mercoledì 30 novembre 2011

Le dichiarazione lopy in favore di Bubbico meriterebbero un No Comment

Per questo motivo avremmo voluto rispondere con un sonoro, sdegnato NO COMMENT alle osservazioni di oggi di Lopatriello, che vorrebbero scagionare Bubbico da ogni dubbio. Noi Bubbico non lo abbiamo portato sulla ghigliottina senza processo, nè il senatore ha bisogno di avvocati senza qualifiche a difenderlo: gli abbiamo posto semplicemente delle domande alle quali è mancata una risposta doverosa, esaudiente e pienamente credibile.Domande! Le stesse domande che dovrebbe porre il sindaco di Policoro, di qualsiasi colore politico sia. Invece il nostro sindaco, sempre così ostile ai processi che lo riguardano, sempre così garantista quando si tratta di difendere un potere comodo e sempre così avverso e giustizialista contro chi fa opposizione, rimane sempre e comunque così ignorante sui dati e sui fatti e sempre così chiacchierone! Avremmo preferito uno sdegnato NO COMMENT, data la fonte dalla quale arriva questa difesa: Lopatriello naturalmente ieri non c'era, eppure dichiara e ricorda quei giorni epici con la sua solita superficialità, il suo solito opportunismo (dopo l'incarico per l'Arpab si avvicina sempre di più al centrosinistra), la sua solita scarsa propensione allo studio e alla documentazione, il suo solito scarso senso di responsabilità e la sua consueta banale, scarsa capacità di pesare le parole. Avremmo preferito un NO COMMENT sulle inutili dichiarazioni di un politico che, a parte la sua spiccata attitudine demagogica, sembra dimostrare costantemente la sua incapacità a fare seriamente e responsabilmente il politico. Ma se non le commentiamo noi queste cose, chi altri?
Tratto da Karakteria.com

martedì 29 novembre 2011

Se sarò ritenuto colpevole di diffamazione chiederò pena esemplare , in caso contrario Bubbico si impegni a chiedere scusa al popolo Lucano


ILe mie considerazione rispetto al convincimenti che l’allora presidente della Regione Basilicata sapesse che la scelta del sito unico doveva essere ubicata a Scanzano vengono semplicemente da due inconfutabili documenti resi pubblici in questi giorni all’opinione pubblica che sono il verbale del 13/11/ 2003 del consiglio dei ministri e dalle motivazione dell’archiviazione del tribunale di Catanzaro dell’allora ministro Giovanardi querelato da Bubbico e Carelli per aver affermato che i due anzi i tre compreso l’allora sindaco di Scanzano Jonico “ sapevano ed avevano dato l’assenso”. Nel verbale del consiglio dei ministri sono chiare le parole di Matteioli successivamente confermate da quella brava persona (questa è stata la definizione del presidente Napolitano del ministro ) Letta , che dicono : Comunque l'allora Presidente della regione ha detto: "non sono entusiasta, non dirò mai accogliamo il sito, ma non farò neppure le barricate; subirò la scelta di Governo senza fare troppe storie".

QUESTO DATO è stato ritenuto veritiero dai tre giudici di Catanzaro che hanno archiviato la querela di Bubbico contro il ministro Giovanardi con le testuale motivazioni : “Da ciò emerge documentalmente, che l'indagato (Giovanardi ) , al momento delle sue dichiarazioni (disse che Bubbico sapeva) al giornale, oggetto di denuncia, fosse certo perché in possesso di tali informazioni della cui attendibilità non vi era motivo di dubitare, di riferire cose vere circa lo posizione dei querelanti, criticati perché in seguito erano venuti meno ai loro impegni politici assunti con il Governo, cavalcando lo protesta popolare”.

E allora chiedo io al mio querelante Bubbico , perche dovrei dubitare proprio io di un documento per cui tre giudici della repubblica Italiana dicono che sia attendibile ? Questo dato si aggiunge ai fatti già conosciuti ma altrettanto inquetanti come il ritiro della delibera regionale , mai più riproposta, di presa d'atto dello studio redatto dal "comitato scientifico" che determinava l'inidoneità della Basilicata ad ospitare il sito unico nazionale per lo stoccaggio delle scorie nucleari avvenuto quando lei era il presidente della regione Perche quella delibera non fu mai adottata , prima della protesta ? E non basta dire cosa è successo dopo , voi non avete fatto altro che seguire il popolo che era determinato smentendo anche i sondaggi citati dal decreto che prevedevano “che se è il Governo avrebbe imposto la scelta , noi lucani l’avremmo subita per assecondarla; oppure l’avremmo contrastata , ma senza eccedere, senza oltranzismi, soltanto perché non avremmo potuto farne a meno e che la nostra sarebbe stata solo una protesta di bandiera , e accortosi dell’errore si sono , tutti velocemente ricreduti.

Mi auguro che la querela del senatore Bubbico serva a fare luce su una vicenda torbida a cui già preanuncio che chiamerò a testimoniare tutti i protagonisti ( da Altieri a Letta al Presidente Napolitano per capire se il ministro Letta è persona perbene e affidabile ) , e non essendo io disponibile a nessuna mezza verità su questa lurida e sporca storia , se la magistratura riterrà che l’abbia diffamata chiederò che mi venga applicata una pena esemplare in caso contrario si impegni lei pubblicamente di chiederà scusa al popolo Lucano . Come vede ci accontentiamo di poco , solo di ridare dignità a un popolo a cui avete scippato tutto.

