giovedì 31 maggio 2012

BASILICATA : LA REGIONE PIU' COLPITA DA TUMORI


Questo è quanto emerge dall’indagine sviluppata da un gruppo di studiosi dell’istituto Superiore della Sanità in collaborazione con il Dipartimento della Salute della regione Basilicata e con l’ausilio dell’Istat.  
L’incidenza di malattie tumorali tra i lucani è addirittura superiore rispetto alla popolazione che vive nelle regioni settentrionali, dove a rigor di logica per via della maggiore presenza nel territorio di fabbriche e per la massiccia presenza dell’inquinamento atmosferico, dovrebbe essere di gran lunga più incisiva. 
Per non parlare del fatto che la Lucania, sempre secondo l’Istat, ha una densità di popolazione nettamente inferiore a quella delle popolatissime città del Nord.  
Allora come si spiegano questi allarmanti dati e quali potrebbero essere le cause dei tanti casi di tumori registrati nel territorio lucano? 
Per rispondere a questi drammatici quesiti sono state avviate delle indagini supplementari da parte del Dipartimento della Salute della Regione Basilicata le quali ipotizzano dei forti legami tra l’incidenza tumorale e fattori ambientali. 
La prova di questi dati è contenuta nello studio “Current cancer profiles of the italian regions” e indicata da una curva che cresce e crescerà anche in futuro, la quale rappresenta i tumori lucani relativi agli abitanti della Basilicata, da zero a 84 anni.  
Inoltre guardando con attenzione i dati contenuti nella «Relazione di attività» redatta dal Registro tumori di Basilicata, si scopre che - tra il 1997 ed il 2005 - sono stati soprattutto i maschi della Usl1 (Venosa) ad ammalarsi di leucemie e di neoplasie alla prostata, al polmone, al retto, al colon, allo stomaco. 
Mentre sono soprattutto le donne della Ausl4 (Matera), ad ammalarsi di tumori all’utero,alla mammella e all’ovaio.  
L’Ufficio regionale della Basilicata per le Politiche della prevenzione sanità pubblica, conferma che i casi tumorali in Basilicata non sono mai diminuiti e quindi in controtendenza con quanto avviene nel resto dell’Italia dove il picco delle forme tumorali è stato registrato nel lontano 1985. 
In Basilicata praticamente siamo in una situazione di perenne picco. Già, perché i numerosi ben pensanti che credono nella Lucania come oasi verde lontano dal logorio della vita moderna, si dovranno ricredere. 
In parte è anche vero, c’è tanto mare azzurro, verdi praterie e montagne tutte da mangiare con gli occhi e lo spirito.  
Ma cosa c’è a questo punto, alla luce dei dati che abbiamo raccolto, nell’acqua che beviamo, nei frutti che mangiamo direttamente dalla nostra terra, cosa respiriamo nell’aria a pieni polmoni?  
Domande alle quali si potranno avere risposte dalla recente indagine avviata dall’Ufficio regionale per le politiche della prevenzione sanità pubblica che interessano le zone ritenute a maggior pericolo: il territorio circostante l’impianto Itrec ( Enea, Zona Trisaia tra Policoro-Rotondella ); area Sud ai confini con la Calabria per la presenza di rocce con amianto.
AD OGGI LE MORTI STANNO ULTERIORMENTE AUMENTANDO... 

mercoledì 30 maggio 2012

Il terremoto in Emilia e gli aspetti indotti in Basilicata


  
Ritorniamo sulla questione del terremoto con un ottima nota di Antonio Nicastro , non per fare facile allarmismo ma per chiedere prevenzione. Intanto subito il comune deve darci certezza della Tenuta sismica dei Locali pubblici in primis le scuole , poi Comune prefettura e Provincia tutte ogni uno per le proprie competenza pubblicare sui propri siti i PIANI DI EMERGENZA ; PERCHE' I CITTADINI LI DEVONO CONOSCERE PER METTERLI IN PRATICA; Prevenzione significa preparare le persone 

INOLTRE CHIEDIAMO A VOI LETTORI DI QUESTO BLOG , DI SUGGERIRCI INIZIATIVE DI SOLIDARIETà PER DARE UNA MANO ALLE PERSONE COLPITE DAL TERREMOTO IN EMILIA.  

