lunedì 31 dicembre 2012

Le nuove Speranza di un vecchio futuro del PD. i posti da eleggibili sono per rotamatori : Bubbico , Antezza , Folino , Longo , Margiotta, e Speranza spera anche per Chiurazzi

Diversamente dall'articolo , i dati di Nuova Siri con 1008 preferenze a chirazzi 13 a Bubbico e 81 su  a Antezza consentirebbero al senatore del PD  del Metapontinodi scavalcare di poco Maria Antezza.

in provincia di Matera il più suffragato è Filippo Bubbico  segue Maria Antezza e poi Carlo Chiurazzi. A policoro prevale Chiurazzi con circa 330 voti seguito Bubbico con 294 voti e Vittoria Purtusiello con 194 , quarta Maria antezza. A Matera citta prevale con circa 1500 voti Antezza seguita da Filippo Bubbico con 1300 voti mentre Carlo chiurazzi si ferma ai 780 voti. E sono proprio i voti di Matera città e della collina Materana che condannano al terzo posto Chiurazzi , una posizione che lo porterebbe in una posizione di ineleggibilità nelle liste, a meno che di un risultato straordinario del pd. 
A Potenza fanno meglio , il PD  punta sul rinnovamento , primo Follino e poi il sempre verde Longo , In provincia di Potenza in corsa ci sono anche il deputato Salvatore Margiotta (al terzo posto, ma con uno stacco di circa duemila voti da Luongo).  Alla fine il quadro  degli eleggibili in caso di vittoria del centro sinistra tra camera e senato dovrebbe essere : Speranza , Follino , Longo , Margiotta , Antezza , Bubbico e in caso di flop elettorale di sel Chirazzi , uomini che hanno fatto la Basilicata petrolifizzata ed inquinata, uomini della riscossa e del rinnovamento , idee e speranze nuove per un futuro già vecchio . 

A Policoro dove a prevalso Carlo Chiurazzi con 303 voti contro i 294 di F. Bubbico, ci sono state le primarie nelle primarie. Il Gruppo guidato da Fabiano Montesano , chiuraziano doc a preso la rivincita contro il solido asse Marrese A. Di Sanza che in questa tornata avevano stretto un'inedito patto con Labriola a sostegno di Bubbico. Separati in casa anche Nicola Montesano a sostegno sempre dell'asse Marrese - Di Sanza contro lo zio Fabiano , una guerra tutta in casa. 

Ma in questo Buio pesto , una Lucina è la quasi certa vittoria di Antonio Placido , sindaco di Rionero, che sarebbe prevalso su un altro sempreverde candidato Giovanni Rondinone , ex assessore all’ambiente del PDS oggi sempre assessore all’ambiente alla provincia , in tutte due casi assessore esterno nominato per volere delle segreterie. Quella di Placido da speranza di un nuovo protagonismo della sinistra in Basilicata , dopo la candidatura Giovanni Barozzino operaio Fiom di Melfi licenziato da Marchionne, come dice Giacomo Schettini , la sel Lucana ha un volto presentabile con contenuti fortemente di sinistra.

Il dato significativo è il calo degli elettori , meno della meta ,questo riflette i dati nazionali da tre milioni delle primarie del mese scorso si è passati a circa un milione.

Nel Pd vince il rinnovamento , Primo Bubbico seconda Maria Antezza. In sel sconfitto Rondinone , vince quello che viene considerato il miglior sindaco della Basilicata Antonio Placido


Primarie parlamentari PD, vincono Antezza e Bubbico: i risultati ufficiosi di Matera
In provincia di Matera il più suffragato è Filippo Bubbico  segue Maria Antezza e poi carlo chiurazzi. A policoro prevale Chiurazzi con circa 330 voti seguito Bubbico con 294 voti e Vittoria Purtusiello con 194 , quarta Maria antezza. A Matera citta prevale con circa 1500 voti Antezza seguita da Filippo Bubbico con 1300 voti mentre Carlo chiurazzi si ferma ai 780 voti. E sono proprio i voti di matera città e della collina Materana che condannano al terzo posto Chiurazzi , una posizione che lo porterebbe in una posizione di inellegibilità nelle liste, a meno che di un risultato straordinario del pd. 
Chi pensava di rinnovare la politica del PD con l’inserimento tra i candidati di due esponenti di Matteo Renzi dovrà rassegnarsi. Antezza e Bubbico saranno i candidati del PD per Matera e provincia anche alle prossime elezioni politiche 2013.  Invece in sel c'è un segno di forte rinnovamento , dopo la candidatura del operaio della Fiom Giovanni Barozzino all'epoca uno dei tre licenziati da Marchionne , candidatura decisa da Vendola , allo spoglio quando mancano pochi comuni sembrerebbe che prevalga per la camera il sindaco rosso di Rionero Antonio Placido con 2400 voti contro 
Giovanni Rondinone attuale assessore della provincia. Primarie PdSel Forte calo in Basilicata 
    E' stata in forte calo in Basilicata, almeno secondo le prime stime, l’affluenza ai seggi per le primarie dei Parlamentari del Pd e di Sel: non è stata segnalata nessuna fila o disagi particolari per i votanti e le operazioni si stanno svolgendo con regolarità. L'affluenza dovrebbe attestarsi, in base all’andamento fino a questo momento, intorno al 50 per cento rispetto alle primarie per la scelta del candidato premier (45mila elettori al primo turno e 38mila al secondo). I seggi chiederanno alle ore 21: lo scrutinio comincerà con le schede di Sel, e proseguirà con quelle del Pd (in Basilicata i due partiti hanno condiviso gli stessi seggi su tutto il territorio).

domenica 30 dicembre 2012

Alle 15 al seggio di policoro per le primarie quasi 350 votanti

Il seggio di SEL al comune di Policoro
Alle quindici al seggio di Policoro sono circa 350 i votanti , circa un terzo rispetto alle prima fase del primo turno del 25/12 2012.

Indagine rifiuti. Il Riesame rimette in libertà Longo e ai domiciliari Guida

Avv.yo Montagna

MATERA - E' arrivata questa mattina la decisione del Tribunale del Riesame di Matera circa l'indagine sui rifiuti che ha portato all'arresto il 17 dicembre scorso di cinque persone (tre in carcere e due ai domiciliari) accusati a vario titolo di traffico illecito di rifiuti e associazione per delinquere per aver percepito 4,5 milioni di euro in poco più di un anno (tra il 2010 e il 2011) dagli enti locali per smaltire rifiuti solidi urbani e trasferirli nelle discariche della Basilicata, senza però trattarli prima del conferimento. 
Tra i cinque, due gli indagati di Policoro. Si tratta di Cosimo Guida, presidente della Coop. Polidrica di Policoro e titolare della discarica di Tricarico, oggi rimesso agli arresti domiciliari dopo 12 giorni di carcere a Matera, accogliendo in parte le richieste della del legale difensore Vincenzo Montagna e di Bruno Longo, dipendente della discarica di Tricarico, difeso dall'avvocato Domenico Ranù e rimesso in libertà (per lui il Gip aveva disposto i domiciliari). Per quest'ultimo è stata anche annullata l'ordinanza del Gip.
Tratto dal IlMetapontino.it

sabato 29 dicembre 2012

Primarie, tutto pronto in Basilicata Sel e Pd al voto negli stessi seggi

Sono ammessi al voto tutti quelli che si sono iscritti per il primo turno delle primarie del 25 novembre nei registri lucani, e (per il Pd) gli iscritti al 2011 che rinnovano, anche al momento del voto, la tessera 2012

Sono circa 160 i seggi in Basilicata in cui domenica prossima, 30 dicembre, si svolgeranno le primarie per la selezione dei parlamentari da candidare alle prossime elezioni: negli stessi seggi potranno votare gli elettori del Pd e di Sel. I dati sono stati resi noti stamani, a Potenza, nel corso di una conferenza stampa, dai responsabili per le primarie dei due partiti. I seggi saranno 118 nel Potentino e 42 nel Materano, di cui undici a Potenza e sei a Matera. All’ingresso del seggio l'elettore dichiarerà per quale dei due partiti intende votare e potrà esprimere fino a due preferenze, purchè di genere differente: nel caso in cui siano dello stesso genere, la seconda in ordine di lista sarà annullata.   Sono ammessi tutti coloro i quali si sono iscritti per il primo turno delle primarie del 25 novembre nei registri lucani, e (per il Pd) gli iscritti al 2011 che rinnovano, anche al momento del voto, la tessera 2012. Il contributo per il voto è di due euro. Gli aventi diritto sono circa 32 mila in provincia di Potenza e 16 mila in provincia di Matera.   Per il Partito Democratico sono dieci i candidati in provincia di Potenza: Roberta De Salvo, Rocco Fiore, Vincenzo Folino, Angela Latorraca, Maria Grazia Latronico, Felicetta Lorenzo, Antonio Luongo, Salvatore Margiotta, Caterina Policaro e Lucia Sileo. In provincia di Matera i candidati del Pd sono invece otto: Maria Antezza, Vito Auletta, Filippo Bubbico, Carlo Chiurazzi, Maria Annunziata Gallitelli, Giuseppe Lacicerchia, Mirna Mastronardi e Vittoria Purtusiello. Per la Sel invece i candidati alle primarie (lista unica per Camera e Senato) sono sette: Loredana Atella, Caterina Colonna, Rosalinda Di Pasca, Lidia De Nittis, Giovanni Rondinone, Cesare Roseti e Antonio Placido. 

