venerdì 30 aprile 2010

Omicidio di Luca e Marirosa: la madre di lei «Credo alla pista degli scherzi»


La mamma di Marirosa ripercorre le tappe del caso che ha sconvolto Policoro

Di Fabio Amendolara

POLICORO - Ha ripercorso tutto ciò che è accaduto da quando è tornata a casa. Da quando è entrata in bagno e ha visto Luca a terra e Marirosa nella vasca. Morti. Ha ricordato chi per primo disse che era stato un incidente. E ha avanzato anche qualche ipotesi. Ma inutilmente. Perché la procura della Repubblica di Matera ritiene che il giallo dei fidanzatini di Policoro si sia risolto in un incidente domestico: elettrocuzione o avvelenamento da monossido di carbonio che sia. Antonia Giannotti, 67 anni, è la mamma di Marirosa.
Il 15 gennaio del 2008 era negli uffici del commissariato di polizia di Scanzano. Il verbale - che il Quotidiano ha potuto vedere in eslcusiva - è trascritto solo parzialmente. La causa: «Una verosimile smagnetizzazione della minicassetta usata per la registrazione», annotano i detective della squadra investigativa e giudiziaria del commissariato.
E’ presente il pubblico ministero Rosanna De Fraia, che ha coordinato le indagini.
La mamma di Marirosa arriva al dunque verso il dodicesimo minuto. «Qualcuno, forse, è entrato, essendo l’acqua defluita, può darsi che ha visto questo sangue e ha pensato.». Pm: «Poi lei non è entrata più nel bagno?». Lei: «Io sono stato sola con i carabinieri, con il maresciallo soprattutto. Trifoglio. che cercava di calmarmi. E questi carabinieri purtroppo non hanno fatto nulla. nulla hanno fatto fare questi rilievi, loro dovevano bloccare le persone, tutte quelle che sono arrivate. dovevano bloccare.».
Perché in quel bagno entrarono dieci persone e, sostengono gli esperti dell’Unità di analisi crimini violenti della polizia di Stato, «almeno quattro modificarono la scena del crimine».
Pm: «Ma queste persone entravano nel bagno e uscivano, oppure si intrattenevano? Lei: «No, ma là non si poteva trattenere nessuno. Luca era un ragazzo alto, nel bagno non si poteva sostare perché non c’era spazio». Pm: «Però qualcuno ha fatto qualcosa.». Lei: «Come sono entrata io.». Pm: «Siccome sono stati trovati questi asciugamani a terra, vuol dire che qualcuno è entrato e ha fatto cose insomma. e lei non è in grado di dire chi può essere stato?». Lei: «No, chi può essere stato. io penso che siano entrati prima dell’arrivo dei carabinieri, quando c’erano anche i carabinieri. Non lo so. dopo una mezzora che sono arrivati i carabinieri». Pm: «Da chi sono stati chiamati?». Lei: «Da don Salvatore». Pm: «Quindi dopo mezzora è arrivato il maresciallo Trifoglio e due carabinieri?». Lei: «Sono entrati in casa, nel corridoio. Il maresciallo Trifoglio, siccome ci conoscevamo e naturalmente penso anche toccato da questa tragedia immane, cercava di calmarmi. e io continuavo a ripetere che. poi è stato chiamato anche il medico e lui. chi lo ha chiamato non lo so. E lui. poi è arrivata.». Pm: «Chi ha parlato per primo della corrente?». Lei: «Il medico». Pm: «Il dottor Giuseppe Loconte?». Lei: «Loconte, sì». Pm: «Che è stato chiamato dai carabinieri o da...». Lei: «Questo non lo so.». Pm: «Non lo sa. quindi il medico è arrivato ed è entrato nel bagno?». Lei: «Sì. è entrato nel bagno. Però è entrato anche il padre di Luca. Una persona gli ha fatto mettere una giacca per tirare la spina, quindi il caldo bagno è stato spento dal padre di Luca che era elettrotecnico e aveva più competenza di me. Nessuno gli ha detto di andare via, nessuno lo ha ostacolato. Lui poteva benissimo rendersi conto se era vero che era stata la corrente ma.». Pm: «Il dottor Loconte ha subito sposato la tesi che era stata la corrente». Lei: «Sì, il filo acquoso che aveva fatto andare. creato questo corto circuito, con Luca scesa dalla vasca con i piedi avrebbe.». Pm: «Ma ne ha parlato subito o subito dopo?». Lei: «Lui ha sempre sostenuto questa tesi. il dottor Loconte. Prima perché la luce era accesa e la stufa era funzionante. Se era successo un corto circuito doveva staccarsi questa luce. Io una volta lavavo i capelli al bambino e mentre asciugavo i capelli c’era anche l’altra mia figlia insieme, il bambino con le forbici ha tagliato il filo del phon e subito la corrente si è interrotta.». Pm: «Signora, questa è una percezione che ha avuto subito benché stravolta, come era comprensibilissima la cosa, ha subito percepito la cosa.».
Lei: «Sì, che non era stata la corrente». Pm: «Ma lo ha detto ai carabinieri?». Lei: «Sì l’ho detto ai carabinieri, glielo gridavo. lo dicevo la notte.». Pm: «E lei cosa ipotizzava?». Lei: «Ma in quel momento non ho ipotizzato niente.». Pm: «Diceva solo che non è possibile?». Lei: «Sì. Non è possibile. non è possibile. Perché c’era l’impianto a norma. C’era la messa a terra». Pm: «Lei poi ha visto arrivare anche la mamma di Luca poi?». Lei: «Sì, l’ho vista arrivare». Pm: «Vi ha parlato?». Lei: «No. No. No. Mi sono alzata e volevo andarle incontro. Ma poi non ce l’ho fatta. Non ce l’ho fatta». Poi avanza la sua ipotesi: «Perché mia figlia è stata vittima. cioè, posso dire la mia idea, per quello che ho pensato? Io ho sempre pensato a uno scherzo finito male. Che si è risolto in una tragedia. perché la persona che io. ma dopo non in un primo momento, io non mi sono rassegnata ad accettare l’ipotesi della corrente, quando mi è stato detto dopo una ventina di giorni, ma neanche direttamente alla persona, che era stata vista questa macchina uscire a retromarcia dal mio cancello. Allora è scattato. Ho detto, ma io la macchina (una Fiat Panda nera ndr) l’avevo lasciata in piazza, non potevo essere io a quell’ora a uscire da casa mia. Allora dentro di me ha cominciato a farsi strada.».
Pm: «Signora, mi scusi, lei ha detto che è uno scherzo finito male.». Lei: «Uno scherzo finito male, perché questa persona che noi ipotizziamo era una persona che faceva degli scherzi pesanti. e li ha fatti anche a Luca quando erano ragazzi o prima della tragedia. Li ha fatti anche ad altri ragazzi, mi è stato anche riferito dopo questo fatto. Lui era una persona avvezza a fare questi scherzi...».
Pm: «Voglio dire. non so in quale pagina del fascicolo si dice che questo Walter Mazziotta (all’epoca indagato e poi scagionato dalle accusa ndr) era solito ogni volta che Luca e Marirosa si incontravano presentarsi e fare degli scherzi. Io voglio capire da dove, siccome glielo abbiamo chiesto alla mamma di Luca e ci ha detto che non lo sapeva, ora lo chiedo a lei e mi dice che non lo sa.». Lei: «Io penso che mia figlia si sia spaventata e abbia battuto la testa sulla vasca. Questo è il mio pensiero. Poi Luca chissà. si sarà ribellato, perché lui a Mazziotta, qualcuno lo ha fatto entrare. Qualcuno. perché lui era stato prima con l’amico diciamo alle cinque, che si era visto con l’amico. con Luca. in seguito, dopo i funerali, lui ha avuto un ruolo che non ha avuto nessun ragazzo. Cioè andava e veniva. Andava a casa degli Orioli e veniva a casa mia. Riferiva cose e andava a riferire là e tra queste cose, un giorno mi ha detto, signora, mi ha battuto la mano sulla spalla, adesso che arriva il malloppo da Napoli (le lettere che Luca e Marirosa si scambiavano ndr), lo restituisca alla signora Orioli, altrimenti la signora Orioli le fa vedere. come se mi avesse fatto una minaccia.».
Pm: «Le risulta per caso che Luca e Marirosa si erano già lasciati. quando è successo il fatto?». Lei: «A me non risulta». Pm: «Perché c’è stato qualcuno che ha riferito questo.». Lei: «Se si erano lasciati lui che cosa ci è andato a fare a casa mia?».


Condividi

giovedì 29 aprile 2010

Comunicato PRc su ex lsu Provincia

Le assicurazioni avute dall'amministrazione provinciale di Matera riguardo gli
impegni nei confronti dei ex LSU utilizzati in questi anni nella manutenzione
delle strade , fugano le preoccupazioni da noi espresse in questi giorni.
L'impegno preso con il PRC dall'assessore Smaldone e del presidente Stella di
mantenere fede al programma elettorale, che prevedeva al primo punto la
questione del lavoro e la salvaguardia occupazionale
per oltre i 60 lavoratori ex LSU, risponde alle perplessità da noi espresse in
questi giorni.