Questa regione è piena di MARIUOLI di speranza ladri di opportunità , per cui gli atti "delinguenziali" di cui qualcuno oggi parla è il meno che si possa fare , per fare giustizia..

ps Ringrazio tutti per le telefonate e le manifestazione di affetto che in molti , al di la di ogni aspettativa ed anche orientamento politico mi state dimostrando. La cosa che mi tranquilizza che anche Napoli tifa per me. Io con i miei modesti mezzi faccio la mia parte , ma la situazione di questo paese e tale che è arrivato il momento che tutti facciamo la propria parte, se no siamo nella M..... grazie anche a certa classe politica che ama camice e cravatte di seta.

lunedì 28 novembre 2011

Bubbico annuncia querela al solito Frammartino e attacca De Magistris



Al convegno di ieri a Scanzano volevamo solo fare una atto simbolico , consegnare il verbale del consiglio dei ministri del 13 novembre 2003 quello in cui il governo decise di allocare a Scanzano Jonico il sito unico , affinché il presidente del consiglio De Filippo convocasse un consiglio regionale per chiedere scusa al popolo Lucano a nome dell’allora classe Politica , perché da come emerge dal verbale tutti sapevano , dal presidente della Regione al sindaco. Si erano tutti d’accordo e lo dicono Matteoli e Letta.

Non è mancata a queste parole la reazione del senatore Bubbico , unico politico presente , ne nato un vivace battibecco , e poi l’annuncio della querela. Non solo , nel suo successivo intervento , al di la del solito attacco a De Magistris reo secondo noi di aver cercato di fare il magistrato senza guardare in faccia a nessuno , difesa di Marinagri ( qualcuno gli dica che c’è l’appello ) e poi rivolgendosi furbescamente alla sala ha cominciato a dire ripetutamente : “ MANDATE A DIRGLI AL GENERALE Jan che filippo Bubbico lo ha sconfitto se ne faccia una ragione . Intanto caro Bubbico , fatti tu una ragione , è il popolo Lucano che ha sconfitto il generale Jan e poi se voi mandargli a dire qualcosa poi rivolgerti a un tuo compagno di partito che è stato anche il consulente all’energia per la regione , ci dicono molto vicino a te che ha avuto un ruolo di primo piano nella Sogin ( un manager del generale ) , quindi presumiamo che conoscesse Jan . Se ti rivolgi a noi , possiamo dirti che al massimo noi possiamo bisbigliare qualche tuo messaggino o portare una bandana arancione di pura seta di Montescaglioso a Luigi , e ne saremo anche onorati , il problema Invece sarà trovare la seta di Montescaglioso.

Dato che siamo certi della tua querela , così come è nostro stile attenderemo con fiducia il pronunciamento della magistratura , ma non possiamo non segnalare ai nostri lettori , a quelli che non c’è la fanno più delle porcate consumate sulla pelle delle persone , che la tua querela al ministro Giovinardi che sosteneva che tu Filippo Bubbico presidente ella Regione Basilicata sapevi ed avevi dato l'assenso al Governo è stata archiviata con la seguente Motivazione :

TRIBUNALE DI CATANZARO

COLLEGIO PER IL TRIBUNALE DEI MINISTRI

DECRETO DI ARCHIVIAZIONE

Il Tribunale, riunito in Camera di Consiglio e composto:

l. Carlo Fontanazza Presidente 2. Carmen Misasi Giudicen3. Lucia Monica Monaco Giudice

Nel procedimento n. 91/2007 Mod. 21 a carico di Giovanardi Carlo Amedeo a cui è riunito il procedimento n. 94/2007 Mod. 21 in ordine al seguente reato:

violazione dell'art. 595 c.p. per avere offeso la reputazione diCarelli Giovanni, Presidente della Provincia di Matera al momento del fatto, dichiarando in un'intervista al giornale “II Quotidiano” del 18.2.2006, che il Presidente della Provincia di Matera sapeva ed aveva dato l'assenso al Governo, sull'utilizzo di Terzo Cavone, in cambio di 5.000 miliardi di lire, per la Regione, come sito unico per la messa in sicurezza delle scorie radioattive in territorio di Scanzano, negando poi tale accordo al momento della protesta popolare e imputando la responsabilità al Governo Nazionale. Ciò contrariamente al vero riguardo la posizione del Presidente dello Provincia di Matera

violazione dell'art. 595 c.p, per avere offeso lo reputazione diBubbico Filippo, Presidente della Regione Basilicata al momento del fatto, dichiarando in un'intervista al giornale “II Quotidiano” del 18.2.2006, che il Presidente della Regione Basilicata sapeva ed aveva dato l'assenso al Governo, sull'utilizzo di Terzo Covone, in cambio di 5.000 miliardi di lire, per la Regione, come sito unico per la messa in sicurezza delle scorie radioattive in territorio di Scanzano, negando poi tale accordo al momento dello protesta popolare e imputando la responsabilità al Governo Nazionale. Ciò contrariamente al vero riguardo la posizione del Presidente della Regione Basilicata.

Fatti commessi in Castrolibero (CS) luogo di stampa e di prima diffusione del giornale, in data 18.2.2006, con querela in data 3.3.2006

Letti gli atti; Concluse le indagini; Visto il parere del P.M. in data 19.12.2007, che ha concluso per lo trasmissione degli atti alla Camera dei Deputati per le determinazioni di competenza;

OSSERVA

…Nel merito ritiene il Collegio che non sussistano le condizioni per sostenere lo fondatezza della notizia di reato in giudizio.

In particolare, dalla documentazione prodotta dall'indagato, emerge come i querelanti, per espressa indicazione di esponenti del Governo e, segnatamente, del Ministro Matteoli e delSottosegretario Letta (cfr. verbale del Consiglio dei Ministri del 13.11.2003) erano stati informati, onde acquisire le loro determinazioni, sull'ipotesi di indicare come sito di stoccaggio delle scorie radioattive, il Comune di Scanzano Jonico. In particolare, era stato riferito al Ministro Giovanardi, quale membro del Governo, da parte dei predetti soggetti istituzionali e formalmente in un verbale del Consiglio del Ministri, che il Sindaco del Comune era d'accordo, avendo chiesto, però, un intervento in favore del Comune di tipo indennitario, che era d'accordo anche la Provincia, e che il Presidente della Provincia, odierno querelante, aveva richiesto preliminarmente un parere legale ad un avvocato, e che il Presidente della Regione, odierno querelante, se pur si era dichiarato contrario,aveva assicurato di non cavalcare in seguito la protesta popolare, e di volere chiedere misure di accompagnamento e cioè vantaggi economici di natura risarcitoria per la Regione. Da ciò emerge documentalmente, che l'indagato, al momento delle sue dichiarazioni al giornale, oggetto di denuncia, fosse certo perché in possesso di tali informazioni della cui attendibilità non vi era motivo di dubitare, di riferire cose vere circa lo posizione dei querelanti, criticati perché in seguito erano venuti meno ai loro impegni politici assunti con il Governo, cavalcando lo protesta popolare. Né le forme usate dall'indagato nella comunicazione con il giornalista appaiono esorbitanti il limite della continenza, essendosi limitato a richiamare i fatti, ed avendo esposto le proprie critiche con espressioni in sé non offensive ed in modo sereno. D'altra parte,l'importanza della questione politica e la posizione del dichiarante come Ministro, nonché la posizione pubblica dei querelanti, giustificavano la necessità dell'esternazione oggetto di contestazione. Tali circostanze impongono, allo stato, di ritenere non integrata l'illiceità del fatto.