venerdì 28 dicembre 2012

Policoro: Lopatriello (Grande Sud) "intervengo per ristabilire verità"

"Dopo le panzane dell’assessore al bilancio sullo sforamento del patto di stabilità per 1.700.000,00 euro da parte della amministrazione Lopatriello e le successive smentite del Sindaco che nel tentativo di difendere il suo collaboratore di fandonie ne ha riferite ancora di più, quando - ha rilasciato alla stampa aberranti dichiarazioni in merito al pareggio di bilancio ottenuto nel 2012 , secondo quanto riferito - con la cessione dell’opificio ex Allione, situazione che se vera porterà nei prossimi esercizi a pericolosi squilibri finanziari, tenuto conto che dette risorse non hanno carattere strutturale e non sono ripetitive, in quanto negli anni futuri non sempre ci saranno da vendere pubbliche strutture. Pertanto, la sua una sorta di ammissione di difficoltà, sfuggita anche ai componenti della minoranza; sono intervenuto per ristabilire la verità, spiegando che Policoro è stato a parere del Ministero degli Interni , per oltre un decennio uno dei comuni più virtuosi d’Italia, senza aumentare imposte e provvedendo alla promozione ed alla cura del territorio e dei servizi sicuramente in modo più proficuo rispetto al presente. Ho taciuto, poi su tante questioni, sulle contribuzioni clientelari, sulle piccole e stupide vendette personali, sulle buste di gara anomale, sulla assegnazione di incarichi pubblici ai limiti della decenza , sullo spreco di denaro, su assunzioni chiaramente poco legittime, sui regolamenti in adozione violati il giorno prima della loro approvazione, ma arrivare a giustificarsi, su un contratto, di qualche migliaia di euro, denominato Comune Tv, attuato nei maggiori municipi d’Italia, che serviva a dare trasparenza alle azioni ed alle iniziative della amministrazione comunale che oltre ad altri strumenti divulgativi ed informativi, aveva posizionato due schermi televisivi costantemente aggiornati dall’Ente, e che tanto apprezzamento avevano avuto da parte dell’opinione pubblica, dicendo in spregio, è opera del mio predecessore noi certamente non rinnoveremo tale contratto, mi pare che Leone viva in uno stato confusionale e troppe volte disconnesso dalla realtà . Voglio rammentare allo stesso che il suo predecessore gli atti e gli indirizzi li approvava in giunta, e su tutti i provvedimenti, Leone assessore o vice sindaco, ha sempre dato adesione piena con il suo voto ed il suo contributo positivo al dibattito, cosa che io non avrei mai fatto quando si è trattato di dare soldi dei nostri cittadini ad agenzie che hanno organizzato il concerto dei Pooh o quando ha proceduto all’aumento sconsiderato dell’ Imu , massacrando povere famiglie che oggi hanno dovuto impiegare le loro scarne risorse per tale tributo, riducendo addirittura la spesa degli alimentari per le festività natalizie e di fine anno, dando, in tal modo un colpo mortale alle attività commerciali ed all’economia locale , alimentando sempre di più una spirale recessiva da cui Policoro sembra essere comunità maggiormente colpita, anche per scelte amministrative. Allora, Leone quando lei è criticato, rifletta prima di parlare o fare esprimere i suoi collaboratori, difenda, almeno fino alla scadenza contrattuale, il progetto Comune Tv , facendo funzionare le attrezzature ed aggiornando le notizie alla comunità, invece di scaricare sempre sugli altri, denotando ogni volta poco coraggio per il ruolo che se pur in apprendistato sta svolgendo. Se così non sarà, allora è davvero spreco di denaro pubblico e danno erariale".

(Comunicato stampa) 

giovedì 27 dicembre 2012

Lutto a Policoro : si suicida un collaboratore scolastico che lavorava nel plesso della scuola elementare in via Puglia

Si suicidato ieri nella tarda mattinata ,Franco Di Lorenzo e lavorava come collaboratore scolastico nel plesso della scuola elementare in via Puglia. La notizia, ieri mattina, all’indomani del fatto increscioso, ha fatto subito il giro della cittadina jonica, che seppur presa da un comprensibile clima vacanziero-natalizio , al contempo è rimasta attonita per la tragedia accaduta. Sempre ieri mattina il magistrato ha fatto rimuovere la salma ed ha chiesto che venisse eseguita l’autopsia, da una équipe della Medicina legale Alcuni amici la ricordano come una brava persona , molto ligio al proprio lavoro e molto discreto. Le ragioni di un gesto estremo sono sempre molteplici e tutte inspiegabili per motivare un tale atto.L’organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) considera il suicidio come un problema complesso, non ascrivibile ad una sola causa o ad un motivo preciso. Sembra piuttosto derivare da una complessa interazione di fattori biologici, genetici, psicologici, sociali, culturali ed ambientali. Il suicidio, nell’ambito della salute pubblica, è un grave problema che potrebbe essere in gran parte prevenuto; costituisce la causa di circa un milione di morti ogni anno. Un fatto così non deve e non può passare nell’indifferenza anche perchè tali atti sono ricorrenti nella nostra comunità , ci dovremmo invece domandare il perché , anche se è sempre difficile trovare una risposta , ma una comunità difronte a tali atti deve mettere in atto la sfida della prevenzione del suicidio che secondo OMS dovrebbe essere intrapresa dalla collettività. Gli addetti alla salute mentale e tutti gli operatori che entrano in contatto con la popolazione generale per fornire servizi di assistenza, consulenza e supporto dovrebbero essere coloro che veicolano informazioni chiare e precise sul riconoscimento e sulla gestione del soggetto suicida. Campagne di sensibilizzazione a livello nazionale proposte dalle autorità competenti dovrebbero essere estese a tutta la popolazione, rispettando le guidelines proposte ai mass-media per la diffusione di servizi e reportage riguardanti il fenomeno suicidario.

mercoledì 26 dicembre 2012

La Storia della Nigeria ... la storia della Basilicata


pubblicato daKarakteria in data   dicembre 2012
La storia della Nigeria somiglia in maniera impressionante alla storia della Basilicata, con promesse di benessere, protocolli di intesa, memorandum, poli energetici e garanzia di intfrastrutture. Il risultato di 50 anni di estrazioni petrolifere nel Delta del Niger è un inquinamento dei ricchi corsi d'acqua, la desertificazione di quelle aree, la distruzione delle economie locali e di tutte le risorse agricole e di sviluppo, povertà, malattie, emigrazione e centinaia di abitanti del Delta che alla fine hanno imbracciato i fucili, creando un esercito di liberazione del Delta del Niger: una guerra civile causata e spesso fomentata dalle compagnie petrolifere da un lato e dalle multinazionali delle armi dall'altro.




E se il Pd in Regione ha già svenduto, con probabile corruzione e sicura incapacità, la Val D'Agri e il 60% del suolo lucano, il PDL ha ingaggiato una finta opposizione presentandoci addirittura come conquista l'elemosina di poco più di un centinaio di euor l'anno in buoni carburante. Chi sovvenziona le campagne lettorali dei più grnadi partiti d'Italia? Co sa chiede Confindustria in cambio dell'appoggio elettorale e mediatico a PD, Pdl e Centro?
 Per ulteriori approfondimenti sul tema del Petrolio in Basilicata consigliamo i libri: "Quando la Mafia non esiste, Malaffare e affari della Mala in Basilicata, Trivelle d'Italia, Una peste italiana, il caso Basilicata e chiediamo da voi altri utili consigli bibliografici, filmografici, giornalisti e documentari.
Intanto proponiamo la visione di un altro vecchio documentario di Michele Santoro, utile anche perchè oggi si può valutare empiricamente quanto è cambiato, la consistenza delle parole e delle promesse  e degli scaricabarile di ieri..e di oggi : "Il Petrolio in Basilicata".
Attenti cittadini, sta per iniziare la campagna elettorale!