Il tragico terremoto che ha colpito l’Emilia, un area fino ad oggi ritenuta simicamente tranquilla, i gravi danni arrecati al patrimonio artistico e monumentale, ci hanno particolarmente impressionati, il pensiero è andato alla sera del 23 novembre 1980 e si sono risvegliate paure ormai sopite.
Una notizia, fra le tante provenienti dall’epicentro del sisma, merita un doveroso approfondimento.
In Emilia stava per essere creato il primo deposito sotterraneo di gas metano in Italia, nonostante l’opposizione delle popolazioni, dei sindaci, della stessa Regione Emilia Romagna, l’iter autorizzativo era quasi completato e la società Erg Rivara Storage era pronta a stoccare a 2.800 metri di profondità 3,7 miliardi di metri cubi di metano in 19 pozzi.
La terribile scossa del 20 maggio scorso ha avuto come epicentro proprio l’area dove è previsto il maxideposito di gas, fra gli effetti sul suolo causati dal terremoto sono ben evidenti le spaccature nel terreno per cui il fronte di chi si oppone alla realizzazione del deposito è tornato a rumoreggiare evidenziando che se il sottosuolo a cavallo delle province di Modena, Ferrara e Bologna fosse stato “riempito” di gas con ogni probabilità si sarebbe verificata una immane tragedia. Per questo motivo il ministro dell’ambiente Corrado Clini ha dichiarato di voler sospendere il rilascio delle autorizzazioni.
Le vicende del terremoto emiliano devono essere occasione di dibattito in Basilicata, regione notoriamente classificata altamente sismica, in relazione ai progetti che prevedono, fra l’altro, la realizzazione in Valbasento di un deposito da 1,4 miliardi di metri cubi tra Grottole, Ferrandina, Pisticci e Salandra a cura del colosso russo Geogastok.
Qui in Basilicata, al contrario di quanto accade in Emilia, le autorità locali sono favorevoli alla realizzazione del deposito di gas, i sindaci dei comuni in cui ricadono i pozzi svuotati dal gas estratto negli anni passati hanno più volte sollecitato la Regione Basilicata ad accelerare le pratiche per concedere le autorizzazioni.
A cercare di resistere alcune associazioni ambientaliste, non tutte (Legambiente, per esempio non si è mai occupata di queste faccende) e pochi cittadini particolarmente sensibili.
In Basilicata, dunque, regione ad elevatissimo rischio sismico, non si è affrontato il problema deirischi indotti che la realizzazione di un deposito sotterraneo di gas può causare. Strano davvero. Nell’Emilia, erroneamente ritenuta zona a basso rischio il problema è stato affrontato in maniera molto incisiva con assemblee pubbliche con la partecipazione di eminenti scienziati, geologi, esperti della materia per cui il fronte dell’opposizione ha avuto ragione in virtù di quanto accaduto con la forte scossa del 20 maggio.
In Basilicata si tende a banalizzare le proteste dei cittadini e delle associazioni ambientaliste, non ci si sofferma a studiare i possibili rischi derivanti da un sisma di intensità elevata, non si sa cosa succederebbe ai tanti kilometri di gasdotti che dovrebbero attraversare la nostra regione per stoccare il gas nelle viscere della terra. Si sorvola su un aspetto fondamentale afferente la salute dei lucani, ignorando il principio di precauzione presente nella nostra Costituzione e si spera di creare sviluppo con l’obolo delle compagnie che vengono ad “investire” in Basilicata.
Il passato ed il presente non hanno insegnato nulla agli amministratori lucani che ancora credono alla favola delle royalties.
Senza strumentalizzare alcuna vicenda degli ultimi anni della storia della Basilicata, limitandoci a leggere la realtà sociale, c’è da rimanere interdetti.
Fallito il progetto di industrializzazione, nei poli chimici in Valbasento e a Tito scalo, rimangono i segni di un devastante inquinamento che tarda ad essere eliminato, centinaia di lavoratori ammalatisi nelle fabbriche che utilizzavano l’amianto, migliaia di metri quadri di terreni resi inutilizzabili perché irrimediabilmente contaminati, non sono stati risparmiati i corsi d’acqua.
Dal sogno industriale infranto si è passati a quello “energetico”. Ed ecco il famoso accordo con l’ENI che ha autorizzato le estrazioni petrolifere in un’area a forte vocazione agricola e turistica senza pretendere il rispetto degli accordi sul monitoraggio ambientale e sanitario, una  macchia della politica nostrana che in tutti questi anni ha dormito alla grande. Dopo quindici anni di estrazioni la Valdagri non è diventata il Texas lucano, anzi…… tutti i Comuni ai margini dei pozzi hanno le stesse problematiche di tutti i comuni dell’interno della Basilicata e devono fare i conti con unospopolamento spaventoso e con una economia collassata.
Possiamo affermare, senza temere di essere smentiti, che il petrolio non ha portato lo sviluppo promesso. Ha però contribuito a devastare l’ambiente e le condizioni di salute di molti lucani.
Un altro polo petrolifero si sta realizzando nella valle del Sauro, un nuovo centro oli è in costruzione, nuove condotte attraverseranno la regione per congiungersi all’oleodotto che arriva a Taranto, il tutto in una zona sismica fra le più importanti d’Italia e dove le sole “prove” di nuove estrazioni creano già allarmi e preoccupazione ed anche oggi, come ieri,  si opera senza che le Istituzionioperino un benché minimo monitoraggio ambientale.
Alla luce di quanto poteva succedere nella pianura padana non sarebbe il caso di verificare se tutte le installazioni presenti e future presenti in Basilicata potranno reggere in presenza di eventuali, tocchiamo ferro, nuovi terremoti? Sperando che le notizie di stampa di questi giorni che parlano di “probabili” scosse di una certa importanza che potrebbero interessare l’Appennino meridionale e la Sicilia nel giro di un anno, siano destituite di ogni fondamento.

http://www.protezionecivile.gov.it/resources/cms/documents/pericolos_d0.pdf

http://www.rainews24.rai.it/it/canale-tv.php?id=27506

http://www.palermomania.it/news.php?id=38594

PS interessante il commento di Enzo Palazzo che dice :  
Ti sbagli, caro Astronik, non hai letto la gazzetta di domenica .... il prof Doglioni, geologo numero 1 in Italia ha detto che è tutt'apposto. Dormi tranquillo. Dimenticavo, gli studi di Doglioni sono stati usati dalla Erg per giustificare la presenza del deposito di gas in emilia romagna, quello che la Regione Emilia non ha autorizzato e dove i cittadini, quando questi prof (c'era anche Boschi e non so se c'era anche Doglioni) sono passati gli hanno gridato "venduti ... venduti ... venduti". Occorre ricostruire le regole di questa nazione inserendone una per prima: o si è prof universitari o si è consulenti di enti pubblici e società private ... o si è procuratori o si è consulenti della Regione .... di banche eccetera eccetera. 

Anche questa è la basilicata.
QUINDI NOI NON CI FIDIAMO

martedì 29 maggio 2012

Equitalia? No Grazie. Iniziativa affinchè il comune di Policoro gestisca direttamente la riscossione.

LEquitalia ? No Grazie , è l'iniziativa che in queste settimane metteremo in campo con una rcccolta di firme affinchè il comune di Policoro  si Liberi di Equitalia e gestisca direttamente l'attività di riscossione delle tasse comunale. L'idea ci era venuta in campagna elettorale, dove proprio davanti alla sede di Equitalia di Policoro abbiamo fatto una delle nostre prime iniziative, oggi la riprendiamo stimolati anche da un Post del Blog di Peppe Grillo, che pubblichiamo 


Oristano, SassuoloSorso, Bari, Valle di Cadore, Calalzo, Morazzone, San Donà di Piave, Zanica, Merate, Thiene, Ottana. Cosa hanno in comune queste località? Si sono liberate in anticipo dalle catene di Equitalia. Sono diventate libere, umane, efficienti.
Dal primo gennaio 2013 la legge 201/2011 prevede che i Comuni gestiscano da soli l'attività di riscossione. Perché aspettare? Non c'è una sola buona ragione per affidarsi a Equitalia. Il comune di Oristano ne è la dimostrazione. La gestione diretta dei tributi ha portato sia risparmi sui costi di 150,000 euro (Il Comune che riscuote in proprio i suoi tributi non deve pagare l'aggio a Equitalia), sia un aumento del gettito di 650.000 euro. Meno costi, più ricavi. Non solo, anche più liquidità in cassa. "Risorse immediatamente disponibili a differenza di quanto avveniva con la gestione Equitalia quando la liquidazione delle somme avveniva entro i due anni successivi all'emissione del ruolo'', da una nota del Comune di Oristano. Di fronte a questi dati la domanda è allora "A cosa è servita Equitalia in questi anni? A che è servito un intermediario che si è frapposto tra i cittadini e gli enti? All'aumento dei tassi di interesse? Al pignoramento delle case? Alla lentezza amministrativa?" Oristano è un esempio, ma non è il solo, dell'inutilità del ricorso a Equitalia per l'ente che gli affida la riscossione dei tributi. Se cittadini e Comuni non traggono benefici da Equitalia perché continuare e, soprattutto, di chi è stata questa brillante idea di disintermediare i pagamenti a un ente terzo? A che pro? 
Il Comune non è un ente impersonale, è sul territorio, conosce spesso il contribuente e le sue difficoltà. Può in caso di necessità di una famiglia indigente posporre, dilazionare, cancellare un pagamento. Si chiama umanità. I Comuni dovrebbero accelerare l'uscita da Equitalia già nel 2012 e predisporsi per il gennaio 2013. Equitalia non è responsabile, è un bersaglio. I responsabili sono coloro che l'hanno istituita.

lunedì 28 maggio 2012

Avevano previsto il terremoto in Emilia, ora un gruppo di ricercatori avverte: “Attenti al Mezzogiorno”Chiediamo al sindaco Leone e al Prefetto di Matera prevenzione.