P.Q.M

Il Tribunale, Dispone l'archiviazione dei procedimenti così riuniti e la restituzione degli atti al P.M.; Manda alla Cancelleria per quanto di competenza.

Depositato In Cancelleria

PS. Caro Senatore non ti agitare la sentenza non c'è la data il generale ne Giggino u flop , ma semplicemente e agli atti del tribunale di Catanzaro.

domenica 27 novembre 2011

Il presidente De Filippo se la canta


25/11/2011 «Io, vagabondo che son io/vagabondo che non sono altro...» intonazione giusta, sobrietà misurata a un prolungato convivio, microfono alzato sull'ugola che si stende... «...Soldi in tasca non ne ho....». Aiutato dalla base musicale, messier le président Vito De Filippo delizia e gratifica una folta presenza di lucani che per ben cinque ore si sono ritrovati al ristorante Il Gabbiano a Roma. Poster di caciocavalli proprio sopra la pianola del karaoke, De Filippo offre al suo folto pubblico oltre che la hit dei Nomadi anche un classico di Battisti. Occhi chiusi, testa reclinata all'indietro, molta passione nella voce: «...questo è il tempo di vivere con te.....». E poi Armstrong, What a wonderful world....inglese perfetto, un'esibizione papabile al giudizio della conterranea Arisa. Che sera, veramente una magica sera, l'altro ieri, il 23 novembre 2011, 31 anni dopo quella data scolpita nei cuori di tutti i lucani. Il pomeriggio la dichiarazione sul dopo-terremoto che giunge nelle redazioni come un'invettiva colma di indignazione: i fondi per la ricostruzione sono fermi. Poi di corsa in auto verso la Basilicata romana, i suoi fedelissimi al seguito, un libro alla Camera, molti amici da incontrare, la regione da promuovere. E infatti alle spalle della bella tavolata con i tovaglioli sistemati a ventaglio dentro i bicchieri, una gigantografia della Basilicata a tutta parete. A perenne memoria le telecamere del locale in streaming. Cinque ore di registrazione che presto passano al web. Infuria il dissenso di molti: ma proprio il 23 novembre dovevano scegliere? E' come se Obama fosse andato a mangiare a sbafo l'11 settembre. Ma c'era Folino a Balvano, ieratico come la situazione richiedeva accanto a un quasi centenario Zamberletti. Calici pieni, invece, al Pigneto, bontà che non ti dico e musica, solo classici. Essì che non voleva, l'hanno acclamato: «pre-si-den-te/pre-si-den-te» e lui alla fine si è concesso, portando il tempo con la testa, lanciandosi in cori e ritornelli, felicemente appagato. Nessuno provi a fare dossier, è tutto candidamente on line.
Tratto dal quotidiano

sabato 26 novembre 2011

Il Sindaco sceriffo e la gestione del Palaercole senza regolamento.

Voi penserete che vorremmo parlare di Il celebre sindaco di New York Rudolph Giuliani , colui che Applicando E coniandola la definizione “zero tolerance” ripuli la città di Now York che gli valse l ‘appellativo di sindaco sceriffo. No noi più modestamente parliamo del modestissimo Lopatriello , che per i suoi avversari applica le legge , per i suoi amici invece vale la norma delle relazioni corte anzi cortissime , e la norma di riferimento e quella berlusconiana “ ci pensi mi”.La vittima questa volta non è “ l’abusivo consigliere Vigorito “ ma l’altro consigliere Porsia. Porsia non è solo il consigliere comunale dell’opposizione , ma anche il maggior sponsor della squadra dell’Avis di Policoro che milita in serie B. Cosa significa questo per una città di Policoro , lo si vede ogni lunedì comprando i giornali locali e nazionali , nelle pagine sportive che sono quelle più lette , appare sempre il nome di Policoro. Pubblicità gratis , perché il comune non sborsa una lira a sostegno di questa squadra , mentre diversamente spende migliaia di euro in per radio e radioline. E cosa assurda i cittadini avranno notato che il comune promuove la radio anche con manifesti 6x 3 , mentre noi ignari cittadini pensavamo che doveva essere il contrario e tutto secondo noi in palese violazione del D. M. 78/2010. Che fa il sindaco sceriffo in arte Er mutanda , durante un sopraluogo avvenuto ieri al pala ercole per la manifestazione di presentazione del Libro di Brosio scorge uno striscione della SIAE di Porsia , mezzo avvolto , che era rimasto nella struttura sportiva perche viene utilizzato ogni qual volta gioca l’AVIS che milita in serie B unico sponsor della squadra di calcetto ,e chiede ai vigili non di rimuovere il mezzo striscione ma di multare il Porsia senza se e senza ma. Si proprio lui il sindaco che in questi anni ha chiuso gli occhi sulla pubblicità selvaggia di qualche congiunto che scorrazzava da sotto a sopra per Policoro senza versare una lira, (e per capire la gravità di queste mie affermazioni basta leggere gli atti del processo che si è tenuto a Pisticci di cui sono stato assolto) , invece applica la tolleranza zero per l’avversario politico. E cosa dire allora dell’utilizzo , anche li illegittimo del palazzetto dello sport perché in totale assenza di un REGOLAMENTO, che ne disciplini l’utilizzo cosi come prevede la legge ? Caro sindaco noi non tolleriamo questo tuo modo di agire , fino ad adesso andavo da un avvocato per difendermi dalle tue querele tutte risultate infondate , oggi andrò da un avvocato per denunciarti , perché in primis le persone come Porsia anche se mio avversario politico , vanno difese per il solo fatto di essere cittadini PERBENE e che danno senza chiedere niente , in poi non si può consentire la gestione pubblica senza nessun criterio di trasparenza , penso che questo principio di legge lo dovrebbero conoscere anche i Finanzieri e Poliziotti. Su questo si facciano garanti del rispetto della legalita anche i consiglieri della tua maggioranza che coprono tali ruoli , se no dovremmo pensare che anche per loro vige una doppia morale o legge , una quando timbrano il cartellino un’altra quando si svestono dalle divise.

