviso di garanzia per mettere uno fuori gioco”. Il consigliere regionale della Campania, commenta così la decisione della commissione nazionale di garanzia di considerare decaduta “la deroga concessa dal Comitato elettorale nazionale”. ”Nelle prossime ore – prosegue – valuterò con gli amici cosa fare: non so se nel partito, che ho definito un partito difficile, valgono il gioco delle correnti o la rappresentanza sul territorio”. Sulla vicenda dei presunti falsi rimborsi alla Regione Campania precisa: “In merito a questa vicenda sono già stato sentito dai magistrati. A Roma hanno discusso per quattro giorni: chiedete a loro perchè hanno assunto questa decisione”. Infine chiede: “Le regole valgono dappertutto – ha aggiunto Caputo – in tutte le regioni? Vorrei saperlo”. Adesso Chiurazzi e Antezza sperano, mentre De Filippo risale sul Trenino grazie alle assicurazioni di letta e Bersani di una postazione di governo dopo questa legislatura.Tanto promettere in campagna elettorale non costa molto......