Questo nella consapevolezza di un bilancio difficile, penalizzato da un patto
di stabilita scaturita della manovra finanziaria del governo Tremonti –
Berlusconi che sono devastanti non solo sul piano quantitativo ma anche sul
piano qualitativo: in analogia con quanto è avvenuto per la scuola, infatti,
attraverso i tagli dei trasferimenti ed il rigore punitivo del “patto ”, si
delinea una vera e propria controriforma del ruolo degli enti locali, che
mette in discussione , insieme all’autonomia finanziaria, i diritti sociali dei
cittadini a partire dai più deboli, e la possibilità di partecipazione
democratica alle scelte degli enti pubblici.

Si è consumato, con questi provvedimenti un gravissimo attacco all’autonomia
finanziaria in palese contrasto, peraltro, in maniera evidente con la fretta
demagogica con cui si vuole approvare federalismo fiscale, senza aver prima
definito le funzioni proprie dei comuni e delle provincie e la certezza dei
diritti per tutti i cittadini.

Un federalismo che possiamo chiamare la secessione dei ricchi , che
ulteriormente potrebbe aumentare il divario tra nord e sud , per cui dobbiamo
essere pronti a gestire la fase dell’approvazione della legge sul federalismo
fiscale , promuovendo un dibattito di massa a partire da subito, con il
coinvolgimento delle assemblee elettive di tutti i i livelli istituzionali e,
successivamente, aprendo un’iniziativa sul punto più controverso di questa
legge: vale a dire i livelli essenziali delle prestazioni in nome dell’esigenza
di un’offerta qualitativa e quantitativa che sia davvero omogenea dei servizi
su tutto il territorio nazionale . Una grande mobilitazione delle forze
democratiche del sud , per affermare un federalismo cooperativo e non
competitivo in virtù del quale non devono venire meno le grandi conquiste
sociali del dopoguerra che non è solo l' unità formale della Repubblica, ma
anche l’unità sociale

Frammartino Ottavio
Direttivo regionale PRC Basilicata

Mentre lopy si lamenta e noi paghiamo , qualcun altro fa i fatti

Pubblichiamo l'articolo uscito ieri sulla gazzetta del mezzogiorno , a riprova che quello che affermavamo ieri sulla raccolta differenziata e sui risparmi per la collettività , non sono cose così astruse e difficili da attivare. Giusto per dare un'ulteriore contributo , invieremo al sindaco di Policoro , il numero di telefono del sindaco di Sant'Angelo Le Fratte , affinchè lo chiami e faccia tesoro di una esperienza diventata realtà. Ci dirà che noi siamo il partito dell'invidia , questa volta non gli daremo torto , noi invidiamo il comune di Sant'Angelo Le Fratte.
Chiediamo ai nostri numerosi lettori di destra e sinistra , a tutti i cittadini di mobilitarsi finchè parta un servizio della raccolta dei rifiuti con il porta a porta e la differenziata . Questo significherà Tutela dell'ambiente (riducendo la quantità di rifiuti da smaltire in discarica); si recuperano risorse , si riduce la Tassa sui Rifiuti Solidi Urbani (TARSU) ed anche maggiore occupazione.
Il costo totale del Servizio di Nettezza Urbana (mezzi, personale, raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti) é pagato interamente dai cittadini attraverso la TARSU.
E’ evidente che più aumenta la raccolta differenziata più si riduce la quantità di rifiuti da smaltire in discarica e, di conseguenza, anche la TASSA.
Pertanto, fare una buona raccolta differenziata conviene a tutti perché questo ci consentirebbe di pagare meno tasse , e gli suggeriamo in anticipo anche lo slogan dei manifesti 6x3 che inevitabilmente vedremo quando (?) partirà (se) la RD , che è : che bello la differenziata , più ricicli meno paghi / PROMESSA MANTENUTA .

PS. Manderò per email al sindaco di Policoro anche il recapito del nuovo primo cittadino di Bernalda , affinché Lopatriello lo solleciti a mettere in atto da subito i finanziamenti per le isole ecologiche e l'acquisto dei macchinari per la RD.

La raccolta differenziata è diventata una realtà
[m.lop.]
• SANT’ANGELO LE FRATTE. Dopo aver chiuso la discarica comunale e provato ad opporsi all’adesione per l’Ato rifiuti che la Regione sta costituendo, Sant’Angelo Le Fratte avvia la raccolta differenziata. Sotto l’occhio vigile del sindaco di Atena Lucana e il suo slogan “dif ferenziare è più facile a farsi che a dirsi”, il Comune organizza la nuova raccolta e progetta l’isola ecologica nell’area Pip di Isca. «Realizzare la differenziata per noi è stato difficile – dice il sindaco, Michele Laurino – gli enti pubblici sono molto in ritardo sulla materia e noi non avevamo fondi per acquistare mezzi e abbiamo dovuto utilizzare 138 mila euro di fondi di coesione per acquistare un mezzo per la raccolta porta a porta, trasformare i cassonetti e acquistare i kit per la differenziata». «Questa che andiamo ad avviare – spiega Michele Marchetti, assessore all’am - biente – è la prima fase che prevede un sacco per il multimateriale e uno per l’indifferenziato da ritirare porta a porta per un totale di cinque giorni su sette in paese e tre giorni nelle campagne. Gli altri materiali quali batterie, vetro, abiti dovranno essere depositati in appositi contenitori mentre i rifiuti Raee saranno raccolti a domicilio una volta al mese. Inoltre stiamo disponendo l’isola ecologica dove verrà stoccato il materiale differenziato che non emana cattivi odori, per poi trasferirlo in un centro di selezione dove verrà ulteriormente suddiviso, pesato e rimborsato. Oggi paghiamo circa 180 euro per tonnellata portata in discarica – conclude l’as - sessore – domani pagheremo 160 euro per ogni tonnellata da selezionare e poi ci sarà un ritorno economico del 60 per cento circa». I cittadini sembrano entusiasti dell’iniziativa. L’unica perplessità arriva dai residenti di Isca. «Possibile che non ci sono altri terreni disponibili – obietta un residente – dove allocare questi grandi cassoni se non vicino al fiume in un zona artigianale nonché centro abitato?». Appurato che per legge, la collocazione dell’isola ecologica si auspica in una zona baricentrica e che il sito deve essere ben recintato e custodito e che i rifiuti da allocarvi non emanano alcun tipo di odori, il sin daco invita la cittadinanza a cooperare.

Condividi

mercoledì 28 aprile 2010

Aumentati i costi di smaltimento dei rifiuti. Frammartino : paghiamo l'inerzia dell'amministrazione

I costi di smaltimento dei rifiuti solidi urbani pesano come macigni sui bilanci dei Comuni, i quali devono già sborsare molti soldi per la raccolta degli stessi, chi in house e chi, invece, con vere e proprie gare d’appalto esterne. Per la città di Policoro, tra le più grandi della regione Basilicata, la spesa è di enorme proporzioni. Purtroppo però con la riapertura della discarica di Colobraro nel gennaio scorso la Provincia di Matera ha equiparato i costi a quella di Pomarico facendoli lievitare enormemente: “Da 65,00 a 115,00 euro a tonnellata –osserva il primo cittadino di Policoro Nicola Lopatriello con delega anche al Bilancio-. Fino a febbraio 2009 smaltivamo con tariffe inferiori nel vicino paese di Colobraro, dove c’è una discarica, la cui competenza è della Provincia di Matera, che poi venne chiusa con un’ordinanza dell’ex presidente Nigro un anno fa causando così molti disagi per chi usufruiva di questo fondamentale servizio e un danno economico per le casse comunali non preventivabile nel bilancio di previsione, dato che siamo stati costretti a portare i rifiuti solidi urbani nell’altra discarica provinciale di Pomarico, nella collina materna, più lontana di Colobraro, e anche altri Comuni più piccoli del comprensorio hanno avuto lo stesso problema. Dopo le numerose proteste istituzionali finalmente è stata riaperta la discarica della vicina Colobraro con la beffa però dell’aumento dei costi di smaltimento da parte della Provincia di Matera, equiparandola a quella di Pomarico, che ha scaricato così sui Municipi l’aumento dell’imposta. Ora saremo costretti a trovare risorse aggiuntive per sei mesi per non aumentare la Tarsu alle famiglie di Policoro prima che gli stessi costi vengano accollati alla nuova impresa che si è aggiudicata il servizio di raccolta e smaltimento del servizio Rsu per nove anni, le cui buste saranno aperte a giorni essendo scaduti i termini del bando per la presentazione delle offerte”.


