venerdì 31 agosto 2012

Policoro Banesti , un caso internazionale , intervento del vice sindaco della città rumena sull’ambasciata Italiana in romania. Il Cavaliere Nicola Montesano merita di più


 La questione dell’intitolazione di p.zza Banesti a Nicola Montesano sta diventando , malgrado noi una questione  che ha coinvolto anche l’ambasciata Italiana in Romania che è retta tra l’altro da un ottimo diplomatico Policorese, il Dott.re Cospito.
Sembrerebbe che il vice sindaco della cittadina rumena  abbia contattato  l’ambasciatore Italiano per comunicare che  se la p.zza  cambia denominazione loro  interpretando questo atto come un affronto e romperanno tutti i rapporti con la città di Policoro.

L’ambasciatore si è fatto portavoce di tale malessere cercando come  suo compito una mediazione , ma Leone , soprattutto per dare un forte segnale di discontinuità con Lopatriello è deciso a perseguire su questa strada.  Questo gemellaggio con la città Rumena è stato vissuto dai Policorese negli anni con grande malessere , non per il gemellaggio in se, ma per come è stato imposto e soprattutto per lo sperpero di denaro pubblico per viaggi e viaggetti che nulla avevano a che fare con la cultura e la fratellanza tra i popoli. Noi siamo stati i più strenui avversari di questo modo di fare, abbiamo scritto molto non lesinando critiche anche violente ,  e tutt’oggi pensiamo che di quelle spese se ne debba occupare la corte dei conti.  Ma oggi riteniamo inopportuno un azione così dirompente, questa si che potrebbe offendere i cittadini di  Banesti. Apprezziamo la volontà di Leone di chiudere con quel modo di fare , ma si poteva scegliere modalità diverse   , anche perché la vittoria di Leone ha significato  indiscutibilmente la fine di due ere , quelle di Di Sanza e Lopatriello , e come se fosse passata su questi due nomi una scolorina indelebile. Proprio per questo lui ha la responsabilità di dare concretezza al rinnovamento e al cambiamento , applicando la trasparenza e la buona amministrazione , scassando il modo operante dell’ufficio tecnico , recuperando l’elusione contributiva di quegli oneri per le costruzioni “Turistico Residenziale” ( vogliamo capire dove comincia il residenziale e dove il turistico) che sono costate al comune milioni di euro di mancate entrate , gestendo la questione wwf  egli altri casi nell’interesse dell’amministrazione e non del verbo operante di ieri e di  oggi degli assessori del “Tengo Famiglia”. E poi tagliando gli sprechi riducendo i costi della politica , premiando i migliori ed assumendo i migliori , su questo, segnali ad oggi ne abbiamo visti pochini , anzi ancora niente. Così come riteniamo inopportuno l’intitolazione di quella p,zza periferica a un nome pesante come il cavaliere Nicola Montesano che con Guido Vicino hanno segnato gli anni migliori di questa città , proprio per questo meritano di più.

Caro Rocco , abbiamo apprezzato il tuo segnale ma lascia quella p.zza a Banesti in segno di rispetto per i cittadini  di quella città , solo per loro, noi abbiamo intenzione di mettere su una fondazione a nome del cavaliere Montesano , fondazione che deve essere un centro di decumentazione e testimonianza della storia degli ultimi 50 anni di questa citta , l’amministrazione presieduta da te metta su la fondazione a nome del prof.re Dino  Adamesteanu , questo si che sarebbe un modo concreto di discontinuità con Lopy e tutta quella robbaccia , senza ripicche con azioni che lasciano il segno nel tempo e danno un grande contributo per la crescita identitaria e culturale di Policoro

Frammartino Ottavio
quello a cui tu ricordi sempre che lui ha perso e tu hai vinto...........

giovedì 30 agosto 2012

Letta: La Basilicata come la Grecia

29/08/2012 POTENZA - Enrico Letta in un’intervista ieri mattina alla trasmissione “Omnibus” della 7 ha detto testualmente che la Grecia pesa in Europa come la Basilicata in Italia. Il ragionamento era sulla crisi del Paese ellenico e le mosse della Comunità europea. 
Il vicesegretario nazionale del Pd ed ex ministro dei governi D’Alema e Amato nel suo ragionamento voleva spegnere gli eccessivi allarmismi su una possibile caduta dell’euro legata all’eventuale default della Grecia. 
Per questo ha spiegato agli italiani che in ogni caso si tratterebbe di un piccolo scossone vista la natura minimale dell’economia greca rispetto al Pil e alla forza economica di Paesi come la Germania, l’Italia e la Francia. 
Un ragionamento per molti versi anche condivisibile. Se si parlasse di semplici calcoli finanziari. Ma la gaffe è subito servita. Perchè Enrico Letta per “rafforzare” il proprio ragionamento davanti alle telecamere e magari per convincere la classica “casalinga di Voghera” ha subito aggiunto che la Grecia per l’Europa ha la stessa importanza in termini economici che ha la Basilicata per l’Italia. Ma c’è una differenza sostanziale: in Grecia, Enrico Letta non ha interessi elettorali e politici, in Basilicata invece, ne ha e anche rilevanti. La corrente del Pd capeggiata proprio da Enrico Letta in Basilicata in Basilicata è guidata non da esponenti di secondo piano, ma addirittura dal presidente della Regione, Vito De Filippo. E per dirla tutta, Letta non ha in altre regioni italiane lo stesso seguito. E non ha altri governatori tra i suoi sostenitori. Oltretutto anche in termini percentuali la corrente di Letta in Basilicata ha raggiunto risultati assoluti nemmeno sfiorati in altri contesti territoriali. 
Un paragone quindi che poteva (doveva) evitare. Se non altro per questioni strategiche visto che tra non poco i lucani saranno chiamati alle urne proprio per le elezioni politiche. Oltretutto la gaffe non è passata inosservata. Anzi. Prima sul web con molte bache di Fb (compresa quella di De Filippo) che hanno ospitato il video dell’intervista di Omnibus con relativi commenti critici e poi con la reazione del consigliere regionale del Popolo della libertà, Gianni Rosa che non ha mancato di ricordare proprio la vicinanza politica tra lo stesso Enrico Letta e il presidente della Regione Vito De Filippo. 
Insomma un “caso politico” per il falco del Pdl alla Regione. Ma il paragone ai lucani è parso “irriverente” soprattutto sul web dove non sono mancate nemmeno parole “offensive” nei confronti del numero due del Pd a livello nazionale. In molti hanno ricordato a Letta che la Basilicata sostiene il fabbisogno energetico di tutta l’Italia per percentuali non proprio marginali. Insomma se proprio doveva esserci un paragone per semplificare e banalizzare il ragionamento sull’Europa il “buon” Letta poteva evitare di nominare una Basilicata che ha già tanti motivi per essere risentita con la politica romana e magari “ricordarsi” che in Italia di regioni piccole ce ne sono anche altre. 
I mille fronti della guerra del Pd«E' ritornato anche Lombardi quelli che ha fatto gli stessi saltelli di un neo sindaco e ora si firma Pd». Parole di Pietro Sanchirico, fedelissimo di De Filippo su Fb contro Carmine Lombardi e probabilmente Fausto De Maria. Non si incendiano solo i boschi in Basilicata.

