mercoledì 30 dicembre 2009

Lopatriello SBUGIARDA se stesso

Lopatriello aveva assicurato ( per fortuna che abbiamo i filmati , se no avrebbe negato anche questo) che nella giornata del 28 , appena arrivato al comune , dopo la relazione dei vigili avrebbe fatto l'ordinanza di chiusura dei cantieri di Trivellazione in via Adua, tanto è vero che anche i giornali di ieri riportavano la notizia in evidenza " chiuso il pozzo a Policoro " e lo stesso comunicato del comune sul proprio sito e la radio dava per scontato questo provvedimento. Solo noi ieri abbiamo denunciato il Bluff. Ancora una volta l'elefante ha partorito il topolino. Non solo l'ordinanza è arrivata nel tardo pomeriggio di ieri , ma questa si limità a un sequestro dei bidoni presenti sul cantiere , che vedrete sarà anche questa ritirata prima del 4 gennaio data di ripresa dei lavori di trivellazione. Che questa intrapresa dal comune e dal sindaco era solo un'operazione di facciata, poco praticabile lo avevamo detto sia durante la manifestazione non solo noi ma anche i qualche altro sindaco tra l'altro del PDL , e che questa battaglia va affrontata non con provvedimenti populisti e propagandistici , ma con atti amministrativi e azioni legali ed iniziative istituzionali ,facendo rete con i movimenti le associazioni ambientaliste e coinvolgendo le forze politiche e non certamente insultato i cittadini solo perchè sono di Bernalda o scagliandosi con chi critica la politica , che ancora una volta si è dimostrata insufficiente e distratta. Diciamo questo perché se è vero che le responsabilità sono in capo alla regione è anche vero che il comune ha data via alla richiesta della DIA per l'apertura del cantiere con il silenzio assenso , non accorgendosi che vi era una opposizione alla Trivellazione fatta dal Circolo di Rifondazione Comunista di Policoro del 2007. Bastava prendere le ragioni sostenute da quel ricorso a cui il dipartimento dell'ambiente regionale non aveva dato risposta , per negare ad ottobre l'autorizzazione della DIA, cosi come hanno fatto molti comuni in Sicilia , sospensioni della DIA comunali tra l'altra ritenute dal TAR di Catania legittime. Noi faremo quello che il comune non ha fatto , impugneremo sia il via della Regione che la Dia del comune , dato che i termini per un ricorso al tar sono scaduti, questi provvedimenti saranno impugnati davanti al presidente della repubblica. Chiediamo un aiuto per la predisposizione dei ricorsi a dei legali disponibili a darci una mano. contatateci

martedì 29 dicembre 2009

Lopatriello: promette l' ordinanza di chiusura per i lavori di Trivellazione in via Adua , che non arriverà mai.

Il Sindaco durante la manifestazione provoca una rissa.


La manifesstazione No Triv tenutasi ieri mattina in via Adua, era riuscita , vi era la presenza di alcune associazioni , molti residenti della zona , l' amministrazione comunale di Policoro presente al gran completo , con il sindaco, l'assessore Luisa La Saponara e il capo gruppo della PDL in consiglio Comunale Bianco.
Inoltre hanno testimoniato la loro solidarietà alla mobilitazione il sindaco di Nuova Siri Santarcangelo ed il Vicesindaco di Rotondella Walter Lobreglio , il segretario provinciale dei verdi e di Rifondazione Comunista. Il clima della manifestazione oltre che pacifica era anche serena , finche dopo un intervento del prof.re Tamburrano dell'associazione cittadini attivi di Bernalda che attaccava la politica , il sindaco risale sul palco per riempirlo di insulti. Noi mettiamo i video affinchè voi possiate trarne un giudizio. Solo dopo un bellissimo appello all'unità, fatta da un consigliere di opposizione della PDL di Rotondella , salito sul palco col Vicesindaco di Rifondazione Comunista di rotondella si recupera la serenità persa. dopo il solenne impegno di Lopatriello nel primo pomeriggio comunque sembrava fatta, il sindaco aveva mantenuto la promessa fatta alla manifestazione "io faccio i fatti non le chiacchiere",sembrava che stesse firmando l'ordinanza , motivandola con la presenza dei fusti di cui contenuto si poteva ipotizzare la pericolosità. Verso le 15 con un tam tam via telefono gli organizzatori della manifestazione davano per certo il provvedimento , “ la stanno scrivendo, manca solo la firma". Nel tardo pomeriggio la doccia fredda, non c’è nessuna ordinanza, a molti scappa il Vaff. grilliano e il “ ci ha preso per il c…” o, altri non credono che il sindaco a questo punto possa far marcia indietro, ma all’evidenza dei fatti anche loro si arrendono.In serata si apprendono ulteriore notizie che se fossero vere, sarebbero preoccupanti , si dice che sia l'impresa che sta eseguendo i lavori sia stata sollecitata a fare qualcosa per impedire al sindaco di fare questo provvedimento, quasi a dire datemi un alibi affinché giustifichi il mio comportamento . Noi che avevamo sostenuto che il provvedimento di sospensione esponeva l’amministrazione a dei rischi, non ci sorprenderemo, avendo da tempo proposto invece altre soluzioni , ma sapete come, al lui piace il Bluff….. ma fino a quando potrà durare questo gioco ?
Speriamo che così come ha fatto per gli LSU ci sbugiardi.

( se non riuscite a vedere i video andate su: www.youtube.com/user/ottavio31 )

Il Video degli impegni presi da Lopatriello



Il Video dell' intervento che ha fatto incavolare il sindaco


Lopatriello furioso



Lezione di Politica e Buon senso




domenica 27 dicembre 2009

28 DICEMBRE 2009 ore 10,00 – Via ADUA



SIT-IN DI PROTESTA CONTRO LO STUPRO DELLA NOSTRA TERRA E PER SENSIBILIZZARE CITTADINI E ISTITUZIONI LOCALI: I CITTADINI ESISTONO E ORA VOGLIONO PARLARE!


L’irresponsabilità di buona parte della nostra classe politica, l’indifferenza e/o il silenzio di buona parte dei cittadini, la voracità di alcuni uomini, stanno permettando la rapina sistematica di tutte le risorse della nostra terra, stanno pregiudicando il nostro futuro, stanno per rendere vano ogni altro tentativo di sviluppo.
L’intera regione è trivellata da pozzi per l’estrazione gas-petrolifera, a questa si vogliono aggiungere una costellazione di poco chiare centrali a biomassa, mentre emerge il traffico dei rifiuti tossici in Basilicata (vedi inchiesta Vguardian), aumenta l’incidenza dei tumori, lo spopolamento e l’ipotesi del sito unico di scorie radioattive inizia a tornare attuale.
Solo nel Metapontino abbiamo contato 23 pozzi per l’estrazione di gas (4 solo a Policoro e altri stanno per aggiungersi): non portano alcuna ricchezza al territorio, né in termini di royalties né in valore occupazionale, in cambio lo minacciano continuamente! Trivellano in mezzo alle nostre case e ai nostri campi, senza interpellarci, pregiudicano il prezzo dei nostri prodotti, l’economia del nostro territorio, la nostra salute, il nostro stile di vita.
Chi ci protegge dai rischi di inquinamento delle falde acquifere, chi controlla lo smaltimento dei fanghi tossici usati per la trivellazione, chi ci rassicura sui rischi di sprofondamento del suolo e di esplosioni dei pozzi? Questi signori decidono sulle nostre vite, non si curono dei nostri bisogni, colonizzano la nostra terra e noi non siamo più disposti a tacere!
ORA BASTA ! CHIEDIAMO RISPETTO E PRETENDIAMO RISPOSTE!
Nei pressi dell’ultimo pozzo in costruzione, gli abitanti si sono costituiti in un comitato spontaneo di cittadini che chiede alle autorità compotenti di interessarsi alla loro salute, ai loro bisogni, alle loro vite.
Alla manifestazione sono invitati i sindaci dei comuni dell’area e i rappresenti provinciali e regionali, le associazioni di categoria e i liberi cittadini: tutti avranno diritto di parola e le parole serviranno per informare e cercare un piano condiviso di azione che tuteli interessi, salute e vite dei cittadini in nome dello sviluppo della nostra terra!

sabato 26 dicembre 2009

Di Sanza : Delinquente , ricattatore linguaggio turpe.Lopatriello: che male c'è se mio figlio collabora con una radio che lavora con il comune?

Quello del 22 dicembre , è stato un consiglio comunale che ha creato una frattura difficilmente sanabile tra maggioranza e minoranza. L'alto numero degli interventi da parte dei consiglieri fa capire quando sia delicato il tema della comunicazione. Sotto accusa soprattutto il programma di intrattenimento del conduttore chiamato dai nostri visitatori simpaticamente Linguetta . Invece delinquente , ricattatore , linguaggio turpe sono le frasi usate dall'opposizione per descrivere il personaggio , che a parere loro il sindaco utilizzerebbe i servigi di costui per colpire i suoi avversari, dettandogli la linea editoriale , e per raggiungere questo obbiettivo linguetta non risparmia di coinvolgere le moglie, tutte assatanate traditrici e di parlare di gusti sessuali dei vari protagonisti politici. Lo stesso Lopatriello è stato una sua vittima , nel 2005 , dopo i fatti della protezione civile ( forse non ha gradito la quantità di pasta destinata ai poveri fattagli pervenire dalla protezione civile di Policoro) scrive al prefetto denunciando delle aggressioni subite dalla sua radio fatte da parte di uomini del comune. In quella occasione , come fa sempre non ha rinunciato a fare un parallelismo tra Altieri e Lopy , così come oggi fa con il Consigliere Di Sanza , allora il comune lo querelo , querela oggi , non si sa perchè ritirata a spese dei cittadini. Come a spese dei cittadini è il servizio di informazione che ci costa a detta del sindaco appena 14.500 euro , per lopy spiccioli per noi molti. La radio è cosi obbiettiva che da botte da morire per un incarico affidato al figlio di Mantesano e tace per par condicio su quello affidato alla figlia di Di Cosola , sa come è sempre figlia del committente, chiama la quaglia Di Sanza ed elogia il presidente del consiglio Regionale De Franchi che di partiti ne ha cambiate altrettanti ( UDEUR-Popolari Uniti- IDV- Rosa Bianca e adesso non si sa dove andrà) anche li ci troviamo davanti un committente, lo stesso De Franchi è coinvolto in una brutta storia di rimborsi percepiti secondo la procura indebitamente ma da parte del nostro uomo libero non una parola , sapete come l'appalto per la comunicazione regionale è affidato dal consiglio , moralismo intermittente anche al fatto che alla radio collabori il figlio del sindaco di Policoro e il recapito di policoro per la raccolta della pubblicità per l'emmitente fino a un anno fa corrispondeva alla civile abitazione di casa lopatriello , in evidente conflitto di interesse o di affari , come dire si potrebbe dire non solo committente ma anche....... , lui purtroppo è strabico vede la "pagliuzza negli occhi del nemico e non vede la "trave" negli occhi dei committenti , ada campa anche isso, rigorosamente con soldi sotratti alle nostre tasche.
articolo scritto dal Puzzone.

