mercoledì 29 aprile 2009

De Magistris prosciolto da tutte le accuse

NAPOLI – Luigi de Magistris è stato prosciolto nell’ambito dell’inchiesta toghe lucane. È quanto rende noto l’ufficio stampa di Italia dei Valori partito per il quale l’ex pm sarà candidato alle prossime elezioni europee. «Con il provvedimento emesso dal gip di Salerno – sottolinea la nota – è stata provata l’assoluta correttezza e gli ostacoli posti alle inchieste dell’ex pm Luigi de Magistris. Il gip di Salerno Maria Teresa Belmonte ha accolto le richieste di archiviazione presentate dalla procura di Salerno in riferimento alle accuse che erano state mosse a Luigi de Magistris, all’ epoca sostituto procuratore di Catanzaro, nell’ambito del procedimento 'Toghe lucanè. Le indagini hanno anche dimostrato le gravi interferenze subite dal pm nel condurre le sue inchieste». La decisione del gup Maria Teresa Belmonte, che ha accolto la richiesta di archiviazione presentata dalla procura di Salerno in riferimento alle accuse che erano state mosse a Luigi de Magistris, fa seguito alla decisione della Cassazione del 2 aprile scorso. La Suprema Corte aveva dichiarato inammissibile un ricorso con il quale l’ex coordinatrice della Dda di Potenza, Felicia Genovese, finita nell’inchiesta 'toghe lucanè dell’ex pm De Magistris aveva chiesto il trasferimento da Salerno ad altra sede del procedimento avviato, su denuncia della stessa Genovese: de Magistris ed altre 12 persone erano state indagate per vari reati, tra cui abuso d’ufficio e rivelazione di segreti d’ufficio. La Procura di Salerno aveva già chiesto l'archiviazione del procedimento. I legali della Genovese, dal canto loro, avevano sollevato il legittimo sospetto in merito alla presunta non imparzialità dei magistrati di Salerno che sarebbero stati dalla parte di De Magistris nella battaglia con la Procura di Catanzaro.

La Procura di Salerno ha definito le accuse mosse al pm Luigi De Magistris "denunce strumentali e tentativi di delegittimazione". Sono insussistenti tutti i reati contestati da quello della calunnia e diffamazione, all'abuso d'ufficio, all'inosservanza agli obblighi di astensione, alla fuga di notizie. Insomma, tutte accuse inesistenti.I mandanti politici di questo atto di diffamazione e di intralcio della giustizia dovranno pagarne il prezzo. I responsabili di tg e testate giornalistiche dovranno spiegare agli italiani perchè i mezzi di informazione hanno dato risonanza a suo tempo ai detrattori del pm mentre oggi non danno alcun valore alla notizia dell'archiviazione delle accuse relegandola nelle pagine interne o non parlandone affatto.Antimafia Duemila - Accuse infondate contro De Magistris

Da Repubblica:CATANZARO - Non solo ha agito in maniera "assolutamente legittima e corretta", ma è stato vittima di "pressioni e interferenze" relative ai risultati "ottenuti con le sue inchieste". E' un vero e proprio atto d'accusa contro i vertici della Procura di Catanzaro, la richiesta di archiviazione dei magistrati di Salerno, chiamati a indagare sull'operato di Luigi De Magistris. Le quasi mille pagine prodotte dal procuratore Luigi Apicella e dal sostituto Gabriella Nuzzi, trasformano, di fatto, il giudice "scomodo", in vittima di un sistema di interessi che sarebbe l'oggetto delle sue indagini.Il Corriere:I magistrati di Salerno: «Graviingerenze nel lavoro di De Magistris»«Più indagava e più i vertici della Procura di Catanzaro lo denunciavano agli organi disciplinari»
Travaglio :
Innocente. Capito? Innocente. Secondo la Procura di Salerno, che ha ricevuto per tre anni una raffica di denunce contro di lui da parte dei suoi superiori e di suoi indagati, Luigi de Magistris non ha fatto nulla di illecito. Dunque va archiviato su tutta la linea perché s’è comportato sempre correttamente. Mai fatto fughe di notizie, mai passato carte segrete a giornalisti, mai perseguitato né calunniato nessuno, mai abusato del suo ufficio. Semmai erano i suoi superiori a commettere contro di lui i reati che addossavano a lui. “A causa delle sue inchieste - scrivono al gip i pm salernitani Gabriella Nuzzi e Dionigio Verasani - il dott.De Magistris ha subito costantemente pressioni, interferenze e iniziative volte a determinarne il definitivo allontanamento dalla sede di Catanzaro e l’esautorazione dei poteri inquirenti”.Un complotto che coinvolge magistrati, politici, uomini delle forze dell’ordine, ispettori ministeriali e forse persino membri del Csm, tutti allarmati dalla “intensità e incisività delle sue indagini”. Un complotto andato perfettamente a segno, se si pensa che tutti i magistrati e i politici indagati da De Magistris, compresi quelli che hanno incredibilmente intercettato cronisti e agenti di polizia giudiziaria per indagare indirettamente sul pm, son rimasti al loro posto o han fatto carriera, mentre De Magistris è stato prima scippato dai suoi capi delle inchieste più scottanti (“Poseidone” e “Why Not”), poi trasferito all’unanimità dal Csm con espresso divieto di fare mai più il pm. Uno dei suoi indagati eccellenti, l’ex magistrato ed ex governatore forzista Giuseppe Chiaravalloti, aveva previsto tutto in una telefonata intercettata in cui proponeva di affidare lo scomodo pm alle cure della camorra: “De Magistris passerà gli anni suoi a difendersi”.Naturalmente Chiaravalloti è rimasto al suo posto di numero due della cosiddetta Authority della Privacy. De Magistris invece, se le sezioni unite della Cassazione non annulleranno la condanna emessa frettolosamente dal Csm, dovrà sloggiare da Catanzaro e smettere di fare l’inquirente. In un paese normale, ammesso e non concesso che queste vergogne potessero accadere, ci sarebbe la fila sotto casa del magistrato per chiedergli scusa. Ma, nel paese della vergogna, non arrossisce e non si scusa nessuno. Resta da vedere se finalmente, ora che le 900 pagine della Procura di Salerno sono depositate, il Consiglio, anzi il Coniglio superiore della magistratura si deciderà a fare qualcosa. Non contro De Magistris (ha già fatto abbastanza), ma contro chi “concertò una serie di interventi a suo danno”, per infangare “la correttezza formale e sostanziale della sua azione inquirente”; contro quel “contesto giudiziario connotato da un’allarmante commistione di ruoli e fortemente condizionato da interessi extragiurisdizionali, anche di illecita natura”; contro chi l’ha bersagliato con “denunce infondate, strumentali e gravi; contro quegli alti magistrati, di Catanzaro e di Potenza, che spifferavano notizie segrete delle indagini di De Magistris per far ricadere su di lui la colpa delle indiscrezioni.Si dirà: queste cose si scoprono soltanto ora. Eh no: il Csm le sapeva, per filo e per segno, dallo scorso ottobre, quando i pm Nuzzi e Verasani furono ascoltati a Palazzo dei Marescialli e anticiparono le prime conclusioni delle loro inchieste. Anticiparono che le accuse a De Magistris erano frutto di un’abile orchestrazione (mentre le sue indagini erano “corrette e buone, senz’alcuna fuga di notizie”), e che gli unici illeciti, gravissimi, emersi riguardavano proprio i superiori e gli indagati di De Magistris. Fecero pure i nomi dei magistrati di Catanzaro, Matera e Potenza, degli ispettori ministeriali, dei giornalisti, dai politici e dei faccendieri indagati anche a Salerno per corruzione giudiziaria, minacce, calunnie, rivelazioni di segreti ai danni di De Magistris. Denunciarono le interferenze dei suoi capi, Lombardi e Murone, nelle indagini. Rivelazioni agghiaccianti che avrebbero dovuto suggerire l’immediata sospensione dei magistrati coinvolti e l’immediato stop a ogni procedimento disciplinare a carico del pm.La difesa di De Magistris questo chiese: che si attendesse l’esito delle indagini di Salerno. Il Csm non volle sentire ragioni e procedette con la foga di un plotone di esecuzione. Quasi che la sentenza di condanna fosse già scritta. Per fortuna, ogni tanto, il diavolo fa le pentole ma non i coperchi. Contrariamente alla macabra profezia di Chiaravalloti, De Magistris ha finito di difendersi, e ora si spera che qualcun altro prenda il suo posto. C’è un giudice a Berlino. Anzi, a Salerno.