· La notizia di un probabile Terremoto nel sud Italia circola sui quotidiano Italiani e sui network da molto tempo.
I sismologi  ci dicono che nell’area vicino a noi esistono due zone sismicamente “nevralgiche”: sono il bacino del Mercure e la faglia di Castrovillari-Frascineto,quest’ultima molto vicino alla nostra città, visto che dista solo 90 km ,  dove nella storia si sono verificati terremoti in alcuni casi devastanti (infatti parliamo di una zona ad altissimo rischio sismico). 
Chiediamo al Sindaco di Policoro e al Prefetto di Matera come responsabile della protezione civile in considerazione che :
da alcuni mesi nel comprensorio del Pollino a cavallo tra Calabria e Basilicata si stanno registrando scosse telluriche con una frequenza preoccupante;
· scosse con una intensità intorno al 3° grado della scala Richter e spesso avvertite dalla popolazione;
· questa frequenza senza voler scatenare allarmismi però rappresenta qualcosa di anomalo che non può essere ignorata;
· secondo l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia la zona si sarebbe ”risvegliata” circa un anno fa e dal settembre 2010 e’ stata colpita da oltre 500 terremoti;
· la zona interessata si trova lungo la fascia del territorio a rischio sismico dell’intero paese quella compresa tra Irpinia, Basilicata e Calabria;
· ovviamente anche a seguito della recente esperienza del terremoto dell’ Aquila e l'Emilia Romagna è opportuno non sottovalutare i rischi legati a questo tipo di fenomenologia; · vanno predisposti piani di emergenza per le popolazioni locali;
considerando che Il professor Leonardo Seeber è uno dei più noti sismologi mondiali, docente al Lamont-Doherty Earth Observatory della Columbia University in un’intervista alla Gazzetta del Mezzogiorno fatta dal  giornalista E. Palazzo alla domanda:  A 200 metri dal deposito di scorie radioattive dell’Itrec di Rotondella si estrae gas dal pozzo Rivolta 1. Esiste un rischio di subsidenza e, di conseguenza, un rischio di contaminazione radioattiva
Egli rispose : «In generale, l’estrazione di fluido — acqua, gas, petrolio — porta a subsidenze, che possono manifestarsi lentamente o subitaneamente. La subitanea subsidenza sottomarina, ad esempio, può causare un maremoto.
In inglese si distingue l’ “hazard” — la quantificazione dei fenomeni che potrebbero essere dannosi, come l’accelerazione delle vibrazioni sismiche — dal “risk” — il danno che ci aspettiamo considerando le strutture esposte a quell’accelerazione. Il “risk” è quello che c’interessa nel caso della sua domanda. E la presenza di scorie nucleari aumenta il risk!»
TUTTO CIO’ PREMESSO
Si chiede di conoscere:
· se e quali iniziative il Sindaco e il prefetto  intenda promuovere, attraverso la Protezione Civile, al fine di monitorare quanto sta accadendo nel comprensorio del Pollino sulla faglia di Frascineto tenendo conto anche delle notizie provenienti dal centro ENEA di Bologna  ;
· se sono stati predisposti piani di messa in sicurezza per le popolazioni locali ;
Se è stato predisposto un piano di evacuazione per un’eventuale  fuga radioattiva visto la vicinanza con la Sogin,  
Se si è predisposto un piano di monitoraggio delle trivellazione del pozzo RIVOLTA1
· se non si ritiene di avviare un  un tavolo con le Regioni e gli Enti locali interessati per meglio predisporre opportune iniziative di prevenzione e tutela delle scuole, degli ospedali e delle strutture pubbliche, con particolare attenzione ai sistemi di sicurezza, viabilità e pronto intervento e se di questi edifici pubblici è stata verificata gli adeguamenti sismici previsti dalla normativa vigente .

L'articolo apparso il 25 Maggio sulla Nuova del SUD


Era già successo dopo il terremoto di L’Aquila. Immediatamente dopo le prime terribili scosse che nel 2009 devastarono l’Abruzzo iniziarono a circolare voci
che il sisma fosse stato previsto con un grado sufficiente di attendibilità dal ricercatore Giampaolo Giuliani, ex tecnico dell’istituto di fisica dello spazio presso i laboratori del Gran Sasso. La questione non passò inosservata e diede vita a una lunga querelle con l’allora capo della protezione civile Guido Bertolaso. Anche dopo il sisma che in questi giorni ha messo in ginocchio l’Emilia la storia si è ripetuta e sul web dilagano le voci che il terremoto fosse stato previsto. Quello che però sta creando una vera e propria psicosi al Sud e anche in Basilicata, è il fatto che anche al Sud sarebbe previsto un forte sisma nei prossimi mesi.
Impazza sul web, rimbalza sulle bacheche di Facebook e la paura dilaga. Secondo ciò che circola in rete sarebbero tre gli studi che indicano un terremoto distruttivo al Sud. Gli stessi che, secondo la relazione, avevano dato indicazioni di rischio nel Nord Italia già da marzo. A parlare è il direttore del Centro Enea di Bologna, Alessandro Martelli, che in una intervista pubblicata su Affari Italiani, dichiara che il sisma in Emilia era stato previsto anche se nessuno è stato in gradi di adottare contromisure valide. “Ci sono degli strumenti di previsione che sono utilizzati in diversi Paesi. In Italia li fa l’International Centre for Theoretical Physics (ICTP) e l’Università di Trieste. In base al verificarsi di possibili anomalie nelle tre zone italiane, Nord, Centro e Sud vengono emessi degli allarmi. E’ un po’ come misurare la temperatura corporea e vedere se hai la febbre”. Al Nord, in particolare, “era stato stimato un movimento del terreno di magnitudo maggiore del 5,4. L’algoritmo dell’analisi mostrava che era fortemente probabile”. Nessuno lo sapeva perché, secondo l’esperto, “si tratta di metodologie sperimentali e quindi gli allarmi non vengono divulgati ma comunicati a un gruppo di esperti nazionali. Per la Commissione Grandi Rischi si sapeva, ne abbiamo proprio parlato il 4 maggio”. In Emilia potrebbero esserci ancora altre scosse, ma l’intensità non è certa. Potrebbe trattarsi di assestamenti, ma anche di una ulteriore scossa elevata. La chiusura dell’intervista è quella che più inquieta i lucani e tutto il meridione: “Più del Nord adesso però mi preoccupa il Sud”, dice Alessandro Martelli. “Per il Meridione esiste un allarme più grave in arrivo perché lì sono stati applicati tre modelli di studio. Tutti e tre danno l’allarme rosso. Quindi questo preoccupa oltretutto perché prefigura un eventuale terremoto molto violento”. Le zone interessate: Sicilia e Calabria ma anche Campania e Basilicata. E la notizia fa restare tutti in allarme. E crea un ulteriore punto di domanda: ma i terremoti sono prevedibili o no? La Basilicata negli scorsi mesi è già stata interessata da un fitto sciame sismico soprattutto nella zona Sud. La paura c’è. La consapevolezza di vivere in una zona ad alto rischio anche. Ma è giusto allarmare la popolazione senza avere certezze?