Interventi integrali di Di Sanza e Lopatriello


2 parte Di Sanza :Deliguente nel termine di malvaggio, ricattatore, linguaggio turpe


Lopatriello 2° Parte

mercoledì 23 dicembre 2009

alle 14 tutto sul consiglio di Ieri con gli interventi di Di Sanza , Lopatriello ecc

Per un guasto alla connessione Internet , non è stato possibile pubblicare audio del consiglio. Se risolveremo il problema , domani troverete il materiale del consiglio su questo Blog.
Nel consiglio l'opposizione aveva chiesto che venissero ammesse delle registrazioni che provavano l'incoerenza del Lupo ed in alcuni casi tra il serio e lo scherzo addirittura richieste di soldi a mo di ricatto o estorsione , deciderete voi in merito . Il Consiglio ha rifiutato di far sentire questi audio , saranno pubblicati su questo blog .

domenica 20 dicembre 2009

L'amministrazione invita i cittadini, questi declinano l'invito.


L'amministrazione comunale ha invitato tutta la cittadinanza presso la sala consiliare per celebrare il proprio operato in un consiglio - resoconto della politica amministrativa di questi ultimi due anni. Pochi presenti a testimonianza del fatto che ormai la città non è più in sintonia con la classe politica che la governa, delusa e soprattutto disgustata dai comportamenti di chi dovrebbe guidarla.
Ad una settimana dalla sentenza di Marinagri che vedeva il sindaco uscire vittorioso, ci si aspettava la ressa di una città festante ad celebrare il proprio salvatore, alias Lopatriello, e ieri, che doveva essere la giornata della sua consacrazione, ci si immaginava una sala piena e gioiosa, con gli assessori tutti presenti che riconoscevano la leadership indiscussa del self made man di Policoro; sostenuto da tutto il PDL, il movimento civico Città nuova, ecc... dovevano proiettarlo direttamente alla candidatura per le regionali come Presidente del centrodestra, così come reclama il suo personale speaker radiofonico ( rigorosamente pagato da noi, però!)
Invece quella sala consiliare piuttosto fredda, con molte sedie vuote e poco entusiasmo, lo ha risvegliato da un sogno mettendolo di fronte a una dura realtà, difficile da accettare soprattuto per un narcisista come lui. Non è il leader indiscusso del PDL, il suo ruolo è e sarà marginale, il processo su Marinagri lo ha scagionato ; ma lui non è Marinagri e della sua amministrazione sono evidenti i limiti e le difficoltà: basta leggere il loro comunicato sulle cose fatte per capire che sono arrivati ad esaltare perfino il prolungamento di viale Salerno dimostrando così che sono alla frutta, perchè di quell' opera, per come è stata gestita e per quello che ci costerà, si dovrebbero solo vergognare.
La stessa giunta vive una grave crisi anche a livello di rapporti personali, e lui è alquanto isolato, i vertici del PDL, sia locali che Regionali non hanno espresso alcuna solidarietà pubblica riguardo alle minacce da lui ricevute indirettamente (non si capisce come mai le cose più importanti per Lopatriello accadono per o alla radio); colpisce ancora di più che nessuna condanna pubblica sia venuta neanche dalla giunta comunale: forse anche loro, come il consigliere Di Sanza, hanno ritenuto questa notizia una mera trovata pubblicitaria; del resto gli stessi gruppi politici che sostengono la sua amministrazione hanno accolto con insolita fredezza anche la notizia della sua assoluzione su Marinagri: un ulteriore segnale del clima polare in cui vive la maggioranza.
Lopatriello chiude un 2009 con molte promesse e aspettative rimaste tradite; in compenso, e per il bene di questa comunità, ha girato in lungo e in largo la Romania, è stato in Austria adesso lo aspetta il Canada. Tuttavia dobbiamo avere pazienza visto che il 2010 si annuncia ricco di posti di lavoro: tra i 200 posti alla Pfanner e altri 500 a Marinagri ( dichiarazione testuale del sindaco ) sarà difficile trovare un disoccupato a Policoro. Con queste premesse chissà se Lopatriello si candiderà alle Regionali; secondo noi senza il paracadute dei suoi 120 candidati e del movimento di Ierone, per lui sarà dura anche prendere 500 voti. Accetterà la sfida anche per smentire chi l'ho chiama vigliacco?
Ai posteri l'ardua sentenza...

Policoro : Città senza memoria

C’è il rischio di banalizzare l’intitolazione dei quartieri
di Nicola Buccolo
P O L I C O R O. Senza memoria non c’è storia. Eppure, Policoro, benchè paese giovane, dall’antica Herakleia al feudo baronale e la Riforma fondiaria vanta molteplici motivi di radicamento. Ma è un’identificazione a basso regime. Per quanto, con una delibera, la 186 del 2008, si puntò ad «esaltare le specificità del territorio». Intento rimasto sulla carta, perché i nomi scelti - Borgata vecchia, Borgo nuovo, Porta nuova, Italia, Europa, San Pio, Lido - sono anonimi, adattabili ovunque, estranei al territorio e non esaltano le sue specificità. Si è proceduto anche all’appo - sizione delle tabelle, utilizzando i… pali della luce o della segnaletica verticale. È trascorso, inoltre, un anno, ma il Consiglio comunale, cui la Giunta demandava l’elaborazione e l’approvazione di un «apposito regolamento» per «determinare criteri e limiti dei quartieri per dar loro rilevanza giuridica», non è stato ancora investito del problema. Eppure, questo sembra un dei pallini del sindaco Nicola Lopatriello. Nel 2003 - ed era sindaco anche allora - dette incarico, con delibera di Giunta, ad una ristretta commissione per elaborare un progetto con i nomi dei quartieri. La Commissione puntò ad esaltare le radici più recenti di Policoro, risa lenti al periodo baronale e alla riforma fondiaria, tralasciando il periodo magno-greco, già rappresentato dagli scavi archeologici. Ecco le 5 proposte: Quartiere paglie di mare, per il tipo di vegetazione sulle spiaggia sabbiosa caratterizzante la zona del lido. Quartiere Varatizzo, dal nome della fontana che identifica l’area più antica della città, comprendente il castello con i casalini, il parco dei giardini murati e quello archeologico. Quartiere oliveto di mezzo, per la parte alta della città, ricca di alberi di ulivo secolari, che ora si caratterizza per la maggiore espansione abitativa. Quartiere Borgata nuova, la zona del primo nucleo abitativo iniziato con la riforma fondiaria. Quartiere Iazzo-Ricino, per la parte sud della città, così denominata dal contratto di quartiere 2 di riqualificazione della zona, dove al tempo del feudo baronale era presente un grande ovile (Iazzo) e il fosso Ricino per lo scolo dell’acqua. Presentavano allora ed oggi buone ragioni d’identificazione del territorio.
Si può sperare in un ravvedimento nella denominazione dei quartieri? Agli amministratori la risposta, mettendo al bando l’anonimato. Policoro, le cui radici risalgano nella Magna Grecia, non può ignorare la sua storia più recente, facendo convivere nella sua identità antico e moderno, sintesi caratterizzante della città.



Le tabelle abusive Un rione fantasma



C’è anche un quartiere abusivo. Parliamo ovviamente solo della tabella con la denominazione del quartiere. E’ bene in vista da qualche anno sui muri di piazza Eraclea. La denominazione abusiva è scolpita su terra cotta, somigliante ad una ceramica. La tabella è rettangolare, con la scritta: “Città di Policoro – Piazza Eraclea – Quartiere Magna Grecia”. Si tratta di un abusivismo permesso e tollerato dal Comune? Non è mai esistito un quartiere con questa denominazione. Sta lì da anni. Possibile che finora nessuno se ne sia accorto? Eppure la tabella, riprodotta in sei esemplari, è attaccata, in sei punti diversi. Uno degli esemplari è stato “murato” anche sulla facciata della Chiesa Madre “Madonna del Ponte”, vicino all’in - gresso. Chi ha avuto quest’idea? E’ stato forse il Comune ad averla pro posta e commissionata, per vedere l’effetto tra la gente?