lunedì 24 dicembre 2012

Dovevamo parlare di tante cose , ma oggi ci limitiamo a darvi un buon Natele

Dovevamo parlare di tante cose , dalla smentita di Vittoria Purtusiello la giovanissima candidata Policorese alle primarie del PD che ci dice che lei è sola ed indipendente , renziana nel cuore e nel credo che si abbina a coloro che la vogliono sostenere per avere una possibilità , alla conferenza di Marinagri , ma di questo avremmo tempo di dire la nostra, oggi ci limitiamo di darvi un buon natale con un bel post di NO TRIV, per un natale sereno ma determinati a vincere la battaglia contro la violenza che vogliono perpetuare al nostro territorio
BUON NATALE 

Quest’anno Gesù bambino nascerà  come sempre tra gli ultimi. Quest’anno lo avvolgeremo in una bandiera No Triv. Lo lasceremo fare ai ragazzi, agli studenti  in quanto  come adulti forse non ne siamo più degni. Abbiamo perso  la visione di un mondo diverso e migliore e ci siamo rifugiati nell’egoismo. Pensiamo solo  a consumare  e  a guadagnare per consumare.  Distruggiamo l’acqua, il mare  la terra e il creato per soldi, per maledetti soldi. Non abbiamo più uno stile di vita  e perdiamo la vita  nelle cose materiali. Utilizziamo i numeri per quantificare i  nostri  debiti, gli spread  ma non per misurare il valore della nostra coscienza o la libertà dei popoli. Ci sentiamo soli, ma non cerchiamo di scambiare una parola con chi ci sta vicino. Ci perdiamo nell’apparire, ma scompariamo nell’essere. I Maya forse prevedevano una fine del mondo spirituale degli uomini e non certo quello fisica.
Che mondo stiamo lasciando  ai bambini, ai  ragazzi e alle future generazioni ?
Quale sarà il senso di un nuovo Natale che ogni anno aspettiamo ?
Sarà una nuova cultura a salvarci ,sarà il vangelo, sarà Gesù Bambino ?
Il tempo  scorre  inesorabile   e non ci aiuterà nelle scelte.
Buon Natale alle future generazioni e agli uomini di buona volontà. [No Triv Jonio]


domenica 23 dicembre 2012

Nel Pd non mancano gli aspiranti: sono 17 i candidati. Il Renziano Mitidieri specifica, la nostra unica candidata e la Mastronardi , la Purtusiello si è abbinata con chi volevamo rottamare.

Bice Di Brizio segretaria del PD candidata alle Primarie
Il primo scontro nelle primarie del PD avviene proprio qui a Policoro, dove i candidati sono due , Vittoria Purtusiello e Bice di Brizio segretaria della locale sezione del partito, quest'ultima abbinata a Chiurazzi. Ma a far discutere e l'abbinamento della Purtusiello , che alle primarie aveva sostenuto apertamente Renzi il rotamatore , che invece in queste primarie per il parlamento è abbinata con il Dalemiano  Bubbico , corrente acerrima nemica del sindaco di Firenze.E proprio per fugare qualsiasi dubbio che uno dei portavoce in Basilicata di Renzi Francesco Mitidiero tiene a precisare che non solo è innaturale per la componente renziana sostenere chi invece loro vorrebbero Rotamare come nel caso del senatore Bubbico , ma per i renziani della provincia di Matera l'unica candidata in campo è la pisticcese Mirna Mastronardi , questo anche per non disorientare il proprio elettorato , di cui i principi di rinnovamento e cambiamento sono state le parole d'ordine che hanno portato qui a policoro a cogliere uno dei risultati più importanti di tutta la Regione. In seguito pubblichiamo post tratto dal quotidiano della Basilicata.

POTENZA - Saranno delle Parlamentarie Pd numerose. Il Partito democratico in Basilicata dimostra di non essere scaramantico. Pure nel giorno in cui secondo i Maya doveva essere la fine del mondo. Sono 17 infatti, i candidati che ieri sera hanno presentato la propria candidatura per le Parlamentarie del prossimo 30 dicembre. Tra loro ovviamente ci sono anche i 5 parlamentari uscenti, Salvatore Margiotta, Antonio Luongo, Filippo Bubbico, Carlo Chiurazzi e Maria Antezza. In più si unisce anche il sesto “big”, Vincenzo Folino presidente del consiglio regionale. Tolti questi rimangono una decina di “volti nuovi”. Nei dettagli i candidati per la Provincia di Potenza sono sei: oltre ai già citati Luongo, Margiotta e Folino ci sono tre donne. Felicetta Lorenzo, Angela Latorraca e Caterina Policarpo. Ben undici invece i candidati per la Parlamentarie della Provincia di Matera. Oltre ai tre uscenti ci sono altri otto nomi che ieri entro le 20 hanno presentato firme e documenti. E sono Mirna Mastronardi, Vittoria Purtusiello, Pino Lacicerchia, Achielle Spada, Bice Di Brizio, Franco Auletta, Vito Auletta e Maria Gallitelli. E il primo dato che emerge è che su 17 ben 8 sono donne. Oltre alla senatrice Antezza sono 7 le aspiranti donne al Parlamento per il Pd di Basilicata. E tra loro ci sono due almeno due renziane nel materano: Mirna Mastronardi e Vittoria Purtusiello (che è legata sentimentalmente a Giovanni Casaletto). Ma le curiosità sono diverse. In competizione tra loro nella Provincia di Matera ci sono anche due fratelli: Franco e Vito Auletta. Ovviamente oltre alle curiosità i temi politici sono diversi. A partire dalle regole e da coloro che non sono ancora in lista ma potrebbero esserlo alla fine delle Direzioni provinciali del Pd che si svolgono oggi a partire dalle 18. Perchè per regolamento ancora c’è spazio per altri candidati. A partire dal segretario regionale Roberto Speranza. In buona sostanza ieri alle 20 si è chiusa la corsa per le “auto” candidature. Oggi durante le due riunioni possono ancora essere candidati coloroo che saranno proposti direttamente dai componenti delle Direzioni o da Roma per quel 10 per cento riservato al partito nazionale. E quindi la rosa dovrebbe allargarsi ancora. In ogni caso c’è anche il tema del limite dei candidati. Dovrebbero essere 26 in tutto con un imbuto stretto sulla Provincia di Matera. Ma ache su questo la Direzione può decidere di allargare. In ogni caso le riunioni di oggi dovrebbero essere molto tese

sabato 22 dicembre 2012

Prosegue lo spopolamento del territorio lucano


Cresce in maniera spaventosa il numero dei disoccupati in Basilicata

Una recente indagine ha reso noto che l'Italia ha superato la soglia dei 60 milioni di residenti. Il dato emerge dall'annuale bilancio demografico dell'Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT). Un dato confortante se non fosse che l'incremento di oltre 400mila residenti è stato determinato dalle migrazioni dall'estero. Un dato in controtendenza è, invece, quello fatto registrare dalla regione Basilicata che negli ultimi anni fa segnare un totale sotto la soglia dei 600mila residenti, comprendendo in questa cifra una buona fetta di immigrati da altri Paesi. La regione Basilicata piano piano  insomma sta morendo, non solo perché fa registrare una diminuzione della popolazione o perché le nascite sono inferiori alle morti. Il sistema economico non decolla e non garantisce prospettive future. Soprattutto per le nuove generazioni. La regione non attrae e i giovani se ne scappano. Su 100 giovani lucani che si iscrivono all'università 80 si iscrivono ad università fuori regione. E, magari, una volta conseguita la laurea preferiscono rimanere lì, dove trovano opportunità di lavoro e condizioni più agevoli di vivibilità. Grandi risorse per valutare i giovani lucani non mancherebbero di certo al territorio lucano. Il fatto è che non si intravedono capacità progettuali in grado di mobilitare l'attenzione pubblica. Spesso si è propensi a favorire il mercato degli affari di chi sa come approfittare dei vantaggi gravitanti intorno all'economia di sostegno della regione. Le iniziative create attorno a grandi investimenti (settore automobilistico, estrazioni petrolifere, insediamenti turistici, ecc.) non hanno portato giovamento all'impiego di personale indigeno. Le aziende interessate hanno scelto altre soluzioni a partire dalla manovalanza e per finire alla classe dirigente, non intendendo valutare le capacità professioni dei giovani lucani. Nemmeno di coloro che pur manifestando l'intenzione di rientrare nella loro regione, dotati anche di referenze del tutto rispettabili. Sono stati regolarmente ignorati. La "scappatoia", seppure non sempre gradita è, allora, quella di andare a cercare fortuna altrove. All'estero per lo più. Dove riescono persino ad affermarsi ad elevati livelli. Sono i cosiddetti "cervelli in fuga", sottovalutati in patria ed esaltati in altri Paesi. In Basilicata dalla Regione alcuni anni fa, l'allora ed attuale presidente (Vito De Filippo ndr) formulò un suggestivo "Patto con i giovani" che si proponeva  di dare organicità alle politiche giovanili della Regione Basilicata volte - era detto-  ad invertire un trend che registra una forte migrazione delle forze più attive e dinamiche della popolazione lucana. Obiettivo del progetto era creare le condizioni affinché i giovani potessero avere in Basilicata, oltre al diritto fondamentale e imprescindibile all'occupazione, anche risposte alle giuste esigenze che guardano al miglioramento della propria qualità della vita. I giovani lucani stanno ancora aspettando. Per di più, di recente si stanno vedendo sfilare sotto gli occhi un intervento che appariva provvidenziale, data la precaria situazione lavorativa esistente, ossia l'Avviso Pubblico del Dipartimento Formazione, lavoro, Cultura e Sport, noto come dei 1.000 tirocini formativi. Sembra così svanire qualche risicata opportunità d'impiego per i giovani lucani. La situazione diventa così tragica non solo per i giovani meno dotati, sul piano culturale, ma ancor più per quei "cervelli in fuga" che potrebbero rientrare e partecipare ad un armonico sviluppo della regione lucana. Ma per far questo occorre creare le condizioni che li invoglino a tornare. Occorrerebbe un serio piano di sviluppo a lungo termine, un cospicuo investimento di risorse, che tocchi tutti i settori chiave per la crescita del territorio. I giovani laureati emigrati all'estero potrebbero tornare se fossero messi in condizioni di lavorare bene anche nella regione lucana. Riconoscendo e premiando i meriti che hanno acquisito. Liberando, però, la regione da quel sistema di privilegi e clientele che blocca il territorio lucano, così come l'intero Paese. E' un compito non certo facile, considerando l'attuale sistema politico-affaristico che attanaglia ogni buona eventuale intenzione, ma è certamente una battaglia da combattere con ostinazione, superando gli ostacoli che si frappongono. Se la Basilicata avrà il coraggio di affrontarla i "cervelli in fuga" potrebbero diventare solo un lontano ricordo!
Nino Grilli