Salvatore Santoro

mercoledì 29 agosto 2012

Didffidato il comune di Policoro , Riduzione della Tarsu o ricorso alla commissione Tributaria. La raccolta dei rifiuti sta danneggiando i cittadini e l'immagine della città.


Pubblichiamo la diffida fatta dall’avv.to Giovanna Bellizzi al comune , dove tra l’altro chiede la riduzione del 50% della Tarsu pena il ricorso alla commissione tributaria.
Con diffida legale del 27.07.2012 l’Avvocato Bellizzi ha formalmente segnalato al Comune di Policoro, con specifico riferimento al Dirigente del III –Settore Tecnico, le numerose inadempienze della Tradeco Srl in materia di raccolta differenziata, chiedendo un’iniziativa amministrativa volta a sanzionare l’inadempimento della ditta appaltatrice oppure la risoluzione del contratto.
In molte zone di Policoro dei rifiuti non è regolare e puntuale, non si procede allo spazzamento della strada e al taglio dell’erba.
Inoltre, ampiamente disatteso è anche l’onere della Tradeco di lavare i cassonetti così come stabilito con l’art. 27 del capitolato d’appalto che prevede l’esecuzione del lavaggio minimale ogni quindici giorni per otto mesi l’anno (da ottobre a maggio) e con frequenza settimanale per i restanti quattro mesi (da giugno a settembre).
Il disservizio già di per sé grave assume caratteri di pericolo d’igiene con le elevate temperature estive.
L’avvocato Bellizzi ha anche sottoposto all’attenzione dell’amministrazione comunale che il Ministero dell’Ambiente ha chiarito, con propria circolare del 10.07.2007 prot. 1414, che “il  rifiuto proveniente dall’attività di lavaggio dei contenitori dei rifiuti dev’essere classificato rifiuto speciale non pericoloso”.
In effetti, i reflui conseguenti all’attività di lavaggio possono essere potenzialmente inquinanti e, pertanto, devono essere svolti solo dalle imprese prettamente autorizzate al trattamento dei rifiuti e alla igienizzazione.
Il problema non è di scarsa importanza se si considera che nell’abitato di Policoro agli esercizi commerciali, attività di ristorazione, bar, alberghi e condomini sono stati consegnati bidoni della capienza di 20 Lt e di 50 Lt.
Le dimensioni dei contenitori dei rifiuti sono tali da non consentire neanche il lavaggio da parte dell’utente e sono così ingombranti che lo sversamento dei reflui rappresenta un vero problema per il cittadino considerato che non possono neanche essere introdotti nei locali commerciali perché la normativa in materia sanitaria non lo consente in alcun modo a meno di voler correre il rischio anche di subire l’applicazione di gravi sanzioni.
Quindi, i cittadini pagano per un servizio che nessuno svolge e sono anche costretti a scegliere tra due paradossali possibilità:  non lavare i bidoni sporchi e maleodoranti, oppure lavarli tra mille difficoltà e sversare poi i reflui conseguenti all’attività di lavaggio direttamente in strada.
Nessuna delle due opzioni è ammissibile in un paese civile e argomentare diversamente ostinandosi in fantasiose interpretazioni contrattuali o normative a favore dell’azienda che ha posto i cittadini di Policoro in tali condizioni è a mio parere inaccettabile.
      Mai i problemi per i cittadini di Policoro non si limitano solo ai danni per il decoro urbano e all’igiene pubblica .