domenica 27 maggio 2012

Riceviamo e pubblichiamo .E' arrivato l'ora di svoltare

LETTERA APERTA di Clara Ripoli

Gent.mo Ottavio,
non è certamente un caso che il tuo giudizio sulla giunta Leone appena varata e la contestuale “folgorazione”che avrebbe colto il candidato sindaco del centrosinistra,come lascia intendere l’unica sua dichiarazione post-elettorale sul varo della giunta,vadano nella stessa direzione:il sospetto di accordi e patti occulti che al ballottaggio avrebbero portato allo spostamento in avanti e in vantaggio il candidato sindaco Leone.
Entrambi i posizionamenti derivano dalla stessa cultura residuale e minoritaria della sinistra che da sempre a Policoro, ma ormai da tempo anche diffusamente nel Paese,la ingloba ed esaurisce tutta,stante l’inesistenza di un’area riformista in grado di confrontarsi quotidianamente con la realtà al di fuori delle coppie antinomiche amici/nemici,fedeltà/tradimento.
Bene che vada.
Ciò spiega in parte,a mio parere, il dato storico policorese della condanna della sinistra all’opposizione,anche quando,costretta dal voto popolare,non riesce ad assumere la funzione del governo.
Se partiamo dal risultato elettorale, senza entrare nel merito,solo metodologicamente e riferendoci esclusivamente per semplificare al turno di ballottaggio,forse occorrerebbe sommessamente evidenziare che in questo dato occorre considerare non solo i voti che sono avanzati a Leone per sconfiggere Marrese, ma anche tutti quelli che sono serviti a Leone per a raggiunge quest’ultimo e poi superarlo,attesa la significativa differenza di voti ottenuti dagli schieramenti al primo turno.
In secondo luogo va evidenziato che vince Leone ma non il centrodestra, di conseguenza,se si vuole passare dall’analisi elettorale a quella politica ci sarebbe qualcosa di nuovo e di altro da dire.
Non ti pare?
Alla luce di queste due uniche pregiudiziali metodologiche,cosa sono le pagliuzze relative a chi ha votato Tizio o chi ha votato Caio rispetto alla trave che ci riguarda tutti?
Di certo ha perso sonoramente,doppiamente, il centrosinistra,favorito in entrambi i turni, ampiamente rappresentato e sintetizzato dalle liste, con l’unica eccezione del pezzo eterogeneo che tu rappresenti,la cui mancanza non avrebbe di certo impedito la vittoria neppure al primo turno a Marrese;
non ha vinto il centrodestra se si considera che la parte maggioritaria del proprio insediamento non era compresa e rappresentata al primo turno nelle liste di Leone,bensì nelle civiche,mentre la rimanente si è aggiunta al turno del ballottaggio al voto del centrosinistra,con l’API e,da quanto si è appreso dai giornali,con contributi di ”altri pezzi,” diciamo così,provenienti dal radicamento storico del centrodestra policorese;
ha vinto Leone,svenato dalle civiche,sfavorito al primo come al secondo turno che non rappresenta dunque politicamente e numericamente la sintesi storica di centrodestra ormai dissolta,ma non sappiamo ancora cosa di fatto oggi rappresenta, meno che mai cosa potrà rappresentare in seguito. 
Ora le analisi le lasciamo a voi,partiti e movimenti,civici e non che insieme al diritto di proporvi, avete il dovere di produrle:ad una condizione però,che ci mettiamo d’accordo una volta per tutte sul fatto che fare politica non è un esercizio muscolare,né la legittimazione ad esprimere come si coglie dalla rete, nei blog locali o nelle pagine facebook, giudizi sommari,viscerali che mostrano tutta la debolezza della mancata assunzione di responsabilità rispetto alla gravità della perdita e la inesistente capacità di guardare ai risultati accettando la sfida democratica fino in fondo, senza nascondersi la mutifattorialità del voto,della sua storicità e dell’esito.
Un voto che viene da lontano, sintetizza e conclude chiaramente,nel sacrosanto segreto dell’urna,un ciclo politico,così consumato, da indurre gli elettori in cabina a fare ciò che i soggetti politici in campo,tutti, avrebbero avuto il dovere e la capacità di compiere con la politica:svoltare.
Non sarebbe meglio da oggi occuparci di questo, invece che continuare a porci interrogativi che spostano la discussione sul terreno della guerra civile, quanto mai estranea agli interessi della comunità?
Cordialità
CLARA RIPOLI

venerdì 25 maggio 2012

Polemiche nella PDL per le deleghe di Bianco. Andrea Di Consoli: cambiare si può

Polemiche all'interno della PDL per la nomina di Bianco , i primi espliciti malumori sono stati espressi dal consigliere Modarelli , animate anche la discussione nel partito,
non mettono in discussione la persona ma l'ampiezza delle deleghe, che assomigliano a un commissariamento della compagine vincente. Nel PD invece silenzio , solo qualche dichiarazione ma nulla più, quasi ad aspettare che adda passa a nuttata per continuare come prima.
Pubblichiamo l'articolo dell'editorialista della Rai e del Quotidiano della Basilicata Andrea di Consoli sul risultato di Policoro. Un prestigioso contributo alla riflessione del risultato


di ANDREA DI CONSOLI


ROMA - Caro Direttore, le elezioni amministrative di Policoro dimostrano inequivocabilmente che le forze che si oppongono al clientelismo arrogante del Partito-regione della Basilicata possono finalmente provare a scardinare un sistema vecchio, conservatore, autoreferenziale, corrotto, disonesto. Spero ovviamente che certi maggiorenti del Pdl non siano troppo dispiaciuti del risultato di Policoro (ma debbono farsene una ragione, e devono accettare che si può vincere anche quando si decide a tavolino di perdere). Da Latronico a Viggianello a Policoro il segnale è chiaro: i lucani vogliono cambiare, mandare a casa i pupari del potere per il potere, gli impiegati di lusso a tempo indeterminato della politica. Mi auguro che per le elezioni politiche del 2013 il Pdl e tutte le forze alternative a questo “sistema” sappiano competere per vincere, e non per reggere il moccolo ai guru della “spartonzia”, magari accontentandosi di briciole o di incarichi vari. Chissà che davvero fra tre anni non si riesca a bonificare per sempre la Regione Basilicata dagli energumeni della delazione, dai procuratori paralleli, dai goffi ambasciatori dei due mondi, dai filosofi piccoli piccoli, dai "maghiotelma" del politichese e dagli usurai del voto di scambio. Me lo auguro con tutto il cuore e con tutto me stesso. 