venerdì 21 dicembre 2012

A volte le battaglie si vincono. La Basilicata taglia i consiglieri da 30 saranno 20 e le indennità

La grande mobilitazione dell'opinione pubblica grazie anche  alle inchieste di giornali  come la gazzetta del mezzogiorno (dove abbiamo preso gli articoli di questo post) , il quotidiano e la nuova del sud l'informazione su  internet al quale in piccola è parte abbiamo anche noi svolto la nostra opera di denuncia , finalmente si è arrivati ad un provvedimento anche se parziale di sforbiciata per i costi della casta. A volte le battaglie , anche se parzialmente si vincono....

POTENZA – Dalla prossima legislatura il numero dei consiglieri regionali della Basilicata passerà dagli attuali 30 (compreso il presidente) a 20 (escluso il presidente): lo ha deciso l’assemblea, approvando un emendamento della giunta regionale inserito nella legge finanziaria, in attuazione del decreto legge numero 138 del 2011. Nel testo complessivo, approvato a maggioranza dal Consiglio, sono anche previste una serie di misure per il taglio dei costi della politica, con la riduzione per l’esercizio 2013 degli stanziamenti riguardanti principalmente le spese per consulenze (80%), per convegni e spese di rappresentanza (80%), per missioni (50%), per formazione (50%) e per manutenzione, esercizio e noleggio auto (50%).

Taglio alle indennità e ai rimborsi spese in Consiglio Basilicata
Arriva l’annunciata sforbiciata dei costi alla Regione Basilicata. Ieri il Consiglio regionale, su proposta dell’ufficio di presidenza e dei capigruppo consiliari, ha approvato cinque proposte di legge sul contenimento dei costi della politica che prevedono, in particolare, le riduzioni dell’indennità di carica, dell’indennità di funzione, i rimborsi spese, l’abolizione dei rimborsi chilometrici e dell’indennità di fine mandato dei consiglieri regionali. Le proposte di legge (approvate all’unanimità quelle che modificano le leggi regionali n. 8/98, n. 32/2012, n. 42/2000 e n. 28/2010 e con la sola astensione del consigliere Romaniello di Sel quella che modifica la n. 38/2002 ed abroga la n. 54/1997) produrranno un risparmio di circa 1,5 milioni di euro all’anno. 

Per effetto di questi provvedimenti l’indennità di carica dei consiglieri regionali (come si vede nel grafico che pubblichiamo in questa stessa pagina) passa da 7.826,25 a 6.600 euro lordi per 12 mensilità: su questa cifra verrà applicata la trattenuta del 23 per cento per il vitalizio (fino alla fine della legislatura, poi è prevista l’abolizione) e la ritenuta Irpef del 43 per cento. Diminuita anche l’indennità di funzione, che, in base ai diversi incarichi ricoperti, va da un minimo di 300 a un massimo di 2.700 euro (fino ad oggi il massimo era 3.130,50) e sulla quale si applica la ritenuta Irpef del 43 per cento. Confermata a partire dalla prossima legislatura l’abolizione del vitalizio (già decisa alcuni mesi fa), mentre per la restante parte di questa legislatura la trattenuta per il vitalizio sarà calcolata sulla media aritmetica delle diverse indennità di carica vigenti nella legislatura. 

Dall’1 gennaio 2013 sarà inoltre soppressa l’indennità di fine mandato, attualmente coperta per il 66 per cento dai versamenti dei consiglieri e per il 34 per cento dal Consiglio regionale, con un risparmio previsto a regime di circa 340 mila euro. 

Le maggiori novità di carattere normativo riguardano i rimborsi spese per l’esercizio del mandato: d’ora in poi ai consiglieri regionali verrà assegnata una somma omnicomprensiva di 4.500 euro al mese (per gli assessori esterni questa cifra sarà di 2.250 euro), che sostituisce tre voci: la diaria (3.240,20 per i consiglieri ed assessori esterni, 4.212,26 per il presidente della Giunta e 3.726,23 per il presidente del Consiglio regionale per un totale di circa 1 milione e 300 mila euro all’anno), i rimborsi chilometrici per i consiglieri non residenti nel capoluogo (circa 360 mila euro all’anno) ed il rimborso per le spese di segreteria e rappresentanza (2.675,39 euro mensili per ogni consigliere ed assessore esterno, per un totale di circa 1 milione e 60 mila euro all’anno). 

Per le spese di funzionamento sarà assegnata ai gruppi consiliari una somma di 6.000 euro per ogni consigliere (a fronte dei 19 mila euro per consigliere spesi fino ad oggi), con un risparmio di circa 390 mila euro all’anno. Il risparmio derivante dal taglio delle indennità e dalla nuova normativa sui rimborsi spese sarà di circa 2 milioni di euro all’anno. Di questi fondi, circa 500 mila euro saranno utilizzati per garantire fino al termine della legislatura, attraverso contratti di diritto privato da stipulare sulla base delle norme vigenti e nei limiti della spesa sostenuta nel 2012, le collaborazioni attivate a vario titolo dai consiglieri regionali. 

«Con l’approvazione delle norme attuative della legge n. 213/2012, le Regioni italiane, come avevo più volte auspicato – ha affermato il presidente del Consiglio regionale, Vincenzo Folino -, le Regioni italiane stanno opportunamente uniformando le indennità dei consiglieri e le norme che regolamentano le spese per il funzionamento delle istituzioni. In questo senso, il pacchetto di leggi approvate oggi rende più semplice e più trasparente, al di là delle legittime opinioni che ognuno può manifestare, l’intera materia dei costi della politica». Soddisfatto anche il governatore Vito De Filippo: «La Basilicata - ha detto - è sempre stata tra le due o tre Regioni più virtuose su tutti i parametri dei costi della politica, nell’ambito di una legislazione nazionale non uniforme sul territorio. Ciò nonostante, oggi che il Paese si trova ad affrontare una situazione di particolare difficoltà è giusto rendere ancor più virtuosi i nostri comportamenti eliminando quello che poteva essere percepito come un ultimo spread, un differenziale, tra i sacrifici a cui sono chiamati i cittadini e le virtù richieste alla classe dirigente». Le nuove norme, secondo De Filippo - sono in linea con «quella spinta all’armonizzazione dei costi della Politica tra le varie Regioni messa in campo a livello nazionale nel confronto tra Conferenza delle Regioni e Governo. Oggi posso dire - ha concluso il governatore lucano - che il Consiglio ha lavorato bene, nel rispetto dei lucani e della tradizionale storia di buon governo della Basilicata». 

giovedì 20 dicembre 2012

Il comune paga la Tv Fantasma...Le loro casse piene i nostri frigoriferi vuoti.Tanto i soldi li scippano dalle nostre tasche.