ai i problemi per i cittadini di Policoro non si limitano solo ai danni per il decoro urbano e all’igiene pubblica .
In effetti, il capitolato d’appalto predisposto dai nostri amministratori comunali, con l’art. 13.3., prevede che le frazioni secche recuperabili quali carta, plastica, vetro, lattine e altro sono  conferiti ai consorzi di filiera dall’appaltatore e che i conseguenti ricavi saranno riscossi totalmente dall’appaltatore.
Quindi il cittadino è irrimediabilmente privato del beneficio della sua attività di differenziazione.
 In altri comuni si è scelta strada completamente diversa dando al cittadino l’impulso a fare bene la differenziazione dei rifiuti a fronte di un diretto e concreto beneficio economico determinato dalla vendita del rifiuto non più considerato quale solo costo da smaltire quanto piuttosto come prodotto in grado di produrre utile.
Per Policoro quest’occasione è stata tolta da chi ha scelto una politica di differenziazione dei rifiuti che oggi è sotto gli occhi di tutti.
Però al danno potrebbe esserci anche la beffa.
In effetti, esiste il concreto pericolo che l’inefficace raccolta differenziata possa produrre anche danni alle casse del comune di Policoro e quindi della collettività.
Numerose disposizioni di legge nazionali e della comunità europea impongono a ciascun singolo comune il raggiungimento di percentuali di differenziazione e riciclo del rifiuto.
Per l’anno 2012 l’obiettivo perseguito è il 65% del riciclo del rifiuto.
In caso di non raggiungimento di tali quote percentuali minime è applicata un’addizionale del 20 per cento al tributo di conferimento dei rifiuti in discarica a carico dell’Autorità d’ambito che ne ripartisce poi l’onere tra quei comuni del proprio territorio che non hanno raggiunto le percentuali previste anche dalle normative nazionali ed europee.
Il Ministro all’Ambiente Clini nel recente meeting di Rimini del 20 agosto 2012 ha annunciato sanzioni per chi non raggiunge gli obiettivi di legge e, in Italia, già diversi comuni sapendo di non poter rispettare tale percentuale, stanno studiando il modo di riversarne il costo sulla collettività.
Il pericolo è tanto più concreto se si considera che l’azienda preposta a trattare il rifiuto differenziato possa trovare economicamente più vantaggioso non vendere il prodotto ma scaricarlo in modo indifferenziato nella discarica.
 Le scelte in tal senso dipendono dalla politica aziendale della ditta appaltatrice e dalla sua serietà, ma se si considera anche che il mercato del riciclo in Italia è crollato nella misura del 70% e che oggi è difficile trovare in Italia chi acquista e paga bene cartone, plastica o vetro, purtroppo aumenta la tentazione di far finire tutto in discarica.
 Numerosi cittadini di Policoro segnalano che spesso la ditta appaltatrice raccoglie indistintamente plastica, cartone, umido e rifiuti urbani e così la differenziazione faticosamente svolta dai cittadini potrebbe essere vanificata con lo sversamento indifferenziato in discarica.
Esistono esempi virtuosi in quei comuni, e sono molti, che hanno raggiunto addirittura la percentuale del 95% del riciclo e sono stati anche premiati con benefici tangibili sulla Tarsu.
 La città di  Policoro però non merita il degrado urbano di questi giorni e lo spettacolo dell’immondizia abbandonata un po’ ovunque.
Tutti noi poi non possiamo e non dobbiamo pagare anche il costo economico di una gestione della raccolta dei rifiuti inefficiente e inefficace e di essere anche considerati responsabili per gli scarsi risultati ottenuti così come privi di responsabilità per l’accaduto sono i dipendenti della Tradeco Srl che, verosimilmente, eseguono solo le disposizioni del datore di lavoro e che spesso lavorano in condizioni inaccettabili.

 E’ per tutti questi motivi che ho anche promosso una contestazione fiscale, presentando  formale richiesta di riduzione  del tributo per la raccolta dei rifiuti nella misura del 40% -50% della tariffa per l’anno 2012 così come previsto per legge a fronte di una raccolta parziale e inefficace.

Decorsi i termini di legge, contro l’eventuale rifiuto dell’amministrazione comunale a ridurre la bolletta Tarsu, l’Avvocato Giovanna Bellizzi presenterà ricorso alla Commissione Tributaria Provinciale di Matera.

martedì 28 agosto 2012

La furbata del prode LEONE SULL'ASSUNZIONE DELL'INGEGNERE DEI TRASPORTI e la furbata della spesa per i SEMAFORI A SPESE NOSTRE ,


RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Prendo spunto dalla notizia relativa all’assunzione presso il Comune di Policoro di un ingegnere trasporti, orfano sul lavoro; assunzione da effettuarsi sulla scorta solo di un colloquio verbale (quindi senza alcuna garanzia di trasparenza, come nelle peggiori satrapie e nelle più infauste baronìe feudali che ancora imperversano in tanti ambiti della pubblica amministrazione italiana, tipo le università) per porre qualche ulteriore considerazione e qualche domanda: 

-      nei concorsi pubblici spesso si pone la riserva di una percentuale (minoritaria) di posti  a favore di particolari categorie: disabili, invalidi, orfani di guerra (o di ….pace), orfani del lavoro; ciò non toglie che i concorrenti debbano avere le capacità ed idoneità a svolgere il servizio per il quale concorrono, superando comunque un normale concorso;

-      è molto curioso che il Comune di Policoro destini la totalità  dei posti messi a concorso (1) ad esclusivo beneficio non delle categorie protette, ma solo di una  ben specifica categoria: ingegnere trasporti orfano del lavoro (mica un ingegnere civile qualsiasi, disabile o invalido od orfano di guerra…);

-      con tutto il riguardo per le categorie protette, viene da chiedersi:  un giovane laureato in ingegneria civile per lavorare al Comune di Policoro deve obbligatoriamente augurarsi che il proprio genitore perisca in un incidente sul lavoro? e quale  puntuta attività dovrà svolgere quel vincitore per limitare il concorso ai soli ingegneri civili–trasporti, escludendo dal concorso gli altri ingegneri civili (edili e idraulici)? E quanti ingegneri civili trasporti orfani del lavoro (giammai orfani di guerra o di …pace!!!) si possono immaginare interessati a quel concorso?

-      Vuoi vedere che esiste un solo concorrente con quelle specificità, caso mai anche  amico o elettore o parente di qualcuno dell’amministrazione comunale?

Dice qualcuno che a pensare male non è bello e si fa peccato, però spesso ci si azzecca!

 Allargando le considerazioni su un aspetto più generale che involge le canalizzazioni veicolari e quindi i semafori:

non so se ci sia una qualche attinenza tra la D.G.M. n. 66 del 25/07/2012 con cui l’amm.ne com.le ha varato un corposo programma di potenziamento degli impianti semaforici a Policoro per un importo di € 250.000, con la decisione di assumere un ingegnere trasporti; può essere solo una coincidenza o forse il segnale che l’appellativo di “città”  è troppo riduttivo per l’attuale amm.ne com.le e si vuole ulteriormente qualificarlo; non più “Città di Policoro” bensì “Metropoli di Policoro” oppure “Area Metropolitana di Policoro”; cosicchè tutti i giovani laureati emigrati e fuggiaschi da Policoro per mancanza di lavoro, ritorneranno nella terra natìa, avvinti dai nuovi semafori e dalla nuova performance municipale!

Ma torniamo ai semafori.