Frammartino:



Le lamentele del sindaco di Policoro sui costi dello smaltimento dei rifiuti a noi sembrano simile alle lacrime dei coccodrilli Invece di prendere atto a due anni dal suo insediamento, del fallimento della sua amministrazione su questo tema, e fare autocritica , cerca di addossare le proprie responsabilità ad altri. Appena insediata l'amministrazione si era ripromessa di portare avanti con alcuni aggiustamenti il progetto della municipalizzata lasciato nei cassetti da Serafino Di Sanza e dell' avvio con la stessa della raccolta differenziata porta a porta. Da allora un pò per i ritardi colpevoli e poi perchè è intervenuta una nuova legge che rendeva impossibile tale scelta, nulla hanno fatto di concreto per affrontare il problema se non quello di piangersi addosso , visto che anche del successivo appalto, a quasi 6 mesi dalla pubblicazione del bando non si hanno notizie. Sappiano i cittadini, che se è vero che le discariche costano ed i loro aumenti gravano sul bilancio del comune , e anche vero che se fosse partita in tempo debito la raccolta differenziata cosi come programmata dalla vecchia amministrazione i risparmi sarebberò stati cospicui. La RD fornisce all’industria materiali di recupero a costi inferiori rispetto alle materie prime, ma quando viene fatta bene fa risparmiare soldi anche alle famiglie . E’ infatti dimostrato che quando la RD supera la soglia del 40-50%, con una elevata intercettazione della frazione organica, costa meno rispetto alla gestione della indifferenziata con risparmi che possono toccare il 60% riguardo allo smaltimento in discarica. E tenendo conto del costo mensile attuale per il comune di Policoro e di 65 mila euro di media , equivalenti a 780 mila E. annuali , se applichiamo non il 60% ma il 25% del minor costo che avremmo con RD avremmo risparmiato di 195 mila euro in in un anno. Allora invece di lamentarsi chiediamo al sindaco di "Darsi da fare" non solo portando a
compimento l'appalto, ma anche attivandosi da subito affinchè il comune di
Bernalda ( comune capofila) faccia partire la costruzione delle isole
ecologiche finalizzate all'organizzazione del RD. Sia consapevole che la sua
inerzia la stiamo pagando noi , meno parole più fatti.

martedì 27 aprile 2010

Fidanzatini di Policoro «Tutta la verità dopo 22 anni»


No all’ipotesi della folgorazione. «Tutti gli elementi portano all’omicidio»
FILIPPO MELE


• «Chiedo giustizia e verità sulla morte di Luca non solo per me, che sto vivendo una via crucis lunga 22 anni, ma per tutta Italia. La mia è la battaglia di un debole contro i forti. Da noi si perseguita chi osa dire ciò che gli altri osano fare». Olimpia Fuina, madre di Luca Orioli, 20 anni, trovato morto con Marirosa Andreotta, 22, nella casa della ragazza, a Policoro, il 23 marzo 1988, non si rassegna all’archiviazione della quarta inchiesta su quei decessi ancora tutti da chiarire. Ed a vederla archiviata con motivazioni che le hanno pro vocato amarezza. Così, ieri, con il suo avvocato, Franco Auletta, e con la criminologa Roberta Bruzzone, ha spiegato, nel corso di una conferenza stam pa carica di emotività, le ragioni per cui ha depositato davanti al gip del Tribunale di Matera opposizione alla richiesta di archiviazione presentata dal pm incaricato, Rosanna De Fraia. «Non accettiamo le conclusioni della Procura – ha detto Fuina - perché, utilizzando le risultanze del lavoro della Unità di analisi del crimine violento (Uacv) della Polizia scientifica di Roma, è tornata ad ipotizzare come cause delle due morti la folgorazione o l’ossido di carbonio. Due ipotesi già scartate negli anni passati con motivazioni inconfutabili. Tutto, poi, si basa su una scena del crimine che la stessa Uacv ritiene manipolata». Una po sizione condivisa da Bruzzone, autrice della «Perizia pro – veri - tate» allegata all’oppo - sizione alla archiviazione del caso: «Il punto focale di questa vicenda che non ha uguali in nessuna al tra parte del mondo sta proprio nell’alterazione della scena del crimine. Occorre ripartire da quella notte se si vuole fare chiarezza”. Tanto che la criminologa ha ipotizzato che non fosse la stanza da bagno della casa della ragazza il luogo vero dell’aggressione e poi dell’uccisione dei due ra gazzi. «È stato utilizzato – ha spiegato - lo scandalo sessuale e morale dei due corpi nudi per coprire un duplice omicidio». Ma cosa occorrerebbe per far luce su questa vicenda? «Una nuova riesumazione delle due salme – ha risposto l’avv. Auletta - per eseguire quegli esami radiografici che non furono completato nel corso della prima riesumazione del 27 gennaio 1996. Ciò servirebbe anche ad indagare sulla frattura dell’osso ioide di Luca di cui ha scritto un perito della Procura, nel 1996, Giancarlo Umani Ronchi. Significa che Luca è stato strangolato, altro che
folgorazione od ossido di carbonio».

In undici punti i motivi delle nuove indagini
[f.mel.]

Sono 11 i motivi per cui l’avvocato Franco Auletta, a nome di Olimpia Fuina, madre di Luca, ha chiesto che la Procura continui ad indagare sul «giallo dei fidanzatini di Policoro»: 1) la frattura dell’osso ioide di Luca; 2) le macchie e puntini rossi sui due corpi; 3) la lesione ad «L» sulla regione occipitale sinistra di Marirosa; 4) la riesumazione dei corpi per l’accertamento della causa di morte e per la ricerca sui cadaveri del Dna e di altro materiale biologico di persone diverse; 5) l’esecuzione dell’esperimento giudiziale diretto a verificare le cause della ferita ad “L” della nuca di Marirosa; 6) sentire Prospero Amendola, ex fidanzato di Marirosa; 7) sentire l’ex appuntato dei carabinieri Nicorvo, per riferire se tra le 3 e le 4 del 24 marzo 1988 entrò qualcuno in casa Andreotta e se tra questi vi potesse essere il fotografo Cerabona; 8) sentire la madre di Marco Vitale che in una telefonata con Pierpaolo Mazziotta (fratello di Walter, unico indagato all’epoca) riferiva che quel pomeriggio del 23 marzo 1988 ci sarebbe stato «qualcuno di mafioso» e che Luca «aveva dovuto subire», affinché chiarisca chi era quel «mafioso»; 9) disporre una perizia sulle foto agli atti; 10) sentire Andreotta Francesca per sapere chi erano gli amici di Matera che l’avvisarono della morte della sorella; 11) indagare sulle circostanze indicate dai carabinieri di Policoro nel documento «Dubbi e punti fermi» in atti non avendo il pm provveduto nonostante espressa richiesta».

«Questo è un delitto irrisolto»
[f.mel.]

• La morte dei «fidanzatini di Policoro», Luca Orioli e Marirosa Andreotta, come un «cold case», un delitto irrisolto. È la strategia delineata da Roberta Bruzzone, responsabile proprio della «Cold case division» dell’Accademia internazionale di scienze forensi. «Se si vuole fare una vera indagine su quei due delitti – ha spiegato – occorre ripartire dalle dieci persone intervenute sulla scena. Occorre riascoltare le loro testimonianze. Troppe le incongruenze. Come troppi i balletti sulle foto scattate. Ed occorrerebbe simulare le cause delle lesioni evidenziate sulle salme dei due ragazzi di cui l’Unità di analisi del crimine violento della Polizia scientifica non si è occupata a partire dalla lesione sanguinante della nuca di Marirosa e dall’ecchimosi ad un testicolo di Luca. E potrebbe servire molto la riesumazione delle salme per verificare, con moderni strumenti di indagine, tutto quel che è possibile ancora evidenziare, compresa la frattura dell’osso ioide di Luca. Una volta sgombrato il campo dalle ipotesi di incidente domestico sulle due morti andrebbe studiato il possibile movente». Movente su cui Bruzzone ha espresso la sua opinione: «Nascondere un segreto inconfessabile da parte di una persona che aveva potere e facile accesso a quella casa». Ma quali le piste possibili? La criminologa esperta di cold case non ha voluto rivelarle in conferenza stampa: «Le riveleremo al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Matera se vorrà ascoltarci».

lunedì 26 aprile 2010

Policoro: ex viale Salerno oggi via Banesti fatta e rifatta

E pensare che quando abbiamo visto che l'impresa appaltante ha levato il cartello dell'inizio lavori tutti abbiamo esultato ,a viale Salerno ci siamo detti , sono finiti i lavori.Avevamo già immaginato la data dell'inaugurazione , e tenuto conto che Lopy sabato 24 era impegnato all'apertura del canile ( dopo 10 anni) il primo maggio era impegnato al palaolimpia ( dopo circa 23 anni) e considerando che bisognava far stampare i manifesti 6 x 3 e liberare qualche vela tutte impegnate a propagandare le magnificienze di Lopy ( ormai facciamo manifesti costosissimi per ogni cosa) ,avevamo ipotizzato come data utile il 9 maggio. Al dir la verità io non volevo mancare a questo avvenimento, tanto da comprarmi il vestito nuovo.Invece niente , si è pensato bene che dopo averla fatta di rifarla , robba da Guinness dei primati.Neanche il tempo di consegnarla , che già sta in manutenzione.Allora visto che ci siete date un'occhiata ai tombini specie quella vicino al meccanico , non solo , vi consigliamo di far fare ai tecnici del comune la cosiddetta "consistenza" dei lavori prima di procedere ai pagamenti ( o avete già pagato?) e non costrigenteci a segnalarvi i problemi, a noi tocca il compito di raccontare a voi di controllare.