lunedì 27 aprile 2009

Policoro progetta il suo futuro

P O L I C O R O. Esattamente cinquant'anni fa, il 26 aprile 1959, nei locali occupati attualmente dalla Biblioteca comunale, in piazza Eraclea, ceduti in uso gratuito dall’Ente riforma fondiaria, Policoro, ex frazione di Montalbano Jonico, eretto in comune autonomo con il decreto del Presidente della Repubblica n.124 del 26 febbraio 1959, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 10 aprile dello stesso anno, iniziava la sua vita amministrativa. Quella mattina, a fare gli onori di casa c'erano il segretario comunale Pasquale Di Brizio con il commissario prefettizio Leopoldo Carneglia, gli impiegati Vincenzo Gallitelli, che già lavorava nella delegazione comunale funzionante dal 1938, e Pasquale Pesce, distaccato provvisoriamente dal comune di Montalbano Jonico, al quale fece ritorno dopo qualche mese. Da pionieri, passati tutti a miglior vita, avviarono l’attività del nuovo Comune. Meritano di essere ricordati. Il 2009 è, dunque, un anno importante. Rappresenta mezzo secolo della storia recente di Policoro, che ha preso l’avvio dalla riforma agraria degli anni '50 del secolo scorso, anche se le sue radici affondano nella Magna Grecia, nelle città di Siris ed Herakleia, sorte circa 2.600 anni addietro sullo stesso territorio, dove ora si trova Policoro. Sulla “Gazzetta” stiamo raccontando la storia di quello che nel 1959 era un piccolo borgo di poco più di 4.000 abitanti, con poche case munale, intesa in tutte le sue espressioni e con una visione bipartisan, di guardare al presente e al futuro di Policoro, con una serie di riflessioni da affidare a studiosi del territorio, ad economisti e ad urbanisti, che sappiano illuminarci sul futuro sviluppo di Policoro. Deve costituire il momento forte dei “feste ggiamenti” da affidare, lo ripetiamo, a personalità che fuoriescono dai soliti schemi politici, pur con tutto il rispetto a chi fa politica. «A guardare indietro negli anni - scrivevamo dieci anni fa sulla Gazzetta, in occasione dei 40 anni di autonomia - Policoro stupisce per la velocità con cui si è sviluppata, per la sua espansione urbanistica e demografica». Nel cinquantenario è necessario pensare al futuro: occorre capire che tipo di città si vuole e su quali basi deve continuare il suo sviluppo, senza mai prescindere dai giovani che, con le lauree in tasca, ora molto spesso, restano nelle città dove vanno a studiare. Policoro, sia ben chiaro, non ha bisogno di fare voli di fantasia. Il suo progetto di sviluppo deve restare sempre ancorato alle sue risorse territoriali. Da un po' di anni si è aggiunta una risorsa che tutti ci invidiano: i giovani. Non biosgna lasciarli andare via, perché senza di loro non ci sarà futuro. Nicola Buccolo (Gazz.Mezzogiorno)2 Parte continua

domenica 26 aprile 2009

PD POLICORO: "50 ANNI, NON RITIREREMO CIVICHE BENEMERENZE"

Il Partito democratico di Policoro non parteciperà oggi alla cerimonia organizzata dall’Amministrazione comunale per la consegna delle civiche benemerenze agli amministratori del cinquantenario. “Pur riconoscendo l’indubbio valore del cinquantenario di autonomia comunale – dichiara il segretario cittadino Pietro Manolio in una nota diffusa alla stampa – in cui da frazione del Comune di Montalbano Jonico siamo diventati prima comune autonomo e poi con decreto del Presidente della Repubblica città, segno di sviluppo e progresso civico, non condividiamo l’impostazione, demagogica ed affatto partecipativa, con cui l’Amministrazione comunale ha organizzato questa manifestazione, per non porre l’accento sul fatto che la stessa fa parte della più ampia e costosa serie di eventi propagandata per tale ricorrenza. In questo momento di crisi globale che non lascia di certo indenne la comunità policorese, dove anche le nostre famiglie vivono molteplici difficoltà, da quelle economiche al precariato lavorativo, dalla sicurezza alla mancanza di prospettive per i nostri giovani, il Partito Democratico di Policoro, ritiene necessario un maggior senso di responsabilità. Altre le priorità a cui indirizzare le energie e le cospicue quote di risorsa pubblica che questa Amministrazione comunale ha inteso destinare all’evento. Siamo certi – conclude Manolio – che Policoro avrebbe preferito essere festeggiata in un modo più caratterizzante ed allo stesso tempo parsimonioso.