giovedì 24 maggio 2012

Varata la Nuova Giunta. E. Bianco vice sindaco una scelta sbagliata. Modarelli scontento

 E’ stato di parola il nuovo sindaco di Policoro , ha nominato la giunta in due giorni , una compagine giovane in tema con la sua campagna elettorale con una grossa novità,  il vice Sindaco Enrico Bianco. Ma tale situazione ha provocato i primi malesseri nel centrodestra, con l’aperta contestazione del consigliere Modarelli , che non nasconde il mal di pancia.
A Noi  preme stamattina concentrarci  sulla nomina di E. Bianco , che confesso mi ha spiazzato. Come e noto a tutti, Enrico mi ha  sostenuto al primo turno e non solo,  per molto tempo abbiamo accarezzato l’idea della costruzione di una alleanza con più soggetti ,per lanciare una sfida ai due Poli , progetto che non è partito perché uno dei protagonisti si è tirato dietro. Il suo sostegno alla nostra lista era motivato dalla condivisione di un programma che è diametralmente opposto a quello del centrodestra dove   oggi lui ha il prestigioso incarico di vice Sindaco. Allora mi chiedo , o ha sbagliato a votare ieri noi o oggi si è convertito a un programma che fino a poco tempo fa considerava inadeguato ?
Ritengo importante , per fare chiarezza e per onesta verso tutti che il mio amico Enrico chiarisca questo aspetto , prima a me e poi ai cittadini di Policoro.
Inoltre trovo debole e risibile la sua giustificazione  quando dice che da questa esperienza parte una stagione per scardinare il sistema.  Parole vuote , una giustificazione debole:  Che la compagine del centrodestra avesse elementi di novità e freschezza  più accentuati di quella di centrosinistra lo hanno decretato gli elettori facendo vincere Leone, ma che questo compagine rappresenti il rinnovamento ed il grimaldello per far saltare un sistema  è una giustificazione risibile , buona per giustificare l’ingiustificabile. Ben altro è il percorso del cambiamento  , più arduo e difficile da raggiungere,  la cui ispirazione si può trovare nel manifesto sottoscritto da Paul Ginsborg ed altri , per un’altra politica nelle forme e nelle passioni” metta al bando clientele e favori  e torni davvero al servizio dei cittadini-elettori.
  Dove si chiede di rompere    con il modello dei partiti e si introducono  nuove regole e pratiche: trasparenza non segretezza, semplicità non burocrazia, potere distribuito non accentrato, servizio non carrierismo, eguaglianza di genere non enclave maschili, direzione e coordinamento collettivo e a rotazione, non di singoli individui carismatici. Il sistema ,anche quello Lucano,  si scardina se si lavora per abbattere il modello Liberista  che vuole privatizzare a tutti i costi, che non ha alcuna cultura dell’eguaglianza, che minaccia a morte lo stato sociale, che deve  investire  soprattutto   sulla centralità dei beni comuni, la loro inalienabilità, la loro gestione democratica e partecipata. Di tutto questo nel programma di questo compagine che trae origine nel Berlusconismo non vi è Traccia. Leone è la faccia gentile dell’esperienza quindicinale nata con Antonio Di Sanza , proseguita da Lopatriello , con la differenza che mentre lui è rimasto coerentemente li  , gli altri due te li trovi oggi con Marrese nel centrosinistra , in poche parole il meno peggio. Si caro Enrico, anche per questo non condivido questa tua scelta, e lo dico con grande amarezza, la strada è quella della costruzione di un nuovo centrosinistra , una scommessa difficile da vincere , che richiede  tempo e sacrifici, conflitti e scontri. Tu hai scelto un’altra strada, più facile , inconciliabile con quella mia e di tante persone che hanno posto in Policoro è tua questa speranza. La mia amicizia con te rimarrà, anche perché un pezzo della mia vita è legata indissolubilmente ai ricordi di tuo padre e a quella più recente con te, ma i nostri destini Politici hanno preso strade diverse, e pur augurandoti buon lavoro, vivo questa tua nomina come una mia sconfitta, come un’altra occasione persa per questa città.

 

mercoledì 23 maggio 2012

Il PD cerca in noi le ragioni della sua sconfitta

Foto- Locandina quotidiano, quando un pezzo del PD cerco di salvare Lopatriello.
Arrivano molti commenti dei così detti risentiti del PD, che mi accusano di aver sostenuto Leone. Noi lo abbiamo detto da sempre che mai avremmo votato Marrese, tra l'altro costui e il suo gruppo hanno sempre manifestato una chiara pregiudiziale nei nostri confronti. Noi tra l'altro da subito abbiamo reso pubblica la nostra posizione che era del non voto per i candidati e che l'elettorato era libero di fare quello che riteneva più giusto.Uno dei motivi fondamentali di questa scelta , ma soprattutto della mia scelta era che mai potevo fare  una qualsivoglia alleanza con chi aveva costruito un'asse privilegiato con Antonio Di Sanza , un mero accordo di Potere che tutti conosciamo. Il secondo motivo ho sempre considerato la candidatura a sindaco di Marrese inopportuna per tanti motivi , in particolare  perchè il giovanotto è stato responsabile della morte della prima e unica amministrazione di centrosinistra di Policoro , e i motivi sono noti a tutti. Capisco i risentimenti di alcuni del PD, ma onestamente non me ne frega niente , perchè la nostra posizione è stata sempre chiara e trasparente e lo avevamo detto ai vertici del partito che sull'asse Marrese- Di sanza  non ci sarebbe potuto essere nessuna convergenza anzi sarebbe stato scontro frontale , tra l'altro lo stesso candidato sindaco non ha mai cercato qualsiasi accordo con noi perchè  vi era una pregiudiziale dettato dal gruppo di Policoro Democratica in cui lui ha sempre diligentemente rispettato. Vi indignate con noi perchè non abbiamo votato Marrese- Di Sanza, mi auguro che abbiate la stessa indignazione quando il PD vota insieme al PDL i provvedimenti del governo Monti , dall'abbollizione dell'articolo 18 al massacro sociale a pensioni e agli aumenti delle tasse. Noi avremmo il dovere di essere antifascisti mentre voi vi avviate a fare gli accordi con Fini, ma per piacere. Ultima considerazione, se vincevate sarebbe stato perchè eravate bravi , quando perdete è sempre colpa degli altri i così detti traditori. Cercate di essere seri e trovate le ragioni della vostra sconfitta all'interno delle vostre stridenti contraddizioni e non negli altri, e soprattutto non  in noi che abbiamo fatto una scelta difficile (quella di andare da soli) coscienti di un probabile insuccesso, (abbiamo raddoppiato sia i voti sulla lista che sul candidato sindaco ) ma per testimoniare con coraggio e dignità la nostra diversità. Intanto noi in soli 3 anni e mezzo abbiamo raddoppiato i nostri consensi, poi il tempo dirà chi ha avuto ragione, voi avete insistito sui vostri sbagli e avete perso per la seconda volta, non mi resta che dirvi continuate ad insistere, chi sa un giorno..............perderete meglio