Ps vi consigliamo di far fare una una relazioncina o perizia o come si chiama..... , su cosa potrebbe accadere in casi di pioggia visto gli avvallamenti, Non preoccupatevi se pensate che nessuno leggera questi documenti , perchè li leggeremo noi.
Per il resto le immagini dicono più di qualsiasi parola.






venerdì 23 aprile 2010

META PD MATERANO CONTRO LA GIUNTA DE FILIPPO. LA SEGRETARIA SI DIMETTE. SANTOCHIRICO TACE ( MA E' INCAZZATO NERO )

Uno si aspettava che le prime reazione sulla composizione della nuova giunta De Filippo venissero da IDV , partito che è rimasto senza nessun uomo in seno all'esecutivo pur essendo la seconda forza della coalizione con ben tre consiglieri, senza contare Bellisario eletto nel Listino

Invece , anche per le divisione interne stenta ad uscire una posizione del partito , perché la scelta forzata di Bellisario di voler indicare la Mastrosimone come assessore non è condivisa dai più ed è fortemente avversata dalla base. Aspettando l'iniziativa Di Di Pietro , che si è impegnato di
sentirsi con Bersani per porre la questione Basilicata come questione nazionale che potrebbe condizionare i rapporti tra i due partiti, i primi fuochi contro la nuova giunta partono dal Pd di Matera , almeno da una sua parte, quella vicina all'assessore Santochirico e non solo. Le prime avvisaglie sono partite ieri , a mo di avviso al presidente De Filippo , e per bocca dell autorevole vice segretario del PD Labriola , braccio destro dell’uscente assessore , che avvertiva che "se non fosse stata rispettata la presenza autorevole di esponenti del Pd Materano" ( Santochirico per esempio) , "si aprirebbe una ferita profonda nel Pd che avrebbe vanificato i tentativi unitari
finora esperiti". Minacciando addirittura "conseguenze difficilmente prevedibili". Che avrebbe potuto significare o scissione o guerriglia in consiglio atto per atto. Ma il giorno dopo prevale la prudenza e le conseguenze imprevedibili si traducono in una “convocazione urgente della direzione regionale per spiegare i motivi di questa scelta”. determinata e dura invece la segretaria Anna Ferrara , che rassegnando le dimissione in segno di protesta parla di "cinismo e prevaricazione , di visione arrogante del potere , che ferisce non solo il partito ma tutta la comunità che hanno sostenuto il PD". L'unica che deponendo le armi , salva la dignità.

Ma sembrerebbe che alla fine le regole che detteranno la coppia Follino - De Filippo saranno accettate da tutti . E tutti si consoleranno pensando che il PD lucano è più democratico della PDL nazionale , il primo ha due padroni il secondo solo uno anche se si chiama Berlusconi.
Gli altri , al di la della protesta di facciata, chiedono il tavolo del centrosinistra, nessuna rottura vera, quasi a dire sul resto però si tratta. Comica è la posizione della Sl, che prima fa una analisi politica dura," di un' asse nettamente spostato a destra, frutto di una pratica politica che nulla ha a che vedere con la cultura e la tradizione della sinistra e dello stesso cattolicesimo democratico" e poi però invece di trarne la conseguenza logica e andare all'opposizione chiede « un' immediata convocazione del tavolo regionale al fine valutare se sussistano le condizioni per continuare a parlare ancora di centrosinistra. Come se avere una RONDINE in giunta facesse la primavera.
Esilerante per coerenza è il passaggio sulla presenza femminile che secondo SEL risponderebbe a una logica che non ha nessun nesso con la" rappresentanza di genere intesa quale portatrice dei bisogni delle donne e di innovazione vera. Cosi come alla provincia di Matera dove stanno in giunta , senza nessuna presenza di genere" tra l'altro in modo illegittimo, ed affidano ad un uomo l'assessorato della pari opportunità quale portatore dei bisogni delle donne. ci verrebbe da dire ma andate a F.....
Dure e condivisibili , nostro malgrado, lo dobbiamo riconoscere , sono le parole di Pagliuca , che si arrabbia quasi a dire che questa è la mia giunta cambia solo il presidente. Riferisce Pagliuca : che “ha letto di prese di posizione di questo o quel partito ‘trombato’ nella corsa al potere ma che, ‘giustamente’, ha subito stigmatizzando l’accaduto, sottolineando di non volere uscire dalla maggioranza di centro sinistra. Quasi a dire,…. ‘sono arrabbiato però, pronto, con il cappello in mano, a ‘pretendere’ qualche poltrona alternativa.
Conclude profetizzando:non fatevi illusioni, nel centro sinistra non succederà nulla, un di guaiti e poi tutti con la mano alzata per votare i provvedimenti della nuova Giunta nella speranza di raccoglierne le briciole.

Vi risparmiamo, per non farvi andare in depressione il comunicato della federazione della sinistra e del suo candidato............una cosa da anni cinquanta.

Il Fruttivendolo di Lopatriello

P.S. Le scarole le vendo a 1 Euro ,approfittatene

giovedì 22 aprile 2010

De Filippo vara la nuova giunta.


Il Governatore della Basilicata Vito De Filippo (PD) ha nominato in serata i sei componenti la nuova giunta regionale di centro-sinistra.

Molte le novità rispetto al toto assessori dei giorni scorsi. In giunta entrano solo due politici eletti alle ultime elezioni regionali. Si tratta di Agatino Mancusi, segretario regionale dell’UDC al quale è vice presidente con delega all’ambiente, mentre, Erminio Restaino (PD), è il neo assessore alle attività produttive.
Tra le sorprese dell’ultima ora l’ingresso in giunta di Attilio Martorano, ex presidente di Confindustria Basilicata e candidato in pectore per alcuni mesi alla presidenza della Regione per il PDL, a cui è stata assegnata l’importante delega alla sanità, mentre, Donato Viggiano, ricercatore dell’Enea di Rotondella andrà alla Formazione e Cultura.

Due le donne in giunta, Wilma Mazzocco, coordinatrice regionale dell’Api designata all’agricoltura, mentre Rosa Gentile, vice presidente della Camera di Commercio di Matera ricoprirà la delega alle infrastrutture.

Una giunta del presidente quindi con IDV, Popolari Uniti, SEL e Socialisti rimasti fuori dall’esecutivo. Fino a quando durerà. Ci sarà una maggioranza forte in consiglio regionale. Lo verificheremo nei prossimi giorni.
Intanto segnaliamo la presenza di due donne , è questo è un dato positivo , un segnale forte e una scelta apprezzabile , detto questo tutto il resto sembrano scelte avventate che non hanno il pieno sostegno dei partiti presenti in consiglio
Certamente a noi sembra una decisione di corto respiro molto sbilanciata a destra, in quando tra tutti i nomi non vi è nessun rappresentante dell'area ne della sinistra ne socialista. Ma sopratutto ci chiediamo cosa succederà con IDV e con le tante anime del PD, visto che l'unica componente rappresentata nella giunta e quella di Franceschini essendo l'assessore Gentile vicina all'Antezza e Restaino e espressione forte di quella componente? Come reagiranno i Santochirico e i Pitella ?

Noi prevediamo vento forte e mareggiata , domani vi daremo notizie delle prime reazioni.

Via Siris torni a doppio senso»

POLICORO - Via Siris deve tornare a doppio senso di circolazione per dare nuova linfa al commercio in affanno. A lanciare la proposta, già pienamente appoggiata dagli esercenti
della zona centrale, è il consigliere comunale di maggioranza eletto nelle fila della “Casa dei moderati” (centrodestra), Giuseppe Ferrara, che ha sentito e raccolto le adesioni
dei commercianti, sottoponendo all’Amministrazione comunale la possibilità di riaprire al traffico in entrambe lecorsie della via centrale della città. «Il centro cittadino da anni ha perso il suo appeal commerciale di un tempo, quando i cittadini passeggiavano lungo la via cittadina
per poi fermarsi nella piazza Eraclea, magari dopo aver fatto shopping. E' vero che negli anni la città si è ingrandita proponendo anche altri luoghi di svago e tempo libero, vedi il centro commerciale ad esempio, però nello stesso tempo la piazza vera epropria, l'agorà,oggi
non è più frequentata come un tempo. Nemmeno la pavimentazione di piazza Eraclea, trasformata in isola pedonale, ha suscitato grande interesse tra i cittadini di
Policoro. A questo punto, dopo aver sentito i diretti interessati, i commercianti, i quali tutti-tranne qualche caso isolato che ha manifestato la propria indifferenza- si sono schierati per il doppio senso di marcia, abbiamo preso seriamente in considerazione la possibilità di togliere il senso unico di marcia in via Siris dalsemaforo dell'incrocio di via Monte Bianco fino a piazza
Dante, dove il traffico cittadino troverebbe sfogo con l'arteria parallela che conduce invia Lazio, cercando così di riappropriarci del nostro vero centro cittadino anche in vista
dei lavori abbellimento della villa comunale “Cotino”edella diriqualificazione dell'ingresso Policoro
Sud, denominato Contratto di Quartiere II (sei milioni e mezzo di euro l'investimento totale), che
cambierà volto a una parte importante della città di Policoro, collegata proprio a via Siris, caratterizzandola architettonicamente e urbanisticamente con nuove costruzioni civili, uffici, edifici pubblici, tra cui scuole, e attività commerciali varie: una città nella città che
servirà, almeno questo è il mio auspicio, a rilanciare l'immagine di Policoro come città commerciale, di cui la riapertura al traffico nel doppio senso di marcia di via Siris è senz'altro una componente fondamentale, per poi sperare anche di creare un marchio unico del commercio
policorese, dato che, ad oggi, sono oltre 400 i negozi di vicinato censiti nella sola città».

mercoledì 21 aprile 2010

Rissa nel PD di Policoro

Solitamente i partiti si spaccano quando perdono , qui da noi invece succede il contrario , i partiti si dividono quando vincono. Basta vedere quello che sta accadendo a livello nazionale nella PDL, lo scontro duro tra Fini e Berlusconi con minacce di scissioni , a Policoro invece a litigare è l'armata del PD forte del 41 % alle regionali . Se chiedete a un militante come sta il PD di Policoro vi risponde senza esitazione : male, grazie. Con l’annunciato congresso cittadino si è scatenata una insensata baruffa di tutti contro tutti. Il risultato straordinario delle regionali
invece di compattare il gruppo e candidarsi ad essere oggi forza di opposizione e domani capace di guidare il centrosinistra alla riconquista del comune, pensano invece a litigare.
Nessuno di noi in verità ha ritenuto opportuno l'uscita sulle tasse del consigliere Labriola. Inappropriata perché non era stata resa pubblica la proposta di bilancio da parte dell'amministrazione ed anche imprecisa, ma riprenderlo pubblicamente sui quotidiani , come ha fatto il capogruppo del consiglio Marrese è un segnale di insofferenza che va al di la del singolo episodio. Il clima ormai è quello di uno scontro senza esclusioni di colpi, e tutto si gioca per la
conquista della poltrona di segretario.
Veramente tutti noi speravamo , in un partito più responsabile , che il dibattito congressuale fosse una occasione per un franco e utile dibattito politico sul futuro di questa città. Invece dobbiamo registrare solo e soltata uno scontro tutto interno e solo di postazione , non una idea guida , grande autoreferenzialità , zero assoluto sull' iniziativa politica.