venerdì 25 novembre 2011

CONTINUA LO SCIOPERO DELLA FAME DI FABBRIS

Si è conclusa la giornata di mobilitazione indetta oggi alle tavole palatine con un importante segno di partecipazione ai due eventi annunciati. Alla fine dell'incontro dei Consigli Comunali congiunti, il Comitato Terre Joniche ha annunciato che lo sciopero della fame continua fino al raggiungimento delle due ordinanze del Presidente del Consiglio dei Ministri per la Puglia e la Basilicata. "Considereremo raggiunto questo primo obiettivo quando l'ordinanza firmata sarà letta in assemblea nel presidio da una delle donne del nostro comitato che si battono da mesi", ha concluso Gianni Fabbris annunciando che la mobilitazione continua con l'allargamento dello sciopero della fame in corso. Massimiliano Cospite, vicesindaco di Bernalda, Leonardo Galante, assessore di Ginosa con la delega ai problemi dell'alluvione, Enzo Giannico, consigliere comunale di Ginosa, affiancheranno Gianni Fabbris, portavoce del Comitato, nell'azione in corso. L'assemblea del Comitato è convocata per domani sera alle ore 19 per valutare, dopo il Consiglio dei Ministri di

domani, se ci saranno state novità. Intanto lo sciopero della fame de lportavoce del Comitato prosegue: domani sarà il V giorno

Riceviamo e pubblichiamo:CONVOCAZIONE REGIONALEDEL RINNOVAMENTO NELLO SPIRITO SANTO

Domenica 27 novembre al Palasport di Metaponto (MT) a partire dalle 8.30, si terrà la XIX
Convocazione regionale del movimento ecclesiale ‘Rinnovamento nello Spirito Santo’ della
Basilicata.All’evento, aperto alla partecipazione di tutti, saranno presenti S. E. Mons. Salvatore Ligorio,Arcivescovo della Diocesi di Matera-Irsina; S.E. Mons. Giovanni Ricchiuti, Arcivescovo dellaDiocesi di Acerenza e Mario Landi, Coordinatore nazionale del Movimento.
Il tema della giornata “E tutto quello che chiederete con fede nella preghiera, lo otterrete” tratto
dal capitolo 21 del Vangelo di Matteo, permetterà di meditare su temi fondamentali quali la fede, lapreghiera, l’appartenenza alla comunità e alla Chiesa. La giornata si svolgerà tra momenti di preghiera, testimonianze, tempi di festa e riflessioni sul tema.
Momenti centrali della giornata saranno la Celebrazione Eucaristica e l’Adorazione Eucaristica.
La Convocazione vuole essere luogo della proposta e dell’esperienza della fede e di un incontro
personale e autentico con Gesù risorto.
Il Rinnovamento nello Spirito è presente nelle sei diocesi lucane con oltre venti gruppi che si
riuniscono, almeno una volta alla settimana, nelle diverse realtà locali in un incontro di preghiera
che segue, a grandi linee, lo stile delle prime comunità cristiane e si articola, di solito, tra preghiera
spontanea di lode e di ringraziamento, alternata con ascolto della parola di Dio e sua risonanza,
accompagnata da canti, testimonianze, annunci ed esortazioni, in un clima di gioia e di fraternità.
La XIX Convocazione rinnova l’annuale occasione per gli appartenenti ai gruppi di vivere a livello
regionale una giornata all’insegna della comunione e della lode a Dio e segna l’opportunità per
estendere a quanti parteciperanno l’annuncio di Cristo risorto attraverso momenti di esperienza
spirituale.
Vivendo la vocazione all’evangelizzazione, che è missione propria della Chiesa, il Rinnovamento
nello Spirito vuole dare risposta a quanto Giovanni Paolo II chiedeva nel 1998: “abbiate l’audacia
di collaborare con lo Spirito Santo a una nuova, grande effusione di amore e di speranza su tutta
l’umanità”, per creare veri laboratori di fede, autentiche scuole di vita cristiana, di santità e di
missione. Come ci ricorda Benedetto XVI, infatti: “per proclamare in modo fecondo la Parola del
Vangelo, è richiesto anzitutto che si faccia profonda esperienza di Dio” (Lettera apostolica
Ubicumque et semper). Il Rinnovamento nello Spirito desidera vivere una fede operosa che
scaturisce da una relazione intima con Cristo che ci insegna che la fede carismatica, esercitata nella
preghiera e nella carità verso gli altri, consente la realizzazione di cose grandi.
Informazioni:
Segreteria Regionale RnS Basilicata
Via Monginevro, 1/2b
75025 Policoro (MT)
Tel 0835 981154
Fax 0835 1820196
Cell 340 9310481

giovedì 24 novembre 2011

Riflettori sul giallo dei fidanzatini. Alessandra Azzolin ieri visita anche il nosro blog.

“Quarto grado” di rete 4 ripercorre i sospetti sulla morte dei due ragazzi di Policoro.