martedì 22 maggio 2012

5° Posto , un'altro grande risultato x questo blog

Marrese riesce a PERDERE


Foto tratta da Lista Cinica  www.facebook.com/ListaCiNica

450 voti di differenza tra lui e il vincitore Leone, eppure si era alleato con tutti , da Lopatriello a Di Cosola  e non aveva lasciato fuori neanche l’assessorino anzi ex assessorino Ierone.
 Marrese aveva la sicurezza di vincere anche perchè Ripoli fiutando la presunta  vittoria  era saltato sul suo carro , l’ennesimo cambio, ma questa volta è rimasto tradito. Ma il massimo è stato Nigro che lascia in fretta e furia i perdenti di Di Pierri per passare arma e bagagli col prode Marrese insieme alle sua truppina (due o tre persone) , che lo accoglie cantando “aggiungi un posto a tavola” che da tempo aveva sostituito la famosa “ Compagni se magna, considerata troppo volgare” . Dopo il primo turno dove era evidente tutta la fragilità di una proposta impresentabile, nata sul patto tra Di Sanza – Bubbico- Longo , tra un consorzio a te e la spazzatura a me, non sono riusciti a trovare il bandolo della matassa, costruire un percorso che includesse pezzi di società che aveva dato segnali di malessere sia sul candidato che portava con se il peccato originale della responsabilità della caduta dell’amministrazione di Serafino Di Sanza, sia sulla  proposta  programmatica tutta mirata a tutelare interessi inconfessabili. No,  hanno continuato per la loro strada in modo strafottente, pensando   ancora una volta di essere autosufficienti, sprezzanti con la sinistra e pensando che con il silenzio potevano cavarsela alle incensanti domande di legalità e buona amministrazione che il popolo di centrosinistra continuava a fargli. L’errore più tragico è stato poi quello di presentarsi come i difensori dei partiti , del partito regione o partito padrone. Comica  degna del titolo del famoso film “ Non ci resta che piangere “  è stata  quella sfilata dei potenti di basilicata, vissuta dalla città come una cappa soffocante. Policoro con questo voto non ha scelto Leone ha voluto dare invece un calcio ai Bubbico , ai Follino , un calcione grande a Nigro Lopatriello e Ierone Mastrosimone e a quel piccoletto del suo scendiletto Marzo ,   ha voluto dare una spallata a Di Sanza – Vetere Labriola e Marrese. Adesso si ricomincia, non da questi , ma questo è un film tutto da scrivere, cercasi sceneggiatore autori e attori.

lunedì 21 maggio 2012

Dato totale: su 8700 schede scrutinate Leone 4580 Marrese 4150.

foto -i primi festeggiamenti in p.zza Eraclea


dato definitivo :  Leone 52,70 pari a 4712 voti
Marrese 47,40 pari a 4246 su  8958 voti validi 
Sindaco di Policoro viene eletto Rocco Leoneo  

Mancano ancora poco di più di 500 schede (scrutinate 8700 schede su 9244)  , ma sembra ormai delineata la vittoria di Rocco Leone che ha 4580 voti sui 4150 di Marrese

La tabella è pubblicata da emmenews.blogspot.com



Sezione n.1: Dato definitivo (ore 15.45). Leone 273 - Marrese 273
Sezione n.2: Dato definitivo (ore 16,29). Leone 274 - Marrese 293 Bianche 5 Nulle 14
Sezione n.3 Dato definitivo: (ore 16.30):  Leone 239 - Marrese 266 Bianche 3 Nulle 14
Sezione n.4: dato definitivo (ore 16.00) Leone 265 - Marrese 303 Nulle 11 Bianche 2 (Votanti: 581/881)
Sezione n.5, dato definitivo (ore 16,30): Leone 359 - Marrese 389 Bianche 7 Nulle 14
Sezione n.6, dato definitivo  (ore 16,30): Marrese 318, Leone 373, nulle 18 Bianche 3
Sezione n.7, dato definitivo (ore 16,30): Leone 343, Marrese 250
Sezione n.8: Dato definitivo:  (ore 16,30): Leone 359, Marrese 369
Sezione 9, dato definitivo (ore 16,30): Leone 333 - Marrese 314
Sezione 10, dato definitivo (ore 16,40): Leone 323 - Marrese 251 Bianche 2 Nulle 13
Sezione 11: Leone 175 - Marrese 158
Sezione 12, dato definitivo (16,40): Leone 332, Marrese 240 Bianche 6 Nulle 12
Sezione 13 (16,05): Leone 388 - Marrese 301 Bianche 5 Nulle 8
Sezione 14, dato definitivi (16,30): Leone 537, Marrese 384
Domani tutto sulla sconfitta del PD e i suoi alleati.

ORE 15.46 Affluenza in calo, al ballottaggio ha votato il 67,63% (9.244 su 13.667 aventi diritto).

Dato Definitivo Sezione 1


Marrese 273 Leone 273




Amministrative Policoro: finale sezione 12


Marrese 240 Leone 332

Sezione n.4: dato definitivo (ore 16.00) 


Leone 265 -


 Marrese 303 Nulle 11 Bianche 2 (Votanti: 581/881)

Dati Parziali


Sezione 14: Leone 235, Marrese 154
Sezione 8: Marrese 139, Leone 178
Sezione 9: Marrese 125, Leone 140
Sezione 10: Marrese 58, Leone 81


ORE 15.51 Sezione 6 Marrese 124, Leone 176, nulle 9
Sezione 7: Leone 176, Marrese 134

Parziali su 8 sez. su 14 alle  15,55

MARRESE 629

LEONE 720

___________________________________________________________________

Marrese 202

Leone 233
primi scrutini sezioni 4 5 6 7

Parziale sezione 1 news alle 15,40
Marrese 218
Leone 240

Parziale sezione 2
Marrese 22
Leone 36


OR A 15,40. sEZIONE 14 lEONE 128; Marese 102         news alle 15, 48
Sezione 12 Leone 74; Marrese 34
Sezione 11 Marrese 35; Leone 59