Noi ci chiediamo: era questo quello che chiedeva il popolo delle primarie che numeroso era andato a votare appena pochi mesi fa?

E che garanzie da questo gruppo dirigente, dove l'elemento dello scontro ha già affossato una amministrazione?

Intanto mentre loro litigano gli altri , quelli della sinistra larga e della società civile , i Farina , Lacanna , Lasalandra , Santarcangelo , domenica 25 dalle 18 saranno in piazza Heraclea a raccogliere le firme per referendum per l'acqua pubblica. Forse avranno pochi voti , ma certamente la politica per loro è quello strumento che gli da la speranza per costruire un mondo migliore , e noi saremo con loro.

Condividi

martedì 20 aprile 2010

Policoro: Droga sotto il Tetto

POLICORO - «Mi avete fregato». Ha esordito così, sabato mattina, il ventiseienne policorese Francesco Cuppone dopo che, nel sottotetto sovrastante la sua casa, i militari dell’Arma hanno trovato poco meno di due chilogrammi di marijuana, con i quali il giovane - secondo l'accusa - riforniva il "mercato locale" degli stupefacenti.
Eppure le precauzioni prese da Cuppone pur di farla franca erano state tante: dalle telecamere posizionate all'ingresso della sua abitazione ad un nascondiglio ingegnoso. Il chilo e 873 grammi di marijuana rinvenuto dai carabinieri della Compagnia di Policoro, infatti, era occultato in due buste, in 16 sacchetti usati per conservare gli alimenti, in un sottotetto in disuso (i proprietari erano fuori da tempo).
Per prelevare la droga, secondo la ricostruzione dei militari che per mesi hanno svolto una minuziosa attività di osservazione, il ventiseienne saliva sul tetto tramite una scala e, dopo aver tolto il plexiglass da un punto luce, tirava su con una corda la busta contenente la droga e prelevava il quantitativo richiesto dai clienti (in genere sui 20 grammi per volta). Un'operazione macchinosa (le porte del sottotetto erano addirittura state inchiodate dall'interno) ma indispensabile per sfuggire ai controlli. Proprio alcuni giorni fa, come hanno ricordato ieri durante la conferenza il capitano Fernando Carbone, comandante della Compagnia di Policoro, il tenente Annalisa Pomidoro, comandante del Nor della Compagnia e il maresciallo Giuseppe Carluccio, comandante della Stazione, l'abitazione di Cuppone era stata messa a soqquadro, senza risultati, da un altro organo di polizia.
«Si tratta di un soggetto particolarmente scaltro che ha monopolizzato il territorio vendendo hascisc e marijuana», ha sottolineato il maresciallo Carluccio.
L'attività di appostamento condotta all'esterno ha permesso ai carabinieri di notare movimenti strani sul terrazzo: Cuppone, dopo aver ricevuto la visita dei “clienti”, infatti, saliva sul tetto e si intratteneva per diversi minuti.
Quando sabato scorso i carabinieri hanno perquisito la casa, anche con l'ausilio di cani antidroga, hanno trovato solo alcuni bilancini, di cui uno elettronico, ed una pipa da oppio. Estendendo le ricerche al sottotetto, i cani hanno iniziato ad agitarsi, scavando con le zampe freneticamente contro una parete relativa a un solaio, apparentemente non utilizzato.
Da qui, la scoperta della scala a pioli in ottimo stato, non coperta da polvere (segno che ne denunciava un continuo uso) appoggiata ad un muro vicino ad una finestra che permette l'accesso al tetto.
Seguendo quel percorso, i carabinieri hanno scoperto l'abbaino in plexiglass, sotto alcune tegole di colore bianco, dalle quali fuoriusciva un lembo di corda. Sollevate le tegole e recuperata la corda, i carabinieri hanno trovato legate due buste di cellophane contenenti quasi due chili di marijuana. L'intero quantitativo era a sua volta suddiviso in ulteriori 16 sacchetti di plastica per alimenti sottovuoto. La partita di droga è stata sequestrata insieme ai bilancini e alla pipa da oppio. Per Cuppone (nullafacente, saltuariamente aiutava il padre, commerciante), con precedenti specifici, l'arresto è stato inevitabile. La droga sequestrata, immessa sul mercato avrebbe fruttato tra i 25 e i 30.000 euro circa. Il prezzo di un grammo di marijuana, infatti, oscilla tra i 10 e i 20 euro al grammo.
Per contattare Cuppone, gli acquirenti utilizzavano squilli sul telefonino o mail. In queste ultime, in molti casi c'erano solo cifre (10, 20 o 50, ad esempio) ad indicare o il quantitativo o il prezzo della “merce”.
«Non avevamo mai proceduto ad un sequestro del genere. - ha aggiunto il capitano Carbone - Su Policoro stiamo cercando di contrastare il più possibile le attività criminali con un'attività preventiva costante. Abbiamo sequestrato, nel tempo, piccole quantità di stupefacenti e controllato numerosi assuntori.
E' sbagliata la distinzione tra droghe leggere e droghe pesanti: - ha precisato il capitano - quello delle droghe leggere è un mito che andrebbe sfatato. Il Thc (il principio attivo delle droghe leggere, ndr) è devastante. La fortuna è che queste sostanze gradualmente perdono Thc ma l'uso, protratto nel tempo, ha effetti peggiori della cocaina e dell'eroina: tra le altre cose altera la percezione sensoriale e non permette di coordinare i movimenti».
Le indagini, coordinate dal Sostituto Procuratore della Repubblica di Matera Annunziata Cazzetta, proseguono per accertare il canale di approvvigionamento della droga e l'eventuale ruolo nella vicenda della convivente di Cuppone.

di ROSSELLA MONTEMURRO (tratto dal quotidiano della basilicata)

Condividi


Policoro: Scontro Labriola - Lopatriello


Lopatriello dovrebbe garantire un servizio efficiente recuperando l’evasione

«Così come non ero d'accordo con l'aumento delle tasse all'epoca dell'amministrazionedi Serafino Di Sanza (Pd), non sono d'accordo con l'annuncio dell'aumento delle tasse dell'amministrazione di Nicola Lopatriello». E' quanto sostiene il consigliere comunale di minoranza del Pd, al Comune di Policoro, Franco Labriola. «La notizia del possibile aumento della Tarsu ha detto quest'ultimo al Quotidiano- a seguito dell'aumento dei costi di conferimento in discarica, della Provincia di Matera, che scarica sui comuni l'aumento dell'imposta è falsa, demagogica e fuorviante. L'aumento dei costi di smaltimento in discarica sono determinati dall'ente gestore della discarica stessa e in questo caso dalla Comunità montana Basso Sinni. Cosa centra la Provincia? Il sindaco Lopatriello ha continuato Labriola ha avviato da tempo un'azione strumentale tesa a spostae l'attenzione e le proprie responsabilità su altri enti. Dovrebbe il sindaco, invece, spiegare ai cittadini di Policoro, come mai a distanza di due anni ha disatteso l''impegno contenuto nesuo programma elettorale e cioè dare alla nostra città un nuovo servizio di raccolta rifiuti, avviando la raccolta differenziata, come hanno già fatto altri comuni vicini, con risultati eccellenti. La mancata attivazione
del servizio di raccolta differenziata, scarica di fatto i maggiori costi di smaltimento sui cittadini, ignari di ciò che comporterebbe in termini di risparmio, un servizio eccellente di raccolta differenziata, non quello proposto dal bando pubblico, già osservato dal Tar di Basilicata, che di raccolta differenziata
ha ben poco, visto che la frazione umida non viene separata e perciò destinata a discarica, senza essere valorizzata. Credo che il sindaco farebbe bene a trovare soluzioni diverse dall'aumento della spazzatura, magari recuperando l'evasione tributaria, tenuto conto che ci sono mancate entrate
(concessione del patrimonio pubblico), pari a circa 400.000 euro. Una corretta gestione amministrativa impone la regola del “pagare tutti, pagare meno”, ma a Policoro questa regola stenta a essere attuata e a pagare sono sempre i soliti cittadini onesti, a partire dagli anziani. Due anni -ha concluso- sono sufficienti per dare un giudizio che non può che essere negativo, e se a tutto ciò
si aggiungono le notizie di svendita di suoli edificabili, nell'ambito del Contratto di quartiere, per accordi bonari con concessionari di terreni comunali, interessati dall'allargamento di viale Siris,
o se pensiamo che questa amministrazione non è capace nemmeno di spendere ciò che gli viene assentito in termini di contributi regionali e statali e se, infine, aggiungiamo il quadro poco felice dei contenziosi in atto (D7, condoni), c'è da preoccuparsi non poco»
(quotidiano Basilicata)