Infame, ti ammazzo»


Scanzano Jonico- Dopo Gerardo Schettino finisce in gabbia anche il suo amico Nico Ragone. Gli arresti rientrano nell'operazione Agroracket: lunedì scorso era finito in carcere l'uomo accusato di estorsione continuata e tentativo di estorsione continuata ai danni di Rocco Zuccarella, un imprenditore agricolo del metapontino, che non aveva mai denunciato gli episodi contestati alla polizia. In mattinata gli agenti di polizia giudiziaria della Squadra Mobile e del Commissariato di P.S. di Scanzano Jonico hanno comunicato l'arresto di uno suo complice, il trentasettenne Nico Ragone, con l'accusa di tentato omicidio, porto abusivo d’arma e resistenza a Pubblico Ufficiale. L'episodio che ha fatto scattare le manette è avvenuto nella serata di giovedì 17 dicembre intorno alle 20 all'interno di un bar di Scanzano. Nonostante le forze dell'ordine abbiamo precisato in conferenza stampa che l'imprenditore Zuccarella non ha mai sporto denuncia sui tentativi di estorsione da parte di Schettino, il suo amico Ragone è convinto che l'imprenditore abbia informato la Polizia. Mentre si intrattiene con gli amici nel bar ed esprime le sue riflessioni in merito ai conoscenti presenti nel bar, Nico Ragone si accorge che la sorella dell'imprenditore sta rientrando a casa. L'abitazione è attigua al bar. Ragone a quel punto esce fuori inveisce contro la ragazza, che cerca subito di sfuggire provando ad entrare nel portone. A quel punto mentre Ragone continua a sfogare la sua rabbia contro il portone la ragazza chiama il 113 mentre il padre allarmato dalle urla per cercare di salvare sua figlia dall'ira di Ragone. A quel punto è proprio Ragone ad estrarre un coltello e travolto da un raptus omicida prova a colpire il papà della ragazza, il signor Giovanni Zuccarella, sia al petto che sul volto. L'arrivo delle forze dell'ordine costringe Ragone a fuggire mentre papà e figlia sono in evidente stato confusionale. A quel punto la Polizia avvia la caccia all'uomo: Ragone viene ritrovato a casa e all'arrivo degli agenti si scaglia con violenza contro di loro e per evitare l'arreseto sguinzaglia anche il cane. Ma per lui non c'è scampo. Ragone viene arrestato e trasferito presso il carcere di Matera. I particolari dell'operazione sono stati illustrati in mattinata dal capo della Squadra Mobile di Matera Nicola Fucarino e dal Dirigente del commissariato di Scanzano Roberto Ciriello. Gli agenti hanno precisato che saranno intensificati i controlli sulla costa jonica per cercare di arginare un fenomeno preoccupante come quello dell'estorsione. Purtroppo nel caso specifico l'imprenditore non aveva mai collaborato con le forze dell'ordine. Pertanto se saranno riscontrati nuovi episodi di estorsione per gli imprenditori potrebbe scattare anche la denucia per favoreggiamento.

giovedì 17 dicembre 2009

Lopatriello Minacciato : "fra qualche giorno sarai arrestato". Solidarietà da Di Sanza

A un conduttore di una radio giunge una telefonata e sembrerebbe che sia stato detto " Fra qualche giorno sarai arrestato"
POLICORO - «Non credo sia attendibile, credo invece che si sia trattato della bravata di un imbecille. Queste
sono le prime parole del comunicato del sindaco , per la telefonata ricevuta ad un conduttore di una radio verso le 21, 30 dove una persona riferendosi a Lopatriello rivolge una serie di insulti al sindaco e poi annunciato " un possibile suo arresto " ha aggiunto il primo cittadino - Il direttore dell'emittente, su mio invito, ha sporto denuncia. Il clima imbarbarito, la spirale di odio e violenza politica può anche far ammattire qualcuno. In ogni caso è da vigliacchi
attaccare una persona senza firmarsi. Se c'è qualcuno che ha dire qualcosa uscisse allo scoperto apertamentein un confronto civile e democratico e senza paura. Chi continua ad alimentare la spirale di odio e violenza politica a livello nazionale trova emulatori a livello locale, nel tentativo di condizionarmi, intimidirmi e limitarmi nella costante econtinua azione a favore della comunità che mi onoro di amministrare. Le ultime vicende che riguardano il dissequestro di Marinagri, le azioni amministrative avviate e da avviare danno sicuramente molto fastidio a chi non ha a cuore le sorti della città. Già nel 2006 è successo qualcosa di simile durante la campagna elettorale, ma alla fine ha vinto la pulizia e la trasparenza che contraddistinguono la mia azione politico-amministrativa e della mia Amministrazione dettata solo da amore e passione per la comunità, ora come allora non ho niente da temere. Spero che si faccia presto luce sulla vicenda. Nel frattempo vado avanti per la mia strada consapevole che azioni e comportamenti di questo tipo non fanno altro che irrobustirmi moralmente e politicamente. L'amore vince sempre sull'odio ed i criminali di ogni specie ed in ogni ruolo perdono sempre. Mi auguro che si abbassino i toni dello scontro e si torni al sereno confronto nelle sedi opportune e che ognuno faccia per bene il proprio dovere

Il comunicato di Solidarietà di Di Sanza
Il Consigliere Comunale del PD, avv. Antonio Di Sanza, interviene sulle minacce ricevute dal Sindaco di Policoro, Lopatriello.

“L’ho sempre detto, Lopatriello è un grande. Quando, poi, a lui si aggiunge il suo ventriloquo, la miscela è davvero esplosiva.
La notizia di ieri che anonimi avrebbero chiamato la Radio del suo amico direttore-ventriloquo e avrebbero proferito minacce notturne contro il Sindaco di Policoro è il vero colpo di teatro messo in scena dai due per le festività di Natale.
Conosciamo Lopatriello per queste sue capacità mistificatorie della realtà tanto che gli consentono di descrivere nel suo articolo un quadro politico-sociale di Policoro invelenito e pieno di odio, di azioni violente e pericolose attribuendone la responsabilità agli altri protagonisti della scena politica locale. Dimentica, però, il Sindaco di Policoro, che lui usa in maniera esclusiva, da oramai qualche mese, il suo strumento preferito, la radio per fare esattamente tutto quello che attribuisce ai suoi avversari politici e cioè gettare discredito, calunnia, odio e menzogna contro i suoi oppositori.
E così come fanno i vigliacchi in politica, butta la pietra e nasconde la mano.
Della sua mitomania, che nulla ha a che fare con l’Amministrazione della cosa pubblica, possono parlarne, se ne avessero la forza, quelli della protezione civile, il suo ex segretario personale Francesco e per finire, da ultimo, il suo Assessore Ierone, oltre che i tanti cittadini disillusi dalle sue promesse politiche.
Al contrario, però, voglio credergli. Ancora una volta, voglio provare a dare credito alle sue parole e dunque gli esprimo la mia solidarietà e la ferma condanna contro il gesto di questi anonimi che hanno provato a violare l’integrità fisica e politica di Lopatriello.
Invito, dunque, le Forze dell’Ordine a fare ogni sforzo affinché, recuperate le registrazioni presso l’emittente radiofonica, assicurino rapidamente i responsabili alla giustizia. Le stesse Forze dell’Ordine sono pregate, almeno fino a Martedì 22 Dicembre, giorno in cui è convocato il Consiglio comunale, a sequestrare tutte le statuine di Ercole con il leone in commercio nella città, diffidando il Sindaco dal partecipare fino a quella data a manifestazioni pubbliche o ad assembramenti di persone per evitare che una statuina scagliata da un “Tartaglia locale” possa colpirlo al viso e procurargli gravi lesioni.Quanto al clima, Lopatriello sa che per abbassare i toni del dibattito politico deve fare poche ma essenziali cose, se ne è capace:
recuperare il senso delle Istituzioni;
recuperare la dimensione e il ruolo di primo cittadino;
garantire la necessaria terzietà utile per una buona amministrazione e per un democratico rapporto con gli altri soggetti politici;
accettare il confronto leale e ad armi pari all’interno della sede del Consiglio Comunale.

Policoro, 17/12/09 Il Consigliere Comunale
Avv. Antonio Di Sanza

Incidente stradale a Nuov Siri, muore un ragazzo altri 4 feriti

NOVA SIRI (MATERA) - Un ragazzo - Massimo Virgalliti, di 17 anni, – è morto e altri quattro giovani sono rimasti feriti in un incidente stradale avvenuto la notte scorsa, per cause imprecisate, in contrada Megale di Nova Siri (Matera). Virgalliti era a bordo di un’automobile “Opel Corsa” insieme ai suoi amici: stavano tornando a casa dopo aver trascorso la serata insieme. La vettura ha sbandato ed è uscita di strada, finendo in fondo a una scarpata. Dei quattro giovani che erano con la vittima – tutti trasportati nell’ospedale di Policoro (Matera) – due sono stati medicati e dimessi, due vi sono ricoverati, con ferite

mercoledì 16 dicembre 2009

MARINAGRI, IL SINDACO DI POLICORO: RIPARTE LO SVILUPPO

Da oggi in poi, intorno a Marinagri, si rimette in moto la macchina dello sviluppo partendo dalla dismissione dei beni comunali”. Lo afferma, in un comunicato stampa, il sindaco, Nicola Lopatriello, che ringrazia tutti coloro che gli sono stati vicino in questa vicenda giudiziaria. “Nei prossimi giorni pubblicheremo altri bandi, primo fra tutti quello sulla raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani. Inoltre, in calendario i lavori, alcuni dei quali già appaltati, del Contratto di quartiere 2 e un altro investimento turistico complementare nella zona D/7 per continuare a recitare quel ruolo di città leader di tutta la fascia jonica”.