Venerdì prossimo in prima serata Olimpia Fuina in diretta per chiedere certezze

POLICORO - L’intricato mistero delle indagini sul caso dei fidanzatini di Policoro, sarà ricostruito venerdì prossimo su Rete 4 dal noto programma di approfondimento “Quarto Grado”, condotto da Salvo Sottile. Una troupe con la giornalista Alessandra Azzolin, ha incontrato ieri nella redazione materana del Quotidiano della Basilicata, Olimpia Fuina, la combattiva mamma di Luca Orioli, accompagnata dal suo avvocato, Francesco Auletta. Durante la trasmissione, che va in onda in prima serata con inizio intorno alle 21, sarà ricostruita l’intera vicenda dalla morte di Luca Orioli e Marirosa Andreotta, avvenuta la sera del 23marzo 1988 nel bagno di casa della ragazza. In studio ci sarà certamente Olimpia Fuina, che ha scritto una lunga e argomentata lettera di denuncia comandante dell’Armadei carabinieri Leonardo Gallitelli, per chiedere indagini scientificamente più puntuali sulle salme, oltre a una verifica dell’identità del corpo analizzato, adombrando l’ipotesi che la recentissima analisi condotta dall’anatomopatologo Francesco Introna nell’istituto di Medicina legale a Bari, sia stata effettuata su di un corpo diverso da quello del figlio, avendo trovato agglomerati di tessuto più tipici di una persona anziana. Un dubbio pesante, anche perché nella perizia seguita all’ultima autopsia dello scorso 17 dicembre 2010, non c’è traccia del riscontro sul Dna. La lettera di Olimpia ha avuto una eco nazionale, tanto da attirare l’attenzione della redazione di Quarto Grado. La giornalista Azzolin ha ripercorso le tappe principali del giallo e porterà all’evidenza pubblica tutti gli errori e le superficialità che hanno segnato le indagini fin dall’inizio, quando per ben sette anni non si fece l’esame autoptico, cercando di accreditare le ipotesi di morte per incidente scaturito prima da uno choc elettrico, poi da un’intossicazione per monossido di carbonio fuoriuscito dalla caldaia domestica. In trasmissione si parlerà, poi, della prima autopsia effettuata a fine 1995, quando il professore de La Sapienza, Giancarlo Umani Ronchi, evidenziò che nei tessuti e nei visceri dei due ragazzi non c’erano tracce di carbossiemoglobina, il marcatore che avrebbe evidenziato l’intossicazione.Da questo dato la trasmissione cercherà di ricostruire la battaglia legale che ne è seguita, comprese le denunce a periti, magistrati e inquirenti andate poi in prescrizione e la successiva clamorosa perdita dell’osso ioide, unica prova utile di un eventuale strangolamento. Si passerà, quindi, alla ricostruzione delle fasi più recenti, con la riapertura delle indagini stimolata dalla campagna mediatica. Quindi la richiesta d iuna nuova Consulenza tecnica d’ufficio, affidata al professor Introna che ha effettuato nuovi esami autoptici sulle salme riesumate, ribadendo la tesi della morte per avvelenamento da monossido di carbonio. Si chiuderà con le ultime fasi della tumulazione delle salme, nonostante la controperizia firmata da tre super consulenti della difesa di Olimpia Fuina. La mamma coraggio sarà in trasmissione, presso gli studi di Roma, insieme con il suo legale, mentre per venerdì sera è prevista probabilmente una diretta della trasmissione da Policoro. Una grande vetrina nazionale per uno dei casi più spinosi registrati dalla cronaca nera in Basilicata, finora poco seguito dai mass media di fuori regione.Certamente la campagna di sensibilizzazione avviata da Olimpia Fuina sta dando i suoi primi frutti, mentre ancora nulla trapela dalla Procura di Matera sull’esito delle indagini, sul riscontro alla richiesta di incidente probatorio tra le perizie e neppure sull’ analisi dei vestiti di Luca, ritrovati dopo mesi di mistero in un deposito dell’università La Sapienza e ancora neppure riconosciuti da mamma Olimpia, che ricorda perfettamente cosa indossava il figlio quella tragica sera.

Antonio Corrado

tratto dal quotidiano della Basilicata

PS. Alessandra Azzolin , ieri è venuta a Trovare anche a noi , voleva farmi un intervista , convinta che vi fosse una relazione tra questa vicenda e toghe lucane. Gli ho spiegato , che se pur De Magistris stava indagando anche sulle omissioni di questo procedimento , le due cose sono totalmente separate , cosi come sono separate da questa vicenda anche alcune vicende imprenditoriali della zona che lei mi aveva accennato e non era credibile neanche la storia dei festini e delle orge (il bunga bunga metapontino) mai dimostrate. Certo che in toghe Lucane sono evidenti quelle relazioni corti , perchè ci conosciamo tutti e gli scandali vanno coperti , comportamento tipico lucano , di copertura degli illeciti ed omissioni che hanno giocato un ruolo in questa vicenda , perchè alla semplice domanda perchè non è stata fatta l'autopsia visto che la legge lo imponeva , non si trova nessuna risposta logica e legittima. Ci siamo ripromessi di risentirci per una inchiesta specifica.

La cosa che ci ha incuriosito che alla domanda chi l'avesse indicato il mio nome , candidamente mi ha risposto che tutti i suoi interlocutori che ha sentito su questa vicenda , chi per un fatto chi per altro hanno fatto il mio nome e citato il blog. A noi non rimane che ringraziare questi amici.

mercoledì 23 novembre 2011

BASILICATA: Acqua imbottigliata lucana e avvelenata - Giovani fin da giovani??? C'è il rischio che non si invecchia...

Dopo anni di voci sullo smaltimento illecito di rifiuti in Lucania, le analisi di sorgenti e dighe che riforniscono gli acquedotti confermano la presenza di boro, bario, berillio e nitrati. Ma la Regione tace.

L’ultima indiscrezione sui possibili traffici di rifiuti pericolosi, porta ai Laghi di Monticchio. Si tratta delle bocche crateriche di un antico vulcano sul monte Vulture, in provincia di Potenza. Due laghi parte di una riserva naturale regionale. C’è chi giura di aver visto camion scaricare fusti.

