Riportiamo integralmente l'ottimo articolo di A. Corrado pubblicato ieri sul quotidiano con le dichiarazione dell'imprenditore Marrone , che si sente lasciato solo dalle istituzioni. Gravissime inoltre le dichiarazione che rilascia sul sindaco Leone , non solo perchè questi non ha fatto sentire la sua vicinanza dopo i fatti accaduti , ma per le accuse di voti dei rumeni prelevati nelle sue campagne , per la verità a noi ha detto dell'altro in termini ancora più gravi , ma di questo scriveremo domani......
Tratto dal Quotidiano Della Basilicata
di Antonio Corrado
Tratto dal Quotidiano Della Basilicata
di Antonio Corrado
l'incendio ha devastato la sua azienda, ma oggi è costretto
a constatare la gravissima assenza delle istituzioni, che pure si erano
verbalmente impegnate in tutte le sedi a sostenerlo. Parliamo di Ciro Morrone,
l'imprenditore 33enne originario di Gela, chemcon sua sorella Ilde dirige
l'Organizzazione di produttori “Terre del Sud” a Tursi, cancellata un mese fa
da un drammatico incendio doloso. mOggi i Morrone sono già pronti a
ricominciare, senza aver licenziato neppure uno dei 380 dipendenti, quasi tutti
di Tursi e Policoro, che da anni rappresentano lo zoccolo duro dell'azienda. Da
qualche giorno è ripresa la raccolta degli agrumi, che vede Terre del Sud tra
le Op leader nel Mezzogiorno per la fornitura alla grande distribuzione in
tutta Italia. Ciro e Ilde Morrone hanno preso in affitto i capannoni di Paolo
Castelluccio a Policoro, una nuova base logistica cercata e pagata solo con le
loro risorse personali e familiari, senza alcun aiuto né dalle istituzioni, né
tantomeno dagli istituti di credito, che oggi si permettono il lusso di stornare
gli assegni di un'azienda con un fatturato da milioni di euro. «Guardano anche
la 50 euro -spiega Ciro al Quotidiano, non senza una punta di sdegno dimenticando
le centinaia di migliaia d ieuro che ho fatto circolare nelle loro casse».
Eppure il prefetto di Matera, Luigi Pizzi, all'indomani dell'evento criminoso, si
era impegnato a contattare personalmente le banche, per indurle a non chiudere le
linee di credito e, sentito dal Quotidiano, ha confermato di aver inviato una
comunicazione al presidente regionale dell’Abi, chiedendo la massima
disponibilità nei confronti di Morrone, oltre ad aver interloquito
personalmente con Equitalia per risolvere un’altra pendenza. «Evidentemente -ci
ha spiegato Pizzi- alcune banche hanno tempi di reazione piuttosto lunghi,
dovendo ricorrere ad autorizzazioni superiori, ma mi riprometto di capire
meglio cosa sia successo». «Io -sottolinea Morrone non ho ravvisato alcuna benevolenza
negli istituti di credito a cui mi sono rivolto, tanto che ho dovuto dare fondo
a tutte le mie risorse personali per garantire il lavoro all'azienda ed ai miei
dipendenti, non licenziando nessuno, ricorrendo solo temporaneamente a turnazioni.
Sabato scorso è iniziata la campagna degli agrumi, che rappresenta la
principale fonte di guadagno per la nostra Op, ma abbiamo fatto tutto da soli.
Eppure ciò che è accaduto è sotto gli occhi di tutti, ma per alcuni è come se
non fosse successo nulla. E’ una vergogna! Avevano ragione i rappresentanti di
una grossa catena, che nei mesi scorsi avevano ricevuto referenze negative da
miei concorrenti sulla mia azienda,
dicendomi che Tursi non esiste. E' vero, Tursi non esiste».Cosa vuole dire?
«Semplice, il primo cittadino di Policoro, Rocco Leone,non si mai visto, non è
venuto neppure a vedere cosa fosse accaduto alla mia azienda, dimenticando che nel
2011 Terre del Sud ha acquistato merce dai fornitori di Policoro per 3 milioni
di euro,nel 2012 ben 3,7 di frutta con nocciolo, e la maggior parte dei miei dipendenti
sono cittadini- elettori di Policoro». A proposito, qualcuno dei suoi vuole
rimanere anonimo, racconta di essere stato prelevato in campagna elettorale per conto di qualcuno
degli attuali amministratori
di maggioranza per recarsi alle urne; c'è chi parla di un
furgone Ford Transit che girava per i suoi campi, le risulta? «Certo -replica
sicuro Morrone- moltissimi rumeni residenti a Policoro, sono stati accompagnati a votare per gli attuali amministratori;
basta chiederlo a loro e lo confermeranno senza problemi».In effetti
non ci sarebbe nulla di illegale, «certo che no - chiarisce Morrone- resta il fatto che
oggi, quei candidati chesono diventati assessori si sono completamente dimenticati di
quei cittadini-elettori, cherischiano licenziamento per colpa degli effetti di un gesto criminale,
non certo perché illoro datore di lavoro li vuole fuori».Poi affonda sullo Stato e
sulle istituzioni locali a tutti i livelli: «Se qualcuno si fa male sul lavoro,
lo Stato è subito pronto a sanzionare il datore
di lavoro, ma quando un'azienda viene distrutta dai criminali, nessuno
ne parla più,
eppure pago fior di contributi e tasse. Ben vengano le
manifestazioni di sensibilizzazione e solidarietà, ma noi abbiamo bisogno di
gesti concreti. Appena avrò la possibilità, tramite i miei legali, sottoporrò questo
caso all'attenzione del Parlamento, evidenziando l'assoluta indifferenza di
Prefettura, banche ed enti locali. Ho ricevuto la graditissima visita del sindaco di Scanzano Jonico,
Salvatore Iacobellis,che territorialmente non c'entra nulla con la mia azienda, ma
non di quello di Policoro,Rocco Leone, dove la mia azienda opera e produce i maggiori
utili, non solo per sé
Ma per la gente.Farò arrivare questo caso sui media nazionali, perché
in Italia si deve sapere come Vengono trattate in Basilicata le aziende vittime
della criminalità. Un'azienda
è andata in fumo –conclude ironico- e a Policoro si pensa a fare
il Festival del fumetto»