giovedì 23 aprile 2009

ASSESSORI QUESTIONE MORALE E SOCIETA’ CIVILE

Riceviamo e pubblichiamo
Al centro del dibattito politico, a Policoro, in questi giorni, troneggia la vicenda di un incarico tecnico, conferito dall’Amministrazione comunale alla figlia architetto di un assessore in carica, oltre che quella della collocazione della sede di una Società che si occupa di pubblicità e della composizione della compagine sociale della stessa Società, che sarebbe stata beneficiata da commesse da parte della stessa Amministrazione, composizione che sarebbe riconducibile, in qualche modo, per quel che si è letto, a membri della ridetta Amministrazione civica.L’Amministrazione in carica, di centrodestra, si è vista, per questo, additata da esponenti dell’opposizione, che hanno denunciato sugli organi di stampa le vicende sopra dette, sentendosi contestare, dal canto loro, gli oppositori, che, anche nella precedente consiliatura, con Amministrazione gestita dal centrosinistra, il figlio ingegnere di un assessore, all’epoca in carica, era stato beneficiato di altro incarico tecnico come quello di cui adesso si discute.Non sappiamo se ed in che misura i fatti che i contendenti si rinfacciano siano veri, né se tali fatti, ammesso che siano veri, rivestano, in qualche modo, profili di illiceità in termini giuridici.In termini astratti e generali, senza riferimento, dunque, a fatti specifici, vicende del tipo di quelli di cui si controverte, per come sono state prospettate, meritano, oggettivamente credo, biasimo, quanto meno, sul piano morale e politico.E di tanto appaiono consapevoli gli stessi protagonisti del dibattito in corso, i quali, piuttosto che rivendicare, nella prospettiva dell’interesse pubblico, la bontà degli atti amministrativi consumati (un bravo tecnico, anche se figlio di un assessore, non per questo, con tutte le garanzie di imparzialità, trasparenza ed osservanza delle regole, deve essere penalizzato nel conferimento di un incarico professionale), si giustificano, dribblano il problema, nicchiano, contraccano, prospettano azioni legali….In verità, devo dire che, dalla lettura dei commenti apparsi sulla stampa locale e su qualche blog, dalle vicende in disamina, mi sembra trasparire, anche dalle prese di posizione dei protagonisti del dibattito, non tanto un sentimento di indignazione per asserite condotte non ortodosse, quanto, piuttosto, sentimenti di invidia per non poter fare quanti altri adesso fanno, ovvero, al contrario, per quanto altri, in passato, hanno fatto, rivestendo posizioni che adesso sono proprie.Del resto, i soli che, a buon diritto, avrebbero di che indignarsi, da quanto prospettato dai protagonisti del dibattito, sono i numerosi ingegneri, architetti, geometri, ma anche imprenditori, titolari di ditte di pubblicità, tipografi, giardinieri o altro che, sebbene meritevoli, non hanno padri che hanno rivestito, che rivestono o che rivestiranno la carica di assessore, e che, peraltro, sono i più.Quelli da ultimi citati, non solo sono essi, tra le categorie di loro appartenenza, la maggioranza, ma hanno, ciascuno di essi, anche genitori, mogli, mariti, figli, cugini, amici che non possono non cogliere il dato di essere esclusi dal novero dei privilegiati.A ben guardare, le persone “escluse”, direttamente o indirettamente, non solo dai privilegi ma anche, probabilmente, da ciò che ad essi, semplicemente, spetterebbe, sono la maggioranza del substrato della comunità - chè altrimenti non avrebbe senso di parlare, per gli altri, di “privilegiati”- votano e sono la maggioranza di quelli che votano.Ed allora viene da chiedersi: perché gli assessori di cui tanto si discute oggi a Policoro, di centrodestra e di centrosinistra, che, stando a quel che si legge sulla stampa, coltiverebbero il sistema dei privilegi, in ogni competizione elettorale, sono tra i più suffragati, tanto che in ogni competizione elettorale si assiste alla corsa di ogni schieramento a garantirsene la presenza in lista?Se la maggior parte dei cittadini di una comunità viene penalizzata dal sistema dei privilegi, atteso che il sistema dei privilegi, di regola, contrasta con l’interesse pubblico, perché coloro che alimenterebbero quel sistema sono i più votati e continuano, per decenni, a perpetrare le proprie posizioni di comando?Forse un certo torpore anestetizza, da noi, la tanto declamata Società Civile, rassegnata quasi all’ineluttabilità degli eventi che le accadono intorno.Il persistere di tale stato rende, però, la cosiddetta Società Civile responsabile di quel sistema perverso di cui è essa stessa vittima.Ecco perché occorre riappropriarsi, con vigore e con convinzione, della certezza che con il proprio voto ma, anche con il proprio personale impegno pubblico, scevro da condizionamenti e timori, si può affermare il prevalere dell’interesse pubblico, che è l’interesse di tutti e, quindi, di ciascuno di noi, sul privilegio, che è di pochi.Altrimenti, quel sistema, la Società Civile se lo tenga.
FAR

martedì 21 aprile 2009

Leone la questione Morale e il progetto superveloce

Il ruggito del leone si fa sentire sulla questione Morale posta dal consigliere di Minoranza Gianluca Marrese. Ma questa volta non nella solita veste del fustigatore contro le pratiche clientelari della pubblica amministrazione di cui ci aveva abituato in questi anni , ma in difesa di precisi attacchi contro la sua amministrazione, La questione dell’incarico alla figlia dell’assessore ci informa il vicesindaco, è un affidamento di poche lire, due tre dieci mila euro, non è dato sapere , ed è stato dato all’ultimo minuto perché un progettista sarebbe venuto meno , più precisamente gli è stato revocato l'incarico, e loro per non perdere il finanziamento sul contratto di quartiere hanno dovuto dare l’incarico al primo nome disponibile dopo averne interpellati decine.Come hanno interpellato gli altri tecnici e quali, anche questo rimane un mistero, ne tanto meno le motivazione dell’urgenza, pensare che urgente per questa amministrazione era anche la delibera per il viaggio in Romania del nostro Lopy. In verità (Leone forse se ne è dimenticato) vi è stata un'altra ragione per cui la giunta ha deciso di assegnare questo incarico alla professionista, che è quella della velocità. Infatti nella stessa data con cui viene conferito il mandato per la redazione dell'adeguamento del progetto, conteporaneamete opla viene anche approvato il progetto esecutivo. Stessa delibera stessa ora stesso giorno .Noi normali comuni ci chiediamo come è stato possibile ? Era già pronto il progetto prima del conferimento dell'incarico o i progettisti lo hanno redatto seduta stante? Se è veritiera la seconda ipotesi non rimarrebbe che stupirsi , se invece fosse ipotizzabile la prima , invitiamo il nostro assessore anche a tutela della sua persona ad inviare il tutto alla procura. Poi il vicesindaco dice una serie di inesattezze, certamente non per sua responsabilità, ma perché tratto in inganno dalle informazioni che gli sono state fornite. Noi vogliamo dimostrare con le carte in mano che quello che lui afferma , non corrisponde al vero, nella consapevolezza che se Leone persona di indubbia moralità, gli forniamo le prove, da far suo, prenderà carta e penna per scrivere una lettera , indirizzando le nostre affermazione preso la procura della repubblica di Matera e chiedendo in autotutela l’annullamento di quella delibera di affidamento dei lavori alla società di pubblicità ( tale atto secondo noi consigliabile anche per la delibera dell'incarico alla progettista )
1- La società di pubblicità a cui sono state conferite delle commesse con delibera della giunta , fino al 19/03/2009 aveva la propria sede sociale nello studio del Sindaco Lopatriello. Sede sociale variata con atto notarile rep .n°34937 del 5/03/2009 dal notaio N.Grassano. Un socio di questa società è dipendente del sindaco , posizione di socio cessata nella stessa data .
2- L’amministratore di questa società e anche amministratore di un’altra società di pubblicità , di cui ne fa parte in modo organico un familiare del sindaco. Non solo, ma risulta che un assessore della giunta era socio di questa società , carica anche questa cessata il 19/03/09 nello stesso giorno e dallo stesso notaio (rep. N° 32436) e non come riferito dal nostro amato vicesindaco che tale dimissione siano avvenute nel 2008 , circostanza questa non di poco conto.. Si ipotizza visto la concomitanza delle date e che il notaio sia lo stesso, che tutti si siano recati frettolosamente nello stesso giorno guarda caso poche settimane prima che fosse notificato a noi una querela da parte del sindaco su un articolo di cui ipotizzavamo degli interessi del Lopy nel campo della pubblicità e l’ ipotetico conferimento di commesse da parte del comune ad amici e parenti. .Basterà questo per far risvegliare il ruggito moralista del puro e duro Leone? Noi ci speriamo.........anzi visto che consideriamo la questione morale non patrimonio della sinistra o della destra , ma delle persone perbene, noi ci contiamo...
1 Parte