Da pochi minuti chiusi i seggi. Oggi è uscito il primo sondaggio pubblicato su scenaripolitici.com


Tra mezzora vi daremo i dati sull'affluenza e verso le 16 i primi dati sugli scrutini Intanto pubblichiamo un primo sondaggio uscito su Internet (da prendere con cautela come tutti i sondaggi)
REGIONE BASILICATA

Policoro (MT): Cdx
Cdx 57.0% vs. Csx-UdC 43.0% Cdx HOLD

Oggi dalle 15.30 , aggiornamento dei risultati del ballottaggio

Oggi dalle 15,30 daremo il dato dell'affluenza e  dalle 16 saremo in grado di dare i primi risultati indicativi sullo spoglio tra i due candidati sindaci. Man mano che ci arriveranno i dati aggiorneremo il blog

domenica 20 maggio 2012

Ballottaggio Policoro. Al voto il 48,70% alle ore 22

 Ultimo aggiornamento, dati Prefettura di Matera, indicano a Policoro alle ore 22 un'affluenza in calo dell'11,09% rispetto alla stessa ora di domenica 6 maggio. Ha votato quindi il 48,70% degli aventi diritto.

Amministrative Policoro: alle 12 affluenza in calo


Affluenza alle urne in calo a Policoro, l'unico comune della Basilicata interessato al turno di ballottaggio.
Alle dodici di domenica hanno votato il 10,47% degli aventi diritto; alla stessa ora, per il primo turno di due settimane fa, si era recato alle urne il 12,24% degli aventi diritto.
Un migliaio dunque le persone che si sono recate nelle quattordici sezioni policoresi.
Prossima rilevazione della Prefettura di Matera alle ore 19.

Brindisi, cui prodest?

Istituto Morvillo-Falcone, Brindisi. Una bomba formata da tre bombole di gas esplode. Una ragazzina morta, una gravissima, altri sei studenti feriti. Oggi, nel ventennale della strage di Capaci, a Brindisi era attesa una carovana anti-mafia proveniente da Roma.Coincidenze? Io ho smesso di crederci da tempo, da quando ho visto da bambino per la prima volta Andreotti in televisione. Ancora una volta non siamo stati in grado di proteggere i nostri ragazzi. Gli italiani lo pensano e io lo dico: da tempo ci si aspettava una bomba come questa, era nell'aria elettrica come prima di un temporale.
Le indagini ci diranno chi sono i colpevoli. La prima pista è quella della criminalità organizzata. Io spero che siano trovati i delinquenti che l'hanno collocata e i mandanti.Soprattutto i mandanti. Le stragi, e questa poteva esserlo se l'esplosione fosse avvenuta pochi minuti più tardi con l'arrivo di altri pullman di studenti, in Italia hanno sempre avuto colpevoli, ma non mandanti. Da piazza Fontana, alla stazione di Bologna, a piazza della Loggia, a Capaci, a via D'Amelio. Gli Spatuzza sono in galera, ma chi li ordinò è ancora a piede libero.
Questa bomba ricorre in un periodo storico molto simile a quello del '92/'93. Furono le bombe del Pac di Milano, dei Georgofili a Firenze allora a precipitarci in un ventennio infame di cui stiamo pagando le conseguenze e a impedire ogni cambiamento. Spero che Brindisi, che segue l'attentato a Adinolfi a Genova, non sia l'inizio di unamilitarizzazione del territorio, di leggi speciali, di neo terroristi e di depistaggi. Cui prodest questo attentato? Alla criminalità brindisina il cui territorio sarà controllato da tutti corpi di Polizia per mesi? Alla mafia siciliana che si vendica così della commemorazione della morte di Falcone? Cui prodest la morte di una ragazza che andava a scuola?
Dal Blog di Grillo

sabato 19 maggio 2012

stasera alle 19 in piazza Eraclea in segno di solidarietà contro i gravi fatti accaduti a brindisi


Brindisi morta una studetessa di 16 anni , altri feriti.

Quella scuola poteva essere la nostra scuola, anzi no è la nostra scuola. Sono dei Bastardi, bisogna reagire contro questa infamia.
Le due bombe artigianali erano posizionate su un muretto davanti all'istituto professionale, per la moda e il turismo, prevalentemente frequentato da ragazze. Si fa notare come ricorra in questi giorni il ventennale dell’attentato di Capaci e che oggi sia previsto nel brindisino il passaggio della Carovana antimafia

Lettera di una moglie a cui viene negata l'assistenza domiciliare di Fisioterapia. De Filippo VERGOGNA

Pubblichiamo la lettera inviata dalla moglie di un malato colpito da ictus  che non riceve più l'assistenza domiciliare di Fisioterapia. Il dramma nel dramma. Un servizio che si è bloccato da quello che abbiamo capito per una storia di mala burocrazia. Con questa pubblicazione vogliamo creare una rete di solidarietà e far sentire la nostra indignazione per una politica regionale che non ha rispetto della dignità umana. Se la settimana prossima non avremmo risposta dall'ASM passeremo dal presidio davanti all'Ospedale a una forma più dura di protesta. Intanto vogliamo far sentire la nostra indignazione dicendo a De Filippo VERGOGNA


                                                                                                Alla Sede Regionale di
                                                                                             Cittadinanzattiva-Tribunale del Malato