Durante la discussione dell’approvazione del Bilancio di previsione , tra i Tagli da apportare per consentire di evitare l’aumento dell’IMU il consigliere Di Pierri chiese all’amministrazione comunale di recidere il contratto con Family Tv che risale al 2009 , anche perché  non assolve ai compiti contrattuali stipulati al tempo con l’amministrazione. Che quel contratto fosse un contratto inutile e dispendioso per le casse del comune , senza nessun beneficio ,  su questo blog ne avevamo parlato tempo fa  con una serie di articoli e allora fummo minacciati di querele , tanto che più volte da questo blog abbiamo pubblicato video dove dimostravamo che costoro non rispettavano i vincoli contrattuali , infatti l’ultima volta postammo  un video dove la Tv programmava immagine e notizie  dell’attività del amministrazione riferendosi alla vecchia mentre si era già da molto tempo insediata la giunta Leone. Così come l’inesistenza del Monitor al centro commerciale , previsto dal contratto. E mentre noi facevamo questo lavoro a gratis ,per dire recidete il contratto e risparmiamo questi soldi , i dirigenti che sono pagati profumatamente per controllare , facevano finta di niente e continuano a pagare questa Tv Fantasma come niente fosse con la complicità silente della politica , tanto i soldi li prendono dalla nostra tasca. Oggi saldano l’ennesimo pagamento per il mese Luglio – Dicembre con la determina n°815 del 11/12/12 per un importo 1887,60 una Vergogna aaaaa
Lunedì scorso molti di voi per assolvere al proprio dovere del pagamento dell’imu, tanto che lo stato e il comune grazie ai cittadini perbene e ligi al dovere ha incassato altre le previsioni.  Aliquote dell' IMU  aumentata dal comune perchè  RESPONSABILMENTE (come dice Scarcia ) costoro non hanno voluto tagliare gli sprechi , con il risultato che oggi abbiamo  i cittadini con i frigoriferi vuoti e il comune con le casse piene per le spese e spesucce  , tanto loro hanno la giustificazione giusta per prenderci per il c… e la pancia piena . Io continuo per queste ragioni a non pagare l’ imu , una protesta incivile la mia per dire no i miei soldi non ve li faccio sprecare .. ci vediamo alla commissione tributaria …perderò ma a voi questi soldi ve li faro restituire.. scommettiamo?

mercoledì 19 dicembre 2012

La basilicata in ostaggio della lobby della monnezza Maxitruffa sui rifiuti e prezzi da strozzini.Secondo la DDA in un anno hanno lucrato 4 milioni di Euro.


  Di Leo Amato
 La legge stabilisce che il rifiuto urbano “tal quale” non si può smaltire in una normale discarica così com’è, perché potrebbe contenere sostanze pericolose, come batterie, farmaci eccetera eccetera. Servirebbe un sistema moderno ed efficiente di raccolta differenziata, ma in sua mancanza andrebbe triturato e poi vagliato a caccia di metalli, tanto per cominciare. A Potenza però funzionava in maniera diversa, e per questo ieri mattina è scattato il blitz.
Sono in carcere da 24 ore Giovanni Agoglia, Giovanni Castellano, e Cosimo Guida, gestori di tre dei principali impianti per il trattamento e lo smaltimento di rifiuti in regione. Si tratta rispettivamente della stazione di trasferenza di Tito Scalo e delle discariche di Salandra e Tricarico. Castellano in realtà da qualche mese si è ritirato, anche a seguito dell’inchiesta dei carabinieri  . Con loro sono finiti ai domiciliari anche il gestore della discarica di Lauria, Gaetano Papaleo, e un collaboratore di Guida, Bruno Longo. Mentre hanno l’obbligo di firmare in caserma Tiziana Ferretti e Felice Cavallo, collaboratori di Agoglia, Raffaele Rosa, ex gestore della discarica di Pisticci, i dirigenti del comune di Matera Francesco Gravina e Franco Pepe in quanto a loro volta rappresentanti dell’amministrazioni come ente gestore della discarica di Pisticci. Infine resteranno interdetti per due mesi Ida Zaccaru e Paolo D’Angelo, formalmente legale rappresentante e procuratore generale della B&B Eco, società facente capo sempre ad Agoglia.
Così ha deciso il gup Tiziana Petrocelli accogliendo le richieste avanzate dai pm Sergio Marotta e Francesco Basentini che hanno coordinato le indagini condotte negli ultimi due anni dai militari del reparto operativo di Potenza e del nucleo operativo ecologico dei carabinieri. I risultati dell’inchiesta sono stati illustrati in una conferenza stampa ieri mattina al procuratore capo facente funzioni Laura Triassi e dai capitani Antonio Milone e Luigi Vaglio.
Tutto sarebbe partito dall’ultima grossa crisi dei rifiuti nel capoluogo di regione, tra ottobre e novembre del 2010, che aveva sollevato non poche perplessità sulla tenuta complessiva del sistema di gestione della raccolta e dello smaltimento in provincia e non solo. Al centro, oggi come allora, per i 28 comuni del “bacino centro” della provincia di Potenza, c’è la B&B Eco di Giovanni Agoglia, con la sua “stazione di trasferenza” di Aia dei Monaci a Tito Scalo dove passa quanto scaricano ogni giorno i compattatori dell’area prima di venire destinato negli impianti per lo smatimento vero e proprio. 
Osservando le bolle di accompagnamento dei camion all’ingresso e all’uscita della stazione i militari si sono accorti che i codici dei rifiuti cambiavano: da rifiuto indifferenziato con una probabile componente pericolosa, a rifiuto trattato con l’estrazione dei metalli. Solo che il vaglio meccanico necessario per quest’ultima operazione non esisteva. Ciò nondimeno le amministrazioni continuavano a pagare il prezzo pieno alla B&B Eco e questa a conferire alle discariche di Pisticci, Tricarico, Lauria e Salandra senza che nessuno dei loro gestori osasse opporsi. 
Così facendo la stima degli inquirenti è che siano finiti illecitamente nelle tasche degli imprenditori più di 4milioni e mezzo di euro. 
«E’ facilmente intuibile - scrive il gip Tiziana Petrocelli - la gravità delle conseguenze in termini di impatto ambientale solo se si pensi al fatto che i rifiuti, immessi in discarica senza alcuna vagliatura, vengono stoccati e riversati unitamente a tutti i materiali ferrosi e comunque tossici mischiati con il rifiuto fin dall'origine: il rischio di un inquinamento del suolo e della falda cirscostante alle discariche è un fattore di probabile se non certo realizzo. Nè vi è la prova che a seguito dei controlli operati dai carabinieri la situazione sia cambiato come hanno dato le intercettazioni dalle quali è emerso che la dotazione di un vagliatore efficiente è rimasto un mero proposito». 

Il sindaco di Potenza Santarsiero : «Sonosconcertato»  I Comuni del bacino centro pagano 240 euro a tonnellata