È di dominio pubblico, e non solo per gli addetti ai lavori, che le canalizzazioni del traffico urbano ed extra urbano (salvo pochissime e particolari eccezioni), trovano nelle “rotatorie”  le soluzioni più efficaci, più naturali, più economiche, più integrabili nelle realtà territoriali ed urbane in quanto suscettibili di performanti qualificazioni paesaggistiche sia in termini di sistemazione delle aiuole sia in termini di uso del soprassuolo anche per potenzialità comunicative.
La regolamentazione delle intersezioni stradali a raso si basa quindi su criteri urbanistici e di pianificazione che rispondono a obiettivi specifici di gestione del traffico e di qualificazione dello spazio pubblico, urbano ed extra urbano.
Lasciando da parte gli aspetti più prettamente ingegneristici relativi alle problematiche del dimensionamento delle rotatorie, si indicano invece i più importanti aspetti che ne favoriscono  la scelta e la preferenza rispetto ai semafori:

- la moderazione del traffico in prossimità della rotatoria indotta dalla necessità di dare la precedenza e quindi poi l’obbligo a percorrere la rotatoria con una traiettoria che comporta una riduzione della velocità, tanto più forte quanto più piccolo è il diametro della rotatoria;

- il miglioramento della sicurezza grazie sia alla eliminazione dei punti di conflitto dovuti alle intersezioni delle correnti veicolari (che permangono nelle regolazioni semaforiche) e sia alla riduzione della velocità;

- la riduzione dei tempi di fermata rispetto a quelli con regolazione semaforica, in quanto la rotatoria viene utilizzata in modo continuo, senza dover attendere le fasi semaforiche;

- la riduzione delle emissioni sonore dovuta ad un insieme di fattori: velocità inferiori, guida meno aggressiva che riduce le frenate brusche e le accelerazioni o decelerazioni improvvise, minore permanenza delle autovetture nelle rotatorie rispetto agli incroci con semafori;

- la riduzione, a parità di traffico, del consumo di carburante in un incrocio con rotatoria rispetto al consumo nello stesso incrocio a controllo semaforico; aspetto questo che concorre, ovviamente, alla riduzione delle emissioni inquinanti;

-      la duttilità dell’inserimento nel tessuto urbano, in special modo quando si devono raccordare alla rotatoria più rami di differente importanza;

-      la regolamentazione fluida e continua del traffico con la eliminazione di soste inutili, riducendo i tempi di fermata in relazione allo stato reale del traffico e non alla cadenza delle temporizzazioni semaforiche che operano a prescindere dal traffico; con trasformazione delle intersezioni in confluenze;

-      la contenuta superficie di occupazione delle rotatorie compatte rispetto a quella degli incroci con controllo semaforico e corsie multiple di preselezione;

-      la flessibilità degli itinerari data dalla possibilità di inversione di marcia (manovra proibita negli incroci tradizionali); in tal modo si può eliminare la pericolosa svolta a sinistra sui rami di immissione all’incrocio e consentire l’inversione di marcia (negata negli incroci a regolazione semaforica); si consente quel che in gergo viene definito “diritto all’errore” : tornare sui propri passi;

-      la semplificazione della segnaletica verticale: di fronte alla massiccia presenza sulla scena urbana di segnali luminosi e di segnaletica di direzione degli impianti semaforici, la rotatoria consente la installazione di una segnaletica più sobria e, in generale, maggiormente comprensibile;

-      rilevante economia dei costi di realizzazione  e dei costi di manutenzione e gestione delle rotatorie rispetto ai corrispondenti costi degli impianti semaforici;

-      maggiori livelli di sicurezza;

-      ottime potenzialità di qualificazione urbana.

 PRINCIPALI  ASPETTI  NEGATIVI  DEGLI IMPIANTI SEMAFORICI

Anche se già direttamente desumibili dai precedenti aspetti comparativi, per essere maggiormente incisivi si vogliono rimarcare gli aspetti negativi degli impianti semaforici:

-      negativa alterazione del paesaggio urbano ed extra urbano;
-      elevati costi di impianto e di gestione;
-      scarsa fluidificazione del traffico veicolare a causa dei notevoli tempi di sosta dovuti al ciclo delle fasi rosso – verde; per cui spesso,  negli incroci di Policoro regolati con semaforo, gli automobilisti sono costretti ad aspettare tutta la temporizzazione semaforica anche quando l’incrocio non è interessato da altri flussi di traffico (inducendo di conseguenza la possibilità per gli automobilisti di violare il Codice della Strada, con ovvi potenziali pericoli aggiuntivi);
-      maggiori livello di emissioni inquinanti;
-      sicurezza poco performante.

Dai dati statistici si rileva che oltre il 70% degli incidenti avvengono in ambito urbano. Fin dal 1997 l’Unione Europea, dopo avere elaborato una serie di documenti e varato politiche specifiche per promuovere la sicurezza stradale, ha emanato una serie di direttive atte ad uniformare gli interventi e limitare l’incidentalità: le rotatorie (fatte poche e specifiche eccezioni per le quali vanno preferiti i semafori) offrono i requisiti migliori.
Policoro presenta una viabilità che, per dimensioni di sedi stradali e per distanza dei fabbricati dagli incroci, si presta in maniera ottimale per la realizzazione di rotatorie; e anche negli incroci già dotati di semafori, è oltremodo consigliabile smantellare gli impianti esistenti e sostituirli con rotatorie.

ALTRO  CHE  POTENZIARE  I  SEMAFORI!!!


E’ un vero peccato se Policoro, dopo i lunghi periodi di decadente e infausta gestione amministrativa, dovesse ancora continuare a sprecare occasioni per affrancarsi ad un ruolo di cittadina moderna e brillante, cui pure meriterebbe di aspirare.

Già numerosi anni fa (anni 2004/2005),  la questione delle rotatorie fu sollevata per la prima volta dalla Consulta Cittadina voluta dall’allora sindaco Lopatriello (e dallo stesso Lopatriello affossata); e anche se all’epoca non vi fu un sèguito strutturato e organico nell’affrontare e risolvere tali problematiche, comunque vi fu un primo sussulto in tale direzione con la costruzione  di due rotatorie.
Oggi il problema non può più essere eluso e, addirittura, confinato in scelte tecniche e urbanistiche obsolete ed antiquate, con la beffa di assumere anche un ingegnere trasporti il cui costo graverà sulle tasche dei cittadini, pur disponendo il Comune di  un ufficio tecnico  pletorico e  sovrasaturo.