Di Sanza risponde a Lopatriello: riparte lo sviluppo , ma come?

nella foto Lopatriello
Il consigliere comunale del pd, Antonio Di Sanza, interviene sull’annuncio del sindaco di policoro, pubblicato su basilicatanet dal titolo: “riparte lo sviluppo” , in cui finalmente sereno, dopo la positiva chiusura della vertenza marinagri, ci illustra le sue volontà e i problemi da cui far ricominciare l’iniziativa amministrativa e precisa:
A proposito di ripartenza, anche per non farla cadere nel dimenticatoio, mi permetto di ritornare sull’argomento del quartiere Porcilotti e delle lottizzazioni in genere affinché questi, insieme agli altri, siano posti tra le cose da fare evitando di trattare il problema come una polemica solo politica essendo evidenti le gravi inadempienze e la incapacità programmatorie del Sindaco in primis e poi dell’intera amministrazione.
Del sindaco perché dovrebbe conoscere bene i problemi di questa comunità per amministrarli da quasi 9 anni e dell’amministrazione perchè supinamente subisce questa imperizia e fa da “spalla” al qualunquismo e populismo, inconcludente.
Il problema delle lottizzazioni però esiste e deve essere affrontato come una vera e propria emergenza sia per le implicazioni sociali e sia per quelle abitative, urbanistiche ed economiche che ne discendono.
Sociali perché non è possibile che intere zone del paese siano tenute in condizioni di assoluto degrado, negando il diritto ad una nuova abitazione ai cittadini: prive di idonea illuminazione, prive di strade, prive di marciapiedi, prive di verde, prive di abitabilità, scarsamente servite dalla raccolta dei rifiuti solidi urbani oltre che dallo spazzamento delle poche strade asfaltate già presenti.
Abitative, urbanistico ed economiche perché non si può far gravare sui cittadini l’incapacità programmatoria dell’amministrazione che non fa rispettare le convenzioni, non stabilisce priorità nel carico abitativo con l’evidente squilibrio tra domanda ed offerta di case, non decide nuove regole e non realizza nuovi programmi finanziati.
Chi si occuperà allora di mettere ordine all’interno di queste lottizzazioni alle obbligazioni discendenti dalle convenzioni firmate tra il comune e i lottizzandi?
Chi risponderà delle mancate realizzazioni se non c’è nessuno che controlla che quelle convenzioni siano rispettate?
Come già sta accadendo il Comune si è sostituito in alcuni adempimenti che erano di competenza dei lottizzandi con fondi del bilancio e parliamo di qualche centinaio di migliaia di euro cosa accadrà quando saranno scadute quelle obbligazioni e definite le costruzioni? A quante centinaia di migliaia di euro o milioni delle casse comunali dobbiamo ricorrere per assicurare i servizi legittimi agli abitanti di quelle zone?
Chi risponderà di questa situazione?
Si dia seguito allora e seriamente alle cose da fare stabilendo le necessarie priorità ad iniziare, come pure viene detto, dal contratto di quartiere che abbiamo sostenuto essere una occasione di sviluppo storica per la comunità di Policoro per i fondi a sua disposizione ( 55 milioni di euro) e per l’occasione pianificatoria e infrastrutturale che offre sia all’area porcilotti e sia a Policoro, si pensi per esempio alla prosecuzione di due arterie stradali fondamentali della città, via Siris e via Puglia in direzione sinnica.
Si intensifichino i controlli nelle lottizzazioni e se del caso si nomini un pool di tecnici esterni che collabori con l’ufficio tecnico a definire i problemi; si definisca e rapidamente il regolamento urbanistico ed in esso si stabilisca una sorta di moratoria nelle costruzioni stabilendo per esempio che non è possibile iniziare nuove lottizzazioni se non si sono ultimate quelle già iniziate.
Si discuta e approvi il piano d’ambito e nella zona lido si ripristinino e completino le urbanizzazioni.
Si lasci a marinagri ed ai suoi esecutori il legittimo protagonismo e si riprenda, al contrario, per gli amministratori ad aggiungere a quell’iniziativa privata anche quella pubblica così che lo sviluppo di policoro ripartirà davvero a beneficio dei cittadini, delle imprese e dei tanti giovani disoccupati.

Policoro lì 15.12.09

Il Consigliere Comunale
Avv. Antonio DI SANZA

Potenza - Catanzaro -Salerno :le domande di Pannella il silenzio di De Magistris

Cento trattori pronti a bloccare la Jonica in entrambe le direzioni «Sulle strade per il nostro futuro»


Sono già posizionati all’altezza del Centro Enea della Trisaia Dal Governo si attendono risposte positive entro la giornata odierna o sarà un Natale di protesta Foto Gianni Fabbris di altragricoltura
Di Filippo Mele
Cento trattori “puntati” sulla 106 Jonica, all’altezza del centro Enea della Trisaia. Basterà spostarli di qualche metro e l’arteria di collegamento Tirreno-Adriatico sarà bloccata in entrambe le direzioni di marcia. È quanto minacciano, sia pur velatamente, i dirigenti di Comitato agricolo del Metapontino (Cam) e Altragricoltura, le due associazioni organizzatrici, con il sostegno dei sindaci e degli assessori al ramo del Metapontino, del presidio in corso da ieri nel caso non arrivassero buone nuove da Roma. Oggi, infatti, un centinaio di produttori, partiti nella tarda serata di ieri in pullman, con altre delegazioni provenienti dalle altre regioni che hanno chiesto al Governo Berlusconi di dichiarare lo stato di crisi (Basilicata, Puglia, Abruzzo, Sardegna, Sicilia) manifesteranno davanti al ministero dell’ag ricoltura. Una delegazione avrà un incontro con il ministro Luca Zaia. Massimo Zaccaria è il presidente del Cam: «Il nostro presidente, Vito De Filippo, farebbe bene ad accompagnarci in delegazione se veramente vuole sostenere la deliberazione adottata dal Consiglio regionale». Gli animi sono accesi. «Non è escluso – continua il nostro interlocutore – che se le cose non cambieranno si possa marciare con i trattori alla volta di Potenza per presidiare anche il palazzo della Regione. Scrivetelo che noi siamo stanchi: consegneremo le tessere elettorali e le partite Iva. Chiuderemo le nostre aziende. Non ce la facciamo più. E non crediamo più né al centrodestra né al centrosinistra». Alcuni dei manifestanti, oltretutto, sono in stato di agitazione dal 23 ottobre scorso quando “puntarono” i loro trattori nel centro di Policoro bloccando per alcuni giorni la città jonica. Poi, dal 15 novembre e sino al 5 dicembre sono rimasti in presidio a Roma. Senza, però, sinora, aver ottenuto nulla. «Purtroppo – attacca il presidente del Cam – le tv nazionali si occupano più dei “grandi fratelli” che non della crisi del settore più importanti dell’economia del Sud. Ma noi non molliamo. Siamo decisi a tutto». D’intesa con altre associazioni e movimenti spontanei delle altre regioni coinvolte. Presidi simili a quelli di Rotondella sono in corso anche in Sardegna, Puglia, Sicilia, Abruzzo. Qui, poi, è significativa la scelta di posizionarsi davanti all’Enea dove insiste l’unico sito atomico della Basilicata. «Nel 2003 – conclude Zaccaria – la Basilicata rifiutò il nucleare perché danneggiava il Metapontino, frutteto d’Europa. Oggi il frutteto soffre di una crisi nerissima. Chiediamo a tutti di sostenere la nostra battaglia di sopravvivenza».

Il governo rispetti gli impegni
«Il tempo è finito: il Governo non ha ancora dato seguito all’impegno di assumere un provvedimento straordinario sulla crisi dell’agricoltura e non dà alcun segnale di volerlo fare. Torniamo di nuovo sulle strade per conquistare il diritto al futuro». È “l’attacco” della piattaforma rivendicativa, approvata dall’assemblea del Campo Base di via Castel di Leva 371, a Roma, e dal Coordinamento dei Comitati degli agricoltori di Basilicata, Puglia, Sicilia, Sardegna, ed Abruzzo, che oggi sarà consegnata al ministero dell’agricoltura. Se non arriveranno risposte positive oggi stesso saranno diramate ai presidi in corso nelle cinque Regioni che hanno chiesto al Governo Berlusconi la dichiarazione dello stato di crisi del comparto le linee d’azione della nuova fase della mobilitazione. «Il Natale – continua il documento – lo passeremo con le nostre famiglie sulle strade. Chie diamo ai cittadini di sostenerci e di sopportare i disagi: è in gioco il diritto di tutti, agricoltori e non ad avere campagne vive con uomini e donne al lavoro. Il Governo, il 16 novembre scorso, aveva annunciato un provvedimento straordinario con la moratoria di atti esecutivi, la sospensione di pagamenti, la ridefi nizione dei contenziosi Inps. Di quell’impegno non vi è traccia». Da qui i presidi in corso e la manifestazione di oggi a Roma con un’uni - ca richiesta: «Il Governo apra un serio tavolo di confronto con quelle Regioni che hanno deliberato lo stato di crisi della loro agricoltura».

martedì 15 dicembre 2009

Policoro:Beerock, indagini prorogate

nella Foto Avv. Vinci
Servono più elementi per individuare i responsabili della bravata di fine anno
G. Elia. POLICORO - E' passato quasi bun anno da quando, durante le festività natalizie, nella tarda notte del 28 dicembre in un pub molto frequentato del
centro jonico, il “Beerock”, veniva acceso un petardo della lunghezza di
circa dieci centimetri che scoppiò in mano al proprietario gestore, il quale per tutelare l'incolumità degli avventori prese il petardo, posizionato sul tavolo, per allontanarlo, ma gli scoppiò spappolandogli la mano. Ad oggi i responsabili ancora non sono stati assicurati alla giustizia, dopo circa
undici mesi di indagini. Inizialmente gli indizi caddero su un gruppetto di giovani che nella stessa serata sembra avessero commesso la medesima bravata, senza causare danni a cose o persone, avendo fatto deflagrare
l'ordigno pieno di polvere pirica in una piazza della città all'aperto.
Non paghi delle ripercussioni che un simile botto potesse avere in un luogo pubblico, frequentato da molta utenza, presero come cavia il pub Beerock con la tragedia che tutti conoscono, rovinando l'esistenza di Antonio
Gallitelli, che fu subito ricoverato presso il locale ospedale civile. Dopo una breve convalescenza venne dimesso con la tragica amputazione di una mano. Ora, però, l'avvocato di parte di uno degli indagati, Filippo Vinci, da noi appositamente contattato, ci ha comunicato che nei giorni scorsi il Giudice per le indagini preliminari del tribunale di Matera, Rosa Bia, su richiesta
del Pubblico ministero che ha condotto le indagini, Rosanna De Fraia, ha
prorogato i termini delle indagini di ulteriori sei mesi e fino al 15 febbraio del 2010: «La circostanza processuale a spinto il titolare delle indagini alla proroga della scadenza dei termini. –spiega Vinci- Ciò significa che abbisognano di ulteriori approfondimenti dei fatti di cui a vario titolo gli indagati devono rispondere. Attendiamo con serenità l'esito delle indagini», ha concluso Vinci. Dunque, in questi mesi sarà accertata meglio la dinamica dei fatti, di cui gli indagati sarebbero colpevoli e i cui reati contestati per sei di
loro sono: favoreggiamento; per altri due detenzione di materiale esplosivo, accensione ed esplosione dello stesso e per uno dei due c'è anche il reato di omessa denuncia di materiale esplosivo. «Speriamo che da qui a un mese, in coincidenza con le festività per il nuovo anno, non si verifichino più, al di là di chi sono le responsabilità, eventi così tristi per la nostra comunità», ha rincalzato Vinci. Il più grande degli otto indagati ha 31 anni F.B.; il più piccolo 26 C.L.; gli altri sono: C.N. (1986); B.L. 1986; A.S. (1989); M.G. (1987);
F.DS. (1988