lunedì 20 aprile 2009

POLICORO QUESTIONE MORALE IN PRIMO PIANO

«Sindaco delle feste» il Pd punta il dito
Dall’opposizione il Pd si è scatenato, mettendo sotto accusa, con un lungo comunicato, a firma del capogruppo consiliare Gianluca Marrese, “il sindaco delle feste” e “l'assessore-presidente” del comitato per i 50 anni di autonomia del Comune, mettendo al centro di tutto, “la questione morale, in passato bandiera di chi oggi amministra”. Si parte dal contratto di quartiere, un intervento urbanistico di riqualificazione di una grande area, per il quale “si sono misurate diverse amministrazioni per garantire l’acquisizione dei finanziamenti, con percorsi amministrativi a tutela dell’interesse comune”. Oggi che cosa fa l’amministrazione Lopatriello? “Per redigere l’adeguamento del progetto esecutivo, decide, in barba ad ogni regola di trasparenza e senza tener conto dei diversi tecnici presenti sul territorio, di conferire l’in - carico alla figlia architetto di un longevo assessore (delibera n¡ 76 del 7 aprile 2009)”. Nell’occhio del ciclone anche i festeggiamenti del cinquantenario del comune, per i quali “sono stati appena stanziati, in un momento di grave crisi, 50.000 euro, che sono solo la prima tranche di un investimento faraonico, tipico di un sindaco delle feste”. Inoltre, non saranno sfuggiti i mega-manifesti che campeggiano in città. La società che li produce e li distribuisce, ha il recapito ed è domiciliata nello studio del sindaco, il cui amministratore condivide insieme all’assessore-pre - sidente, un’altra società che si occupa anch’essa di pubblicità”. Lo stesso assessore, denuncia il Pd, dovrà gestire le risorse per il cinquantenario. Quali i criteri di trasparenza per l’affidamento dei servizi? Di fronte a tali atti il vice sindaco, futuro segretario del Pdl policorese, cosa dice e cosa intende fare? Coerenza vorrebbe di valutare seriamente la possibilità di dimettersi, altrimenti sarà chiaro a tutti, che non si può continuare nella nostra città, a predicare bene e razzolare male”. N.Buccolo (Gazzetta del Mezzogiorno)

sabato 18 aprile 2009

il commento dell’ex presidente del consiglio regionale Antezza«Vicenda infondata»

Gentile Direttore (quotidiano della Basilicata), leggo con sconcerto e sgomento un articolo apparsostamane sul Suo giornalein prima e decima pagina, a firma di Fabio Amendolara, che divulga con ampio risalto una presunta notizia di reato (“Viaggi truffa, indaga la procura”), relativa ad una vicenda macroscopicamente infondata, che verrà chiarita nelle sedi giudiziarie competenti, quando, mi auguro celermente, la procura competente riterrà di convocarmi, atteso che, allo stato attuale, alla sottoscritta non è stato notificato alcun avviso di garanzia concernente i suddetti fatti.Comunque, considerato che certe anticipazioni giornalistiche, anche per i toni usati, finisconospesso per avere un impatto equivalente a sentenze passate in giudicato, ho dato mandato aimiei legali di valutare ogni azione utile a tutelare la mia dignità politica e personale.
Sen. Maria Antezza