Risposta di Lopatriello
Aumento della Tarsu , un tarocco di Labriola

frase lapidaria, diretta e colorita alla sua maniera, il sindaco di Policoro, Nicola Lopatriello, ha commentato, smentendo e al contempo replicando, le dichiarazioni del consigliere di opposizione del Pd, Franco Labriola, apparse ieri sul Quotidiano, secondo il quale «il primo cittadino policorese avrebbe annunciato di voler aumentare le tasse». Il bilancio comunale è in corso di approvazione, prossimamente sarà convocato l'apposito consiglio comunale. Ma sentiamo il sindaco tra lo stupefatto e lo stizzito: «Il bilancio è pronto e non prevede alcunaumento -ha detto Lopatriello telefonicamente al nostro giornale- sono incredulo. Com'è possibile
che Labriola abbia potuto fare simili affermazioni. Così si finisce per fare allarmismo sociale. Io sono alle prese con i problemi ogni giorno e, nonostante le difficoltà che l'ente è costretto ad affrontare, come amministrazione comunale abbiamo fatto la precisa scelta, comprendendo a pieno le difficoltà che attraversano le famiglie, di non aumentare le tasse. Non solononaumenteremo laTarsu, ma nessun altro aumento fiscale è stato inserito nel nostro documento finanziario di programmazione. I cittadini possono stare tranquilli. E ciononostante -ha spiegato- il caro discarica (Colobraro, ndr) dove ora paghiamo di più per il conferimento dei nostri rifiuti solidi urbani. Altra difficoltà che superiamo solamente grazie al nostro buono stato di salute, visto che i nostri conti sono a posto, è rappresentata dal fatto che dobbiamo pagare oltre un milione di euro a causa di un contenzioso ereditato dal passato, risalente al 1980, che ha visto il Comune parte soccombente, in merito agli espropri nella Zona E/7, per rendere l'idea la zona ex Allione». Poi, sempre replicando a Labriola: «Posso assicurare -ha continuato il sindaco che per la prossima estate parte il servizio di raccolta differenziata». Infine, un'anticipazione: «Per ciò che concerne la zona D/7 (l'area dove doveva sorgere il centro benessere per volere della Itaca spa, rispetto alla quale tra la fine del 2007 e l'inizio del 2008 l'allora commissario prefettizio, Maria Rita Iaculli, applicò la clausola risolutiva espressa, ndr), per la fine di aprile con l'avvocato Gianni Di Pierri saremo a Roma nel tentativo di capire come può essere chiuso un pericoloso contenzioso che vede il Comune citato per oltre 50 milioni di euro, e far partire - ha concluso Lopatriello- un investimento che può essere foriero di sviluppo turistico e occupazionale, salvaguardando anche gli interessi dei cittadini occupanti detta area». (lutrelli dal quotidiano) Basilicata)

Condividi

domenica 18 aprile 2010

Un’altra Italia è possibile. E non c’entrano niente destra e sinistra

La lettera dell’anonimo imprenditore che ha chiuso il caso dei bambini rimasti senza mensa ad Adro, in provincia di Brescia, pagando di tasca propria i 10 mila euro di debiti dei genitori che non pagano la refezione scolastica non è una lettera qualsiasi. E’ una bomba lanciata nell’assordante silenzio del conformismo, dell’intolleranza, dell’irresponsabilità sociale e della disumanità dell’Italia di questi anni. Quest’imprenditore “figlio di un mezzadro che non aveva soldi ma un infinito patrimonio di dignità”, che ha fatto fatica per salire i gradini della vita e conquistarsi un’attività che oggi lo fa vivere bene, ha votato per Formigoni. Ma non si ritrova “in queste scelte del centrodestra” ed ha detto cose profonde, su cui riflettere.

La prima e la più importante è che esiste un pezzo di Paese – forse più grande di quanto non s’immagini - che si riconosce in valori di centrodestra ma non confonde il perseguimento del benessere individuale con l’egoismo sociale, la fermezza per il rispetto delle regole e dei valori dell’occidente con l’intolleranza verso gli stranieri, che sa cos’è il rispetto per i bambini, per l’essere umano, in una parola per le persone. Un uomo che non confonde l’elemosina con il dono, la prima figlia di quello “stato compassionevole” che piace tanto al governo, il secondo che, parafrasando Gaber, significa considerarsi “felice solo se lo sono anche gli altri”.

Un uomo di destra a cui non piace la “crescente insofferenza verso chi ha di meno”, che porta ad essere durissimi con “furbetti che non pagano la retta scolastica” ma complici di quelli “milionari che vogliono anche fare la morale agli altri”, come ad esempio i tanti evasori fiscali. Un uomo di destra che si vergogna che proprio l’Italia “sposti progressivamente l’asticella dell’intolleranza”, specie verso quegli stranieri che poi ci lavano le auto, ci fanno da mangiare, ci accudiscono i genitori. Un uomo che agli immigrati chiede “il rispetto dei nostri costumi e delle nostre leggi”, ma con “fermezza ed educazione, cercando di essere il primo a rispettarle. E tirare in ballo i bambini non è compreso nell’educazione.” Un uomo religioso, ma che non fa finta di non vedere una Chiesa di Roma disponibile “a barattare la difesa del crocifisso con qualche etto di razzismo”. Che se la prende anche con il suo leader Berlusconi, “segretario del partito per cui ho votato e che si vuole chiamare partito dell’amore”.

Un uomo che non è un benefattore, ma che sa vedere bene cosa stiamo diventando e dove potremmo andare a finire. Un uomo che non appartiene a quel pezzo d’Italia – la sinistra – che con sprezzo del ridicolo si autodefinisce “la parte migliore del Paese”, ma capace di dire a chiare lettere a questa deriva disumana: “Io non ci sto”. Un uomo che ci fa capire con semplicità che un’altra Italia è possibile. E non deve necessariamente essere quella di Bersani o di Vendola o di Di Pietro. Io, da sempre di sinistra, con i miei valori e la mia storia, da lui certo distanti ma non sempre necessariamente diversi, vorrei abbracciarlo idealmente. Come un fratello.

di Carlo Cipiciani


Condividi

Notizie in Pillole :tanto per ridere

Lopatriello va da Montezemolo sulla pista di Fiorano, vorrebbe portare la F1 a Policoro e pretende di fare un giro su una F1.
Al primo giro vola fuori pista ad alta velocità.
Partono i soccorsi dai box, ma nel campo vicino, di Lopy
, nessuna traccia: nessun corpo da soccorrere vicino all’auto!
Più in là un contadino con la vanga dice:
"Sembrava morto, quando mi sono avvicinato ha aperto gli occhi e ha detto che non si era fatto niente, solo un grande spavento ... ma conoscendo le
cazzate che racconta... l’ho sepolto ugualmente!"


_________________________________________________________________
Afghanistan, arrestati tre italiani con gravi accuse. Pare stessero salvando delle vite.

Il presidente della Camera fini ha chiesto a Berlusconi “Un Pdl più moderno, democratico, civile e legalitario”. In pratica, senza Berlusconi.

Fini ha comunque riconosciuto alcuni meriti a Berlusconi: da quando è al governo nessun asteroide si è schiantato sull’Italia.

Secondo Bersani “il Pdl ha un grosso problema”. E non è certo lui.

Bersani teme le elezioni anticipate. Gli elettori potrebbero votare. (Tratti da Spinozza Blog)


La figlia minore di Berlusconi al papà: "Papà, papà, cos'è l'amore?"
Silvio: "Figlia mia ... l'amore?! ... E' incontrare un uomo ricco che ti
porta in aereo a Parigi e poi fino a Venezia, ti fa fare un giro in
gondola, affitta una suite per te nell'albergo più lussuoso, ti regala
fiori, diamanti, auto di grossa cilindrata e... dopo la notte, ti
compra un attico, una villa...
".....ma papà... " - Lo interrompe la figlia: "e i sentimenti, il
batticuore, l'emozione del primo appuntamento, il primo bacio...?!?"
Silvio: "Ah, quello? Tutte cose inventate dai comunisti per trombare
gratis... !!