Una prima parziale conferma arriva dalle analisi delle locali sorgenti,condotte a Berlino dal Servizio geologico tedesco, per conto del Dipartimento di scienze della terra dell’università Federico II° di Napoli, diretto dal professore Benedetto De Vivo.

La sua squadra, nell’ambito di un progetto europeo teso alla caratterizzazione geochimica delle acque minerali imbottigliate e degli acquedotti dei Paesi membri, ha analizzato 158 differenti marche italiane sulle 415 ufficialmente accreditate dall’Unione europea. I risultati sono stati pubblicati a marzo su Science. Ci sono anche quelle del Vulture, come Gaudianello, Toka, Felicia, Lilia e Sveva.

Dalle analisi è risultata una elevata quantità di boro, un «elemento pericoloso», la cui esposizione provoca gravi danni all’apparato riproduttivo maschile ma anche infezioni a stomaco, fegato, reni e cervello. In quelle acque è stata trovata la concentrazione di boro più alta d’Italia: 1.170 microgrammi per litro, quantità superiore sia al valore guida stabilito dall’Organizzazione mondiale della sanità (500 µg/l) che delle legislazioni italiana ed europea per l’acqua minerale imbottigliata (5.000 µg/l). Alte concentrazioni di boro sui suoli e nelle falde si possono trovare solo in due casi: un traffico aereo sostenuto o delle discariche (tramite il percolato prodotto dai rifiuti). Ma in quelle acque c’erano anchesolfati e berillio, un elemento di classe A cancerogeno per l’uomo, che sul Vulture sfiora i 4 microgrammi per litro, limite stabilito dalla legge italiana per le falde acquifere oltre il quale è obbligatorio «un intervento di bonifica delle acque, anche se non destinate al consumo umano».

L’equipe di De Vivo sottolinea però che paradossalmente «sia in Italia che in Europa non è stato stabilito alcun limite di concentrazione per il berillio nelle acque destinate al consumo umano, tanto meno per le minerali». Prima dell’estate erascoppiato anche il caso delle dighe lucane della Camastra, del Pertusillo e di Montecotugno, la più grande in terra battuta d’Europa. Si tratta di invasi per uso potabile. L’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Basilicata (Arpab) aveva scoperto alte concentrazioni di bario e boro. Giuseppe Di Bello è l’ufficiale della polizia provinciale di Potenza che ha reso pubblici questi dati, oggi sospeso e indagato per rivelazione del segreto di ufficio.

«Un dirigente della direzione ambiente della Regione mi chiese di fare dei controlli perché i dati dell’Arpab su quelle dighe erano allarmanti», ricorda Di Bello. «Così decisi di fare delle contro analisi dalle quali risultò un inquinamento addirittura maggiore rispetto ai primi rilievi». Da allora le associazioni ambientaliste, i cittadini e i Radicali lucani, chiedono l’apertura di un’inchiesta per stabilire le ragioni che hanno determinato l’inquinamento dell’acqua lucana. Ma soprattutto un’adeguata depurazione, visto che quegli invasi continuano a rifornire i rubinetti delle loro case. (Alessandro De Pascale, Terra)

martedì 22 novembre 2011

Crisi e costi della politica, la Lombardia è d’esempio. Alla Basilicata basterebbero 200 dipendenti

POTENZA - Non più tardi di due giorni fa i presidenti delle Regioni Veneto e Basilicata, Luca Zaia e Vito De Filippo, si erano “scontrati” sul sempreverde luogo comune del Nord virtuoso contrapposto al Sud sprecone. Un tema riproposto dal “Corriere della Sera” attraverso l’analisi dei tagli che, prendendo come esempio la Lombardia, dovrebbero interessare le altre 14 regioni a statuto ordinario del nostro paese. E i dati, purtroppo, confermano per l’ennesima volta che se davvero il premier incaricato, Mario Monti, intenderà dare un taglio ai costi della politica, dovrà armarsi di forbici molto affilate. Le regioni a statuto ordinario hanno in totale 40.384 dipendenti, per una media di 79 ogni centomila abitanti. La Lombardia si ferma a meno di 34, mentre il Molise, con i suoi 934 dipendenti e 320 mila abitanti arriva a sfiorare i 300 dipendenti ogni 100 mila abitanti. E la Basilicata? Come le altre regioni del sud fa registrare un organico decisamente più alto rispetto al “modello lombardo”: 1052 dipendenti, ovvero 175 per ogni 100 mila abitanti. Per raggiungere l’efficienza dell’ente guidato da Roberto Formigoni, il personale della Regione Basilicata dovrebbe ridursi addirittura di cinque volte e passare a sole 200 unità. Per far funzionare le 15 regioni a statuto ordinario con il parametro lombardo basterebbero 17.369 dipendenti, quasi trecento in meno rispetto a quelli attualmente in carico tra Campania, Puglia, Calabria e Basilicata. Il risparmio quantificato sarebbe addirittura di 785 milioni di euro, una cifra che, ad esempio, avrebbe permesso allo Stato di compensare con ampio margine gli interventi d’emergenza per i disastri ambientali o di coprire in soli 9 anni il costo del piano straordinario di infrastrutture per il Sud, proprio quello che, nelle intenzioni, dovrebbe finalmente favorire la discesa dello “spread”, tanto per usare un termine di strettissima attualità, con le regioni settentrionali. Altro capitolo è quello riguardante il numero dei dirigenti: anche qui, incrociando i dati della Corte dei Conti, un paio di “sforbiciate” sarebbero quantomeno auspicabili. A cominciare, ancora una volta, dal Molise che, per adeguarsi alla Lombardia dovrebbe averne 8 al posto degli attuali 87. Anche in questa seconda graduatoria la Basilicata, purtroppo, fa la sua “bella figura”: nella nostra regione i dirigenti dovrebbero diminuire dell’ 80 %, passando dagli attuali 71 a 15. Ma in questo caso la sfida Zaia – De Filippo termina in parità: anche il Veneto, infatti, per reggere il confronto con l’isola felice lombarda dovrebbe rinunciare a ben 93 dirigenti. Aldilà dei colori politici di ciascuna regione, gli sprechi si registrano infatti tanto nelle storiche regioni “rosse” quanto in quelle governate dal centro - destra, è evidente come una maggiore uniformità nella distribuzione degli organici dei consigli e delle giunte regionali potrebbe rappresentare un primo ma decisivo passo verso la costruzione di un paese più sostenibile. Prima di guardare alle regioni, però, sarebbe opportuno partire dalla riduzione dei parlamentari e dei loro privilegi, come i vitalizi. A quel punto si potrà cominciare finalmente a parlare in modo concreto