venerdì 17 aprile 2009

VIAGGI TRUFFA, I RETROSCENA DELL’INCHIESTA SULLE GITE IN AMERICA E AUSTRALIA


Rocco Curcio è un vecchio comunista. Qualcuno sostiene che venga dalla scuola del presidente Giorgio Napolitano. Una carriera tutta a sinistra. Con il Pds, poi con i Ds, ora con il Pd. Si è seduto in parlamento, alla Camera, ma sono passati tanti anni. E’ compagno di partito di Maria Antezza. Lei è molto attiva al Senato e in politica, dicono, «è lanciatissima». Sono indagati. La truffa l’ha scoperta un magistrato che ora ha lasciato la procura di Potenza: Claudia De Luca. L’accusa, stampata su tre pagine di un atto giudiziario che il Quotidiano ha potuto vedere in esclusiva, è così descritta: Curcio e Antezza, in concorso con due funzionari della Regione Basilicata, «con artifici e raggiri» consistiti nel «rappresentare alla presidenza della giunta regionale di dover svolgere attività inerente alla funzione rivestita, inducendo in errore l’ente sulla legittimazione a chiedere e ottenere il rimborso per le spese sostenute, interrompevano il viaggio in Australia autorizzato e si recavano per motivi personali a Cairns e a Sidney», ritardando il rientro in Italia di dieci giorni. Il biglietto di ritorno, secondo la procura della Repubblica, l’ha pagato la Regione Basilicata che, ora, nel procedimento è la parte offesa. Correva l’anno 2006 e Maria Antezza presiedeva il consiglio regionale. Ora gode dell’immunità parlamentare e sulla notizia di questo procedimento si farà una risata. Anche perché il reato di truffa è di facile prescrizione. Rocco Curcio, invece, era ancora il presidente della commissione regionale dei lucani all’estero. Lui, sospettano in procura, questi giochetti truffaldini li faceva con più frequenza. E il fascicolo si è riempito di documenti acquisiti dalla polizia giudiziaria. Ci sono i biglietti, le autorizzazioni e le determine con i rimborsi per i viaggi in Brasile, Argentina, Uruguay e Paraguay. Con l’ex capo della procura Giuseppe Galante, invece, Curcio è andato a New York. Di quella storia s’interessò la Guardia di finanza di Catanzaro. Poi il sostituto procuratore Luigi De Magistris chiese l’archiviazione e il nome dell’ex capo della procura è finito tra quelli delle persone offese. E’ l’inchiesta sulle toghe lucane. In quel procedimento c’è un verbale del magistrato che ha condotto gran parte dell’indagine su Curcio. Claudia De Luca risponde alle domande del collega De Magistris. Racconta: «A un certo punto un tale Rocco Curcio fece una denuncia contro ignoti per sostituzione di persona. Curcio fino a qualche mese fa era il presidente della Commissione lucani all’estero, che ho scoperto essere una commissione che organizza dei viaggi pagati dalla regione, in base ad una legge regionale, che ho estratto da internet, molto recente, che prevede che questa commissione, presieduta da persone di fiducia della Regione, vada a portare sussidi e benefit ai lucani all’estero. Questa è l’intenzione della legge peraltro con dei benefici per il rientro dei lucani dall’estero, molto nobile come scopo. Poi bisogna vedere come è messa in pratica, ma questo è un commento mio. Questo Curcio fece una denuncia perché si era accorto… siccome uno dei viaggi che aveva organizzato la Commissione era New York e a quel viaggio aveva partecipato fra l’altro il procuratore della Repubblica con la moglie, qualcuno aveva aperto una email a nome di Rocco Curcio e aveva scritto all’agenzia di viaggi che aveva organizzato questo viaggio a New York, per chiedere di avere notizie dei partecipanti e dei pagamenti. Dopo, questo personaggio, che poi abbiamo scoperto essere Nicola Piccenna, il fascicolo è stato trasferito ovviamente.., anzi non ovviamente, le dico perché per competenza all’ufficio di Catanzaro. Questo Piccenna aveva aperto una email, fingendosi Rocco Curcio, per avere notizie su chi aveva effettivamente pagato o meno questo viaggio. Facciamo questa indagine, scopriamo che è Nicola Piccenna e iscrivo il fascicolo a modello 21. Questo pacchetto, Nicola Piccenna iscritto per sostituzione di persona e per diffamazione nei confronti del procuratore della Repubblica, é stato da me trasmesso alla procura di Catanzaro. Nel leggere le carte però di questa vicenda dei viaggi, mi sono resa conto che Curcio, in relazione proprio a quel viaggio, aveva presentato alla Regione, perché fosse liquidata, una fattura relativa a sette camere di albergo. Non alla sua, a sette, che erano i famosi dieci o 12, quanti erano, 14 partecipanti. E la Regione gliel’aveva rimandata indietro, dicendo: dicci quant’è la tua quota perché noi non paghiamo per tutti. Per cui io ho ritenuto di iscrivere questo procedimento per tentata truffa a carico di Curcio». Il fascicolo su Curcio nasce così. Parola di magistrato.
Fabio Amendolarada Il Quotidiano della Basilicata

mercoledì 15 aprile 2009

Romania 2009: andata e ritorno a spese nostre

Anno nuovo, viaggio nuovo, sembrerebbe l’oggetto della delibera n° 6 del 13 gennaio 2009 della giunta comunale presieduta da Lopy , invece il titolo è impegnativo “ COMUNICAZIONE DEL SINDACO PER LA DEFINIZIONE DELLE INIZIATIVE CONGIUNTE GIA' AVVIATE CON LA ROMANIA E PER QUELLE DA AVVIARE IN VISTA DELLE MANIFESTAZIONI PER IL CINQUANTENARIO DELLA ISTITUZIONE DEL COMUNE- PROVVEDIMENTI. In poche parole Lopy si fa autorizzare un altro viaggio l’ennesimo a Banesti. Ormai siamo stanchi di denunciare questo inutile sperpero di denaro e presa per il ……….da parte di Lopy, pubblicheremo integralmente le motivazione della delibera, lasciando ad ogni uno di voi le considerazioni.

Il Sindaco riferisce:
- che prossimamente incontrerà gli amministratori del Comune rumeno di Banesti , gemellato con laNS. Città, per definire le iniziative da intraprendere per la scelta di progetti congiunti, da candidare ai prossimi finanziamenti, previsti per i Comuni gemellati, dell’U.E.;
- che, è opportuno, inoltre, programmare una sua visita in Romania anche per definire la possibilità di organizzazione di una mostra in loco di alcuni reperti archeologici conservati nel museo della Siritide utilizzando anche la disponibilità data in tal senso dall’Ambasciata d’Italia a Banesti ( "l'ambasciata sta a benesti da poco proclamata capitale della Romania") ; nell’occasione sarà verificata, infine, la possibilità di perfezionare i contatti già avviati, per la commercializzazione dei prodotti agricoli del NS. Territorio, nel circuito della grande distribuzione presente in tale Stato. Ciò premesso,acquisiti i pareri favorevoli di regolarità tecnica e contabile, espressi rispettivamente
dal Dirigente f.f. del 1° Settore e dal Dirigente del 2° Settore;
A voti unanimi;
DELIBERA
- Di approvare la relazione del Sindaco, condividendone le motivazioni e gli obbiettivi e
autorizzare la effettuazione del viaggio.
- Eventuali spese saranno impegnate dal Dirigente del 1° Settore f.f. con successivo atto.
- La presente deliberazione, contestualmente all’affissione all’Albo Pretorio sarà trasmessa in
elenco,ai capigruppo consiliari ai sensi dell’art. 125 del D. Lgs. N. 267/00 ed, in copia ai dirigenti
del 1° e del 2° settore, per quanto di competenza.
- Per l’urgenza ( è pure urgente) , con successiva e separata votazione, ad unanimità, la presente deliberazione è dichiarata immediatamente eseguibile ai sensi dell’art. 134 comma 4° del D.Lgs. n. 267/00.