PERCHE’  POLICORO  PREDILIGE  I  SEMAFORI?
COSA  C’E’  DIETRO  QUESTA  SCELTA  INOPPORTUNA?
PERCHE’  I  CITTADINI  DEVONO SUBIRE  UNA  SCELTA  INADEGUATA
CON  RILEVANTI  MAGGIORI  COSTI?
 Con questa pubblicazione che affido ai media locali, metto in discussione gli argomenti esposti in modo che, con la collaborazione  di tutti i cittadini di buona volontà, si possa crescere nella conoscenza dei fatti e proteggere così Policoro da opportunisti e incapaci che da troppo tempo affliggono la pubblica amministr

lunedì 27 agosto 2012

A PROPOSITO DI ….”.MUNNEZZA”…

f.to di R. Armiento publ. su FB

Mi collego al video da cui risulta che la società appaltatrice della raccolta dei rifiuti solidi urbani, mescola, nello stesso cassone, la raccolta che i cittadini hanno diligentemente differenziato negli appositi contenitori.

Non mi soffermo sulle responsabilità del mancato esercizio del controllo sulla esecuzione del contratto, che sembra venga impropriamente ed in maniera inadeguata e goffa  svolto dal sindaco anzichè essere espletato dall’ufficio competente (evidentemente e, nella migliore delle ipotesi, questo sindaco non ha altro da fare e tenta di fare lui il funzionario; mentre l’ufficio competente è in ….vacanza!).

Non mi soffermo non perché la faccenda non sia grave (anzi è molto grave) ma solo perché voglio evidenziare un ulteriore aspetto che è  altrettanto grave: se gli spazzini (pardon, gli …operatori ecologici…!!!) mescolano di routine ciò che i cittadini differenziano, significa che il servizio di raccolta della “munnezza” erogato dalla ditta appaltatrice non è dimensionato, non prevede il recapito nei centri di raccolta differenziata per carta,  vetro, lattine, plastica, organico… ma viene indifferenziatamente conferita….. …Elementar Wotson!!!!.....dove?


Vuoi vedere che il Comune ha appaltato il lavoro senza preoccuparsi di accertare contrattualmente la tracciabilità dei rifiuti , verificandone il conferimento ad aziende specializzate nel riciclo dei materiali raccolti in via differenziale?

Se così fosse il Comune di Policoro non solo ha gravato i cittadini dell’onere di  differenziare i rifiuti ma sta facendo  pagare  un servizio che non viene reso!!!! 

Riceviamo e Pubblichiamo
E’ mai possibile?

E poi un dettaglio: perché tante palazzine (anche con un solo nucleo familiare) sono dotate di raccoglitori differenziati (enormi; mentre alle famiglie del centro urbano solo dei contenitori marroni tanto striminziti che se uno ha voglia di mangiare  una anguria  ha il problema di dove  mettere le bucce!) mentre tante famiglie  hanno dovuto spendere svariate decine di euro per dotare le proprie case di adeguati raccoglitori?
Vuoi vedere che bisognava andare ad elemosinare i raccoglitori da qualche mandarino locale?

Sarebbe auspicabile che il Comune mettesse a disposizione sul proprio sito internet il contratto di appalto, e rendere tutto completamente trasparente, permettendo ai cittadini di conoscere l’operato dell’amministrazione comunale.
In mancanza, potrebbe qualcuno dell’opposizione interessarsi per pubblicare quel contratto su qualche blog?


sabato 25 agosto 2012

I SERVISICARI ED I MANGIATORI INGORDI DEL B ENE DI TUTTI . Anche a Policoro cercano di avere la meglio i mangiatori di bellezza



Caro Ottavio,
ti voglio offrire la lettura di una nota di Michele Serra, pubblicata oggi su fb dalla Fondazione Angelo Vassallo, il Sindaco Pescatore di Pollica.
Avv.to Rizzo
Portavoce Policoro è Tua


Era il giorno 8 settembre del 2010 quando Michele Serra su Repubblica dedico' la sua "Amaca" ad Angelo Vassallo. Oggi, col senno del poi, quelle parole sono diventate una certezza comune e condivisa, e rimbombano forti nelle coscienze dell'Italia onesta, civile, maltrattata ed umiliata. Grazie Michele.
"L' AMACA
Più ancora del sangue di Angelo Vassallo, ambientalista e sindaco, ennesimo martire della democrazia ucciso dalla dittatura criminale, è il suo nome che ci deve essere caro, e presente. Angelo Vassallo, Angelo Vassallo, Angelo Vassallo: cerchiamo per piacere, nella nostra distrazione e nella nostra rassegnazione, di mandarlo a memoria, come si faceva con le poesie a scuola. Saviano ha già fatto l' elenco terribile dei morti dimenticati. Militanti politici, amministratori, giudici, poliziotti, sindacalisti, uomini dello Stato e uomini del popolo freddati dai servisicari che per quattro soldi onorano il potere bestiale dei loro padroni ricchi, feroci e ignoranti, distruttori della loro terra e carnefici del loro popolo. Nemici della bellezza e del coraggio, edificatori di bruttezza e paura, con le loro montagne di denaro che ammorba, corrompe, avvelena, ma non sa creare niente di utile, di gentile e di condiviso. Impossibile immaginare un omicidio politico più politico di questo: il difensore del bene comune assassinato da chi vuole mangiarselo, il bene di tutti, e farne indigestione lui soltanto, lui e la sua piccola tribù ingorda. Angelo Vassallo, Angelo Vassallo, Angelo Vassallo: i nomi, almeno i nomi, cerchiamo di salvarli dalla morte.
MICHELE SERRA"


Non è certo possibile riferire al nostro ambito, per qualcuno, le qualità e lo spessore di Angelo Vassallo, che, con questo commento, vogliamo ricordare per i pensieri che la sua figura ispira,  ma consideriamo, appunto, quanto scritto da Serra a proposito dei servisicari e del potere bestiale dei loro padroni ricchi, feroci e ignoranti, distruttori della loro terra e carnefici del loro popolo. Nemici della bellezza e del coraggio, edificatori di bruttezza e paura, con le loro montagne di denaro che ammorba, corrompe, avvelena, ma non sa creare niente di utile, di gentile e di condiviso.