Cara signora,
dopo l'ennesimo silenzio da parte delle istituzioni, mi rivolgo a te come ultima speranza.
Davvero splendida la rete di solidarietà scattata tra i vertici dell'ASM! OK.....E' giusto salvaguardare i propri interessi, il proprio potere... e l'etica?.. E il dovere? E l'immagine ? A quel paese tutto.. E' importante tutelarsi! Con questa logica è partita una ulteriore azione punitiva nei confronti delle 19 persone( lasciate ormai da molto tempo, senza terapia) alle quali, grazie ad una delibera tempestiva, si toglie inderogabilmente il diritto alla libertà di scegliere da chi farsi curare. Quando la spudoratezza di chi sta a capo vince la pietàs  è davvero molto triste per chi subisce. Naturalmente non mi riferisco all'accezione comune della parola pietà..... penso piuttosto alla pietàs come sensibilità, capacità di ascolto , condivisione partecipazione e solidarietà nei confronti dei più deboli. Riunioni, incontri, missioni su missioni ( bisogna risparmiare, lo impone il sistema) il problema intanto rimane insoluto perchè più o meno consapevolmente (non è scontata la percezione dei ruoli e del male che si fa) predomina la mala fede e la scarsa volontà a voler risolvere un disagio ormai storico. Sono la signora Bentivenga in veste satirica. Il mio spirito di ribellione non è fine a se stesso nè esibizionista, come qualcuno potrebbe intendere, nasce piuttosto da una esigenza di giustizia e dalla profonda convinzione che la cosa pubblica appartiene a ciascuno di noi e tutti indistintamente abili e disabili, abbiamo il DIRITTO- DOVERE di difenderla costi quello che costa. Costa davvero dover lottare contro l'arroganza di chi da perfetto istrione beandosi per il suo ineccepibile bla bla bla.... disattende le esigenze effettive di chi soffre, pensa anzitutto, per fare sogni tranquilli, a sistemare la faccende burocraticamente , azzittendo la coscienza che forse avrebbe voluto dare priorità alla soluzione di un problema sociale trascurando  legge e diritto del cittadino alla scelta di dove curarsi. L'unico modo di conoscere davvero i problemi è accostarsi a quanti vivono i problemi e non assumere atteggiamenti di distacco e autosufficienza quasi a voler dire: ma che vogliono, parlano di destabilizzazione, di continuità, di fiducia, di rapporto …. tutte fesserie..... noi intanto abbiamo provveduto a rientrare nella legalità. Lo strapotere ci autorizza.... meglio di così......la trasparenza, l'informazione, la solidarietà... sono valori ormai superati.... E poi i DIRITTI? Un' utopia! Noi siamo impegnati a fare altro, che ci interessa degli ammalati della loro fragilità e del loro sconcerto difronte ai cambiamenti. Siamo qui “per caso” e andiamo avanti. Eppure il Sistema Sanitario Nazionale( per fortuna eccellente in tanti casi) si fonda sul rispetto, in primis, dell'ammalato e dei suoi diritti; si fonda sul principio che l'interesse di chi opera nella sanità deve ruotare non intorno alle carte ma intorno all'uomo che è l'unico motivo per cui si occupano certi ruoli. Certi malati ormai non hanno voce, non hanno DIRITTI, perciò o mangiano questa minestra o...... per quando ci riguarda........ ci siamo proprio scocciati! Che squallore! Si sappia che queste persone non sono dei relitti, degli avanzi scomodi....... anche se hanno perduto la funzione sociale, vivono isolati e in molti casi emarginati, hanno dignità da prestare e non si arrenderanno mai ma lotteranno con forza perchè i loro DIRITTI siano rispettati. Fiduciosa in un tuo intervento tempestivo.

venerdì 18 maggio 2012

Il ballottaggio Nigro


pubblicato daKarakteria in data 18 maggio 2012

In città circolavano voci più o meno fondate circa l'appoggio sotterraneo di gran parte della coalizione di Gianni Di Pierri al PD, tanto che nel comizio di sabato scorso Antonello Ripoli, per questi motivi, era stato attaccato duramente dal palco dalla coalizione del PDL . A quell' attacco non era seguita nessuna smentita pubblica da parte del diretto interessato.
Però martedì Gianni Di Pierri, il candidato sindaco del Terzo Polo (Api, Policoro Futura, Policoro Viva, Fli), aveva sciolto ogni dubbio e, rassicurando i policoresi e il suo elettorato, aveva dichiarato "la volontà ferrea di portare coerentemente avanti il loro progetto alternativo". Aveva dichiarato: "Le consultazioni con tutti i gruppi della nostra coalizione hanno portato alla unanime decisione di non dare alcuna indicazione di voto per il ballottaggio che si terrà il 20 e 21 maggio".  L'aveva definita "una decisione che consacra la nostra lontananza da facili calcoli utilitaristici e dai personalismi"; una decisione "dettata dal rispetto del principio della libertà del voto e dalla volontà di portare avanti un progetto alternativo agli altri".
Peccato che giovedì Carmine  Nigro, coordinatore regionale dell'Api, ha dichiarato ufficialmente di sostenere Marrese e il centro sinistra. Ha attaccato Di Pierri, tacciandolo di infedeltà e mancanza di chiarezza, accusandolo di essersi sottratto all'interlocuzione e di aver sfruttato il Terzo Polo per ottenere una visibilità e un'esistenza politica che prima non aveva.
E peccato ancora che sempre l'eterno Nigro e sempre di giovedì abbia dichiarato, con il candore che è proprio di chi aleggia fuori dal tempo, che sta continuando la sua politica di aggregazione di "tutte quelle personalità che vogliono legarsi ad un discorso di partito con l'Api e con il centrosinistra [...] a cominciare dallo stesso Nicola Lopatriello - che al primo turno è stato in ombra e dall'amico Cosimo Ierone, animatore della lista Policoro Viva.
Dalle alte sfere dell'olimpo regionale l'angelo Nigro è venuto a portare la verità:  Lopatriello è rimasto nell'ombra nella prima fase di campagna elettorale, ma non è stato mai estraneo alle dinamiche dell'Api; Ierone aveva una sua lista all'interno della coalizione di Gianni Di Pierri, o meglio ne era l'animatore (o l'anima?).
Probabilmente non mentiva il buon Gianni quando affermava che dietro di lui non c'era nessuno. Erano tutti sopra di lui e dopo lo scotto del risultato elettorale, ora - che per coscienza non è disposto a spingersi oltre - si trova a dover pagare l'ultima rata del suo patto con il diavolo: la distruzione della sua coalizione, che dal palco veniva presentata come una valida, pulita e stabile compagine di governo e invece si è sgretolata dopo nemmeno 10 giorni dalle elezioni, per mancanza di trasparenza e inciuci.
Ma l'angelo Nigro non ha portato a Policoro solo la verità. Con un'inutile manciata di voti ha compiuto anche il miracolo di portare la pace e la resurrezione dei morti nel centro sinistra:
-la pace fra chi fino a ieri diceva di essere all'opposizione dell'altro (Lopatriello, Ierone & co.  vs   Marrese, Labriola & co.): secondo le intenzioni dell'eterno democristiano tutti insieme ora si appresterebbero a condividere nella fraternità la stessa esperienza politica;
- la resurrezione degli stessi Lopatriello e Ierone, ma soprattutto il ritorno di tutto il centro sinistra policorese alla destra del vero padre (A. Di Sanza), che già prima della caduta del Comune aveva tentato la grande ammucchiata.
Questa è la bella novella che l'angelo Nigro ha portato ai policoresi 3 giorni prima del voto del ballottaggio, la bella novella che rischia di far crollare il tempio del centro sinistra. Persino noi, che ci eravamo serrati nel silenzio, non possiamo non divulgarla. Perchè, sebbene educati al perdono, non possiamo non considerare che, se le cose stanno veramente così e se iMarrese non prende ufficialmente le distanze da queste compromissioni, questa volta il peccato di questo PD è veramente MORTALE.
PS. Sembrerebbe che Nigro sia stato ispirato per questa decisione dall'ultimo Libro che ha letto dal Titolo : Va dove ti Porta la seggiola.