giovedì 9 aprile 2009

Policoro :per 65 mila euro avremo la tv anche al cesso

Family TV

In un mondo in cui l’informazione cresce e si trasforma in velocità della luce , family TV e Lopy si incontrano e decidono di dar corpo ad una idea innovativa che è quella di costruire un media, avente come destinazione finale la Famiglia , quale non si capisce bene, qualcuno dice di un poliziotto qualcun altro quello di un consigliere nessuno esclude che le due cose coincidano, ma noi rimaniamo ai fatti e non al pettegolezzo. I fatti:
il management della FAMILY tv di Atella (PZ) incontra una settimana fa, in pompa magna, nella sala del sindaco intorno al nuovo tavolo che ci è costato ( perché paghiamo sempre noi) si dice circa 3500 mila euro, posto sui tappeti persiani costatoci 4500 cada uno (visto che ne abbiamo acquistato due) il dirigente del settore economico Ivan Vitale, il direttore generale, Ass. Att. Produtt. Trupo , all’ ambiente Lasaponara e sempreverde Siepe per illustrare il progetto Famyli TV per Policoro , addirittura con la presenza di una interprete brasiliana affinché traducesse in simultanea in portoghese, si dice per dare all’incontro un tono Internazionale. Il sindaco è assente, lui ha già dato ok , proprio per questo l’incontro sembra una formalità. Il progetto o i progetti sono: degli appuntamenti settimanali da trasmettere sul satellite che parlano dell’artigianato della cultura del nostro comune, con puntate tematiche sugli eventi del comune come le feste patronali ed il cinquantenario e i discorsi commemorativi del magnifico. L’altra proposta è la Tv interattiva , in poche parole potremo vedere e leggere tutto le magnificenze del lopy e la sua amministrazione in maxischermo sia all’entrata del comune che all’uscita, addirittura ci ritroveremo con gli schermi di family tv anche nel cesso del comune per non perderci neanche per un momento gli eventi della nostra amministrazione, il tutto si ipotizza per la modica cifra che parte da 65 mila a 135 mila euro , soldi tutte maledettamente sudate da noi. Policoro finalmente sarà sul satellite. Il cast sarà di levatura internazionale , anzi sudamericano, per un messaggio di promozione del territorio che possiamo stare tranquilli non sarà rivolto solo alla Romania ma anche al Brasile e all’ Ecuador. Ma l’incontro non si è concluso in modo positivo, perché così come raccontatoci da alcuni , le facce dei manager e dell’ interprete brasiliana all’uscita dal comune erano abbastanza attapirati. Ma Lopy è deciso, si è impegnato e lo farà .
PS. All’opposizione : devono assolutamente impegnarsi che questo ulteriore sperpero di denaro non venga consumata per la megalomania di questo sindaco, anche facendo se necessario le barricate sul comune. Per quando ci riguarda , se Lopy insisterà ad attuare questo progetto oltre ad informare l’opinione pubblica ,ci attiveremo ad inoltrare una denuncia dettagliata al ministero degli Interni.
Dimenticavo Lopy Vergogna, Vergogna, Vergogna

Querelati.

Siamo stati querelati dal Magnifico per due articoli che sembrerebbero apparsi su questo blog .
Intanto prendiamo atto con soddisfazione , che ha raccolto il nostro invito, quello che le denunce le faccia con i soldi suoi e non come fece altre volte utilizzando i soldi del comune , querele che allora furono archiviate. Per quando ci riguarda fino adesso ci siamo limitati a denunciare i fatti solo dialetticamente e senza mai oltrepassare tale limiti. Ma adesso un po' per difenderci da queste querele e un perché ha cominciato lui , nasce su questo blog una nuova rubrica "Adesso querelaci" dove segnaleremo alla magistratura con formale denuncia tutte le vicende che riteniamo degni di un approfondimento da parte degli investigatori e della corte dei corti. Noi non volevamo arrivare a tanto , ma se queste querele sono un messaggio per intimidirci, non possiamo che rispondere rilanciando la sfida. Sulle querele ricevute vi terremo aggiornati , visto che siamo ad una prima fase di indagine da parte del PM . E se vi sarà un rinvio a giudizio chiederemo che il processo venga ripreso e lo trasmetteremo via internet.
Vorremo che tale decisione la prendesse anche Lopatriello , facendo riprendere i processi dove lui è coinvolto, che noi saremo lieti di trasmettere GRATUITAMENTE , cominciando dal rinvio a giudizio sulla protezione civile, dove si ipotizza addirittura che la pasta donata dalla gente da destinare ai poveri , abbia preso altri lidi. Vergogna Vergogna Vergogna Vergogna.....................
Per noi sia la Terra che la giustizia devono tornare al POPOLO

mercoledì 8 aprile 2009

Solidarietà per l' Abruzzo


C'è necessità urgente di: tavoli e sedie, coperte, sacchi a pelo, asciugamani, biancheria, pigiami, tende, gazebo, vestiario soprattutto per i bambini, generi di prima necessità (acqua, latte UHT, pasta, riso, biscotti, zucchero, caffè, pelati, olio, scatolame vario, carta igienica, saponette, sapone da bucato, spazzolini, dentifricio, detersivo per piatti, disinfettanti, carta da cucina, cerotti, guanti, sacchi per la spazzatura, assorbenti, pannolini e pannoloni per neonati e per anziani, omogeneizzati, piatti e bicchieri di plastica etc...)
Chiunque volesse partecipare all'organizzazione dei soccorsi può chiamare: Federazione Prc Pescara: 085.66788 (accoglienza evacuati)Richi: 339.3255805 (generi di prima necessità come acqua, pasta, latte UHT, biscotti)Marco Fars: 334.6976120Francesco Piobbichi: 334.6883166o spedire una mail al seguente. Non partire prima di avere chiamato. indirizzo:piobbico@hotmail.com

martedì 7 aprile 2009

Mentre bruciano le aziende, Lopatriello è Tranquillo

Lopatriello: non mi sono fatto intimidire da De Magistris e un capitano figuratevi se mi spavento di questi delinquenti
15 miliardi di euro, tanto guadagna la criminalità con l' attività illecita che colpisce il settore agricolo. Furti, rapine, usura, racket, abigeato, caporalato, truffe: l' elenco dei reati commessi dimostra, come sottolinea Giuseppe Politi, il presidente della Confederazione italiana agricoltori (Cia) «come sia un fenomeno preoccupante, che i produttori agricoli possono cadere nelle mani della malavita violenta e spregiudicata, e così sono soggetti a pressioni, minacce e a ogni forma di sopruso». Sono numerose le aggressioni in campagna subite dagli imprenditori e dai lavoratori agricoli. Complessivamente in Italia si stima secondo i dati delle confederazioni agricole che un agricoltore su tre subisce gli effetti delle azioni criminali. «È una realtà che si deve aver ben presente di fronte alla quale non bisognerebbe chiudere gli occhi». Ma Lapatriello non la pensa così. Nel suo intervento in consiglio comunale , chiesto dall’opposizione dopo gli ultimi fatti delittuosi che hanno colpito l’azienda Agricola Suriano-Casanuovo, è tutto volto a minimizzare. Dice che potrebbe essere opera di pazzi , esclude qualsiasi connessione dell’accaduto con la malavita organizzata , visto che non vi è stata nessuna richiesta di soldi , e comunque lui “ non ha paura di questi delinquenti visto che neanche De Magistris e il vecchio capitano dei carabinieri lo hanno intimidito”. Garantisce che il territorio è sotto controllo, anzi che lavorerà per fare delle pattuglie miste tra carabinieri e vigili urbani per rafforzare la presenza sul territorio, non importa che l’organico dei vigili è ai minimi termini visto che molti sono stati spostati in compiti di ufficio e non si intende assumerne altri. Intervento contestato dall’opposizione , Labriola che non si sente tranquillizzato dalle parole del sindaco , che questi sono segnali inquietanti che richiedono di tenere alta la guardia, Montesano che chiede una mobilitazione della società civile affinché non passi la cultura dell’omertà e del silenzio, e in questo senso richiede un altro consiglio comunale aperto e per finire a Di Sanza che oltre ad illustrare al consiglio un proprio disegno di legge sulla sicurezza presentato in consiglio Regionale ribadisce la delicatezza del momento. Gli interventi dei consiglieri della maggioranza sono tutte volte a tranquillizzare , cercano di circoscrivere gli incendi in un ambito della delinquenza comune, occasionale o ordinaria, non percependo neanche lo stesso allarme fatta dai deputati del PDL con una lettera alla commissione antimafia, che invece parlano apertamente di situazioni preoccupanti ed inquietanti chiedendo addirittura l’intervento dell’antimafia. Alla fine viene votato un ordine del giorno che riprende integralmente il documento proposto dall’opposizione, dove si esprime tutta la preoccupazione e la gravità della situazione associando tale allarme anche gli altri fatti criminosi accaduti a Policoro in questi mesi, come i furti degli appartamenti e agli esercizi commerciali , lo spaccio e il commercio delle sostanze stupefacenti sempre più dilagante, con evidente disappunto del Sindaco, anche perché il presidente del consiglio si è impegnato di fare di questo documento un manifesto per sensibilizzare la Popolazione. Alla fine c’è stato un duro battibecco tra i due…………………………

lunedì 6 aprile 2009

La priorità assoluta in queste ore è DONARE IL SANGUE.