Tratto dalla nuova del Sud

lunedì 21 novembre 2011

Ordinanza su Nomadismo , Vinci ringrazia il Maresciallo Carluccio

Foto a destra Mar.llo Carluccio a sinistra Ass.re Vinci



La cosa ci ha sorpreso , in primis che Vinci prontamente accogliesse il grido di migliaia di cittadini e lanciato da questo blog per la situazione indecente che si era creata a mare , con la continua sosta degli zingari che rendevano quel luogo una discarica a cielo aperto e riportare queste soste in un alveo di legalità e rispetto di regole e non si tollererà dice L’aassessore Vinci comportamenti scorretti nei confronti del nostro patrimonio e di altri cittadini. Regole , che saranno applicati a tutti , indistintamente. Gli elementi prioritari di questa ordinanza che ancora dovrà essere emessa saranno la possibilità di sequestrare preventivamente beni mobili ed immobili – roulotte, camper, tendoni – per motivi di igiene e salute pubblica e controllo dell’accattonaggio ai semafori e agli incroci della città ad opera dei minori. La prima novità consiste, nel caso in cui non si adempi agli ordini emanati dall’ordinanza, nel punire i soggetti con arresto o con ammenda. Considerando le roulotte, camper e tendoni abusivamente installati sul territorio come mezzi e strumenti per commettere il reato che il codice penale prevede e che è inserito nell’ordinanza. Questo consentirà alle forze dell’ordine di disporre del sequestro preventivo , una misura che sarà uno strumento ed un deterrente importante che renderà efficace il loro lavoro. A sorpresa Vinci , ringrazia Maresciallo dei carabinieri Giuseppe Carluccio , e non per paraculismo , ma perche insieme assessore e maresciallo in piena collaborazione hanno costruito un’ordinanza efficace e rispettosa dei principi costituzionale e dei valori universali.



Ultima annotazione , della cosa se ne doveva occupare l’assessore dei servizi sociali Ripoli , ancora una volta latitante, o indaffarato a fare altro , la clientela spicciola quella delle elemosina che continuano a elargire alle persone bisognose in assenza di qualsiasi regolamento così come prevede la legge e più volte sollecitato dai revisori dei conti. Visto quello che è successo con i nomadismo chiediamo anche qui a Vinci (anche in questo caso può chiamare il maresciallo Carlucci ) di intervenire nel rispetto della legalità e della dignità delle persone. Noi comunque invieremmo una nota alla corte dei conti su questa vergognosa gestione del Ripoli.

Il sindaco e la continuità.Lopatriello nel comitato d’indirizzo: Frammartino ironico

SANTARSIERO e compagni vogliono dare un segnale forte nel segno della continuità». È il commento ironico di Ottavio Frammartino, della segreteria regionale del Partito della rifondazione comunista, alla nomina del primo cittadino di Policoro, Nicola Lopatriello, nel comitato di indirizzo dell’Arpab. «Chi meglio di Lopatriello può oggi rappresentare

l’Arpab coinvolta negli scandali? Avranno pensato che il profilo di Lopatriello è quello giusto e che va nel segno della continuità (...) Noi da parte nostra ci rallegriamo con lor signori che continuano a fare fintacome se l’inchiesta sull’Arpab non avesse svelato il fango che c´è dentro il sistema di potere lucano (...) Qui ormai siamo come

nel gioco dell’oca, torniamo alla casella di partenza. Se ai tempi di Mani pulite la corruzione definiva una sorta di patologia, oggi l’impressione è che siamo dinanzi alla fisiologia del sistema politicoinnervato di corruttela e affarismo».

Pubblicato dal quotidiano della Basilicata 19/11/2011

domenica 20 novembre 2011

DELIBERA 1623: EPIGRAFE SUL SEPOLCRO VERMINOSO


Qualcuno avrebbe dovuto pur dirlo a Roberto Speranza che ad alzare l’asticella qualche rischio c’era; a pensarci bene, però, forse qualcuno gliel’ha detto, perché l’asticella del centrosinistra lucano non si è mossa affatto dal giorno di quel suo fatidico discorso, eppure i suoi compagni ( oddio, compagni! Questa parola non se la meritano proprio) stanno tutti là stracollati, inciampati miseramente nel livello raso terra che nemmeno sono riusciti a superare. La massima espressione di buonsenso e di etica del nostro governo regionale si è concretizzata al più in qualche minzione tempestiva, arrivata giusto in tempo per non stare ( e rubiamo le parole al Consigliere Autilio) né con i buoni, né con i cattivi. Se qualcuno ha osato di più, è stato prontamente attaccato a iniziare dal suo stesso partito, perché in questo immondo regno caecorum nemmeno ad esser monoculi si è tollerati. La delibera 1623 del giorno 8 novembre scorso è l’epigrafe sul sepolcro verminoso che è il Palazzo Regionale; Vincenzo Sigillito viene promosso ancora dai suoi compagni di merende ( ecco, magari qui la parola compagni ci sta) con un incarico dirigenziale che non solo è atto a confermargli una posizione di potere, ma tende evidentemente anche a spianargli la strada per una eventuale scarcerazione. Vincenzo Sigillito, accusato di disastro ambientale ed omissione di atti d’ufficio, viene nominato dirigente della struttura "Ufficio monitoraggio, sistemi informativi, banche dati, supporto alla programmazione" del Dipartimento Agricoltura Sviluppo Rurale Economia Montana della Regione Basilicata; sarà forse perché Vincenzo Sigillito il suo buon contributo all’agricoltura e allo sviluppo rurale lo ha già dato facendo in modo che le nostre migliori produzioni agroalimentari rischiassero ( ma è soltanto un rischio?) di essere danneggiate in modo irreversibile. Ed eccolo ancora presente nei nostri incubi di cittadini, perché un manipolo di signorotti ha deciso di non creare anelli deboli nella catena che li lega stretti gli uni agli altri. Ma non è stato fatto un processo, non c’è una sentenza? Intanto ci sono dati inconfutabili di un inquinamento che è stato colpevolmente taciuto, ma poi perché tanta fretta in certi “aggiustaggi”? Perché, se ritenuto innocente, Sigillito non è stato lasciato all’Arpab? E, ancora, perché il tenente Giuseppe Di Bello ha subito un trattamento ben diverso per aver, lui sì, svolto appieno il proprio dovere professionale e morale? E che dire della successione per via dinastica che si attende per Restaino, altro sospettato eccellente? In quale legge, di grazia, è scritto che l’assessore che va via può fare testamento della sua poltrona?