Agroracket: arresto a Scanzano


Tentata estorsione ed estorsione continuata ai danni di un imprenditore agricolo del Metapontino. Con questa accusa Gerardo Schettino, di 45 anni (nella foto), è stato arrestato dalla Polizia a Scanzano Jonico. Scopri i particolari sull'operazione "Agroracket".
Soddisfazione per i risultati dell’operazione “Agroracket” portata a termine oggi dalla Polizia di Stato è stata espressa dal Sindaco di Scanzano Jonico, Salvatore Iacobellis.
Tentata estorsione ed estorsione continuata ai danni di un imprenditore agricolo del Metapontino. Con questa accusa Gerardo Schettino, di 45 anni, è stato arrestato dalla Polizia a Scanzano Jonico. L'uomo aveva chiesto alla sua vittima 12 mila euro per garantire la "protezione" nell'anno in corso. Poi l'estorsore aveva ridotto le sue pretese riducendo la richiesta prima ad 8 mila euro e poi a 4 mila, cifra che poi è stata consegnata dall'imprenditore agricolo. L'operazione, ribattezzata "Agroracket", è stata illustrata in conferenza stampa presso la Questura di Matera dal Procuratore della Repubblica, Giuseppe Chieco, dal pubblico ministero Valeria Farina Valaori e dal questore, Carmelo Gugliotta. Durante l'incontro gli inquirenti hanno spiegato che l'estorsore arrestato ha diversi precedenti ed era già sottoposto alla sorveglianza speciale. L'arresto è avvenuto in seguito alle indagini condotte dalla squadra mobile di Matera e dal commissariato di Scanzano della Polizia. Secondo gli inquirenti, dal 2008 l'uomo ha danneggiato più volte strutture e piante dell'azienda agricola con l'obiettivo di intimidire l'imprenditore per ottenere il denaro richiesto. Il dato preoccupante, sottolineato da Chieco e Gugliotta è che la vittima non ha mai collaborato con gli investigatori per identificare il responsabile delle richieste estorsive.

lunedì 14 dicembre 2009

Le Trivellazioni a Policoro e le barricate democratiche

Siamo al paradosso, i cittadini si devono difendere dalle istituzioni e le istituzioni che non difendono i cittadini dai pericoli inerenti la salute pubblica, il territorio e le economie locali.
E' il caso delle trivellazioni nel Metapontino e in particolare a Policoro, dove dal 2007 la vecchia amministrazione di Sanza e l'attuale, di Lopatriello, sono stati ben informati (con volantini, mailing list, stampa, tv) sui rischi delle trivellazioni e sulla rapina perpetuata ai danni del territorio senza che lo stesso comune ricevesse nulla in cambio in termini di compensi economici (sul gas estratto a Policoro e nel metapontino non esiste alcuna royalty). In un paese democratico non serve che si alzino le barricate per difendere la salute dei cittadini e le proprie economie. Il sindaco Lopratiello aveva e ha ancora in mano tutti gli strumenti di democrazia per bloccare le trivellazioni nel suo territorio, cosi come hanno fatto tanti altri comuni lucani che hanno detto no alle trivelle.
Il comune di Policoro non si è mai opposto alla Via, Valutazioni di impatto ambientale della Regione Basilicata sulle trivellazioni vicino via Adua, mentre lo hanno fatto le organizzazioni di cittadini e il Prc di Policoro. Alle osservazioni sulla V.i.a e sulla pericolosità degli impianti petroliferi fatti da Rifondazione sul pozzo vicino via Adua, nelle vicinanze delle case coloniche, la Regione Basilicata risponde con il blitz di ferragosto dell'assessore Vincenzo Santochirico nel quale autorizza la trivellazione in via Adua.
L'amministrazione comunale non si è opposta al procedimento amministrativo di autorizzazione pur essendoci tutti i presupposti per opporsi al Tar e chiedere il ritiro della Valutazione di impatto ambientale. E non è stato mai indetto un consiglio comunale aperto ai cittadini per decidere insieme il futuro di Policoro, lasciando il paese e il futuro del territorio all'assessore Santochirico o peggio alle compagnie petrolifere.
Allo stato attuale, il sindaco resta il primo tutore della salute pubblica cittadina, Policoro d'altronde non è mai stata monitorata con centraline fisse per l'inquinamento petrolifero da parte dell'Arpab con dati pubblici divulgati ai cittadini. Un impianto petrolifero è un impianto di un certo rischio e non è certo un "arbre magic" che emana profumi.
Nel 1991, per la cronaca, un pozzo di gas proprio a Policoro esplose e bruciò per 15 giorni: nessuno fu in grado di spegnerlo. Il sindaco di Policoro convochi un consiglio comunale aperto sulla questione e chieda il ritiro dell'autorizzazione regionale, ora per allora. Il silenzio assenso diversamente risulta palese.
Stesso interessamento abbiano i consiglieri provinciali e regionali del Metapontino che possono stabilire le regole alle trivellazioni autorizzate dalla Regione, anziché consentirle nei dintorni di case coloniche (Policoro), centri abitati (Marconia), ospedali (Villa d'Agri) e vicino i bacini idropotabili del Pertusillo. Mediante gli strumenti democratici dei piani energetici regionali, e delle leggi regionali in materia di inquinamento e tutela della salute pubblica.
Con circa il 40 % del gas estratto dalla concessione Policoro si potrebbe dare gratis a circa 4000 famiglie (1000 mc/cad.). Su una produzione approssimativa media di circa 9 milioni /mc/anno dalla concessione Policoro, si ipotizza una distribuzione di gas nelle condotte agli utenti che pagano in bolletta un valore (tasse e accise comprese approssimate ) pari a circa 5.300.000 euro/anno (9 milioni/mc/ anno x 0,59 euro/mc) .

Il sindaco ha poi genericamente accusato le associazioni ambientaliste di aver fatto un passo indietro rispetto alla questione del pozzo di via Adua. Prima di lanciare accuse inopportune e false, ricordiamo al sindaco Lopatriello che le associazioni ambientaliste o di tutela del territorio sono costituite da volontari e molto spesso sono - in questa regione - l'unica voce di dissenso e di informazione contro lo strapotere e il connubio tra politica e affari, ai danni dell'ambiente e della salute dei cittadini. Dunque, prima ancora di emanare giudizi su impensabili passi indietro, il sindaco Lopatriello pensi lui a fare un bel passo avanti contro i programmi (imposti) di sottosviluppo orditi dai potentati economici che vogliono trasformare questa regione in una colonia energetica e di rifiuti.
Chi è deputato a tutelare gli interessi della collettività - ed è pagato dalla stessa collettività per farlo - si comporti di conseguenza, nella consapevolezza che quando i cittadini scendono in piazza, è sempre un fallimento delle istituzioni.

MATERA: RADICALI LUCANI FUORI DAL CORO, NON CONDIVIDONO SENTENZA SU MARINAGRI


Rispetto la sentenza, ma nessuno mi chieda di condividerla

Il Tribunale di Catanzaro ha deciso di mandare al macero anche l’ultimo pezzo dell’inchiesta “Toghe lucane”, dissequestrando Marinagri e assolvendo i quattro imputati. Non possiamo che rispettare la sentenza, ma nessuno ci chieda di condividerla. Eravamo e restiamo convinti che la struttura alla foce dell’Agri non dovesse essere autorizzata. Eravamo e restiamo convinti della bontà delle tesi formulate dal dott. De Magistris. La Venezia sul mar Ionio sorgerà con tanto di sigillo apposto dalla Procura della Repubblica di Catanzaro, ma nessuno ci venga a raccontare che l’inchiesta sia stata un bluff. Le ragioni che ci hanno spinto a formulare un atto stragiudiziale e di diffida, indirizzato al Comune di Policoro e all’Autorità di Bacino, restano tutte. Lo svolgimento dell’Udienza preliminare tenutasi a Catanzaro l’11 dicembre desta una qualche perplessità, ma come detto non possiamo che rispettare la sentenza. E’ davvero singolare che il dott. Capomolla, che aveva ereditato l’inchiesta “Toghe lucane” e confermato il sequestro del villaggio disposto da De Magistris, sia stato sostituito in udienza dal dott. Alberto Cianfarini, cioè da un Magistrato che, in base a quanto ci viene riferito, è in servizio da poco tempo presso la Procura di Catanzaro. Rispettiamo la sentenza, certo, ma gioverà ricordare che il sequestro del villaggio era stato confermato dal Gip, due volte dal Tribunale del Riesame, dalla suprema Corte di Cassazione, con motivazione diffusa e puntualissima, e dallo stesso Capomolla, che aveva chiesto il rinvio a giudizio e la punizione dei presunti colpevoli. Che dire! Auguri a noi lucani, che abbiamo bisogno di imprenditori veri e non di un’imprenditoria finanziata dal soldo pubblico. Di cattedrali nel deserto, in questa nostra Regione, ce ne sono già tante. Rimangono in piedi tutti i problemi da noi posti in relazione alla sicurezza e alla proprietà delle aree.

sabato 12 dicembre 2009

Lopatriello e Di Sanza su marinagri

Nel primo pomeriggio di oggi, 11 dicembre, il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Catanzaro ha disposto il dissequestro della restante parte della cittadella sull’acqua, Marinagri, e dichiarato l’assoluzione con formula piena dei quattro indagati: il sindaco di Policoro, Nicola Lopatriello, il Dirigente dell’area tecnica, Felice Viceconte e gli imprenditori Vincenzo e Marco Vitale, difesi dagli avvocati Filippo Vinci, Riccardo Laviola e Piermaria Lista, dai reati loro ascritti: truffa aggravata e abuso edilizio. Subito dopo la loro assoluzione il sindaco di Policoro, spiega: “Ho sempre detto che gli atti sia comunali che extracomunali sono legittimi e alla fine il magistrato che si è letto le carte ci ha dato ragione. Dal giorno del sequestro la città di Policoro tutta chiedeva giustizia, quella vera, contro chi in passato ha condotto le indagini solo per fini politici. Ora finalmente si volta pagina nella speranza che la cattiva giustizia sia stata seppellita sotto le macerie della verità. Per la mia città ora si prospetta un 2010 sicuramente più luminoso”.