Rivogetevi all'ospedale di Policoro presso il centro di raccolta Avis

Terremoto in abruzzo

De Magistris a Matera :Rompere con il malaffare


De Magistris su Marinagri:"oltre alle ruberie di denaro pubblico si rischiava che ci fosse un'altra Severato"
Un teatro stracolmo, erano tempi che non si riempiva così. Presenti alla manifestazione tante associazioni , studenti, e tanta gente, quella maggioranza silenziosa che in rare occasioni va in piazza. Gli applausi agli interventi del magistrato non si sono sprecati , in alcuni passaggi quando richiamava alla necessità di rompere il legame perverso tra politica e comitato di affari , la gente si alzata in piedi e ha tributato una standing avation. Lui con Vulpio candidati alle Europee per IDV , da indipendenti , tanto indipendenti che non era presente in sala nessuno della classe dirigente del partito di Di Pietro.Il magistrato parla di difendere la costituzione , che battersi per la legalità è un dovere di tutti i cittadini , che il malaffare alberga sia a destra che a sinistra , un modo di concepire la politica, perché manca un etica, “ci sono tante mele marce". Difende l’indipendenza della magistratura ( mi sento sempre un magistrato , ma non potevo fare il burocrate) e la libertà di informazione , bene preziosi e irrinunciabili. Su Marinagri dice che “ la cosa più importante non sono tante le ruberie di denaro pubblico ma il rischio che in quel villaggio turistico si sarebbe potuto verificare un’altra Severato dove persero la vita 16 persone”, perché l’area era fortemente a rischio.Conclude tra gli applausi esortando la società civile a mobilitarsi per rompere il legame perverso tra gestione della cosa pubblica, comitato d’affari e criminalità organizzata per cambiare un paese narcotizzati
Fuori una cinquantina di manifestati , della neonata associazione Vittime di De Magisteri, dove lo stesso magistrato ha detto di volersi iscriversi insieme alla moglie che è la sua prima vittima . La manifestazione pacifica è capeggiati da sindaco Lopatriello., che in verità più volte ha richiesto la mobilitazione della città contro De Magistris , che contesta al magistrato che cominci la propria campagna elettorale nella terra che ha penalizzato . Magliette e slogan per testimoniare il disaggio per il sequestro dell’immobile , per difendere il territorio. Presente anche il patron di Marinagri V. Vitale che chiede a gran voce di essere giudicato prima di ogni condanna a morte senza processo.


domenica 5 aprile 2009

Non Abbassiamo la guardia

Riceviamo e Pubblichiamo (Anonimo)
fatti dolosi degli ultimi tempi hanno minacciose similitudini con quanto successo in passato nel metapontino; si rischia di ricadere nel baratro; non abbassiamo la guardia, noi cittadini e le forze dell'ordine. Che casualità: alcuni personaggi in galera = totale tranquillità nella comunità; alcuni personaggi scarcerati per cavilli legali = repentina compromissione della precedente tranquillità! Non basterebbe questa equazione? Signora Suriano, la società civile, fatta per fortuna di tantissime persone perbene, le è e le sarà moralmente vicina. Non demorda. La sua risposta "...le nostre fragole sono già sui mercati" è stata davvero esemplare. Le auguro un lunghissimo futuro "normale", ovvero che chi lavora sodo e dà lavoro alle famiglie in un periodo cupo come l'attuale sia giustamente premiato.

CRIMINALITA' NEL METAPONTINO: INCONTRI SIMONETTI (PRC)
05/04/2009 10.44.48
[Basilicata]
(ACR) - La presidente del gruppo Prc in Consiglio Regionale Emilia Simonetti è stata ieri nel Metapontino per incontrare operatori agricoli ed amministratori locali. Simonetti in particolare ha espresso direttamente solidarietà a Carmela Suriano, titolare dell'azienda agricola di Policoro che ha subito il recente attentato e a Scanzano Jonico all'imprenditore agricolo Zuccarella che ha subito nei giorni scorsi il taglio di alcune centinaia di piantine di albicocco. Successivamente l'esponente del Prc ha seguito i lavori del consiglio comunale di Policoro dedicati ai problemi della criminalità nei campi. "Ho trovato da parte degli agricoltori colpiti dagli episodi criminosi - ha detto Simonetti - una grande volontà di reagire e quindi di non lasciarsi intimidire insieme ad una forte sollecitazione alle forze dell'ordine, alla magistratura e alle istituzioni di mettere in campo iniziative adeguate per fronteggiare la situazione. Nel mio viaggio attraverso l'imprenditoria agricola metapontina - ha aggiunto - ho verificato l'alta qualità delle produzioni e il crescente utilizzo di tecnologia che sono entrambi esempi di sviluppo produttivo in grado di competere sui mercati. Le aziende agricole del comprensorio hanno perciò bisogno di misure di sostegno reale per affrontare i numerosi problemi di comparto e non certo di assistenzialismo. Ma la priorità oggi è quella di garantire sicurezza e legalità". Simonetti ha quindi annunciato che proporrà la convocazione di un Consiglio Regionale "aperto", da tenere nel Metapontino, e la richiesta al Presidente della Giunta Regionale De Filippo di sollecitare una visita nel Metapontino della commissione antimafia perchè i segnali della criminalità organizzata, già numerosi da tempo, "non vanno sottovalutati".

venerdì 3 aprile 2009

FRAMMARTINO (PRC): PREOCCUPANTI EPISODI RACKET METAPONTINO

02/04/2009 10.26.54[Basilicata]
“Gli ultimi episodi di racket avvenuti nel Metapontino sono preoccupanti. Questi fenomeni non devono essere sottovalutati, vi è bisogno di una mobilitazione sia della società civile che di una ferma azione di contrasto da parte delle Istituzione riaffermando una cultura della legalità senza sconti per nessuno”. E’ quanto afferma il segretario di federazione del Prc di Matera, Ottavio Frammartino che aggiunge: “Tale azione di contrasto non possono essere rimandate, ma hanno bisogno da subito di risposte, altrimenti si corre il rischio di affossare le energie e lo spirito imprenditoriale degli agricoltori del metapontino che gia combattono con una crisi economica che li mette a dura prova. Al Presidente del Consiglio Comunale di Policoro - conclude Frammartino - si chiede di convocare un Consiglio comunale aperto coinvolgendo i sindaci del metapontino e le forze sociali affinché dalla politica locale che oggi appare timida, cerchi di affrontare questo problema ed esca una linea di contrasto forte e decisa”.

