Il 19 maggio postammo un post dal titolo
Lettera di una moglie a cui viene negata l'assistenza domiciliare di Fisioterapia. De Filippo VERGOGNA
ricevemmo due commenti abbastanza pepati , uno che diceva "E si continua a fare populismo...
Tutto il rispetto per la signora e il grosso problema che presenta, ma guarda caso questa lettera e chi sa quante ne usciranno, tutte prima delle votazioni... Allora aggiungo, De Filippo e Frammartino, VERGOGNA.
Ad oggi rispetto a quel problema posto dal Post siamo in una situazione di stallo , mentre per quando riguarda il reparto di Psichiatria sembra scongiurato lo spostamento. Noi pubblichiamo la lettera che abbiamo ricevuto dalla signora Colangelo, inviataci dopo la lettura del commento.
Sig. Frammartino,
Rispondo a quel signore che dopo
aver letto la mia lettera parla di “populismo”.
Né populismo né
strumentalizzazione…..da circostanza. E’
da svariati mesi che cerco di raccontare la triste storia di una spudorata inefficienza……la storia di un smodato abuso
autorizzato dallo strapotere.
Un ammalato grave,dopo tre mesi
di ospedalizzazione viene dimesso( certamente non guarito) non si regge in
piede, testa penzoloni, non parla ecc… in questi casi la legge prevede la
immediata presa in carico da parte dell’UVBR ( commissione di valutazione) per
la riabilitazione domiciliare.
Nel nostro caso è passato più di una settimana
quando preoccupata, anche per l’aspetto psicologico( badate bene in queste
condizioni l’ammalato ha conservato il cognitivo) per evitare che potesse
pensare: ormai è la fine, ho sollecitato chi di competenza dell’ASM… la
serafica risposta è stata davvero raccapricciante: fra dieci- quindici al massimo 20 giorni avrà il
fisioterapista…panico totale! M i sono rivolta al mio medico di base, il quale
mi ha messo in contatto con il centro C.T.R. di Senise regolarmente accreditato
dalla regione.
Gli operatori del centro al
contrario degli operatori dell’ASM oltre ad essere stati celeri e professionali
nel darmi una risposta immediata, hanno dimostrato da subito competenza,
disponibilità e attenzione per cui si è creato nel tempo un rapporto di grande
fiducia procurando pertanto, benessere psico-fisico all’ammalato e alla
famiglia (non è facile vivere certe problematiche!) Quando tutto sembra
procedere per il verso giusto….arriva dalla sera alla mattina l’infausta sentenza: il CTR non può
più operare sul territorio.
Se volete potete servirvi della
cooperativa che noi vi proponiamo, togliendoci la libertà di scelta (il provvedimento riguarda 21 persone) che
schifo! Chi sa quale subdolo motivo c’è dietro….altro che populismo.
Questi malati sono fragili, i
cambiamenti li destabilizzano, li sconcertano,li fanno regredire e con questi
presupposti, ahimè, la depressione è alle porte. Mi auguro che almeno
l’opinione pubblica sia più sensibile a un problema sociale dal quale tutti
potremmo essere travolti, dalla sera alla mattina, perché l’ictus non si
preannuncia.
La stessa realtà si è verificata nella vicina Puglia; oggi per fortuna, dopo un lungo periodo di battaglie dei centri convenzionati, famiglie, operatori ecc. la situazione sta tornando lentamente alla normalità. Non ci sono parole per lo schifo di cui sono capaci i nostri così detti amministratori.
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