Di Sanza

Il Consigliere regionale del Pd, avv. Antonio Di Sanza, interviene sull’esito positivo del giudizio su Marinagri.

“É davvero una bella notizia – dichiara Di Sanza – , l’esito positivo del giudizio su Marinagri, con la formula “il fatto non sussiste” è la conferma della bontà degli atti prodotti e delle scelte programmatiche fatte in questi anni sia dalla Regione Basilicata che dal Comune di Policoro.
Dispiace che sia passato tutto questo tempo e sia servito un sequestro così lungo per affermarlo.
Ora – continua Di Sanza – si può ripartire provando a recuperare il tempo perso e portando a compimento un progetto importante per la comunità policorese, il metapontino e l’intera regione Basilicata, sia per il suo profilo economico che per quello turistico.
Un sentito ringraziamento – conclude Di Sanza – va a tutti i colleghi che in Consiglio regionale hanno provato insieme a me a contrappore a questa assurda indagine la forza della volontà politica e della correttezza degli atti di altri livelli Istituzionali e al Presidente della Giunta Regionale che non ha mai perso la lucidità e la fermezza anche dinanzi a chi, a tutti i costi, lo voleva veder coinvolto.”

venerdì 11 dicembre 2009

Marinagri Tutti assolti

(nella foto avv.Filippo Vinci)
11/12/2009 CATANZARO - I giudici del Tribunale di Catanzaro hanno assolto Vincenzo e Marco Vitale, patron di Marinagri, il sindaco di Policoro Nicolino Lopatriello e il dirigente dell'ufficio tecnico del Comune Felice Viceconte, dalle accuse di truffa aggravata e violazione della normativa in materia edilizia.
I giudici, dopo la camera di consiglio, hanno letto poco dopo l'una di oggi la sentenza di assoluzione. Contestualmente è stata dissequestrata la restante parte del megavillaggio. Il procedimento è quello denominato "Toghe lucane", avviato dall'ex pm Luigi De Magistris. Il sostituto procuratore Vincenzo Capomolla, che ha ereditato l'inchiesta, la scorsa estate aveva chiesto numerose archiviazioni. La richiesta di rinvio a giudizio pendeva solo per i quattro odierni imputati. Per il Tribunale di Catanzaro non sono colpevoli.

Gli imputati difesi tra gli altri dall'avv. F. Vinci e Lista per conto di Lopatriello e R. Viola per Marinagri e avevano chiesto il rito abbreviato.
il gip ha consenrtito tale procedura. L'udienza davanti al giundice si è tenuta seduta stante. Il nuovo PM Alberto Cianfarini nominato dall' Ufficio della Procura ha chiesto l'assoluzione, richiesta accolta dal giudice.Il processo per rito abbreviato è durato meno di un'ora , una cosa rara, così come hanno ammesso gli stessi legali della difesa.
Noi rispettiamo le sentenze , ma questo non ci impedirà di dissentire da essa ,aspetteremo le motivazioni , certamente questa sentenza da oggi potrà leggittimare le costruzioni di interi villaggi negli alvei dei fiume , basterà innalzare un muretto di un metro e mezzo

Oggi udienza Marinagri

Pubblico fax trasmesso oggi alla procura di Catanzaro in merito all'udienza di oggi su Marinagri.
Grazie

Al dott. Vicenzo Capomolla

Sostituito Procuratore della Repubblica

Catanzaro

Alla dott.ssa Gabriella Reillo

Giudice dell’Udienza Preliminare

Catanzaro

Oggetto: procedimento penale n.2583/09 RGNR -n.1747/ R.G. GIP. Vitale Lopatriello Viceconte

Ho ricevuto , in data 20/11/2009, verbale di udienza preliminare relativa al procedimento penale in oggetto indicato e dall'avv. Vinci mi è stata fornita copia della richiesta di rinvio a giudizio.

Con riferimento a quando accaduto e in particolare alla ipotizzata costituzione di parte civile mediante l'istituton dell'azione popolare ho ricevuto minacce che ho prontamente denunciato alla P.G.

Non posso non segnalare, inoltre , le dichiarazioni quanto meno inopportune rilasciate dal signor Lopatriello il quale mi ha additato non solo come nemico di Marinagri ma soprattutto come nemico dello sviluppo di Policoro

Tanto premesso, comunico che nell'attuale fase non intendo esercitare l'azione penale in quanto:

1) il Comune di Policoro, con due delibere (a mio parere illegittime), di cui rimetto copia, ha deciso di non costituirsi parte civile;

2) le decisioni negative del comune giustificherebbero, ancor di più , la mia azione a tutela degli interessi dell'ente e della collettività;

3)le modalità dell'esercizio dell'azione , come dettate dall'art. 9 del Dlgs.267/2000, tuttavia, comporterebbero ulteriori adempimenti e rinvii a cui non intendo espormi per non dare modo all'imputato Lopatriello di attribuirmi attività ostruzionistiche.

Valuterò, dunque, in prosieguo , anche alla luce dell'esito dell'udienza preliminare, le eventuali azioni da svolgere a tutela dell'Ente che considero gravemente dannegiato dai comportamenti degli imputati.

Ai soli fini di giustizia, in ultimo, mi permetto di segnalare quando appresso.

Il procedimento di cui in oggetto costituisce uno stralcio dell'altro e più corposo procedimento n.3750/03 in relazione al quale , per reati più gravi, vi è richiesta di archiviazione

Vorranno valutare l'organo di accusa e quello giudicante che cosa accadrebbe se le richieste di cui procedimento n.3750/03 non venissero accolte

Con ossequi

Policoro, 9/12/2009 Ottavio Frammartino

Segretario Provinciale PRC Matera

giovedì 10 dicembre 2009

ZONA PANTANO POLICORO, LOPATRIELLO: RIPRENDONO TRIVELLAZIONI


Riprenderanno a giorni le trivellazioni nel territorio di Policoro da parte della società “Gas Plus” per le estrazioni di gas dal sottosuolo del centro jonico, (Masseria Morano) zona Bosco Pantano: “Obtorto collo – spiega il primo cittadino Nicola Lopatriello - verificata da parte dell’ufficio tecnico comunale tutta la documentazione relativa alle autorizzazioni regionali della società suddetta alla perforazione di un’area all’interno del mio Comune, sono costretto a malincuore a far riaprire il pozzo da me chiuso il 29 ottobre scorso. Purtroppo non rientra nelle mie competenze bloccare definitivamente l’attività di perforazione del sottosuolo cittadino, altrimenti come già sostenuto nelle scorse settimane avrei provveduto a rispedire al mittente tutta l’attività essendo stato da sempre contrario a queste azioni di ‘violenza del territorio’ che ne vanno a compromettere la salubrità ambientale e deturpare il paesaggio naturalistico a maggior ragione quando esse sono nelle vicinanze di abitazioni rurali e di conseguenza aziende agricole. Mi dispiace che alcune associazioni ambientaliste dopo aver sollevato un polverone su questa vicenda si siano poi ritirate strumentalmente, forse perché dall’altra parte non c’era un nemico politico… In caso contrario avrebbero organizzato le barricate e chissà quante manifestazioni, ma solo per alimentare una protesta politica e null’altro. Oltretutto non ho condiviso nemmeno il metodo amministrativo, tutt’altro che concertativo, con il quale in maniera unidirezionale la Regione Basilicata ha dato il suo placet. La società autorizzata, come da me richiesto, ha provveduto in queste settimane ad integrare la documentazione amministrativa e pertanto i lavori diventano esecutivi, mio malgrado. Mi auguro solo che si limitino i danni ambientali e al paesaggio circostante con le dovute accortezze di chi sa di operare con la massima delicatezza e senza compromettere l’habitat circostante”.

mercoledì 9 dicembre 2009

L'aministrzione di Policoro descrimina le imprese locali. Policoro dopo di tutti.


L'amministrazione comunale di Policoro discrimina le imprese locali ed assegna gli appalti ad imprese che non sono della nostra città. Certo, se lo affermassimo noi comunisti, sarebbe la presa di posizione di chi non è stato eletto in consiglio comunale e preso " dall"invidia sociale " parla per rabbia invece di tacere, ma se a sostenerlo è la nostra controparte, cioè la confindustria, il nostro sospetto diventa la drammatica realtà della nostra economia. In un momento di grave crisi che non ha risparmiato le imprese edili, si sarebbe richiesto al sindaco innamorato della sua Policoro una particolare attenzione da riservare alle imprese locali, visto anche che il governo con la legge n° 201 del 22/12/2008 ( lo scriviamo per dare l'opportunità all'assessore Ierone di leggerla) offre gli strumenti legislativi che consentono, nel rispetto della trasparenza e dei contratti, una tale politica economica. Ricordate lo slogan di Lopatriello O' bu....... in campagna elettorale "Policoro prima di tutto": oggi è stato tramutato dalla realta delle cose in Policoro dopo di tutti. La confindustria di Matera scrive al Sindaco self made man, che dal nostro comune giungono numerose proteste da parte di imprese locali, le quali segnalano che è consuetudine dell'amministrazione di Policoro non invitarle alle procedure di affidamento dei lavori pubblici privilegiando "di conseguenza la partecipazione di operatori esterni alla provincia ed alla stessa regione a discapito delle opportunità per gli operatori locali di competere equamente con i primi". In pratica le procedure adottate sono tali che non consetono alle imprese di Policoro di partecipare. La confidustria fa riferimento soprattutto alle gare di due appalti, quella dell'allargamento di viale Salerno ( dovremmo assegnare l'oscar della incapacità per quel lavoro) e l'appalto dei lavori per la zona artigianale. Nel primo caso lo stato dei lavori è sotto gli occhi di tutti, tra l'altro l'impresa ha gia incassato il saldo, e si aspetta l'anno nuovo perchè il comune sborsi altri soldi per un lavoro che dovrebbe essere fatto da capo e la cui illegittimità abbiamo ampiamente decumentato su questo blog; nel secondo caso invece riguardante i lavori della zona artigianale , vogliamo solo segnalare che la ditta vincitrice dell'appalto è una impresa edile pugliese interessata alla costruzione di Marinagri, creditrice di svariati milioni, che sembrerebbe sia addiruttura proprietaria di un numero consistente di appartamenti nel villaggio: ci verrebbe da dire che il sindaco non solo è il più grande tifoso di Marinagri ma anche delle imprese che ci lavorano. Ma dovè l'inciucio? A tal proposito mesi orsono l confindustria ha chiesto se per questi affidamenti siano effettuate adeguate ricerche di mercato per individuare le imprese da invitare, se eventualmente siano predisposti degli apposito elenchi e siano state opportunamente invitate anche le imprese locali del territorio rispondenti ai requisiti richiesti per l'esecuzione dei lavori dei citati appalti. A tutto oggi nessuna risposta da parte del comune: Policoro dopo di tutti.