Ed ora, ripercorriamo, anche solo con la mente, le strade della nostra Città e pensiamo al degrado, alla cementificazione selvaggia, ai cumuli di immondizia ed all’immondizia sparsa più che raccolta, al gioco dell’indifferenza o, quanto meno, della connivenza, rispetto al massacro che ci stanno propinando più immediatamente e più prossimamente anche con l’incancrenito problema dello smaltimento dei rifiuti, che tutti sanno (e chi dice di non sapere fa finta di non sapere), ormai essere una vera emergenza igienico sanitaria.

Ci stanno facendo avvitare su discussioni sterili e defatiganti, su come deve essere fatta la raccolta differenziata e sulle difficoltà che questa oggettivamente comporta (grande tema che, dappertutto, anche in paesi a noi vicini, è stato avviato a soluzione in tempi ragionevolissimi), ma ci fanno perdere di vista il fatto che qui, ormai, abbiamo un problema più urgente ed essenziale da risolvere: semplicemente la raccolta della “vile monnezza”. Altro che differenziata!

Insomma, ci fanno discutere del sesso degli angeli, mentre la Città viene espugnata dai “Turchi”.

E ci dicono da più parti che, anche questa volta ed anche su questo argomento di criticità, bisogna avere timore di denunciare.

Abbiamo, alla fine, la sensazione che, anche qui da noi, rischiano di avere la meglio i nemici della bellezza e del coraggio, edificatori di bruttezza e paura, con le loro montagne di denaro che ammorba, corrompe, avvelena, ma non sa creare niente di utile, di gentile e di condiviso, che stanno divorando il bene di tutti, facendone indigestione loro soltanto, con la loro piccola, ingorda tribù.

Non ti pare, Ottavio?

Policoro, 24 agosto 2012

Portavoce di “Policoro è Tua”
Francesco Antonio Rizzo

venerdì 24 agosto 2012

riceviamo su FB e Pubblichiamo : quel concorso è uno scherzo estivo ..........

 Antonio Orlando 
ECCO COME SOSTITUIREI ALCUNE IMPORTANTI ART. DEL BANDO CONCORSO PUBBLICO:
a tutti i figli orfani di padre morti sul luogo di lavoro... dovete studiare il diritto amministrativo e t.u. enti locali... ma MI RACCOMANDO.... solo coloro che han
no un diploma laurea specialistica in Ing. dei sistemi di trasporto, ... dal momento in cui le opportune conoscenze e capacità richieste non sono LEGATE AL TITOLO DI STUDIO - quale requisito per partecipare - INVECE: nulla a riguardo sul punteggio della tua laurea..., nulla ti è richiesto per dimostrare le tue REALI CAPACITA' se non un semplice colloquio ORALE (chi ti giudicherà???? dei sistemi dei trasporti non gliene fotte un ...... a nessuno) STAI TRANQUILLO AL COLLOQUIO... MI RACCOMANDO studia bene GOOGLE CROME e FACEBOOK (perchè durante il colloquio potrai essere sottoposto ad una MEGA Video chat dei Social Network più ricercati del momento).....
QUINDI....
tutti gli altri orfani di padre morto sul luogo di lavoro che hanno:
LAUREA IN LEGGE,
LAUREA IN SCIENZE POLITICHE,
LAUREA IN ECONOMIA,
ECC. ECC. con PIENA CONOSCENZA E CAPACITA' del diritto Amministrativo e t.u. enti locali..
NON POTETE PARTECIPARE... (mi dispiace...!!!)

Leone sta prendendo in giro ls città. Subito consiglio comunale.

Il sindaco Leone ci sta prendendo in giro. Aveva chiesto  prima una settimana , poi dieci giorni , ma dopo 100 giorni dal suo insediamento , chiede ancora tempo , e lo fa insultando i cittadini.  Nel suo intervento  di ieri sul quotidiano della Basilicata,  chiama incivili i cittadini addossando ad essi le responsabilità della condizione pietosa in cui versa la citta di Policoro e minacciando multe,  facendo  finta che il problema siano i cittadini e non di come la ditta sta gestendo il servizio anzi disservizio  , che tutto è fuorchè  una raccolta differenziata come dimostrato da un video che sta girando in rete . Fino ad oggi abbiamo sentito solo parole , non è riuscito a mantenere uno dico uno degli impegni che aveva garantito circa 20 giorni , durante una conferenza stampa.  Pietose sono le argomentazione , tutte tese a giustificare la ditta , come la paventata recessione del contratto non è altro che l’ennesimo bluff, ben sapendo il Sindaco che non vi sono le condizione perché l’amministrazione al di delle chiacchere , non ha mai e poi mai contestato nulla alla tradeco ( agli atti non vi è nessuna contestazione ne penalità comminata così come previsto dal contratto da parte del dirigente responsabile ) ma solo generiche lettere del sindaco , che sotto l’aspetto sostanziale valgono carta straccia. Ma questa secondo noi è una strategia voluta, in quando non vi è nessuna intenzione di cambiare registro , si tenderò con il tempo (così come hanno già programmato in questa finanziaria) di aumentare  il costo del servizio , tergiversare senza affrontare il problema , magari trattare un nuovo subappalto. Proprio perché registriamo questo stato di fatto , che abbiamo preso insieme al capogruppo consiliare di Policoro Futura Gianni di Pierri l’iniziativa di chiedere la convocazione di un consiglio comunale aperto per discutere di questo problema con la citta ed insieme decidere il da farsi  con un deliberato  che indichi la strada da perseguire per uscire da questa vergognosa situazione. 

mercoledì 22 agosto 2012

Dopo la dichiarazione di Leone al Quotidiano di oggi, noi non possiamo che dirgli un grande Va.......



dice Leone al quotidiano della Basilicata di oggi : “ le cause del diservizio sono riconducibili ai pochi mezzi della ditta subappaltrice incaricata del servizio dalla Tradeco unità alla immancabile inciviltà dei cittadini”.

Noi non possiamo che rispondergli con un grande Va.............