giovedì 2 aprile 2009

Policoro: il racket colpisce ancora


La di natura è dolosa , per l'incendio divampato la notte scorsa nell'azienda agricola di Policoro "Casalnuovo Sds". Le fiamme, spente grazie all'intervento dei Vigili del fuoco, i carabinieri che non escludono il movente estorsivo. Un altro incendio del tutto anomalo si era verificato poche settimane fa in via Salerno di fronte all’ospedale di Policoro, le fiamme avevano distrutto un negozio di fiori , senza dimenticare che il 14 marzo scorso, vi è stato un altro episodio questo legato o al racket nella zona del Metapontino, quando è stato distrutto un intero campo di albicocchi a un produttore di Scanzano Jonico, con un danno di circa 300mila euro. La verità e che gli episodi dolosi sono più di uno e fino a oggi sono passati sotto silenzio, per sottovalutazione e ipocrisia , con la politica locale in disaggio o timida a pronunciare parole come racket , estorsione e tendente a minimizzare.
Riportiamo l’intervista all’ imprenditrice Carmela Suriano titolare dell'azienda con il marito , fatta dal Giornalista Filippo Mele a cui va tutta la nostra solidarietà
- Potete confermare che qualcuno si è avvicinato all’edificio:
- È stato un incendio doloso al 100% , così come erano posti i bins non potevano avvicinarsi al fabbricato
- Anche i vigili del fuoco hanno confermato questa tesi?
- Non può essere ne autocombustione ne un corto circuito perché gli impianti elettrici erano posti a 5 metri da dove si sono sviluppate le Fiamme
- Lei è un imprenditrice di successo della Basilicata. Che cosa chiede alle istituzione dopo un evento simile
- Una grande attenzione a questi fatti. Questi fatti possono distruggere la nostra economia. Dobbiamo reagire altrimenti si mette in discussione il futuro della nostra terra.
- Ha qualche sospetto o qualcosa. Secondo lei si tratta di racket
- Noi siamo stupiti da questo incendio. Lavoriamo da 25 ani con i nostri 150 dipendenti.Non abbiamo mai avuto una vertenza sindacale. Non dobbiamo niente a nostri fornitori. Non abbiamo avuto richieste ne minacce estorsive altrimenti le avremo denunciate. Trattandosi, però, di un evento non isolato, la cosa ci deve far riflettere
- C’è chi tende a minimizzare?
- Stiamo scherzando?
- Riprenderete a lavorare?
- Abbiamo ripreso.Le nostre fragole sono già sui mercati.
- F.Mele (gaz.mezzogiorno) nella foto Carmela Suriano
-

mercoledì 1 aprile 2009

In questa crisi vi è una irresponsabilità globale

La politica della irresponsabilità è globale ma in Italia è peggio. 1)Ci dicevano che per essere competitivi dovevamo abbassare i salari e aumentare la produttività. 2)Ci dicevano che per i giovani non esisteva più il lavoro "sicuro"; pertanto dovevano diventare imprenditori di se stessi ed essere più flessibili; 3)Ci dicevano che era necessario fare un "patto tra generazioni": cioè andare in pensione più tardi per creare lavoro ai giovani (i nostri figli); Ci dicono che l'Europa chiede all'italia di aumentare a 65 anni l'età pensionabile delle donne. 1)Oggi i salari sono alla fame e quei pochi che hanno il lavoro lo perderanno. La produttività è alle stelle; ma, forse pensavano di vendere auto e lavatrici anche ai bambibi di 18 mesi? A cosa è servito il sangue di tanti lavoratori? 2)Imprenditori di se stessi? Ma cosa diamine significa? Significa che i tanti nuovi imprenditori di cui si vantano i politici, non sono altro che lavoratori umiliati, costretti a travestirsi da liberi professionisti con la partita IVA per poter lavorare. Questo sono! Il risultato? Una ricca quantità di schiavi a buon mercato sempre disponibili, con doveri da dipendenti, salari da fame, nessun diritto e totale instabilità. Ce ne sono migliaia di imprenditori con partita iva, costretti sotto ricatto a firmare contratti fasulli, che portano a casa massimo 800/900 euro al mese, con divieto di assenza per malattia, maternità, senza diritto al TFR e con ferie contate al ribasso. Questa era la flessibilità (la parolina magica) di cui si è riempita la bocca anche la sinistra per convincere i lavoratori. Concetto che invece noi lavoratori avevamo capito bene e cercato di contrastare ben sapendo che ci saremmo infilati in un tunnel senza via d'uscita. Per quanto tempo ancora possiamo ignorare questi lavoratori e fingere che non esistano? E poi,… il nostro sacrificio, il sacrificio di tanti lavoratori (dalla scala mobile in poi) a chi è servito? Non ai giovani è evidente. Di quanto sono aumentati i salari dei lavoratori e di quanto la "redditività" delle imprese? Guardate gli ultimi dati ISTAT (quelli veri e aggiornati)non quelli "drogati" dal potere mediatico. No, è servito alle banche e a quei furbetti che adesso de-localizzano le loro aziende perché in Romania la mano d’opera costa meno. Ecco, cosa era la famosa “competitività” con cui ci hanno angosciato per anni. Non una competizione fra aziende a favore dei consumatori ma una competizione tra lavoratori a favore di aziende senza scrupoli. In Italia prendono i finanziamenti e vanno in Romania a sfruttare quei poveretti più poveri e quindi più ricattabili di noi. 3)E veniamo all'ultima trovata pubblicitaria: Il patto tra generazioni! L'Europa chiede all'Italia cosa? Perchè l'Europa non chiede all'Italia com'è che costringe le donne al doppio e triplo lavoro? Com'è che l'Italia non offre servizi alle famiglie? Trasporti? Com'è che l'italia è ultima nella valorizzazione del sapere, delle competenze, delle conoscenze, dei titoli delle donne e dei giovani? Nelle aziende e nella vita? Com'è che non chiede questo all'Italia? Le donne tornano sempre utili quando c'è da spremere risorse. Ma forse questa volta sarebbe bene che ci ripensassero. Le donne non sembrano disponibili a strumentalizzazioni di nessun genere. Bene, non è necessario essere grandi economisti per capire che chi ci governa (e non solo l'attuale governo) non ha a cuore il proprio Paese e il bene collettivo ma con sfrontatezza e arroganza cura sino all'indecenza solo i propri miserabili interessi. Vergogna!!!!!!!!