martedì 8 dicembre 2009

Guerra aperta agli ecomostri


Un autentico cimitero di amianto, con “mega tombe” sparse in più punti strategici dell'area metapontina, tutte poste sotto sequestro dai militari delle Fiamme gialle della Tenenza di Policoro.
Oltre 60mila metri quadri, tra capannoni industriali dimessi, edifici avviati e mai ultimati, oltre ad attività ancora in esercizio all'interno di strutture ricoperte dalla micidiale fibra, agglomerata in eternit.
L'attività a tappeto, avviata dalla Guardia di finanza già nelle scorse settimane, con il sequestro di capannoni in disuso nei pressi del bivio di Nova Siri sulla Ss 106 jonica, nasce da un'attenta e prolungata osservazione del territorio, dove da anni (l'amianto è stato dichiarato fuori legge nel 1992) sono presenti manufatti, divenuti nel tempo autentici ecomostri per l'alto potenziale tossico.
Infatti, basta una sola minuscola fibra respirata, a causare gravissimi problemi di salute: asbestosi, tumori della pleura, ovvero il mesotelioma pleurico e dei bronchi, nonchè carcinoma polmonare.
Questa volta, nel mirino delle Fiamme gialle policoresi, guidate dal giovane tenente Raffaele Napolitano, con un vero e proprio proprio blitz, sono finite quattro aree industriali nelle quali è stato fatto ampiamente uso di eternit. Policoro, Scanzano e Rotondella i Comuni interessati, dove erano presenti sotto gli occhi di tutti e a ridosso dei principali centri abitati, veri e propri mostri di amianto. Abbiamo seguito da lontano le operazioni, mentre i finanzieri mettevano in sicurezza con i classici nastri rossi e bianchi l'ex fornace di via Gaeta a Policoro; poi l'immobile, eterna incompiuta, situato a Scanzano, presso lo svincolo della Statale 598 Val D'Agri; e ancora i capannoni in disuso della ex Valplast e dell’Agrifela, entrambi di proprietà dell’imprenditore Ferrara.
Alla ex Valplast, oltre a trovare vere e proprie pile di eternit esposte liberamente alle intemperie, è stata allestita, probabilmente a insaputa del proprietario, una discarica a cielo aperto, dove si può notare facilmente una serie indefinita di cumuli di rifiuti della natura più disparata. L'area industriale Agrifela è a ridosso del Centro Enea in Rotondella, sotto il cavalcavia della Sinnica, oggi in piena attività, con gli operai che vi lavorano. Dalle indiscrezioni colte negli ambienti giudiziari, pare siano almeno sei le persone denunciate alla Procura della Repubblica di Matera per reati ambientali.
Lo strumento operativo dei militari è stato Google Maps, il sistema satellitare di osservazione della Terra predisposto dal noto motore di ricerca. La messa in sicurezza degli immobili ha evidenziato, come spesso stabili abbandonati diventino rifugio di animali di ogni specie e, dato più triste, un vero e proprio accampamento per immigrati clandestini e senza tetto. All'interno dell’edificio sequestrato a Scanzano, ad esempio, abbiamo potuto verificare l'esistenza di un vero “quartiere per senza tetto”: tende di fortuna realizzate con i più disparati materiali; fornelli da campo realizzati con mattoni; giacigli improvvisati con vecchi materassi e cartoni. Tutto sotto un cielo di amianto e circondati da un'oasi di immondizia. L'azione repressiva delle forze dell'ordine è mirata alla salvaguardia della salute dei cittadini, che spesso è lasciata all'incuria di qualche irresponsabile, non si deve pensare solo all'incosciente disfarsi di lastre di eternit i bordi della strada, ma cosa ancora più grave ai tanti lavoratori impiegati in strutture, dove la copertura in amianto non è stata sottoposta ad apposita coibentazione, finalizzata a impedire il rilascio delle micidiali fibre. di A. Corrado (il uotidiano della Bas.)

lunedì 7 dicembre 2009

Il Terminal bus è una zona franca

POLICORO – Non è cambiato granché al Terminal Bus “Egeo” di via Bologna dopo le ripetute manifestazioni di vandalismo che ciclicamente devastano una struttura che ad entrarci sembra obsoleta di cento anni ed invece ne ha appena 12. Nel 1997 ci fu l’inaugurazione, la prima stazione dei pullman del centro jonico, in pieno centro per giunta e perpendicolare a via Puglia. Sulla carta doveva essere la bomboniera della città nel settore dei trasporti dato che la stazione dista qualche chilometro dal centro urbano, la biglietteria è stata chiusa anni fa, ci sono a malapena un paio di binari, anche se il bar funge anche da presidio, fino a quando è aperto ovviamente. Mentre nella stazione dei torpedoni, quella più frequentata dagli utenti, il caos regna sovrano durante tutta la giornata. Ognuno fa quello che vuole senza nessun controllo e a tutte le ore. Naturalmente la sera, quando le attività commerciali presenti abbassano la saracinesca, diventa una zona franca e spesso ricettacolo di strani avventori. I quali non sapendo come passare il tempo iniziano ad imbrattare muri e porte tra l’arrivo e la partenza di un autobus all’altro. Molto spesso entrare nei bagni e rischioso non sapendo chi si può trovare, e quando non c’è nessuno lo spettacolo non è dei migliori: porte scarabocchiate, pavimento sporco, acqua che sgorga dai rubinetti, quando funzionano, e fuori un via vai di persone alla ricerca di cosa? La società privata che gestisce la struttura da dodici anni non ha più la forza morale ed economica per tenerla quantomeno in uno stato decente e pertanto è come se l’avesse “abbandonata” al proprio destino. Gli stessi commercianti presenti all’interno fanno il proprio lavoro non essendo tenuti ad occuparsi di mantenere l’ordine pubblico. Una soluzione potevano essere le ronde di nuova istituzione, ma di richieste in Prefettura non ce ne sarebbero. L’unica carta da giocare è la privatizzazione totale della struttura, entrata nel piano di dismissioni comunale, che potrebbe convincere gli acquirenti a tenerla come se stesero a casa propria: pulita. Oggi non si capisce più dove arrivi il confine tra manutenzione ordinaria e straordinaria, ed è talmente sottile da far tenere, nel dubbio, i portafogli chiusi a tutti.
Gabriele Elia

domenica 6 dicembre 2009

Notizie in Pillole

Oltre due milioni di italiani senza lavoro. E poi dicono che questo governo non è in grado di riempire le piazze.

Scajola: "È molto meglio della media UE". Ma parlava del suo stipendio

Il tasso di disoccupazione supera l'8%. Questo significa che in Parlamento c'è posto per due partiti di sinistra!

In aumento anche il tasso di inattività, che rappresenta quelle persone che ormai non cercano più lavoro perchè sono parlamentari

Crollano anche le opportunità di lavoro femminile. Almeno fin quando non passerà questa moda dei trans.

Se i disoccupati italiani salissero ognuno sulle spalle dell'altro, potrebbero sfiorare la Luna. Tanto non hanno un cazzo da fare.

Scaramanzie
Economist 2001: "Berlusconi inadatto a guidare l'Italia".
Berlusconi vince le elezioni

Economist 2006: "Berlusconi, basta".
Berlusconi torna al governo dopo due anni.

Economist 2009: "Berlusconi, addio".

Ragazzi, ma farvi un po' i cazzi vostri?
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Secondo Repubblica il 20% di Mediaset sarebbe in mano alla mafia. Ed è la parte sana!

Pronta la replica dell'azienda: "Il 20% di Mediaset non esiste".
(Da quando Berlusconi è al governo, la mafia non ha più compiuto stragi. Hanno usato tutto l'esplosivo per festeggiare)

Il premier: "Sono quello che ha fatto di più contro la mafia". È indegno che si dimentichi di Andreotti.

Certo Berlusconi ha fatto molto contro la mafia. Ad esempio, scalzarla dal primo posto delle cose per cui ci sfottono all'estero.

Dell'Utri ribadisce: "Mangano è un eroe". Vivere tutto quel tempo con Berlusconi non dev'essere facile.

Rutelli: Rispetto il Pd, ma è andato troppo a sinistra". Ora siamo sicuri che almeno uno ci ha creduto.

Gasparri negativo al test antidroga: cade anche l'ultima possibile attenuante

Sinistra e Libertà : L'ambizioso obiettivo del partito: rientrare nella dicitura "Altri"

Giovanardi: "Stefano Cucchi è morto perché anoressico e drogato". Risolto anche il caso di Cogne: Samuele è morto perche era piccolo e indifeso.

"Era tossicodipendente e malato, la sua vita era devastata dalla droga". In pratica gli hanno fatto un favore.
Alfano: "Stefano Cucchi non doveva morire". I ragazzi avevano appena cominciato a divertirsi.
Giovanardi si scusa con la famiglia Cucchi: "Avete frainteso le mie stronzate".