Per quando riguarda la ditta subappaltrice ritroviamo il Rocco Leone molto FREE e tanto TIM

Legambiente: la città è SPORCA. Il consigliere Di Pierri : richiesta di consiglio comunale aperto con all'ordine del giorno la questione SPAZZATURA

Pubblichiamo l'artico apparso ieri sul quotidiano e sul sito di Legambiente (http://legambientepolicoro.blogspot.it/) con cui l'associazione ambientalista denuncia la situazione drammatica della condizione di questa città. Il titolo è significativo " la città è sporca". Ieri il capogruppo di Policoro Futura Gianni Di Pierri, ci ha comunicato che accogliendo la nostra proposta ,  si attiverà perchè venga convocato un consiglio comunale aperto per discutere della questione spazzatura. Nella giornata di oggi si sentirà con i capogruppo degli altri partiti dell'opposizione e confidando nella sensibilità del presidente del consiglio Modarelli , conta si possa tenere il consiglio comunale entro la prima settimana di settembre  , perchè si è ormai consapevoli che sulla questione o  si coinvolge la città ed insieme si trova una soluzione, oppure il problema così come dimostrato in questi mesi da questa amministrazione, non troverà soluzione. Ma le iniziative non finiscono qui , perchè il Portavoce di Policoro è Tua avv.to Francesco Rizzo l'avvocato Giovanna  Bellizzi  anche dopo il filmato pubblicato ieri  da Karakteria , non escludono un'azione collettiva contro il comune e la possibilità  di impugnare le cartelle in sede tributaria. Chi sa se ttte queste iniziative non sveglino dormiente sindaco Leone e il mancato assessore Lippo.


Chiedevamo una città bella, pulita e trasparente.

Era la richiesta che il circolo LEGAMBIENTE Policoro presentò ai futuri amministratori durante la campagna elettorale.

Purtroppo, ad oggi, si presenta una città sicuramente non pulita.
E’ davanti agli occhi di tutti i cittadini, compresi i turisti, l’immagine di una città piena di rifiuti abbandonati ovunque.

Via Kennedy - lato villa comunale
Basta farsi un giro per renderci conto delle strade sporche, mai spazzate, delle buste appese agli alberi o ai cancelli, dei cumuli di rifiuti al posto dei vecchi bidoni, che la gente continua a depositare indisturbata perché nessuno si è permesso di richiamarla.
Manca il controllo!!!
Il controllo vale sia per quei cittadini maleducati che per l’azienda, dalla quale riceviamo un servizio fatiscente e mal organizzato. 
Assistiamo a lanci di buste piene di rifiuti sui camioncini  dove, spesso, l’operatore non riesce a fare centro e disperde bucce di melone, pasta,…….immondizia di vario tipo sulle auto o per strada, che resta lì sull’asfalto per giorni, perché l’operatore non la raccoglie, anche se è stato lui stesso a fare il danno.



Via Kennedy - lato villa comunale

La zona lido è maleodorante e in piazza Eraclea o in corso Siris i cestini sono rari e quasi inesistenti, la gente dove deve mettere il rifiuto? Per terra?
Siamo stanchi, la gente è stanca, paghiamo la tassa sui rifiuti ma il servizio non esiste.
Sono giorni che nelle sede del Circolo LEGAMBIENTE di Policoro arrivano e.mail, telefonate, persone arrabbiate in ufficio, ciò significa che l’atmosfera  sta diventando nervosa.


Via Longarone

Noi, nella raccolta differenziata ci crediamo, lo abbiamo sempre detto, ma una differenziata vera dove si conosce la tracciabilità del rifiuto, dall’inizio alla fine, onde evitare che tutto possa andare in discarica. Sarebbe una sconfitta per tutti.


Le foto sono state scattate in città nei giorni di domenica e lunedì.

martedì 21 agosto 2012

l'inganno della differenziata ; IL VIDEO SCANDALO


L’inganno della differenziata , titolava ieri Karakteria , che con un video eloquente denunciava di come la Tradeco sembra che faccia  l' INDIFFERENZIATA altro che differenziata. Un Video che conferma i nostri sospetti , tanto è vero che in questi mesi abbiamo chiesto con insistenza la pubblicazione dei report mensili che l’appaltatore doveva consegnare all’amministrazione  , report che dovevano contenere i dati dei rifiuti conferiti, così come previsto dall’art. 14 Bis del capitolato speciale dell’appalto , ma su questo fronte vi è il silenzio colpevole del comune. 

Oggi e soprattutto dopo questo video o l’ufficio tecnico e il suo dirigente ci fanno sapere se in questi mesi si sono attivati per avere questi report oppure non possono lamentarsi se noi sospettiamo e pensiamo che siano gravi le coperture date da questi alla Tradeco, e speriamo che non vi sia altro.

 Adesso che Leone l’inconsapevole  è stato reso dotto che nel capitolato d’appalto è previsto  la consegna de i report mensili  al comune  , ci aspettiamo che stamani (RUGENDO)  vada dal dirigente è con il suo modo diciamo ruvido  ne chieda la pubblicazione   , oppure ci dovremmo aspettare il solito miagolio , l’atteggiamento solito di quello che sa  , ma fa finta di non sapere o di non essere a conoscenza , come disse la procura di Matera  : “Leone è INCONSAPEVOLE.
PS. 

Chi denuncia queste cose come Karakteria , non vanno lasciate sole , dovete essere consapevoli della pericolosità della situazione, la città non viva in modo indifferente questo problema e soprattutto non lasci solo chi denuncia queste cose ,  che per noi è anche una questione di Legalità. Chiediamo ai consiglieri di opposizione e al presidente del consiglio  di attivarsi per la convocazione di  un consiglio comunale aperto per affrontare questi problemi , anche questo è un modo per non farci correre dei rischi…………….

Pubblichiamo video e l'articolo di Karakteria
E' un lunedì d'estate. giorno di raccolta dell'umido (bidonino marrone), ma nel camion si svuota la plastica (bidone giallo), si aggiunge un po di cartone, si condisce il tutto con l'indifferenziato (bidone grigio) e finalmente un pizzico di umido (bidone marrone). Il minestrone è pronto per la discarica.