Condividi

Riceviamo e Pubblichiamo: Il corriere di policoro della disinformazione

Caro Ottavio,
voglio segnalarti una cosa gravissima che si è consumata a danno dell'Associazione Cittadinanzattiva. Uno che si definisce "giornalista" ha pubblicato sul giornale fondato dal nostro sindaco e portavoce dei fatti e degli eventi di Policoro, una notizia completamente stravolta. In data 27 febbraio 2010 si è tenuto un seminario sulla realizzazione di un progetto sui trasporti pubblici regionali a cura di Cittadinanzattiva e non delle ACLI) regionale con il patrocinio del Dipartimento alle Attività Produttive della Regione Basilicata. Contestualmente si è ratificato un protocollo d'intesa tra le ACLI e l'Associazione Cittadinanzattiva di Policoro alla presenza di rappresentanti nazionali di quest'ultima senza che lo pseudo-giornalista ne abbia fatto menzione alcuna, citando solo i rappresentanti locali delle ACLI. A onor del vero lo sportello dei consumatori aperto il martedì e il giovedì sarà curato da rappresentanti di Cittadinanzattiva locale che da anni operano sul territorio, compreso lo stesso preside prof. Giuseppe Di Matteo. E'noto che il sindaco Lopatriello non riconosce l'Associazione Cittadinanzattiva e la sua rappresentatività sul nostro territorio, anche se tra i numeri utili del suo corriere è riportato quello del Tribunale per i Diritti del Malato (rete del succitato movimento), ma addirittura far in modo che essa non venga citata neanche in modo corretto tra gli eventi della nostra città, mi sembra davvero una censura non tollerabile da questa comunità. Il "giornalista" conosceva in modo corretto la notizia; prova ne è che l'ha la pubblicata su un noto quotidiano in modo corretto e diverso da quanto fatto sul giornalino di Policoro. Io ero presente alla giornata e ritengo che tanto è dovuto per riportare la verità e neutralizzare qualsiasi tentativo di non far emergere le persone e le Associazioni che per anni hanno fatto, fanno e faranno con il loro impegno nel sociale.

sabato 17 aprile 2010

Il pm chiede di archiviare l’inchiesta sulla morte dei fidanzatini di Policoro


Per il magistrato si trattò di un incidente. Ma la madre del ragazzo non ci sta


FILIPPO MELE
• P O L I C O R O. È l’altro giallo di Basilicata, insieme a quello di Elisa Claps. Si tratta della morte dei due fidanzatini Luca Orioli, 20 anni, e Marirosa Andreotta, 22, avvenuta in circostanze tutte ancora da chiarire il 23 marzo 1988. Giallo ad una nuova, decisiva, puntata. Il pubblico ministero della Procura di Matera Rosanna De Fraia, incaricato dell’in - chiesta aperta nel giugno 2006 sulla morte dei due ragazzi, ha chiesto al giudice delle indagini preliminari l’archiviazione del caso. Ma Franco Auletta, legale della madre di Luca, Olimpia Fuina, sta già preparando opposizione. La donna accusa: «Non è giusto che si deve morire (dice riferendosi anche al marito, Pino, ndr) senza conoscere la verità su fatti gravissimi come quelli accaduti a Luca». Su cosa verte lo scontro tra le tesi del magistrato e quelle della famiglia? Il pm si è basato, in gran parte, sulle valutazioni condotte su foto ed altri reperti dall’Unità anticrime violenta (Uacv) della Polizia scientifica di Roma. Valutazioni che esclu dono il duplice omicidio e tornano all’ipo - tesi dell’incidente: folgorazione o ossido di carbonio. Con una preferenza per la seconda. «Quelle valutazioni – ribatte però Olimpia Fuina – hanno un vizio: sono state ricavate dallo studio di reperti manipolati. Vogliamo la riesumazione delle salme per verificare fratture ossee e tracce di dna. Come si fa a dire che non sono state trovate fratture se le radiografie non furono fatte il 27 gennaio 1996 quando i corpi furono riesumati a Policoro?». E l’avvocato Auletta aggiunge: «Vogliamo verificare la frattura dell’osso ioide di cui ha scritto il prof. Giancarlo Umani Ronchi, nel 1996. Per lui, Luca fu strangolato. Riesumare le salme è un atto dovuto».



Condividi

venerdì 16 aprile 2010

Il sindaco di Policoro sventa suicidio di un immigrato marocchino


Il sindaco di Policoro, Nicola Lopatriello, nella mattinata di giovedì 15 aprile ha sventato un suicidio nella pineta all’altezza del lungomare centrale, lato destro, di Policoro mentre, come fa quotidianamente, stava controllando lo stato dell’arte delle opere pubbliche in itinere e alcune delle quali di imminente inaugurazione. Era insieme all’autista di rappresentanza del Comune nei pressi del Circolo velico lucano a verificare gli interventi da sostenere in vista dell’imminente apertura della stagione estiva; quando sotto una pioggia battente ha notato alcune persone che cercavano aiuto. Così si è fermato e appena gli hanno riferito che un uomo si stava suicidando con il classico cappio al collo non ci ha pensato due volte ad uscire immediatamente dalla macchina e andare in suo soccorso. “Sradicarlo” letteralmente dall’albero non è stato facile perché era intenzionato a farla finita e nel soccorso ha avuto serie difficoltà per la robusta corporatura e l’altezza dell’uomo, ma alla fine ce l’ha fatta a sollevarlo e sfilargli il cappio serrato intorno al collo salvandolo da morte sicura. Con l’uomo ancora in stato confusionale sono stati attivati i soccorsi che sono arrivati celermente anche grazie ai militari dell’Arma, prontamente accorsi e successivamente il personale del 118, Polizia Locale e servizi sociali del Comune di Policoro. “Credo che il destino abbia voluto evitare –spiega il sindaco- una morte prematura ed ingiusta poiché se fossi arrivato un attimo dopo questa tragedia non sarebbe stata evitata”.
(Tratto d a G. Elia)

Condividi

Nasce a Policoro il Comitato in difesa dell'acqua

Ieri, presso la sede karakteria in via Siris si è formato il Comitato cittadino in difesa dell'acqua pubblica, ma sarebbe più corretto dire semplicemente in difesa dell'acqua, perchè l'acqua, come l'aria, elementi senza i quali non si vive, sono per loro natura di tutti da quando il mondo è stato creato.

L'essere umano è fatto per l'80% di acqua, la nostra stessa nutrizione come la nostra sopravvivenza sono impossibili senza acqua e, mentre il processo di desertificazione aumenta a causa dei cambiamenti climatici e nel sud del mondo si combattono già guerre per l'acqua, i grandi capitali fiutano un affare epocale dalle dimensioni enormi e dal guadagno sicuro, capace di dare un prezzo alla vita umana e assoggettare definitivamente tutti gli uomini ad un costo da pagare ad un privato proprietario dell'acqua, per la loro stessa sopravvivenza.

Un ACQUEDOTTO PUBBLICO è un servizio senza fini di lucro, le istituzioni - che sono di tutti - distribuiscono un bisogno vitale ai cittadini (che sono uomini, donne, bambini e anziani), la bolletta è una tassa minima che serve per farlo funzionare e per dissentarci. Un ACQUEDOTTO PRIVATO è un'industria che distribuisce acqua e che da questa distribuzione vuole guadagnare, la bolletta è una ricevuta dello scambio commerciale e basti guardare come nei posti in cui ci sono acquedotti privati le bollette sono aumentate in maniera esorbitante e come il servizio è peggiorato, per rendersi conto dell'inghippo. L'ACQUEDOTTO PUBBLICO, in caso di necessità collettiva, potrebbe andare in perdita; l'ACQUEDOTTO PRIVATO, in caso di necessità, troverebbe utile alzare i prezzi per aumentare i guadagni: è la normalissima legge d'impresa: giusta, sacrosanta, ma pericolosissima se si perde di vista la differenza fra un bene di consumo e un bisogno vitale.

Confusione che a quanto pare, gran parte della classe politica italiana, ha già fatto e che ora spetta ai cittadini rimediare.Si è formato un movimento nazionale indipendente e libero, con referenti regionali e locali per raccogliere le firme per un referendum abrogativo. A Policoro l'associazione Karakteria ha formato, insieme a liberi cittadini, il comitato che avrà ramificazioni nei comuni vicini e ieri una prima riunione ha stabilito metodi e strategie per la raccolta firme.

Per rendere autentica la firma è necessaria la presenza di un autenticatore (consigliere comunale o provinciale), per cui in questi giorni inviteremo tutti i consiglieri comunali e i consiglieri provinciali di Policoro a presenziare durante i nostri banchetti e la loro disponibilità non sarà chiesta esclusivamente in nome dell'adesione alle richieste del movimento, ma in nome del principio democratico della libertà di informazione e partecipazione.

In concomitanza con l'apertura nazionale dalla raccolta firme, allestiremo un primo banchetto domenica 25 aprile in piazza Heraclea. Durante il banchetto sarà dato ampio spazio alla commemorazione dell'anniversario di Chernobyl e si informerà sulla questione del nucleare e sugli ampliamenti previsti al centro Enea della Trisaia.

Da allora fino al 10 luglio sarà possibile firmare al municipio e noi faremo richiesta di allestire altri banchetti durante la festa della Madonna del Ponte e in altri giorni al centro commerciale e nelle piazze della città. Per giugno abbiamo previsto concerti e incontri pubblici al fine di informare, sensibilizzare e raccogliere le firme.

Tratto da www.karakteria.org

mercoledì 14 aprile 2010

Policoro: quando la realtà virtuale arriva prima di quella reale .


Leggendo questo manifesto, qualsiasi giovane , cittadini o piccolo imprenditore, non resta che andare al comune, per attivare questa grande opportunità che gli viene offerta . Sapete cosa significa di questi tempi poter accedere a un prestito quinquennale anche per somme di 20 o 30 mila euro le cui spese di istruttoria, interessi passivi e altri oneri sono a carico del Comune sia per aprire una impresa che per assumere un disoccupato ; mentre il beneficiario dovrà restituire solo il capitale dilazionato nel tempo, rappresenterebbe una boccata di ossigeno per la nostra economia non di poco conto , specie se l' unico vincolo è soltanto l' età (18 a 32 anni) e la residenza a Policoro . Inoltre assicura il nostro sindaco "sia per l’impresa che assume che per le nuove opportunità imprenditoriali, saranno evase tutte le richieste , ( e quando dice tutte significa tutte , Lopatriello lo sappiamo bugie non ne dice ) senza nessuna esclusione". Inoltre il credito parola del sindaco sarà " restituito a partire dal secondo anno" , presupponiamo noi come da convezione stipulato tra la banca ( cassa artigiana) ed il comune.