SARA LORUSSO

Mentre «i Comuni sono stretti in bilanci tiratissimi, fanno mille sacrifici per mantenere un equilibrio già molto precario, ecco, non so che cos’altro dire». Fa una lunga pausa, poi l’unica parola che trova per raccontarsi è lo «sconcerto» che ha provato quando, ieri mattina, durante la manifestazione anti-trivelle nel mar Jonio, come altri amministratori, anche Vito Santarsiero (nella foto a destra, ndr)ha saputo degli arresti dei gestori di alcune discariche lucane. 
«Sono amareggiato, davvero. I Comuni sono allo stremo, facciamo i salti mortali - tutti - per evitare default e provare a garantire servizi ai cittadini». Poi, invece, scoprono che sul servizio di smaltimento rifiuti - una delle voci più onorose di ogni bilancio locale - c’era chi non rispettava gli accordi e i contratti. Quelli che qualche tempo fa, in un consiglio comunale, Rocco Coviello (Fli) aveva indicato come «prezzi da strozzini», sono le tariffe a cui gli amministratori non si sono potuti sottrarre. In tempi di emergenza, senza impianti disponibili e con cassonetti da svuotare, basta una sola discarica in difficoltà, anche per un banale problema tecnico, che l’intero sistema dei rifiuti regionali va in sofferenza. 
La stazione di trasferenza di Tito scalo, poi, dove i Comuni del bacino centro conferiscono i rifiuti (da lì è il gestore della piattaforma a portare in discarica la spazzatura) ha margini di accoglienza molto ridotti. Basta che un qualunque impianto periferico di arrivo venga chiuso, anche solo per un giorno, perchè la stazione di Tito finisca per ingolfarsi. Accade ogni volta che la quantità di rifiuti in ingresso supera quella in uscita. Spesso è capitato che a Potenza i camion dell’azienda di raccolta dei rifiuti (l’Acta) siano stati usati come appoggio temporaneo della spazzatura, in attesa che nella stazione si liberasse un po’ di spazio. La crisi del 2010 non era la prima che il capoluogo affrontava. Non sarà l’ultima. Non finchè il settore sarà gestito di urgenza in urgenza. E di rinnovo in rinnovo. 
A fine anno scade il provvedimento dirigenziale che indica dove e secondo quali quantità ogni Comune deve smaltire i propri rifiuti. Quello in vigore è una proroga del precedente, scaduto a fine novembre, a sua volta proroga di un altro provvedimento. Oggi il Bacino centro, il raggruppamento di 26 comuni, tra Potenza e hinterland, smaltisce negli impianti di Sant'Arcangelo e Venosa. Nel termovalorizzatore di Fenice no, per adesso è finita la disponibilità. Per adesso, si va avanti così. «Sì, sì, è la prima cosa che abbiamo cercato di controllare», racconta Santarsiero. 
L’Osservatorio provinciale dei rifiuti aveva una riunione in programma proprio ieri mattina. Ricevuta la notizia del caso giudiziario, gli amministratori si sono preoccupati di capire se dall'indomani avrebbero dovuto affrontare nuove emergenze. Che cosa accade ora? Gli impianti non sono stati toccati da provvedimenti giudiziari: «Sì, andiamo avanti». Sapendo, però, che il sistema regionale dei rifiuti non garantisce stabilità. Il meccanismo è tale che spesso gli amministratori - lo ha fatto Santarsiero, ma lo hanno fatto anche altri - hanno provato ad alzare la voce su un sistema che indicano come un tritacarne. Sotto ricatto da emergenza sempre, spiegavano. 
A Potenza, poi, il paradosso sembra doppio visto che il meccanismo comprende l’attesa di volumetrie in un impianto pubblico, che per anni ha garantito l’abbattimento dei prezzi. Esaurita la discarica di Pallareta e in attesa dell’ampliamento dello stesso sito (con tanto di contezioso giuridico tra Comune e Regione sulla necessità del piano di caratterizzazione), Potenza ha fatto capo agli impianti privati indicati da viale Verrastro. E con i prezzi che quei gestori privati applicano. E a sentire gli amministratori c'è poco da fare. 
Ad ogni rinnovo di ordinanza o provvedimento dirigenziale per la suddivisione territoriale dello smaltimento rifiuti, con precisione matematica arrivava anche l’aumento delle tariffe. Crescono le spese dei gestori (benzina, utenze), cresce anche il prezzo del servizio. Cresce parecchio. Attualmente i Comuni del bacino centro arrivano a pagare al gestore della stazione di trasferenza di Tito scalo, la B&Beco, circa 240 euro a tonnellata: 205 euro di tariffa base, più 15 euro di ecotassa, più l’Iva sulla cifra complessiva. Poi è il gestore della stazione di trasferenza che salda i conti con le discariche a cui porta i rifiuti, dopo averli compattati, secondo le indicazioni regionali e provinciali. Il prezzo che il gestore della stazione di trasferenza applica ai Comuni è più o meno una media delle tariffe proposte dagli impianti di approdo. 
Negli ultimi anni il tariffario ha raggiunto livelli record. Il caso di Pignola, per esempio, è indicativo: nel 2001 l’ente aveva a bilancio una somma di 120 milioni di lire per lo smaltimento dei rifiuti. Nel bilancio del 2012 il servizio costa 470 mila euro. Quattro volte il punto di partenza. 
O, per dirla con quel consigliere dell’opposizione, secondo «prezzi da strozzini»


 Brani Tratti dal quotidiano della Basilicata



lunedì 17 dicembre 2012

I deliri di De Filippo sul petrolio lucano. Oggi Manifestazione per dire no alle Trivelle

Il testo dei deliri di Vito De Filippo e' qui: "... c'e tutto un sistema di monitoraggi, di controlli, la previsione dell'uso delle migliori tecnologie possiibili, la realizzazione di investimenti per attenuare l'impatto del petrolio a 360 gradi, dall'aspetto ambientale e sanitario sino a quello informativo e direi anche emozionale" (Il governatore Vito De Filippo, sulla situazione in Basilciata Il Corriere Economia, 30 Gennaio 2012 Intervista di Vito Fatiguso).

Secondo il governatore della Basilicata Vito De Filippo e secondo Confindustria Basilicata, in Lucania e' tutt'apposto. Secondo loro, la Basilicata incassa, c'e' piu' crescita e piu' occupazione. Ed e' pure tutto pulito. Un paradiso.

Dicono che grazie a questo magnifico "memorandum" - una sorta di inciucio politici-petrolieri con il quale si aumentano le estrazioni petrolifere in Basilicata - alla regione giungeranno altri 6 miliardi di euro, e piu' royalties. Dicono che le estrazioni passeranno da 104 a 130 mila barili di petrolio al giorno, ma promettono che ci sara' anche l'aumento di produzione di energia rinnovabile. Dicono che la Basilicata deve diventare una "filiera energetica".

Ma... quanta energia usano i lucani? Gli servono davvero altri pozzi e pure altra energia rinnovabile? E da quand' in qua il rinnovabile si fa per fare piu' petrolio? Ma non era che il rinnovabile si faceva per usare MENO idrocarburi?

Detta cosi' pare sola una gran presa in giro.
Della serie: trivelliamo di piu, ma stai tranquillo che ti mettiamo pure una bella pala eolica per farti stare zitto. Soprattutto aumentano le trivellazione senza che sia mai stato fatto un vero studio comprensivo, completo sull'inquinamento portato alla Basilicata dal'ENI e dalla Total fino ad adesso.

Dicono che in Basilicata c'e' il progetto "Trend 1" dell'ENI (61%) - Shell (39%) in Val D'Agri, con perno a Cerro Falcone, Monte Enoc e Monte Alpi. Poi c'e' quello "Tempa Rossa" della Total a Gorgoglione. E poi dicono che tutti questi buchi hanno portato al lavoro che incide sui "fondamentali", cioe' che c'e' gente assunta dall'Unione Europea per infrastrutture, saperi e occupazione. E che sperano all'apertura di piccole imprese.

Che belle parole! Sara'. Io non ho visto niente di tutto cio' in Basilicata: ho solo visto il centro di sviluppo imprese lucano, in Val D'Agri, abbandondato, con le ragnatele sul citofono e arrugginito. Ho visto solo bar chiusi per la puzza di idrogeno solforato, ho visto solo contadini arrabbiati che non potevano piu' fare quello che facevano prima. Ho visto giovani con la voglia di partire e di non tornare piu'.

Ma poi, se non si e' sviluppato niente da quando il petrolio e' arrivato, nel 1993, fino ad oggi - e sono quasi 20 anni! - come fa Vito De Filippo a pensare che adesso magicamente il petrolio portera' alla Basilicata effetti paradisiaci, gioia ed euforia? Forse portera' benessere ai petrolieri che vivono nelle loro belle case di Milano, di Londra, di Parigi. Non certo alla gente normale...

Dicono che grazie a questo magnifico memorandum, Regione e Confindustria hanno avviato il "contratto di rete" del petrolio! Eh, e che significa? Cos'e' un contratto di rete?
Da come la leggo io, puo' significare una sola cosa: INCIUCI. De Filippo dimentica che il "contratto di rete" una regione deve farla con i SUOI CITTADINI e non con una lobby. Dimentica che sudetta lobby petrolifera ha fatto solo danni in Basilicata nonostante la sua propaganda di stampo sovietico.

E le carpe morte, il petrolio nel miele, la puzza di idrogeno solforato, la gente giovane che misteriosamente si ammala di tumori e di leucemie, la monnezza nei campi come sono state "attenuate" queste?

I dati ISTAT non mentono: nonostante tutte queste balle di Vito De Filippo la Basilicata e' la regione piu' povera d'Italia, petrolio o non petrolio.

Dicono che se in Basilicata di lavora sul petrolio e' "inevitabile" che si sviluppino competenze e allora e' logico ritenere che le competenze lucane possano trovare spazi anche oltre i confini della regione.

E di grazia, quali competenze? Io ho visto solo poveracci con lo sguardo spento uscire da quel centro oli, altro che competenze oltre i confini della regione! Ma che competenze vogliamo esportare? Come si buca un territorio sano? Come si pompa monnezza dal sottosuolo? Come si nascondono i rifiuti petroliferi? E che secondo lei in Italia sono queste le competenze che ci servono?

Mai sentito parlare dell'hightech, nanotech, biotech? Mai sentito parlare dell'eta' dell'informazione, della programmazione, della scienza (vera e non quella al soldo dell'ENI)?

Infine la chicca: dicono che pure a scrivere un articolo di giornale si inquina, che lo sanno che il petrolio e' inqunante ma che deve esistere una impronta ecologica accettabile, e che dunque e' possibile trovare un compromesso.

Si il famoso, odiato compromesso: siccome stampo una pagina di giornale, devo essere autorizzato a trivellare tutto il trivellabile.