Tratto da Spinozza

venerdì 4 dicembre 2009

Lopatriello sposa la proposta del Blog e stabilizza i lavoratori

Lopatriello dopo il duro attacco di questo blog e del comunicato del gruppo consiliare del PD sposa e fa sua la nostra tesi. Si proprio così , la proposta fatta da questo blog quella di assumere gli LSu solo per un giorno entro il 31\12 tutti , e fare la variazione di bilancio il primo gennaio , è la soluzione che adotterà l’amministrazione comunale per stabilizzare i lavoratori. Al di la del comunicato sgangherato è pieno di rabbia e minacce del sindaco , noi siamo compiaciuti di questo risultato e ci riempie di gioia aver contribuito a trovare una soluzione a un problema che poteva avere risvolti drammatici per i lavoratori.Certo è stato importante anche il lavoro silenzioso fatta da alcuni consiglieri di Maggioranza , arrabbiati soprattutto con Leone per il modo maldestro con cui ha gestito il consiglio comunale. A tutti un grazie , a dimostrazione che quando si fa prevalere le ragioni del buon senso e della responsabilità a quella della clientela spicciola si trovano le soluzioni giuste e si eleva la qualità dell’azione politica , questo grazie anche a una opposizione quella di questo Blog , che non fa sconti a nessuno , ed è allergica a qualsiasi inciucio.
. PS questo risultato è stato possibile grazie anche a tutti voi che in centinaia ci leggete ogni giorno , voi siete quella maggioranza relativa silenziosa e tutti temono la vostra opinione.

giovedì 3 dicembre 2009

Arrestato il responsabile del ferimento avvenuto ieri a Policoro

MATERA - Lo avrebbe infastidito la suoneria di un telefonino, attivata ripetutamente, mentre lui stava giocando al videopoker. Si spiegherebbe così la rissa scoppiata l’altra sera a Policoro, nel bar di una stazione di servizio, e costata l’accoltellamento di Giuseppe Brasile, 35 anni, camionista. L’uomo è ricoverato in fin di vita all’ospedale San Carlo di Potenza, con un’emorragia provocata dalla lama che gli ha trapassato un polmone. Arrestato per tentato omicidio e porto illegale di arma da taglio l’uomo accusato di aver inferto il fendente, Felice Ferrar a, 36 anni, pregiudicato, che dopo aver aperto la porta di casa alla polizia avrebbe ammesso le sue responsabilità.
«È uscito fuori un coltello. Non ho capito più niente. Mi sono imbestialito», avrebbe detto agli agenti, che hanno risolto il caso dopo pochi minuti. Lo stesso Brasile è stato denunciato insieme con un altro avventore del bar, Giuseppe Faraco, 38 anni, che lavora in un’azienda di ortofrutta, per aver partecipato alla rissa.
Il fatto è avvenuto l’altra sera, intorno alle 19, nel bar della stazione di servizio Bergamotta, alle porte di Policoro, sulla statale Jonica. La ricostruzione dell’episodio e del lavoro di indagine che ha preceduto l’arresto è stata fatta ieri mattina in una conferenza stampa convocata in Questura.
Tutto ha inizio quando Brasile, che sta giocando al videopoker, viene infastidito dalla suoneria del telefonino di Ferrara, che simula la sirena di un mezzo delle forze dell’ordine.

Il cellulare – racconta Nicola Fucarino, dirigente della Squadra Mobile – squilla più volte, provocando la brusca reazione di Brasile. Vola qualche parola di troppo e in un attimo si passa alle mani. Mentre un avventore si allontana, temendo il peggio, scoppia una rissa con schiaffi e pugni, alla quale prende parte anche Faraco. Fare una partita al videopoker, la sera, al bar, pare fosse un’abitudine anche per lui. Ferrara sembra avere la peggio e a questo punto da un fodero contenuto in un borsone estrae un coltello, con il quale colpirà il rivale.

Ferito al torace, quest’ultimo comincia a perdere sangue. Ma a questo punto Ferrara, accecato dalla vendetta, tenta addirittura di impedire il soccorso di Brasile, trascinato fuori dal locale grazie all’aiuto dell’amico. I due raggiungono la macchina, una Ford Fiesta, parcheggiata davanti al bar, e a entrarvi. Ferrara non riesce a colpire una seconda volta e con il coltello decide di bucare una delle gomme dell’auto. Brasile ne approfitta per salire a bordo di un’altra vettura, di un avventore che gli è venuto in soccorso e lo trasporta in ospedale. Nel frattempo Ferrara si preoccupa di cancellare le tracce di sangue che ha addosso e va a lavarsi nel bagno che si trova sul retro del bar In ospedale il caso vuole che si trovi un agente del commissariato di Scanzano Jonico che assiste al ricovero di Brasile e non perde tempo.

Prima che il ferito sia trasferito a Potenza, si fa raccontare quanto avvenuto e informa il commissariato. È il dirigente, Roberto Cirelli, a condurre in prima persona le indagini, con la collaborazione dei suoi uomini e del personale della Squadra Mobile partito in tutta fretta da Matera. Nel luogo del ferimento vengono raccolte alcune testimonianze. Quando arriva sul posto anche la Polizia scientifica, la scena del crimine è ancora intatta. L’esperienza di Giuseppe Fiore, del gabinetto provinciale della Scientifica, e dei suoi collaboratori è determinante. Vengono repertate tutte le tracce di sangue che aiutano a ricostruire la dinamica dei fatti e i ruoli avuti dai partecipanti alla rissa. Sul posto vengono acquisite anche le immagini riprese da una telecamera in funzione vicino alla stazione di servizio. Ma ormai ci sono sufficienti indizi per risalire al presunto autore dell’accoltellamento. Quando commissario e agenti bussano a casa, è lo stesso Ferrara a presentarsi alla porta, in compagnia della madre. L’uomo, in preda ad una forte agitazione, crolla e non esita a parlare. Nel vano doccia del bagno viene rinvenuta una felpa bianca, indossata al momento del ferimento, macchiata di sangue. E nell’abitazione viene trovato anche il borsone con il fodero del coltello, vuoto. L’arma non è stata ancora recuperata. È l’unica tessera mancante nel complesso mosaico delle indagini, coordinate dal sostituto procuratore Antonia Salamida, del Tribunale di Matera. Tratto dalla Gazzetta del Mezzogiorno art di .Benito Oliva

Nicolino U Bugiardo. Se si vuole stabilizzare si può.


Riteniamo vergognoso quello che si è consumato in consiglio comunale sulla pelle dei 12 LSU.Il sindaco aveva assicurato ai quattro venti , la loro stabilizzazione , a suo dire frutto della sua capacità di trovare soluzioni ai problemi di questa città , se non a smentirsi dopo nenche 24 ore dopo. Infatti in consiglio comunale dove probabilmente per la vergogna non si è presentato, la stabilizzazione si è circoscritta a soli 3 dipendenti. L’elefante Lopatriello ha partorito un altro topolino. Ormai è un anno e otto mesi che sta governando questa città con l’unico risultato che continua a prenderci in giro con una disinvoltura ed una faccia tosta ormai non più sopportabile. Da oggi non l’ho chiameremo più lopy Mandrake , ne Nicola U Rumeno , ma U Bugiardo. Noi facciamo un appello ai consiglieri comunali sia di maggioranza che di minoranza a recuperare il senso della responsabilità e nell’interesse collettivo di questa città e di tenere fede alle legittime aspettative dei 12 lavoratori , che dopo gli annunci avevano posto una grande speranza per una soluzione che avrebbe cambiata il loro futuro.Voglio ricordare che un comune piccolo come Ferrandina ne sta stabilizzando ben 26 e solo 5 sono tra quelli autofinanziati. Non c’e bisogno da subito di ingenti risorse , ne di operare ulteriori variazioni di bilancio , basta avviare le procedure concorsuale , ed consentire solo 1 giorno di lavoro , entro il 31 Dicembre , e poi operare a gennaio la variazione in Bilancio. . Come vedete se si vuole si può , diversamente tutti si assumano le responsabilità di una mancata stabilizzazione , che prevediamo difficile da operare nel 2010 in previsione delle restrizioni di bilancio previste dalla finanziaria in esame al parlamento.
Frammartino Ottavio
Unico candidato sindaco non eletto in C.C. (come dice Nicolino U Bugiardo)

Il Consiglieri comunali del Pd di Policoro, intervengono in merito alla stabilizzazione del lavoratori


“Il Sindaco di Policoro grazie ad un “improbabile” impegno istituzionale, evita il Consiglio comunale di ieri sera e l’ennesima smentita agli annunci “roboanti” cui ci ha abituati in questi mesi.
Infatti dopo essere stato smentito in consiglio comunale il 26 novembre in sede di assestamento di bilancio sulla presunta previsione di agevolare giovani imprenditori e disoccupati, avendo la pretesa di accollarsi gli interessi passivi dei prestiti, spese di istruzione pratica e polizza assicurativa con ventimila euro del bilancio a fronte di una necessità stimata in circa centomila euro.
Ieri sera l’ennesima “sonora” smentita: i lavoratori socialmente utili da stabilizzare, così come annunciato “urbi et orbi” di 12 unità si sono ridotti a sole 3 unità e cioè le sole, quelle cosidette autofinanziate, realizzabili grazie ai fondi messi a disposizione dalla Regione Basilicata.
Davvero vuole farci credere che un valente tecnico di bilancio come lui si è fatto sfuggire la circostanza che la spesa andava prevista nell’assestamento di bilancio?
Il Gruppo consiliare del Pd, ha smascherato questa ennesima “leggerezza” del Sindaco e denunciato pubblicamente la delusione di una ennesima occasione persa per questi lavoratori che, prestando servizio per il comune di Policoro da ormai 12 anni, si sarebbero aspettati dal Sindaco e dalla sua Amministrazione almeno la serietà che il tema richiede, evitando al danno della mancata assunzione,la beffa di un inutile e propagandistico annuncio.
D’altra parte inutile ed intempestiva è stata la presa di posizione della maggioranza che governa il comune di Policoro sulla possibilità di valutare il recupero degli altri posti di lavoro nel corso del tempo, tenuto conto che ciò è materialmente impossibile vista la previsione di legge che stabilisce il termine ultimo per il 31.12.2009.
Ieri sera il Sindaco era dato fuori da Policoro per impegni così detti istituzionali: la comunità si prepari all’arrivo di un’altra “boutade”.