Ma questa ancora oggi è una opportunità che c'è solo nella realtà virtuale , in quella reale ci sono soltanto dei costosi manifesti affissi a centinaia in tutta la città pagati con i nostri soldi e propaganda sui giornali.

Infatti sempre nella realtà reale se un giovane oggi va in comune per attivare questa opportunità, gli dicono che deve aspettare qualche giorno , dopotutto cosa possono essere ancora pochi giorni visto che tale impegni il sindaco li aveva presi già l'anno scorso , quando in più interviste , per radio e in televisione , dal cielo e dal mare , da collegamenti in mondovisione in diretta da Banesti e in differita da Vienna annuncio in pompa magna
( che non è il magna magna) :
"Abbiamo un grande bilancio ed una manovra finanziaria che definisco un piccolo “Piano Marshall”. Ci sono fondi per rilanciare l’economia – ha continuato orgoglioso- oggi siamo nella condizione che se un policorese vuole intraprendere un’attività, il Comune gli paga gli interessi passivi. Se poi assume disoccupati del posto, gli applicheremo sgravi fiscali. Scusate se è poco. Su questo sono disponibile a misurarmi. Sul resto no." (tratto dal quotidiano 9 gennaio 2009)

Speriamo che il sindaco dopo averci fatto vivere in un un anno virtuale, decida che questo sia l'anno reale per mantenere gli impegni senza bleffare.

P.S. Lopy hai detto che saranno evase tutte le richieste OK........noi ti diamo credito ma non ci pigliare per il c...

IO NON CI STO

Lettera del benefattore che paga la mensa ai bambini di Adro.

Sono figlio di un mezzadro che non aveva soldi ma un infinito patrimonio di dignità. Ho vissuto i miei primi anni di vita in una cascina come quella del film “L’albero degli zoccoli”. Ho studiato molto e oggi ho ancora intatto tutto il patrimonio di dignità e inoltre ho guadagnato i soldi per vivere bene. E’ per questi motivi che ho deciso di rilevare il debito dei genitori di Adro che non pagano la mensa scolastica.A scanso di equivoci, premetto che:
- Non sono “comunista”. Alle ultime elezioni ho votato per FORMIGONI. Ciò non mi impedisce di avere amici dì tutte le idee politiche. Gli chiedo sempre e solo la condivisione dei valori fondamentali e al primo posto il rispetto della persona.

- So perfettamente che fra le 40 famiglie alcune sono di furbetti che ne approfittano, ma di furbi ne conosco molti. Alcuni sono milionari e vogliono anche fare la morale agli altri. In questo caso, nel dubbio sto con i primi. Agli extracomunitari chiedo il rispetto dei nostri costumi e delle nostre leggi, ma lo chiedo con fermezza ed educazione cercando di essere il primo a rispettarle. E tirare in ballo i bambini non è compreso nell’educazione.

Ho sempre la preoccupazione di essere come quei signori che seduti in un bel ristorante se la prendono con gli extracomunitari. Peccato che la loro Mercedes sia appena stata lavata da un albanese e il cibo cucinato da un egiziano. Dimenticavo, la mamma è a casa assistita da una signora dell’Ucraina.

Vedo attorno a me una preoccupante e crescente intolleranza verso chi ha di meno. Purtroppo ho l’insana abitudine di leggere e so bene che i campi di concentramento nazisti non sono nati dal nulla, prima ci sono stati anni di piccoli passi verso il baratro. In fondo in fondo chiedere di mettere una stella gialla sul braccio agli ebrei non era poi una cosa che faceva male.

I miei compaesani si sono dimenticati in poco tempo da dove vengono. Mi vergogno che proprio il mio paese sia paladino di questo spostare l’asticella dell’intolleranza di un passo all’anno, prima con la taglia, poi con il rifiuto del sostegno regionale, poi con la mensa dei bambini, ma potrei portare molti altri casi.

Quando facevo le elementari alcuni miei compagni avevano il sostegno del patronato. Noi eravamo poveri, ma non ci siamo mai indignati. Ma dove sono i miei compaesani, ma come è possibile che non capiscano quello che sta avvenendo?
Che non mi vengano a portare considerazioni “miserevoli”. Anche il padrone del film di cui sopra aveva ragione. La pianta che il contadino aveva tagliato era la sua. Mica poteva metterla sempre lui la pianta per gli zoccoli. (E se non conoscono il film che se lo guardino..)

Ma dove sono i miei sacerdoti. Sono forse disponibili a barattare la difesa del crocifisso con qualche etto di razzismo. Se esponiamo un bel rosario grande nella nostra casa, poi possiamo fare quello che vogliamo?
Vorrei sentire i miei preti “urlare”, scuotere l’animo della gente, dirci bene quali sono i valori, perché altrimenti penso che sono anche loro dentro il “commercio”.

Ma dov’è il segretario del partito per cui ho votato e che si vuole chiamare “partito dell’amore”. Ma dove sono i leader di quella Lega che vuole candidarsi a guidare l’Italia.
So per certo che non sono tutti ottusi ma che non si nascondano dietro un dito, non facciano come coloro che negli anni 70 chiamavano i brigatisti “compagni che sbagliano”.

Ma dove sono i consiglieri e gli assessori di Adro? Se credono davvero nel federalismo, che ci diano le dichiarazioni dei redditi loro e delle loro famiglie negli ultimi 10 anni. Tanto per farci capire come pagano le loro belle cose e case.
Non vorrei mai essere io a pagare anche per loro. Non vorrei che il loro reddito (o tenore di vita) Venga dalle tasse del papa di uno di questi bambini che lavora in fonderia per 1200 euro mese (regolari).

Ma dove sono i miei compaesani che non si domandano dove, come e quanti soldi spende l’amministrazione per non trovare i soldi per la mensa. Ma da dove vengono tutti i soldi che si muovono, e dove vanno?
Ma quanto rendono (o quanto dovrebbero o potrebbero rendere) gli oneri dei 30.000 metri cubi del laghetto Sala. E i 50.000 metri della nuova area verde sopra il Santuario chi li paga? E se poi domani ci costruissero? E se il Santuario fosse tutto circondato da edifici? Va sempre bene tutto?
Ma non hanno il dubbio che qualcuno voglia distrarre la loro attenzione per fini diversi. Non hanno il dubbio di essere usati? E’ già successo nella storia e anche in quella del nostro paese.

Il sonno della ragione genera mostri.

Io sono per la legalità. Per tutti e per sempre. Per me quelli che non pagano sono tutti uguali, quando non pagano un pasto, ma anche quando chiudono le aziende senza pagare i fornitori o i dipendenti o le banche. Anche quando girano con i macchinoni e non pagano tutte le tasse, perché anche in quel caso qualcuno paga per loro.
Sono come i genitori di quei bambini. Ma che almeno non pretendano di farci la morale e di insegnare la legalità perché tutti questi begli insegnamenti li stanno dando anche ai loro figli.

E chi semina vento, raccoglie tempesta!

I 40 bambini che hanno ricevuto la lettera di sospensione servizio mensa, fra 20/30 anni vivranno nel nostro paese. L’età gioca a loro favore. Saranno quelli che ci verranno a cambiare il pannolone alla casa di riposo. Ma quei giorno siamo sicuri che si saranno dimenticati di oggi?
E se non ce lo volessero più cambiare? Non ditemi che verranno i nostri figli perché il senso di solidarietà glielo stiamo insegnando noi adesso. E’ anche per questo che non ci sto.

Voglio urlare che io non ci sto. Ma per non urlare e basta ho deciso di fare un gesto che vorrà dire poco, ma vuole tentare di svegliare la coscienza dei miei compaesani.

Ho versato quanto necessario a garantire il diritto all’uso della mensa per tutti i bambini, in modo da non creare rischi di dissesto finanziario per l’amministrazione, in tal modo mi impegno a garantire tutta la copertura necessaria per l’anno scolastico 2009/2010.
Quando i genitori potranno pagare, i soldi verranno versati in modo normale, se non potranno o vorranno pagare il costo della mensa residuo resterà a mio totale carico. Ogni valutazione dei vari casi che dovessero crearsi è nella piena discrezione della responsabile del servizio mensa.

Sono certo che almeno uno di quei bambini diventerà docente universitario o medico o imprenditore o infermiere e il suo solo rispetto varra la spesa.
Ne sono certo perché questi studieranno mentre i nostri figli faranno le notti in discoteca o a bearsi con i valori del “grande fratello”.

Il mio gesto è simbolico perché non posso pagare per tutti o per sempre e comunque so benissimo che non risolvo certo i problemi di quelle famiglie.
Mi basta sapere che per i miei amministratori, per i miei compaesani e molto di più per quei bambini sia chiaro che io non ci sto e non sono solo.

Molto più dei soldi mi costerà il lavorio di diffamazione che come per altri casi verrà attivato da chi sa di avere la coda di paglia. Mi consola il fatto che catturerà soltanto quelle persone che mi onoreranno del loro disprezzo.
Posso sopportarlo. L’idea che fra 30 anni non mi cambino il pannolone invece mi atterrisce.

Ci sono cose che non si possono comprare. La famosa carta di credito c’è, ma solo per tutto il resto.

Un cittadino di Adro