La mia proposta? Caro De Filippo, senta a me: prenda casa a Viggiano, ci porti i suoi figli e i suoi nipoti, e tutti assieme andate a vivere a 500 metri dal centro oli, giu, nelle vigne, in pianta stabile, e poi mi faccia sapere se il tanfo di uova marcie, i mal di testa, i rumori e tremolii continui sono una "impronta ecologica" accettabile o no.

E poi, quando lei si sara' bello sistemato, diciamo per un mesetto e vedra' i suoi figli respirare quella monnezza giorno dopo giorno, mi faccia sapere qual'e' il suo "livello emotivo" e quali centraline lo controllano.

Mi sa tanto che per lei l'"impronta ecologica" e' accettabile fintanto che riguarda gli altri, quelli che non hanno firmato ne "il contratto di rete" con Confindustria ne il "memorandum" e dalle cui lacrime e dal cui sangue viene fuori il suo stipendio.

Un governatore cosi non serve a nessuno.

di Maria Rita D'orsogna

venerdì 14 dicembre 2012

Policoro Maratea , l'affare pesce azzurro , l'ennesima vergogna della pasionaria mastelliana.


 Pubblichiamo l'intervento accompagnata da un'interrogazione del consigliere regionale Rosa sull'affare del Pesce , la manifestazione cladestina che circa un mese fa si è tenuta pure qui in piazza Eraclea a  Policoro in pompa magna , dove l'assessore dell'agricolturaMastrosimone conosciuta come la passonaria Mastelliana oggi in prestito all'IDV , mattatrice della trasmissione che andrà (chi sa quanto su RAI) ha ritenuto giusto non invitare neanche l'amministrazione comunale di Policoro. La questione di quelle spese folli descritte magistralmente da questa interrogazione dal consigliere Rosa, ritornano oggi di attualità dopo gli arresti di 12 funzionari per corruzione al dipartimento del ministero dell'agricoltura. Come si dice quando il Pesce puzza , Puzza sempre da capa a Piediiiiiii

La Basilicata dell’innovazione continua, certo “continua” nell’escogitare “meccanismi” per aiutare gli amici degli amici ad avere posti e prebende.
L’ultima “trovata”: gli affidamenti diretti in favore dell’Associazione degli Artigiani della Basilicata Sud-Occidentale del Lagonegrese e alla società Evolution Cisf srl di Potenza per “l’organizzazione e la realizzazione dell’evento a carattere locale finalizzato alla presentazione e valorizzazione delle risorse ittiche costiere” da tenersi nei Comuni di Maratea e Policoro.
Dalla lettura della documentazione a nostra disposizione sono nati numerosi “dubbi” sul modus operandi, pertanto con una specifica interrogazione presentata questa mattina si sono chiesti chiarimenti al Presidente De Filippo e al contempo al Presidente del Consiglio Folino è stata richiesta la trasmissione degli atti alla Procura della Repubblica del Tribunale e della Corte dei Conti di Potenza.
Il tutto inizia il 25/09/2012 con la determina n. 558 con la quale l’Ufficio Produzioni Vegetali e Silvicoltura Produttiva del Dipartimento Agricoltura della Regione Basilicata decide di esperire tramite un avviso pubblico (pubblicato sul BUR R.B. n. 36 dell’8/10/2012) “una Manifestazione di interesse esclusivamente finalizzata alla partecipazione e la consultazione del maggior numero di operatori economici potenzialmente interessati all’organizzazione degli eventi”.
Partita la procedura, con le richieste inoltrare entro il 18/10 alla Regione da parte delle imprese interessate, la stessa subisce un “silenzioso” arresto in quanto alle stesse imprese non arriva mai alcuna comunicazione successiva da parte dell’Ente.
Nei fatti in Regione si era nel frattempo cambiato opinione e con altre due determine si “cestina” la procedura iniziata e si opta per gli affidamenti in maniera diretta (determine dirigenziale n. 691 e 692 del 14/11/2012).
Ma per poter agire in affidamento diretto gli Uffici hanno la necessità di scendere sotto la soglia prevista dalla Legge sugli appalti di servizi (€ 40.000) e quindi l’ammontare della fornitura viene “compressa” e “frazionata”, diventando di € 39.980 (det. 692) € 39.800 (det. 691). Anche sui partner l’ufficio non ha dubbi (sconosciuti a noi i criteri utilizzati) ma certamente “selezionati” in quanto portatori di una forte “professionalità” e capaci di organizzare gli eventi entro due/tre giorni dal conferimento dell’incarico. Le manifestazioni sono previste per il 16 e 17 novembre e bisogna attivarsi per le “Location e allestimento di stand di prodotti tipici lucani, Tavola rotonda con esperti nazionali, Attività di animazione, gara di cucina e degustazione prodotti a base di pesce”.
Da questi fatti emerge chiaramente che siamo di fronte ad un nuovo caso “Verdino” questa volta chiamiamolo “Pesce Azzurro” che mette in evidenza come l’andazzo in Regione Basilicata non cambia.   
Insomma la Regione Basilicata prima calpesta la trasparenza stracciando un avviso pubblico, poi affida direttamente “scegliendo nel mazzo delle amicizie” a cavallo della scadenza due “soggetti” per un’attività complessa di organizzazione e marketing sui prodotti ittici. Sarebbe il caso anche di conoscere in che data alle imprese sono stati notificati gli affidamenti, forse in questo caso la corrispondenza ha viaggiato “telepaticamente”.
E’ scandaloso, non possono usarsi altre parole, il “Potere del Sistema Basilicata” senza pudore può permettersi di fare tutto secondo gli esponenti del “De Filippo & C. spa”.
Attueremo da subito tutte le iniziative politiche concesse dai regolamenti per fare emergere la verità e affinché si conoscano i nomi e le relative responsabilità di coloro che ritengono di potere gestire la cosa pubblica come “l’orto di casa”.
Attendiamo una risposta immediata da parte di De Filippo, non è possibile in un paese civile e democratico offendere i cittadini in questo modo barbaro.

Potenza  
                                                                                                                      Gianni Rosa

giovedì 13 dicembre 2012

A Potenza assessore per una notte

Tratto dal Sole 24 ore.

La fortuna dei lucani è che sono in pochi, troppo pochi perché qualcuno abbia voglia di ficcare il naso nei loro affari. Tutto discende dalla diarchia che ha preso il testimone del novantaduenne Emilio Colombo, padre padrone della Dc lucana.
Il crepuscolo della seconda Repubblica si srotola nel segno dell'eterno conflitto tra l'anima democristiana e gli eredi del Pci.

Il governatore è Vito De Filippo, laurea in filosofia, tesi su Spinoza, giornalista e, come ripetono erroneamente le agiografie delle testate locali, "studioso attento e rigoroso del pensiero del filosofo olandese". De Filippo, per la verità, è un politico integrale. Esordio alla Provincia di Potenza a 26 anni nelle file dei Popolari e dal '95 ininterrottamente in consiglio regionale con svariati incarichi di assessore. 

