giovedì 7 giugno 2012

Riceviamo e Pubblichiamo


Il 19 maggio postammo un post dal titolo 

Lettera di una moglie a cui viene negata l'assistenza domiciliare di Fisioterapia. De Filippo VERGOGNA

ricevemmo due commenti abbastanza pepati , uno che diceva "E si continua a fare populismo...
Tutto il rispetto per la signora e il grosso problema che presenta, ma guarda caso questa lettera e chi sa quante ne usciranno, tutte prima delle votazioni... Allora aggiungo, De Filippo e Frammartino, VERGOGNA.

Ad oggi rispetto a quel problema posto dal Post siamo in una situazione di stallo , mentre per quando riguarda il reparto di Psichiatria sembra scongiurato lo spostamento. Noi pubblichiamo la lettera che abbiamo ricevuto dalla signora Colangelo, inviataci dopo la lettura del commento.

Sig. Frammartino,
Rispondo a quel signore che dopo aver letto la mia lettera parla di “populismo”.
Né populismo né strumentalizzazione…..da  circostanza. E’ da svariati mesi che cerco di raccontare la triste storia di una spudorata  inefficienza……la storia di un smodato abuso autorizzato dallo strapotere.
Un ammalato grave,dopo tre mesi di ospedalizzazione viene dimesso( certamente non guarito) non si regge in piede, testa penzoloni, non parla ecc… in questi casi la legge prevede la immediata presa in carico da parte dell’UVBR ( commissione di valutazione) per la riabilitazione domiciliare.
 Nel nostro caso è passato più di una settimana quando preoccupata, anche per l’aspetto psicologico( badate bene in queste condizioni l’ammalato ha conservato il cognitivo) per evitare che potesse pensare: ormai è la fine, ho sollecitato chi di competenza dell’ASM… la serafica risposta è stata davvero raccapricciante: fra dieci- quindici  al massimo 20 giorni avrà il fisioterapista…panico totale! M i sono rivolta al mio medico di base, il quale mi ha messo in contatto con il centro C.T.R. di Senise regolarmente accreditato dalla regione.
Gli operatori del centro al contrario degli operatori dell’ASM oltre ad essere stati celeri e professionali nel darmi una risposta immediata, hanno dimostrato da subito competenza, disponibilità e attenzione per cui si è creato nel tempo un rapporto di grande fiducia procurando pertanto, benessere psico-fisico all’ammalato e alla famiglia (non è facile vivere certe problematiche!) Quando tutto sembra procedere per il verso giusto….arriva dalla sera alla  mattina l’infausta sentenza: il CTR non può più operare sul territorio.
Se volete potete servirvi della cooperativa che noi vi proponiamo, togliendoci la libertà di scelta  (il provvedimento riguarda 21 persone) che schifo! Chi sa quale subdolo motivo c’è  dietro….altro  che populismo.
Questi malati sono fragili, i cambiamenti li destabilizzano, li sconcertano,li fanno regredire e con questi presupposti, ahimè, la depressione è alle porte. Mi auguro che almeno l’opinione pubblica sia più sensibile a un problema sociale dal quale tutti potremmo essere travolti, dalla sera alla mattina, perché l’ictus non si preannuncia.

1 commento:

  1. La stessa realtà si è verificata nella vicina Puglia; oggi per fortuna, dopo un lungo periodo di battaglie dei centri convenzionati, famiglie, operatori ecc. la situazione sta tornando lentamente alla normalità. Non ci sono parole per lo schifo di cui sono capaci i nostri così detti amministratori.

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