Il sindaco Leone aveva dichiarato che innescare un contenzioso volto alla risoluzione del contratto con la Tradeco, oltre a costare troppo in termini economici, avrebbe causato un forte disservizio durante i mesi estivi, che avrebbe fortemente pregiudicato l'immagine della città turistica.
Spinto dall'evidenza (lo sporco sotto gli occhi di tutti) e grazie alle nostre pressioni e a quelle di altri movimenti aveva comunque ammesso che i disservizi c'erano e che da luglio in poi la polizia municipale e gli uffici tecnici avrebbero vigilato (così come previsto dal contratto e mai accaduto fino ad allora) e avrebbero raccolto il materiale dei disservizi in vista di un eventuale diffida, al fine di obbligare la ditta appaltatrice a rispettare gli impegni della raccolta differenziata ed eventualmente per risolvere questo disastroso contratto e inaugurare una nuova e reale raccolta differenziata a Policoro e in Provincia.
E' da un anno che noi indichiamo una strada in tal senso, stimolando la classe politica locale e siamo venuti a conoscenza di rapporti fra l'amministrazione locale e Carla Poli: un nome simbolo della ricetta "Rifiuti zero", nome autorevole e onesto che noi avevamo già fatto alla provincia di Stella e al Comune di Lopatriello (http://www.karakteria.org/contenuti/11/11/11/monnezza-per-loro-buon-materiale-noi).
Qualcosa insomma, almeno sul terreno dell'ascolto di quanto andiamo predicando da un anno, dell'informazione e delle intenzioni sembra si stia muovendo e ne prendiamo atto, ma ancora non basta: come abbiamo sempre sostenuto bisogna agire con maggiore risoluzione e trattare seriamente la questione rifiuti. Non bastano le parole e le intenzioni occorre passare ai fatti. Ed è sul terreno dei fatti che noi vogliamo vederli all'opera.
Alle nostre richieste di passare a via legale con la Tradeco, il sindaco ci aveva accusato di strumentalizzazione e aveva assicurato i policoresi dicendo che la ditta aveva garantito una pulizia straordinaria durante i mesi estivi: noi non abbiamo visto una città più pulita, ma la distruzione dell'idea, della cultura e della realtà virtuosa della differenziazione dei rifiuti.
Così ci pare anche strano che nonostante i controlli - che come dichiarato dall'autorità amministrativa si sarebbero intensificati - non sia ancora emerso il gravissimo dato dell'inganno di questa raccolta differenziata: mentre ai cittadini viene intimato di differenziare i rifiuti, la Tradeco non raccoglie in maniera differenziata come dimostra il video.
Lo riteniamo un atto gravissimo che lede la dignità e la buona fede dei cittadini, accusati anche più volte di inciviltà da amministratori e tecnici.

lunedì 20 agosto 2012

Riceviamo e pubblichiamo: E' tutto così FREE è tutto cosi Tim

sembra che tutto sia fatto ad arte per creare caos e poi propinarci qualcosa su cui kualke assessore ci deve fare la crestona..... wwf, galoppatoio, impresa di costruzioni-pulizia delle stanze del comune-fosse biologiche- è tutto così FREE, è tutto così TIM..ti appassioni troppo caro rocco c. si semp nu bellaros , na brutta cos, ma u scann adda cadè pur p tè

Policoro: il Piano deilidi ci salverebe. Intanto la Regione..............


 La recente visita dell’assessore regionale alle Attività produttive Marcello Pitella ad un focus sul turismo all’interno dell’attrattore del Blues in Town, dove sono stati sviscerati alcuni temi, tra cui il Piano dei Lidi, ha lasciato un vasto eco in città. Infatti il Piano dei lidi si sovrappone alla serrata dello scorso tre agosto dei proprietari/gestori degli stabilimenti balneari contro la messa all’asta delle concessioni demaniali. Ci siamo recati da uno dei promotori della levata di scudi degli impresari del turismo in Policoro, il sig. Mormando del “Sirena”, uno dei lidi storici della città con 40 anni di onorato servizio per la causa dei bagnanti: “L’unione europea (Ue) prevede che dal 1 gennaio 2016 le concessioni demaniali dove sorgono i nostri lidi siano messi all’asta per evitare il consolidamento di posizioni monopolistiche. In realtà dietro e dentro ogni stabilimento ci sono anni di sacrifici e investimenti. Noi stiamo qui dalla mattina alla sera e si lavora solo tre mesi l’anno. Non ci siamo costruiti con i lidi ville da mille e una notte. Cerchiamo di dare un semplice servizio al turista: ombrellone, sedia a sdraio, servizio somministrazione alimenti e bevande e un minimo di animazione. Tutto qui. Comunque sia aspettiamo che il Governo italiano, magari sollecitato dal basso da noi e dagli Enti locali in questo periodo di transizione, sappia porre rimedio alla decisione dell’Ue. Per noi impresari lucani una mano ce la potrebbe dare indirettamente l’approvazione del Piano dei lidi, ammesso che si faccia entro il 2015. Infatti se ciò dovesse avvenire, dopo 25 anni (sic!), saremmo come regione Basilicata giustificati, proprio per il lasso di tempo siderale, e dunque potremmo avere una sorta di moratoria sulla messa all’asta delle concessioni demaniali dopo il 2015. Il tutto perché dopo l’approvazione del Piano noi faremmo gli investimenti necessari per ammodernare i nostri lidi e tale capitale ci ritornerebbe nel tempo andando ad allontanare l’asta delle concessioni. A dire il vero un ricorso c’è già stato da parte degli operatori turistici in Veneto, ma il Consiglio di Stato l’ha bocciato ritenendolo un raggiro. Però da noi sarebbe diverso perchè aspettiamo da un quarto di secolo e non sarebbe un Piano ad hoc per salvarci il lido da una possibile cessione all’asta”. Entrando poi più nel merito del Piano dei Lidi, Mormando ha già illustrato a Pittella, in un altro incontro tenutosi alla “Capannina”, altro lido storico di Policoro: “che i lidi fissi rimangano dove sono senza doverli spostare a monte della Duna attrezzata, dopo averli naturalmente ammodernati. Se avessimo avuto il problema dell’erosione della costa allora sì che la soluzione migliore sarebbe stata quella di portarli tutti al di là del lungomare, ma con l’allungamento dell’arenile c’è lo spazio sufficiente per mantenere il servizio a ridosso del mare proprio come lo è oggi. Oltretutto il lido fisso ha una serie di servizi che non possono avere strutturalmente quelli mobili”.

Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della Basilicata)