Il coprotagonista è Vincenzo Folino, presidente del Consiglio regionale, dalemiano di ferro e uomo d'apparato. Nulla accade che non sia concordato tra De Filippo e Folino. Che di comune accordo si sono dedicati all'organizzazione della gioiosa macchina da guerra della propaganda regionale. Un'artiglieria con, in ordine d'importanza, un portale (Basilicatanet), un quotidiano online (Basilicata Mezzogiorno), un tgweb e un consorzio di radio il cui notiziario è finanziato da mamma Regione. Il governatore è l'editore numero uno della Basilicata. Per le posizioni apicali si è proceduto di conseguenza. Al vertice dell'ufficio stampa una firma della Gazzetta del Mezzogiorno, edizione lucana; portavoce del governatore un editorialista della Nuova Basilicata.
De Filippo e Folino hanno convenuto di adottare il modulo del marcamento a uomo. Se De Filippo individua l'assessore, Folino sceglie il direttore di quell'assessorato. O viceversa. Forse è il distillato del pensiero spinoziano del governatore, che ha declinato la religione della scienza del pensatore olandese nella religione della lottizzazione. Con una serie di gravi incidenti di percorso. Vincenzo Sigillito, direttore generale dell'Agenzia regionale per l'ambiente (Arpab) e uomo di fiducia dell'ex assessore alle Attività produttive Emilio Restaino (Pd in quota Margherita) è inquisito per aver omesso di comunicare i dati secondo i quali il termovalorizzatore la Fenice di San Nicola di Melfi inquinava sistematicamente la falda acquifera da otto lunghi anni; allo stesso tempo, sempre secondo l'accusa, l'assessore e il dirigente si sarebbero organizzati per moltiplicare a dismisura le assunzioni a tempo determinato all'Arpab, soprattutto in vista delle regionali del 2010. «È arrivato il treno?», si dicevano al telefono parlando in codice. Il treno era la delibera da un milione di euro appena approvata per prolungare l'assunzione di decine di raccomandati.
Poi ci sono le gag involontarie, come l'invenzione tutta lucana degli assessori per una notte. Donato Viggiano, ricercatore e direttore del Centro Enea di Trisaia, ha retto l'assessorato alla Formazione e alla Cultura per neppure 24 ore. Viggiano avrebbe dovuto rappresentare la sterzata di De Filippo, l'affermazione delle competenze nei ruoli chiave all'alba della seconda consiliatura. Alla presentazione della Giunta, illustrata con apposita conferenza stampa, al posto dell'assessore-scienziato si presenta Rosa Mastrosìmone, materana, ex Udc, segretaria regionale dell'Idv e tra i non eletti in consiglio regionale. Si poteva lasciare il partito di Tonino a mani vuote? Mastrosìmone (con l'accento sulla i, l'assessore ci tiene) al posto del ricercatore, e Viggiano dirottato alla direzione dell'assessorato all'Ambiente, dove le scelte strategiche sono state rinviate per troppo tempo. La Basilicatashire è punteggiata da oltre mezza dozzina di discariche per i rifiuti solidi urbani, mentre la questione della raccolta differenziata è stata affrontata con enorme ritardo.
Eliminato Viggiano, De Filippo prende due piccioni con una fava. Placa le ambizioni dell'Idv e pareggia i conti tra assessori uomini e donne (3 a 3). Donne sì, ma a patto che siano segretari regionali di partito: alla Mastrosìmone si affianca Vilma Mazzocco, nel 2010 segretario regionale del minuscolo Api di Rutelli, assessore all'Ambiente ed ex assessore all'Agricoltura, posto lasciato poi alla sua omologa dell'Idv. Di competenze è inutile parlare. Tra i segretari regionali di partito figura anche Agatino Mancusi, Udc, assessore ai Trasporti, vicegovernatore ed ex assessore all'Ambiente, costretto un paio di settimane fa alle dimissioni: un'inchiesta della Dda di Potenza lo vede indagato con l'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa. Di questo passo, converrà rivedere il vecchio adagio che recitava lucani boni, calabri mali, siculi pessimi.
Gli incarichi burocratici degli assessorati procedono per analogia. Stipando gli uffici: no a caso in Basilicata la spesa per i dirigenti è cresciuta tra 2008 e 2010 del 9,9%. Così, all'insediamento della seconda Giunta De Filippo, con la Mazzocco assessore all'Agricoltura, il governatore nomina direttore generale Carmen Santoro, ex segretario generale della Giunta. Il marito di lei, Emilio Libutti, candidato a sindaco di Potenza per l'Udc e a sua volta dirigente alla Regione Basilicata, deciderà poi, per quelle strane coincidenze della vita, di aderire all'Api, il partito del quale ora è portavoce. Si può essere allo stesso tempo un alto burocrate regionale e dirigente di partito?
Stesso intreccio alle partecipate. Alla società elettrica c'è Ignazio Petrone (Margherita), ex sindaco di Pignone e primo dei non eletti del Pd in consiglio regionale; per il ruolo prima di commissario e poi di direttore all'Arbea, l'ente pagatore per agricoltura, che ha sul groppone una multa milionaria di Bruxelles, De Filippo ha ripescato dalla lunga panchina della prima repubblica l'ex craxiano, ex pluriassessore ed ex potente direttore generale della Regione, Rocco Colangelo. 

mercoledì 12 dicembre 2012

Il mistero dell’accordo firmato 2 volte Petrolio, spariti 1.000 miliardi (lire) e 3.000 posti di lavoro


Forse Filippo Bubbico, alquanto nervosetto in questi giorni, ci dirà che non ne sapeva niente e non avremmo motivo di non credergli, ma il documento ritrovato da questa redazione è clamoroso: dell'accordo di programma che avrebbe regolato i rapporti fra Regione Basilicata e compagnie petrolifere esistono due versioni quasi identiche. Quasi, appunto! Il 18 Novembre 1998, l'Ufficio stampa della Regione Basilicata diffuse la seguente notizia "sottoscritto a Roma l'accordo sul petrolio tra Eni e Regione Basilicata". Il tono dell'allora Presidente della Giunta, Prof. Angelo Raffaele Di Nardo, fu inequivocabilmente improntato a quello dei momenti storici: "Abbiamo la consapevolezza di aver dato, oggi, il via ad una nuova e concreta stagione di sviluppo per la Basilicata... Ora la parola passa al territorio, alle sue espressioni municipali, alle forze sociali, sindacali e imprenditoriali, perché insieme al Governo regionale sappiano gestire l'accordo e realizzare, con spirito solidale, lo sviluppo diffuso della regione". In generale, sembra che tutto quell'ottimismo non abbia trovato alcun riscontro in questi otto anni. L'unica cosa di diffuso nella nostra sciagurata regione è la crisi economica e industriale, mentre i barili di petrolio che giornalmente escono dalle viscere del territorio lucano lasciano solo fanghi e liquami inquinanti. Non è ancora ben chiaro quanto petrolio si estragga e perché, la prevista commissione di vigilanza sull'estrazione non sia ancora insediata. Come pure tutta da chiarire è la quantità di gas che viene "bruciato in torcia"per evitare il fastidioso processo di purificazione, compressione e pompaggio. Alcune voci incontrollate indicano quantità impressionanti, certo è che le "torce"sono visibili ad occhio nudo e che vi sono pochi combustibili inquinanti come il gas non depurato. Ma, torniamo al "Protocollo d'intenti". Non è pensabile esaurirne una disamina seppure sommaria in un semplice articolo. Forse sarebbe il caso di richiedere uno specifico lavoro al consiglio regionale per verificare lo stato di attuazione degli accordi e rendicontare ai cittadini. Chissà, potrebbero consultare i lavori e gli atti che certamente avrà prodotto il "comitato paritetico" ENI- Regione, previsto nell'accordo ufficiale al fine di monitorare, verificare e controllare il corretto adempimento, la corretta interpretazione e lo stato di attuazione dei reciproci obblighi scaturenti dal presente protocollo" (foto 1). Intanto possiamo segnalare una significativa "scoperta"frutto della nostra passione per l'indagine documentale. Esiste un'altra versione del "Verbale d'intesa tra la Regione Basilicata e l'Eni", risale a qualche mese prima del fatidico novembre 1998. È quasi identico a quello "ufficiale". Quasi! Leggiamo a pagina 3 sulla carta intestata del Consiglio Regionale simil-pergamena: "Eni si impegna a realizzare un'azione di promozione imprenditoriale nell'area con l'obiettivo di consentire il recupero dei livelli occupazionali realizzati nell'ambito della prossima attività di cantiere, nonché di realizzare le condizioni per un ulteriore sviluppo manifatturiero e di servizi finalizzato alla creazione di nuova occupazione dell'ordine di 3.000 addetti".  La frase (e i tremila) sono del tutto assenti nell'altro documento e, pare, nella realtà del "diffuso sviluppo"odierno. Evidentemente una qualche contrattazione dovrà essere intercorsa fra Eni e Regione, un qualche scambio e una qualche rinuncia. Magari unilaterale e capite bene da quale dei due lati. Pochi righi oltre, sempre sulla carta intestata regionale: "Eni, anche per conto del partner Enterprise Oil Italiana, si impegna a: 1b) sostenere direttamente investimenti nel settore industriale, agricolo, turistico e dei servizi, per un ammontare non inferiore a 1.000 miliardi di lire, in tre anni..."(foto 2). Attualizzando, significa entro il 2001. Nel documento "Accordo sul petrolio"non abbiamo più trovato traccia dei 1.000 miliardi. Così come non siamo riusciti a reperire alcun documento ufficiale che facesse riferimento a questa montagna di soldi investiti "nel settore industriale, agricolo, turistico e dei servizi". Forse dobbiamo ricorrere allo spirito napoletano e supplire con la fantasia allo sviluppo diffuso che non c'è ed immaginarci uno sviluppo finanziato con i soldi fijuti che possono essere sostituiti da qualche barile di petrolio. Peccato che "il Presidente Di Nardo - che era accompagnato dagli assessori Bubbico, Colangelo, Chiurazzi, De Filippo e Mattia" non sia riuscito ad ottenere quanto sembrava già concordato. Speriamo che sia riuscito ad assicurarsi, almeno, una qualche contropartita utile alla nostra regione oppure ai suoi abitanti (almeno alcuni!)

P.S.  questo articolo è stato pubblicato dall'indipendente Lucano nella precedente edizione . Il giornale lo troverete tutte i bisettimane  nelle Edicole e vale sempre la pena di comprarlo
L'indipendente Lucano