Presidente De Filippo, ho persino pudore a dirle che si dovrebbe vergognare per l’arroganza con cui sta trattando la sua gente, per l’indifferenza che sta dimostrando al bene comune, per l’impudenza con cui sta gestendo una regione come se fosse un suo feudo. Ho pudore a dover dire al mio Presidente che i cittadini non ne possono più, che si sono sentiti abbandonati prima, vessati adesso, strumentalizzati sempre dal cumulo di menzogne che gli si versano addosso per blandirli, ingannarli, ricattarli. Presidente De Filippo, mi duole dover far notare a lei, che ama professarsi cattolico praticante, che il rispetto per la vita è venuto completamente meno in questa regione e con esso ogni barlume di giustizia sociale, e che non è con i rimpasti che si risolveranno le cose, bisognerebbe avere l’umiltà di ricominciare da zero. Se tornare indietro è impossibile, insomma, che si abbia almeno il coraggio di fermarsi per poi provare a ripartire.

Anna R.G. Rivelli

da IL QUOTIDIANO DELLA BASILICATA del 19 novembre 2011

Di Antonio Exidor Dipersia

i pacchetti di voti decidono tutto. I pacchetti. Mille, duemila, tremila, anche cinquemila. Stanno lì. Granitici. Inamovibili. Sicuri. Voti comprati in qualunque maniera, ma comunque voti fedeli. Nulla può la democrazia contro questo fenomeno. I pacchettari di voti governano, sfruttano, stuprano, svendono, comprano e rottamano. I clientes eseguono gli ordini e riparte la giostra. Il fatalismo ignavo che si intreccia con la constatazione pratica, concreta. Non mi sento un buon cittadino, quando ragiono sulla situazione. E allora mi distraggo, e penso che cambiare si può. Ma mica perchè ci credo davvero, è un contentino per la coscienza, elaborare una volontà di cambiamento. Poi, appena esci di casa e ne parli con qualcuno, ti guardano come i glutei guardano la siringa prima dell'intramuscolare,e capisci che le tue constatazioni sono giuste. Non sono bei momenti. Per niente.

sabato 19 novembre 2011

Il PD e la Regione garantiscono cambiamento! Leggete un pò quì:

Qualche settimana fa, a seguito dello scandalo dell'ARPAB, si era aperto un dibattito all'interno della Regione e del PD, che aveva portato ad una conferenza regionale dai toni accesi: si racconta di reciproche accuse fra assessori regionali e dirigenti di partito di corruzione e malaffare, come capitava agli ultimi congressi del Partito Socialista Italiano ai tempi di mani pulite.

Al centro delle polemiche c'era naturalmente Sigillito, poi Restaino e a domino tutti gli altri.

Il segretario del PD, Speranza, aveva parlato dell'esigenza di un cambio di rotta decisivo. Avevano quindi tutti colto la palla al balzo, essendo in prossimità del metà mandato che consente a tutte le giunte create con la logica spartitoria della più becera politica, che si basano sulla rotazione delle poltrone in base alle quote di potere e non alle competenze. Avevano così facilmente promesso un rinnovamento della giunta.

Ma a confermare che difficilmente si tratterà di rinnovamento, bensì piuttosto di rimpasto, rinciucio...di alternanza insomma e non di alternativa è questo documento, tratto dal ilcannocchiale.it.

"L'ex direttore dell'Arpab Vincenzo Sigillito, dalla metà di ottobre agli arresti insieme al dirigente Bruno Bove perché accusato di disastro ambientale e omissione d’atti d’ufficio, è già stato "sistemato" dai suoi sodali i quali, evidentemente, temono di più il disastro di un possibile effetto domino nell'ambiente politico.

L'etica della politica nostrana, la volontà di "alzare l' asticella", l'attenzione ai diritti dei cittadini è tutta riassunta nella delibera 1623 che qui di seguito riportiamo.

L' 8 novembre scorso Vito De Filippo, Agatino Mancusi, Rosa Gentile, Attilio Martorano, Rosa Mastrosimone, Emilio Restaino, tutti insieme appassionatamente, affidavano al dott. Vincenzo Sigillito ( a questo stesso dott. Vincenzo Sigillito!!!) la direzione della struttura "Ufficio monitoraggio, sistemi informativi, banche dati, supporto alla programmazione" del Dipartimento Agricoltura Sviluppo Rurale Economia Montana della Regione Basilicata.

Non male per uno che ha nascosto i dati dell'inquinamento per circa dieci anni! E adesso, per far finta di cambiare qualcosa, il Presidente De Filippo, come fosse cosa normale, aspetta che sua eccellenza Erminio Restaino, "protagonista negativo di una brutta vicenda di clientelismo, sulla quale la magistratura farà chiarezza ", designi il successore al suo feudo.

tratto da Karakteria